Buona sera signori e
signore. Non ho molto da dire su questo capitolo se non che spero che
vi piaccia. Come sempre aspetto risposte da voi. Mi piace quando
mi dite cosa ne pensate. Io e DarkJessy94 (Kara) vi ringraziamo
molto per le vostre parole. Alla prossima! :)
Kara: *erano passati
dieci giorni dal loro primo allenamento e Kara si trovava a leggere
il libro che la principessa le aveva regalato. Era quasi arrivata
alla fine, ma i suoi occhi le si chiudevano di tanto in tanto. Non
riusciva a tenerli aperti perché non era più riuscita a
riposare bene. Gli allenamenti la stancavano e quando tornavano a
palazzo, le aspettava quel letto scomodo e a volte non chiudeva
neanche occhio, perdendosi nella miriade di pensieri che
attraversavano la sua mente irrequieta.
Le occhiaie ormai
erano visibili già da un po', ma nella sua stanchezza riuscì
comunque a tenere il giusto ruolo davanti ai reali di Daxam. Non
c'erano stati moltissimi problemi, però Lys se n'era accorta e
le aveva detto di parlarne con Lena, ma lei ancora non l'aveva fatto.
Non sapeva perché, forse per orgoglio di chiederle un favore?
O era solo per la sua stupidità?
Si ritrovò
ben presto a mugugnare qualche verso di approvazione, mentre la
principessa parlava con lei di come continuare a migliorare il
progetto o cose del genere. Kara non la stava più seguendo e
iniziò a non rispondere più a Lena, perché si
era addormentata sulla sedia in una posizione per nulla sana, con il
libro scivolato sul suo grembo ancora aperto. Sostanzialmente era
inspiegabile come mai non fosse crollata prima e il respirare calmo e
tranquillo alzava e abbassava il suo petto, finché non fu
interrotto del tutto dal lieve russare*
Lena:
*Lena non sollevò gli occhi dal progetto su cui aveva lavorato
in maniera estenuante. Voleva finirlo nel più breve tempo
possibile e negli ultimi dieci giorni, escludendo i momenti in cui si
era allenata con Kara, non aveva fatto altro che studiarlo.* Kara,
puoi prepararmi del Chay?*
Chiese cercando di capire come risolvere un particolare problema.
Mordicchiò la
matita pensierosa ma, quando non udì alcuna risposta dalla
bionda, sollevò il capo confusa.
Strinse le labbra
cercando di trattenere una risata quando vide la bionda sonnecchiare
sulla sedia che era lentamente diventata sua.
Era una scena che si
ripeteva quasi tutte le sere. Lena si impegnava sul suo progetto
mentre Kara continuava a leggere tranquillamente le storie Daxamite.
Aveva notato che la ragazza fosse tanto presa dal libro, tanto che
come trovava un momento libero lo usava per leggere e quindi decise
di lasciarla libera la sera, dopo la cena. Solo di tanto in tanto si
concedeva di chiedere qualche opinione alla ragazza, godendosi i
momenti in cui comunicavano di gravità e pressione. Trovò
Kara molto acculturata e la cosa la fece risplendere ancora di più
ai suoi occhi.
Quasi senza
accorgersene era arrivata ad avere una sorta di comodità con
Kara. Le sere erano silenziose e placide. Lena lavorava e Kara
leggeva. Non si scambiavano quasi parola, troppo intente nelle loro
mansioni. Ogni tanto Lena si era trovata ad osservare Kara che
leggeva attentamente il libro.
Si ritrovò a
studiare i movimenti del suo viso e nella sua mente tentava di
indovinare a che punto della storia fosse arrivata.
Molte volte pensò
che la ragazza fosse bellissima e, senza neanche accorgersene, si
ritrovò a fissare le sue labbra volendo assaggiarle.
A volte capitava che
Lena fissasse talmente tanto Kara che questa alzasse lo sguardo dal
libro verso lei e la bruna abbassasse il volto verso il progetto
rossa ed imbarazzata.
Altre volte era Kara
che fissava lei e Lena si sentiva stranamente orgogliosa di ciò
che stava facendo.
Quella sera non era
stata diversa da tutte le altre. Kara stava leggendo mentre Lena
stava lavorando ma la bruna si sorprese a trovarla addormentata.
Aveva notato le
occhiaie di Kara e si chiese a cosa fossero dovute. Lavoravano molto,
è vero, ma si assicurava di avere le ore di sonno necessarie a
star bene. Inoltre Kara non poteva uscire dalla stanza, quindi era
sicura che passasse le sue otto ore dentro di essa.
Un
flash la colpì. -La stanza!-
Pensò. Kara le aveva detto che il letto della sua stanza
sembrava una tavola di legno. Le aveva promesso che le avrebbe dato i
soldi per cambiarlo ma, tra tutte le cose se n'era dimenticata. Si
dette della sciocca per aver portato Kara a questo livello di
sopportazione e si alzò dalla sua scrivania.
Una
volta vicina udì il suo russare. Era davvero troppo
stanca.* Kara,*
le toccò la spalla leggermente attenta a non farla spaventare.
Si assicurò di prendere il libro e poggiarlo su un mobile
prima che cadesse.* Kara
svegliati*
Le disse.
