L’aria era umida.
Sentivo il naso pizzicarmi.
E nonostante fosse agosto inoltrato
avevo gli occhi lucidi
per via dell’allergia.
Mi guardai intorno…avevano
scelto davvero un bel posto.
Un bel falò sulla
spiaggia…e vicino una piccola radura.
Adoravo le radure e i boschi di
notte…li trovavo così
magnificamente misteriosi e attraenti.
Come se di giorno gli alberi fossero
solo alberi,ma che
nella notte acquisivano qualcosa di magico.
Chissà quali segreti
conservava quel posto.
-Ragazzi è l’ora
della caccia al tesoro.- Esclamò uno dei presenti.
Tutti approvarono eccitati.
Forse ha nessuno interessava
veramente "la caccia al
tesoro" di per se, forse anche
gli
altri avevano secondi fini.
-Abbiamo diviso tutti per gruppi.
Il ragazzo diede a ognuno di noi un foglio.
Nel mio gruppo,alcuni compagni di scuola e
altri che conoscevo solo
di vista.
-Mi
raccomando
cercate di non perdervi.
Ci diede anche
un fischietto
da usare in caso di bisogno.
-sono le 22:30 a mezzanotte tutti
qui….e ora..divertitevi..che
vinca il migliore.
Detto questo ci dividemmo.
Io seguii i miei compagni,non mi
interessava trovare il
“presunto” tesoro.
Volevo solo godere quegli attimi in
assoluta tranquillità.
Quegli attimi così
speciali…dove le preoccupazioni
svaniscono e ti senti incredibilmente leggera.
Quei momenti dove la persona che
odi di più sembra essere
improvvisamente il tuo migliore amico.
Iniziai a guardarmi intorno,eravamo
ormai ero dentro la foresta
inoltrata.
Solo dopo mi accorsi che ero rimasta
sola.
Inizia a chiamare i nomi dei mie
compagni.
Nessuna risposta.
Di getto iniziai a correre,affannata.
Dimenticandomi del fischietto.
Sentivo l’aria
improvvisamente più fredda battermi sul viso.
Correvo e chiamavo nomi a caso.
Ero rimasta sola?Possibile che tutti
si trovassero in un
posto diverso del mio.?
Poi sbattei contro qualcuno.
Caddi a terra.
Avevo paura,era forse un animale?
Lo guardai meglio, era un ragazzo.
-Ahia..mi hai fatto male sai!
-non volevo.
Mi scusai velocemente,mi alzai e
inizia a pulirmi il vestito.
Non riconoscevo il volto del
ragazzo,che però mi sembrava
familiare.
-sei ferita?.
-No.
Mentì
Mi ero scheggiata una gamba ma poco
importava,non faceva
male.
-Hai del sangue invece.
Mi fece notare.
Lo guardai scorrere..rosso e fluido.
Non avevo mai sopportato la vista di
quella sostanza rossa.
Poi fissai meglio ragazzo.
E mi senti avvampare.
Tra tutte le persone
perché proprio lui?
-ti sei perso pure tu?
domandai
-si quando mi sei venuta incontro
però.
-s…scusa.
Sembrava strano quella sera.
Diverso da sempre.
Non aveva il suo solito tono
arrogante e superbo…era dolce.
Faticavo a crederci.
Camminammo per tutto il resto del
tragitto in silenzio.
Ci confondevamo nella notte.
A farci luce la luna e qualche
lucciola che passava di li
per caso.
L’atmosfera che consideravo
romantica ora era diventata
lugubre.
Forse le cose mutano quando sei tu a
vederle con occhi
diversi.
Che stessi valutando
l’opzione che anche lui fosse cambiato?
Arrivammo dopo una ventina di
minuti,in un posto stupendo.
C’era una piccolo fiume che
molto probabilmente sfociava nel
mare,e delle rocce intorno.
Anche un vecchio albero si ergeva
maestoso.
-C’è
dell’acqua vieni.
