Se vuoi, ritrovati

di apeirmon
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Partecipante al contest ‘Agape, eros e filia: i tre volti dell’amore’ indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di Efp

Mi dispiace di aver deciso di partecipare un giorno prima della scadenza, non conoscendo bene nessuno dei fandom elencati e avendo già due competizioni aperte. Mi piace inventare trame complesse e piene, ma il poco tempo, e il cuore, mi hanno portato a scegliere una delle scene più autentiche di un film Disney della mia infanzia e narrarla da un punto di vista non umano ed estremamente umano. Purtroppo ho dovuto descrivere le azioni del film che, per quanto significative, non appartengono alla mia creatività, ma ho cercato di esprimere i pensieri nel modo più originale possibile.
Mi accorgo che è uno spreco in un concorso tanto profondo, e forse la scelta migliore sarebbe stata un'originale, ma ci tengo a partecipare.

SE VUOI, RITROVATI

Sulla pietra piatta ci sono disegnati tre animali. Le zampe davanti non hanno pelliccia neanche dietro e quello che non ne ha neanche in faccia, li ha molto lunghi attorno alla testa. Il cucciolo ha una specie di foglia dalla forma strana dove esce la pipì e ha peli solo sulla testa, meno degli altri.
A un tratto sento dei richiami dietro molte cose per me nuove. Dev’essere lui.
Forse i suoi genitori lo hanno nascosto da Sabor e sono riusciti a salvarlo. Anche se sapevano di essere delle prede, hanno dedicato il loro ultimo impegno a proteggerlo. Sono stati più fortunati di me.
Raggiungo il punto in cui è nascosto e tolgo una grande e spessa foglia tagliata apposta che lo copre. La sua pelle ha un colore che ho visto solo su certe piume.
Lo trovo strano, ma abbiamo una cosa in comune: mi trova strana anche lui.
Quando lo annuso, mi spaventa con uno starnuto, ma poi mi sembra dispiaciuto di avermi allontanata. Mi tende le braccia felice per dirmi che mi ha scelto. Io posso sceglierlo?
Dopo essermi assicurata che Sabor non ci sia, lo prendo e controllo se va pulito. Decisamente sì!
Poi lo guardo da vicino: non è il figlio che ho perso, né mi sembra lui. Però, mi accorgo che ha bisogno di me.
Gli lascio esaminare la mia faccia, la mia bocca, le mie narici (Ahi!), sinché non finiamo le presentazioni.
Quando ci tocchiamo le zampe capisco: non mi ricorda mio figlio, ma me stessa.
Sappiamo di essere uguali, che quello che vediamo è una bugia evidentissima. Ci amiamo.
Kerchak non lo accetterà facilmente, ma non ha importanza. So che è giusto tenerlo con me.
Lo adagio sulla zampa per farlo stare comodo, poi lo stringo al mio collo. Lo proteggerò, qualunque cosa accada.




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