Vide
Kara aprire gli occhi assonnata e le fece pena* Avanti
alzati, oggi dormirai nel mio letto con me.*
Le disse. Una volta ai piedi del letto l'aiutò a spogliarla,
lasciandola solo con la vestaglia e la fece accomodare sul materasso.
Le mise le coperte e la lasciò dormire.
Si diresse verso la
scrivania dove sistemò il tutto prima di raggiungere Kara nel
suo letto.
Si sdraiò
accanto la ragazza e rimase qualche minuto ad osservarla dormire
placidamente.
Fece scivolare il
pollice sulla sua guancia carezzandola finché il dito non
toccò le sue labbra rosa e leggermente aperte. Non riuscendo a
resistere Lena si inclinò verso Kara e le diede un leggero
bacio sulle labbra. Sospirando alla morbidezza delle labbra.
Una
volta accortasi di ciò che stava facendo si staccò
quasi come scottata* Dannazione. Non di
nuovo*
Sussurrò a se stessa. Si inclinò per assicurarsi che
Kara dormisse prima di ripoggiare la testa sul cuscino.
Il sonno arrivò
molto lentamente. Ciò che aveva fatto lasciò Lena con
molti dubbi e paure. Non poteva ricascarci di nuovo. Non dopo Eliza.*
Kara: *Si sentì
chiamare da Lena e non poté che aprire gli occhi in una
piccola fessura, osservando assonnata il viso della mora. Sembrava
che stesse in uno stato di dormiveglia e si lasciò aiutare da
Lena nell'alzarsi e accompagnarla verso il letto. Una volta pronta
per dormire, si accoccolò sul suo lato sinistro, strofinando
la guancia contro il morbido cuscino e un piccolo sorriso tranquillo
nacque sulle sue labbra. Ci rimise poco a riaddormentarsi. Del resto
era veramente senza forze da giorni e iniziò a respirare con
calma non accorgendosi di nulla... se non di quel lieve tocco che le
sollecitò le labbra. Quando la principessa si allontanò
dal suo viso, la kryptoniana arricciò il naso e si girò
dall'altro lato, probabilmente infastidita.
Era mattino presto e
la luce rossastra di Rao entrò dall'ampia finestra, posandosi
sul viso della kryptoniana. Mugugnò infastidita e si girò
dall'altro lato, ritrovando rifugio sul petto della principessa e nel
tepore del suo corpo. Stava ancora dormendo e adesso che i suoi occhi
erano lontani da quel fastidio, si beò di tutte le sensazioni
piacevoli che sentiva, come la percezione del petto di Lena che si
alzava e abbassava, cullandola irrimediabilmente e quel dolce profumo
fruttato che accompagnava la sua pelle*
Lena: *Quella
mattina Lena si sentì più riposata del solito. Aprì
gli occhi infastidita dal peso che aveva sul petto e vide una massa
di capelli biondi. Si ricordò di Kara e sorrise nel vederla
accoccolata a lei. Si sentiva in pace con la ragazza tra le braccia,
come se niente o nessuno potesse rompere la bolla di torpore che si
era costruita.
Si morse il labbro
pensierosa, non poteva ricascarci di nuovo. Non poteva lasciarsi
andare e legarsi a Kara. Era una Kryptoniana, dovevano essere nemici.
Eppure la sensazione che tutto fosse giusto non riusciva ad andarsene
dalla sua testa. Kara era dolce, gentile, un po' ingenua e forse un
po' impulsiva ma Lena adorava queste sue qualità. Le piaceva
il carattere solare e dolce della ragazza così diverso dal
suo, cupo e solitario. Amava il suo sorriso e i suoi occhi...
Si ridiscosse ai
suoi pensieri. Amava? No. Era troppo presto, era troppo...
Si coprì gli
occhi con il braccio odiandosi. Non poteva rifare gli stessi errori
eppure eccola li, ad agognare qualcosa che non poteva avere, a
desiderare Kara in modi che una principessa non doveva fare. Poteva
avere il suo corpo, forse anche la sua anima se avesse voluto ma non
poteva avere Lei. Rhea l'avrebbe uccisa e Lena si sarebbe ritrovata
da sola, come tutte le volte.
Una lacrima
solitaria scese dal suo occhio destro e Lena subito la scacciò
via con la mano. Doveva soltanto trovare un modo per allontanarsi da
Kara e farla tornare al suo mondo, glielo doveva. Prese un lungo
respiro e si calmò. Non poteva continuare così. Avrebbe
rispedito Kara su Krypton quando sarebbe arrivata l'occasione. Solo
standole lontana avrebbe potuto proteggerla. Strinse maggiormente
Kara a se, odorandone il profumo della pelle.
Si ridiscosse ai
suoi pensieri quando sentì un movimento dalla ragazza,
probabilmente un riflesso ai suoi movimenti. La vide aprire gli occhi
completamente persa e sorrise al suo volto.
Era
dannata.* Buongiorno Kara *Sussurrò
in silenzio per non farla spaventare.*
Kara: *Sentì
i movimenti leggeri di Lena, ma non aprì ancora gli occhi. Si
era svegliata in realtà e stava valutando che per la prima
volta si sentiva veramente bene, rilassata e completamente al sicuro.