Disse prendendomi per mano.
Dei brividi mi scuoterono tutta.
Ero paranoica..mi aveva solo presa
per mano..ma cosa ci
potevo fare se mi piaceva?
Mi fece sedere su una roccia li
vicino.
Prese dell’acqua e la passo
sulla gamba.
-AHI. Mi lamentai.
-se solo fossi più
attenta..sei sempre la solita sbadata.
Disse questa volta col tono di sempre.
Mi alzai di scatto.
-basta.
Lo dissi quasi urlando.
-ora cos’hai?sei pazza?
Disse guardadomi strano.
-no…non lo sono, sei tu che
ti devi spiegare.
-cosa mai dovrei spiegarti?
Disse quest’ultima frase
con la voce smorzata.
-devi spiegarmi cosa ti ho
fatto,perché usi
sempre questo tono arrogante con me?cosa
ti ho fatto?cosa?.maledizione dimmelo.
Gridai forte…nessuno
poteva sentirci.
Mi risedetti e mi misi le mani su la
faccia.
Non volevo piangere.
Poi sentii la sua mano alzarmi il
mento.
-io…
-tu niente…tu mi ODI
è questa la verità.
-non potrei mai odiarti.
- e come fai a dirlo..con quale
sentimento giustifichi il
tuo comportamento?QUALE?
-con questo.
Disse con voce pacata,emozionata e
imbarazzata.
Perché?
Si avvicinò lentemante a me.
Chiusi gli occhi per prendere un
respiro.
Ma non potei farlo il respiro.
Perché la sua bocca si
posò sulla mia.
Non
vedetti più.
Affondai le mie mani dentro i suoi
capelli.
Ed erano come me li
immaginavo,morbidi e in quell’occasione
pieni di sale marino.
Mi mise le braccia attorno al corpo.
Non lo fermai…non avrei
mai potuto farlo.
Era il mio primo bacio.
Avevamo entrambi 16 anni.
Le sue labbra si muovevano e piano
piano, andavano
sempre a crescere.
Dopo un po’ di esitazione
entrai anchio in quel bacio.
Così sentito…un
bacio come giustificazione…un bacio che per
me valse più di 100 parole.
Ma che dico…1000.
Si stacco piano da me…come
se non volesse lasciare neanche
lui quegli attimi.
-io…
Cerco inutilmente di giustificare il
gesto.
Non volevo complicargli
l’operazione.
Posai un dito sulle labbra che poco
prima avevo baciato,in
segno di silenzio
-questo è davvero quello
che senti?.
Un attimo di silenzio in cui ci
perdemmo ognuno negli occhi
dell’altro.
-si.
-Sai non so se crederti..e se mi
stessi prendendo in giro?
Mi prese le mani.
Guardai per un infinità
quelle mani unite.
-guardami.
Ubbidì.
-come potrei scherzare su una cosa
simile?il mio
comportamento era SOLO per attirare la tua attenzione.
-beh non era il modo migliore…ma si hai attirato la
mia attenzione.
Lui si stava avvicinando di nuovo a
me per baciarmi.
“Fiiiiiiiiiiiiiii”
Sentimmo un
fischio
soffocato e un botto, poi delle
scintille colorate illuminavano il cielo.
Era il segnale di ritorno alla base.
Era mezzanotte.
L’ora del ritorno..e quasi
mi dispiaceva che quegli attimi
fossero stati così intensi quanto brevi.
Lo guardai,questa volta lo vedevo
bene.
Mi sorrideva,poi rivolse lo sguardo
al cielo.
Lo guardavo in tutta la bellezza.
Si stese a terra sull’erba.
Lo imitai e poggiai le mie mani sul
suo petto
-è l’inizio i
qualcosa di nuovo.
sussurrò con lo sguardo
ancora rivolto verso l’alto.
-di…cosa?
Chiesi intimidita.
Mi guardo e mi diede un bacio a fior
di labbra.
-l’inizio del nostro
amore.
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