Era così incoerente quel pensiero. Era possibile sentirsi al
sicuro tra le braccia del proprio nemico? Eppure era così.
Ormai aveva passato molti giorni con la principessa e aveva imparato
molte cose su di lei. Non era una persona a cui non importava, aveva
una morale ed era anche molto intelligente, cose di cui Kara si era
resa conto con il tempo passato al suo fianco ad osservarla e
ascoltarla. Per quanto fosse imbarazzante, non aveva la forza di
spostarsi, sperando che Lena stesse ancora dormendo per non trovarla
in quella posizione così intima.
Sospirò
pesantemente ad un altro pensiero. Si stava abituando troppo a quella
vita, a quella routine e non stava combinando niente, anche se le
piaceva passare del tempo con Lena. Mancava circa un mese ai
preparativi per il viaggio ad Ornicron 8, o almeno era così
che Lena sosteneva. Probabilmente avrebbe dovuto non tenerla allo
scuro di cosa stava succedendo e se l'avesse creduta, le avrebbe dato
una mano. Ma se non avesse avuto abbastanza fiducia da credere alle
sue parole?
A
quest'ultimo pensiero, sentì le braccia di Lena stringerla e
Kara si sforzò ad aprire gli occhi lentamente. Cercò di
mettere a fuoco l'ambiente circostante e non immaginava di trovarsi
davanti quegli occhi verdi così limpidi a fissarla. Le sue
guance si colorarono di rosso immediatamente perché era la
prima volta che si trovava a quella distanza dal suo viso senza
essere completamente stravolta da qualche battuta provocatoria della
principessa. La sua voce calma e delicata accompagnò il
buongiorno e il sorriso dolce e gentile, provocarono una certa
agitazione nel petto della kryptoniana, che non riuscì più
a sostenere il suo sguardo, abbassando il capo. Aprì la bocca
impastata dal sonno per dire qualcosa, ma non prima di tossire per
schiarirsi la voce* Ehm... E' un mondo
parallelo? E' l'unica spiegazione possibile *fece
leva sul suo braccio per sostenersi, mentre con la mano libera,
iniziò a strofinarsi gli occhietti. Si mise a sedere e alzò
le braccia, stiracchiandosi la schiena e allungandole per bene.* Per
Rao! Non facevo una dormita del genere da giorni. Scusa se ho invaso
il tuo spazio, ma sbaglio o... mi stavi abbracciando? *chiese
in modo titubante, sperando in una qualche reazione che andasse a
intaccare la solita sicurezza che la caratterizzava. Si voltò
e le regalò un sorriso timido, mugugnando di nuovo un paio di
scuse* Scusa
ancora... Anzi non importa. Eri comoda quanto il cuscino, quindi
penso che vada bene. No aspetta questa è suonata male. *mosse
la mano come faceva di solito mentre parlava di cose che le
provocavano un certo disagio e non riusciva mai a dire ciò che
pensava senza creare frasi ancora più imbarazzanti.* Sono
pessima!
Lena:
*Quando sentì le parole di Kara sollevò un
sopracciglio confusa.* Mondo
parallelo?*
Si domandò stranita. Alle parole successive rise finché
non sentì parlare dell'abbraccio.* Ti
sbagli Kara. Non ti ho abbracciata, probabilmente te lo sei sognato.
Infondo sei tu quella che si è spostata su di me.*
Si alzò dal letto nervosamente. Kara non doveva sapere di ciò
che le frullava nella mente.
Alle
ulteriori parole di Kara rise istericamente nel tentativo di
trattenere il nervoso che si era attanagliato nel suo intestino* Ti
ringrazio, era da tanto che qualcuno non mi dicesse che sono...*
Si fermò un secondo e guardò Kara
scandalizzata* Comoda?*
Chiese piuttosto di rispondere. Come può una persona essere
comoda?
Kara l'aveva appena
accomunata ad un cuscino?
Decisa a cambiare
tono alla conversazione Lena si diresse in bagno per sciacquarsi
pronta ad iniziare una nuova giornata e lasciò Kara nel suo
letto che tentava di calmarsi con le sue parole.
Si guardò
allo specchio e sbuffò a se stessa. I capelli disordinati, la
camicia da notte sgualcita per la presenza di Kara, il volto rosso
d'imbarazzo e di nervoso. Come si era ridotta in questa situazione? *
Kara?*
Urlò tanto da farsi sentire.* Ho
bisogno che oggi tu vada al mercato. Devi comprarmi degli oggetti.
Più tardi ti farò una lista.*
Le disse. Doveva liberarsi di lei per la giornata. Aveva bisogno di
pensare e di ritrovare la sua calma e con Kara vicino la cosa era
impossibile.* Inoltre
potrai prenderti un materasso comodo per la tua stanza. Non puoi
dormire nel mio letto. Non è consono. *Disse
più duramente.* Ieri
è stata un'occasione speciale che non si ripeterà*
Tornò nella stanza dopo essersi sciacquata il viso e sistemata
i capelli* Ci
siamo capite? Non posso dividere il mio letto con una schiava.*
Le disse.* Ora
va in camera tua e sistemati. E vedi di non farti vedere dagli
altri. *
Disse. Attese che Kara uscisse. Le cose dovevano tornare al loro
posto. Kara era una schiava, una schiava kryptoniana per di più.
Doveva riportare tutto alla normalità.*
Kara: *seguì
la daxamita con lo sguardo e si morse il labbro per la figuraccia che
aveva fatto. Il suo "complimento" non era andato a buon
fine come si aspettava. Si diede della stupida e cercò di
respirare a pieni polmoni per ritrovare lucidità. Sobbalzò
quando Lena la chiamò e si rimise in piedi, dandosi una
sistemata grossolana ai capelli. Ascoltò le sue parole con
attenzione e sospirò tristemente. La principessa sembrava aver
assunto di nuovo chiaramente un atteggiamento distaccato e a Kara
dispiaceva molto. Quella notte si era sentita bene e a casa per la
prima volta. Sapeva che quello che stava provando poteva risultare
sbagliato e non avrebbe dovuto abituarsi a quelle piccole cose che le
sarebbero incondizionatamente mancate. Si sentiva terribilmente
confusa, eppure agognava ogni giorno quello sguardo complice e quei
sorrisi rubati, mentre parlavano di qualsiasi cosa a fine giornata.
Uscita
dal bagno, prima di andare, decise di provare ad avvicinarsi sperando
di non infastidirla. Percorse dei piccoli passettini verso di lei e
le cinse la vita con il braccio destro, posando il mento sulla sua
spalla* Grazie per tutto... sei stata
dolce *sussurrò
con voce più morbida del solito, poi si allontanò non
aspettandosi veramente una reazione da lei al suo gesto di
gentilezza.
Uscita dalla stanza
di Lena, filò nella sua e richiuse la porta alle spalle. Per
fortuna non aveva incontrato la guardia nel corridoio o almeno le
parve di non averla vista. Il cambio dei vestiti puliti si trovava
sulla sedia di fianco al letto, proprio dove l'aveva lasciato il
giorno prima. Prese il tutto e andò al dormitorio degli altri
schiavi per darsi una pulita, parlare con Lys e prendere vestiti
puliti e qualcosa da mangiare sia per lei che per Lena.
Lys
stava ancora dormendo, in effetti era abbastanza presto e la piccola
kryptoniana non avrebbe dovuto interrompere il suo sonno. In effetti
avrebbe dovuto sentire i sensi di colpa? Prese dell'acqua e immerse
le dita. Le tirò su e lasciò scivolare le gocce da
esse, aspettando che cadessero sul viso della povera malcapitata.
Vide un piccolo sfarfallio delle palpebre e Lys mugugnò
infastidita, tanto che Kara non poté trattenersi dal
ridacchiare. A questo puntò aprì gli occhi
improvvisamente e si mise a sedere, dandole un colpo al braccio* Tu!
Ma guarda questa... troia*afferrò
il bordo del secchio veloce come un felino e lo tirò verso di
sé, solo che Kara non mollava la presa. Dopo averlo tirato
abbastanza, lo lasciò andare e l'acqua rimbalzò addosso
alla kryptoniana, troppo vicina al suo letto, tanto che il resto
dell'acqua finì anche addosso a Lys. Quest'ultima scoppiò
in una risata sguaiata, facendo svegliare il resto delle altre
schiave e Kara si sentì terribilmente a disagio, mentre tutte
le altre le guardavano con odio profondo.
Qualche
minuto più tardi dopo aver fatto un bagno decente, Kara era
seduta davanti allo specchio, sistemandosi i capelli in una treccia
di lato, mentre Lys stava cercando un cambio vestiti per Lena* Sei
tremenda *commentò
Lys* Non
riesci neanche a vendicarti come si deve.*
- *E invece tu mi
oscuri più della mia natura kryptoniana. Non mi fa bene
frequentarti. *rispose
Kara con voce insolente* Ah
ma dai, smettila. Lo so che mi vuoi bene piccola biondina con il viso
da cucciolo di wlok. *si
avvicinò, tirandole una guancia tra l'indice e il
pollice* senza
di me saresti persa *Kara
sbuffò a quest'ultima frase. Era vero, non avrebbe saputo dove
andare e si voltò ad osservarla, mettendo un piccolo broncio
da bambina* Cos'hai
ora? *Chiese
allora Lys con voce interrogativa e preoccupata. C'era qualcosa che
Kara non le aveva detto? Era successo qualcosa con Mon-El?* Sono
andata a letto con Lena *Lys
sul primo momento boccheggiò non aspettandosi quella frase e
alzò le sopracciglia, formando delle piccole rughette sulla
fronte* Aspetta.
Cosa? *
- *Abbiamo dormito
insieme. E' stato così strano e rilassante. Era da tanto tempo
che non mi sentivo così bene e questo avvicinamento con lei mi
ha colto di sorpresa perché non pensavo che mi facesse così
piacere. *mentre
spiegava quello che aveva in grosso modo provato quella notte,
continuò a sistemarsi i capelli, legandoseli la treccia non
appena finito.* Be'
è normale che sia piacevole... Stiamo parlando del sesso
vero? *Il
viso di Kara si trasmutò in una smorfia e si sistemò
alcuni ciuffi ribelli con una forcina per capelli* Certo
che no! Stavo parlando di dormire dormire. Ero stanca il giorno prima
perché non ho ancora cambiato letto e mi sono addormentata
sulla sedia. Lei gentilmente mi ha fatto dormire con lei. Pensi
sempre solo a quello! *esclamò
Kara* E io che
avevo già gridato al miracolo! *
- *Lys... Semmai
succedesse ed è improbabile che succeda, te lo dirò
chiaramente senza usare frasi con significati nascosti come fate voi
daxamiti. Stamattina l'ho vista distaccata ed è questo che mi
preoccupa. Non vorrei perdere questa quotidianità che si è
instaurata tra noi in questi ultimi giorni, perché non mi fa
sentire una schiava e non mi fa sentire una kryptoniana su Daxam. Mi
fa sentire una persona.*
- *Capisco... Io
penso che non voglia affezionarsi per non restarci male in caso... *
- *in caso? *Kara
guardò Lys dallo specchio, che girò prontamente il
viso, prendendo il vestito per Lena* In
caso finisse male, Kara. Sarò sincera con te. Sei nella casa
di persone senza scrupoli e tu non vali niente per loro. Per quanto
Lena sia cresciuta con loro, lei possiede un cuore e ti svelo un
segreto, in realtà più di mezzo popolo la vorrebbe al
comando. Questa guerra sta decimando troppe risorse e lei è
l'unica che ascolta le problematiche dei cittadini e che cerca di
avviare progetti per rendere più vivibile Daxam. Solo che si è
chiusa in se stessa da quando... *si
bloccò non proseguendo il discorso.* Da
quando? *Cercò
Kara di invogliarla a parlare e a continuare, ma Lys le rivolse uno
sguardo molto triste. Era la prima volta che la vide così e
Kara capì che era meglio lasciar perdere. Si alzò dalla
sedia e cercò di cambiare discorso* Parlando
di altre cose, oggi mi accompagnerai al mercato, quindi muoviti a
fare quello che devi fare perché ho bisogno di te e se mi
perdo, perché ovviamente senza di te sono persa, non so
veramente dove potrei capitare.*
strinse la sua spalla e le rivolse il miglior sorriso da cucciolo che
poteva fare * Stai
cercando di farmi salire i sensi di colpa in caso rifiutassi? Sei
furba, ragazzina e sì, accetto. Oggi devo andare a comprare
delle stoffe pregiate al mercato per dei nuovi vestiti. Tra due
settimane ci sarà una festa al palazzo, cose quotidiane. Non è
una diceria se ti hanno riferito che i daxamiti sono festaioli. *le
riferì e Kara annuì* Devi
fare un vestito anche a Lena? *Le
domandò e Lys annuì. Sembrava già aver indossato
la sua maschera di buon umore che la accompagnava, ma Kara si rese
conto di quanto Lys nascondesse il suo dolore così bene.
Ognuno reagiva diversamente...
Kara
passò a prendere la solita colazione per lei e Lena da
Krex.* Ehi
ragazzina! *esclamò
con la solita voce roca e dura da krogan. Le indicò il cestino
già pronto e trovò al suo interno una barretta di
cioccolato e il succo preferito di Lena. Krex lo sapeva che il
cioccolato non era il cibo preferito di Lena, sapeva le abitudini
della principessa. Kara aprì la bocca per ringraziarlo, ma fu
fermata da Krex* Se
solo apri bocca per dire qualcosa, giuro che non vedrai mai più
cioccolata in vita tua *e
Kara ridacchiò di gioia, rivolgendogli un ampio sorriso. Prese
il cestino pronto, mentre con l'altra mano teneva il vestito di lena
e il cambio. Fu un po' difficile portare il tutto, ma ci riuscì
solo perché era un vestito semplice questa volta. Non ampio,
una stoffa sottile che poteva benissimo esser piegata senza grosse
difficoltà. Arrivata alla camera di Lena, chiese alla guardia
se potesse bussare per lei. Per quanto la guardò male, lo fece
comunque. Era impossibile poter resistere al faccino dolce di Kara.
Si
annunciò ed entrò in stanza appena Lena le diede il
permesso* Buongiorno
principessa. *fece
un piccolo inchino, poi la guardia chiuse la porta e Kara emise un
grande respiro, posando il cesto pieno di cose buone sul tavolino che
di solito usavano per la colazione. Era piena di energia oggi e non
passava di certo inosservato. Aveva riposato bene e non poteva
evitare di essere entusiasta* Ho
chiesto a Lys, la sarta, di potermi fare da guida al mercato. Lei
sicuramente conosce ogni angolo, quindi non mi perderò. *informò
la principessa* A
te va bene?
Lena: *Rimase
sconvolta dalla vicinanza della ragazza. Udì le sue parole ma
non riuscì a rispondere che Kara era già uscita dalla
stanza.
Pregò con
tutto il cuore che nessuno avesse visto Kara uscire dalla sua stanza
così presto.
Quando Kara andò
via decise che si sarebbe data da fare. Si sistemò comodamente
sulla sua scrivania e scrisse la lista a Kara. Si accorse che
l'inchiostro e la carta pergamena erano quasi finiti e gli aggiunse
insieme ad altre piccole cose che le sarebbero servite.
Non sapendo che fare
prese un romanzo dalla sua scrivania e si lasciò trasportare
dalla storia.
Amava i romanzi,
riusciva a immedesimarsi quasi sempre nei personaggi e a lasciarsi
trasportare dalle trame più disparate.
Quando
udì bussare si ridiscosse, era troppo presto per
Kara.* Avanti*
Disse sistemandosi.
La
porta si aprì e una schiava entrò nella sua
stanza.* Principessa
Lena*
La donna fece l'inchino. Lena la guardò era carina. Fece un
sorrisetto beffardo e la donna, sentendosi imbarazzata continuò
a parlare nervosamente* La
regina Rhea richiede la vostra presenza a palazzo questo pomeriggio,
è arrivato nuovo "personale" dalla luna degli
schiavi.*
Lena
annuì. *Fa
sapere a mia madre che ci sarò*
Le disse.
La ragazza fece un
inchino e si congedò dalla stanza.
Lena pensò a
cosa significava, probabilmente Rhea aveva richiesto nuova 'merce'
per la festa .
Indecisa su cosa
fare, e anche leggermente annoiata, Lena decise di suonare. Era da
troppo tempo che non suonava. Fino a non molto tempo fa, ricordò
con un sorriso amaro, suonava per Eliza.
Ricordò la
prima volta che la ragazza la sentì. Il suo sguardo
emozionato, gli occhi brillanti e il sorriso intonacato...
Una lacrima le cadde
dall'occhio e Lena la cacciò via.
Prese la lira e
pizzicò le corde. I movimenti vennero fluidi, come una seconda
natura. Riuscì ad accordarla quasi subito e, immediatamente,
si lasciò andare al dolce suono.
Non si accorse del
tempo passato finquando non sentì di nuovo bussare. Fermò
i movimenti turbata dai ricordi. Stava piangendo. Si schiarì
la gola e si ricompose prima di permettere a Kara di vederla.
Quando la ragazza
entrò nella stanza iniziò subito a parlare e Lena la
guardò scioccata. Come poteva dire così tante parole in
solo mezzo secondo? *
Si,
si Kara. Va benissimo. *Vide
il vestito che Kara aveva portato.* E'
il mio vestito quello? Vorrei indossarlo subito*
Le disse.*
Kara: *Stava
per appoggiare il vestito da qualche parte, ma si bloccò
quando Lena le disse di volerlo indossare subito, così si
avvicinò alla principessa. Alzò le sopracciglia con
fare curioso, quando scorse sul suo grembo un oggetto. Aveva delle
corde tirate in tensione e inclinò il capo, indicandolo* che
strumento musicale è? *Le
domandò, rialzando lo sguardo e incontrando i suoi occhi.
Erano lucidi e riflettevano la luce mattutina di Rao, rendendoli due
pietre scintillanti. Kara fu interdetta da quella visione. Non si era
resa conto prima, ma sembrava che la principessa avesse pianto* è
una lira *Le
rispose con la voce roca.* P-posso
provarla? *chiese
timidamente e Lena sembrò pensarci su e dopo annuì.
Kara posò allora il vestito sul letto e ritornò vicino
Lena. Prese la lira con delicatezza e attenzione e andò a
sedersi sulla sua sedia (quella che usava di solito per leggere).
Toccò la prima corda con il suono più scuro, poi la
successiva e così via, ascoltando tutte tonalità. I
suoni le sembravano giusti e iniziò a suonare qualcosa di
indefinito. Una musica dolce e rilassante riprodotta dalle dite di
Kara con sicurezza, come se non fosse la prima volta. Le labbra si
estesero in un sorriso malinconico e quando finì di suonarla,
sentì di aver bisogno di giustificarsi* E'
la musica del carillon che mi regalò mia madre quando ero una
bambina. E' ancora nella mia stanza e lo ascoltavo sempre prima di
dormire, accompagnato a volte dalla sua ninna nanna. Conosco a
memoria ogni singola nota... *spiegò
con voce emozionata, rievocando ricordi così infantili. Emise
un gran sospiro e si rialzò, ridando la lira a Lena* è
strano come riescano a mancare momenti così semplici. *Posò
la mano sulla sua spalla e gliela strinse. Adesso aveva anche Kara lo
stesso sguardo di Lena, ma non provava odio, o almeno non per
lei* adesso
lascia che ti vesta
Lena: *Ascoltò
Kara suonare il suo strumento e rimase piacevolmente sorpresa dalla
sua bravura. Quando la ragazza parlò fece un sorrisino triste,
le dispiaceva aver privato Kara della sua famiglia per restare in un
luogo ostile per lei.
Non riusciva ad
immaginarsi come si sarebbe sentita se le posizioni fossero
capovolte. Kara l'avrebbe trattata bene, come una persona? O sarebbe
diventata uno dei tanti esperimenti Kryptoniani?
Al pensiero si sentì
ancora più legata alla giovane biondina che, nonostante tutto,
era sempre sorridente e felice. Era strano, non era una ragazza che
si legava facilmente agli altri ma con Kara era troppo facile. Si era
sentita subito vicina a lei e al suo modo di fare.
Non era egoista,
sapeva che avrebbe dovuto mandarla via da Daxam per salvaguardare la
sua vita e la propria. Se Rhea avesse scoperto che le permetteva di
darle del tu avrebbe ucciso Kara e punito lei.
A volte sognava di
essere l'erede al trono legittima. Avrebbe abolito la schiavitù
e avrebbe tenuto conto dei suoi sudditi.
Forse, si ritrovò
a pensare, la sua famiglia non aveva tutti i torti. Certo, avevano
sbagliato i metodi, Lena non avrebbe mai ucciso Rhea. Si sarebbe
impegnata a farle capire i suoi errori e a tentare di aggiustare il
regno con Lei. Ma le sembrava impossibile. Rhea era così
orgogliosa e chiusa di mente.
Non poteva fare poi
molto se non cercare di alleviare la vita ai suoi sudditi con le sue
invenzioni.
Era amata dalla
gente ma questo non bastava.*
Mi
dispiace che tu sia incastrata in un posto come questo*
Disse a Kara.
Si schiarì la
voce e andò dietro il separé. Odiava farsi vedere così
fragile dalla ragazza e desiderò ricomporsi prima di poter
parlare ancora con lei. Kara le passò il vestito e lo indossò,
uscendo solo quando ebbe la necessità di farsi stringere i
fili dietro la schiena.*
Kara: *la
kryptoniana inclinò la testa, osservandola nascondere il suo
corpo dietro quel separé. Era la prima volta che lo usava e in
effetti Kara aveva pensato che fosse inutile e che ormai si fosse
abituata. Lena era così silenziosa e non le rivolse i soliti
sguardi impliciti, così Kara si chiese a cosa stesse pensando.
Probabilmente a cosa non le aveva voluto dire Lys? O si sentiva in
colpa perché teneva Kara come una schiava?
Le
strinse i fili dietro la schiena con accortezza e poi propose a Lena
un'acconciatura alta. Quella mattina per quanto ventilata, faceva
troppo caldo ed era anche per questo che Kara si fece una treccia. Si
mise dietro di lei e iniziò ad occuparsi dei suoi capelli come
faceva di solito. Li spazzolò, usando la delicatezza delle sue
mani morbide e ogni tanto si prendeva qualche minuto in più
per massaggiarle il capo. Lena apprezzava sempre in silenzio, perché
era impossibile rifiutare e Kara le rivolgeva il solito sorriso
gentile dallo specchio. Quel giorno fece lo stesso per gratitudine e
forse anche perché aveva il bisogno di farla sentire bene* Non
ce l'ho con te per essere qui, Lena. Anzi, è colpa mia e della
mia stupidità. Però sono contenta di averti incontrata
perché sicuramente sarei potuta finire in mani peggiori. E poi
vediamo le cose positive, il cibo è ottimo anche se gli
alloggi lasciano a desiderare. Però non lo proporrei a nessuno
come meta per le vacanze. *ridacchiò
per la sua stessa battuta*
Lena:
*Scosse la testa divertita dalle parole di Kara. Portò la mano
alla bocca nel tentativo di nascondere la sua risata.* Si,
effettivamente Daxam può essere difficile per gli schiavi. Ma
tra due settimane daremo una delle nostre feste. Siamo conosciuti per
le feste sai? *
Le domandò alzando il sopracciglio destro. Scherzare con Kara
le risultava facile, era divertente lasciarsi andare ogni tanto ed
essere solo una ragazza piuttosto che la principessa.* Se
fai la brava potrei anche passarti qualcosa di buono senza che gli
altri se ne accorgano. E avanzerà tanta di quella roba che
potrai mangiare per giorni le prelibatezze*
Rise guardando Kara attraverso lo specchio. Alla menzione di cibo
vide che si era illuminata.*
Parlando
di cibo.*
Si alzò e andò verso il cesto con la sua colazione.
Ammise di avere un leggero languorino quando Kara sollevò
tutte le cose buone che c'erano nel cesto.* E'
cioccolata quella? Uhm... *
Prese la tavoletta e la strinse al petto* Mia!*
Disse. Osservò la faccia di Kara che era sconvolta e rise. Non
rideva così da troppo tempo. * Sto
scherzando. So che Krex l'ha messa solo per te. Tieni.*
Gliela passò sorridente.
Le
veniva tutto così naturale che quasi si spaventò di se
stessa. Si stava facendo troppo condizionare dalla Kryptoniana. Non
voleva affezionarsi a lei ben consapevole che in poco tempo l'avrebbe
rispedita al suo pianeta separandosi da lei ma, davvero, l'animo
gentile e dolce di Kara stava rendendo tutto così difficile.
Si schiarì la gola imbarazzata dal gesto che aveva appena
compiuto e si sedette più comodamente sulla sedia. Prese uno
dei cornetti alla marmellata e guardò Kara.* Che
fai non mangi?*
Le domandò rompendo un pezzo del dolcetto con le mani e
portandoselo alla bocca. Un poco di marmellata le rimase sul dito.
Valutò di toglierlo con il tovagliolo ma l'idea di sfottere
Kara era così allettante.* Devo
dire che sono proprio deliziosi Mmmh*
Gemette portandosi il dito in bocca. Lo leccò languidamente
prima di sorridere a Kara* Non
pensi anche tu?
Kara: *Le si
illuminarono gli occhi al sentir parlare di cibo e arricciò in
nasino quando la principessa rise di lei. Sembrava essere ritornata
la solita donna che cercava di farla imbarazzare o provocarle
reazioni buffe solo per poterne bearsi e divertirsi. In effetti Kara
sgranò gli occhi spaventata quando la vide prendere la sua
barretta di cioccolato. Pensava fosse seria, che avesse reclamato il
suo diritto di possessione nei confronti del cibo più agognato
dalla bionda solo per farle un dispetto. Quando scoppiò a
ridere, Kara mise un piccolo broncio e allungò le mani,
muovendo le dita come può fare solo una bambina, per afferrare
lo splendido regalo di Krex. Scartò la tavoletta per prenderne
un quadratino e assaporarlo, mentre osservava Lena e si chiese per
l'ennesima volta cosa l'avesse rattristata. Però era anche la
prima volta che la vedeva scherzare in modo così leggero con
lei. Aveva forse apprezzato la sua discrezione?
Si
riscosse dai suoi pensieri quando Lena le rivolse la parola. Kara si
era incantata nel guardare le mani della donna di fronte a lei,
mentre afferrava il cornetto e tossì per l'imbarazzo. Prese
anche lei un cornetto e lo divise per vedere il colore della
confettura* Oggi
Krex ha deciso di viziarmi o cosa? *domandò
più a se stessa che a Lena. Aveva appena constatato che era la
confettura del suo frutto preferito (per ora) e ne leccò una
parte grondante. Il krogan era solito abbondare, più ne
metteva e migliore era il cornetto secondo la sua natura e
sicuramente Kara non avrebbe sprecato nulla.* Se
non facessimo allenamento quasi ogni giorno, probabilmente la mia
massa aumenterebbe in modo esponenziale.
*La
colazione proseguì in modo tranquillo e quando finirono, Kara
rimise quello che rimase nel cesto. Andò verso la scrivania
dove di solito posava il suo libro per non perderlo nell'enorme
libreria di Lena, e sfogliò le ultime pagine* Ugh...
manca l'ultimo capitolo ed è finito *si
lamentò e si voltò verso la principessa* cosa
farò della mia vita adesso? *le
chiese in modo tragico* E'
così che ci si sente quando finisce qualcosa che ti piace
talmente tanto da volerne ancora?
*Aperte le finestre
della camera, iniziò a spolverare in giro e a volte utilizzava
questa cosa come un pretesto per esplorare la stanza. Infatti si
fermò anche ad osservare le modifiche del disegno del progetto
di Lena, anche se in modo superficiale. Poi curiosò i titoli
dei libri che Lena aveva nella sua libreria, ma come al solito non
aveva mai il coraggio di aprirne uno per leggerlo senza chiedere il
permesso. Il più delle volte si fermava semplicemente a
fissarli e a dondolare sui suoi piedi come una bambina che poteva
vedere e non toccare per non far arrabbiare i suoi genitori.*
Lena:
*Lena ascoltò le parole di Kara e sorrise* oh
Kara, tu non sai neanche cosa vuol dire agognare qualcosa così
tanto. Potrei insegnarti e magari farti pregare per farti avere ciò
che più vuoi*
sollevò il sopracciglio.*ma
penso non sia ancora il momento. *osservò
kara pulire la sua stanza e sorrise quando la vide vicino ai suoi
libri* ne vuoi
un altro? Puoi scegliere quello che vuoi per quanto mi riguarda
solo...*si
avvicinò ad un libro* non
questo. Ha un valore sentimentale. *prese
tra le mani il libro che le aveva regalato Eliza un giorno. Ricordò
quel momento. Lo aprì e rilesse la dedica. Ricordò lo
sgomento quando aprì il libro e vide il suo ritratto la
mattina dopo quando prese il libro. Era sorpresa nel vedere il tratto
morbido e delicato del ritratto. La dedica, poi era intima e
delicata. Sussulto ai ricordi e rimise al proprio posto il libro,
vicino agli altri prima di sistemare il suo progetto in un cassetto
della scrivania chiudendolo sotto chiave. Non voleva che altri
avessero accesso al suo ingegno. * Una
volta finito va a prepararti. Più tardi sarò impegnata
con mia madre quindi quando torni non andartene in giro da sola.
Questo palazzo è troppo pericoloso per una Kryptoniana.*
le disse con apprensione. *
Kara: *Non capì
cosa Lena intendesse quando le disse quelle esatte parole, eppure a
Kara sembrava che desiderasse abbastanza qualcosa. A Krypton
desiderava la conoscenza e questa cosa non era cambiata ora che si
trovava a Daxam. C'era qualcosa che poteva agognare più della
conoscenza? Avrebbe voluto sbirciare quando la principessa la
affiancò, prendendo un libro a cui era legata e lo aprì.
Ma era troppo rispettosa per chiederle veramente di cosa si
trattasse. Era giusto domandarle qualcosa di cui probabilmente non
voleva parlarne?
Fu
troppo presa dai suoi pensieri che Lena già virò
argomento altrove, mentre sistemava il disegno del progetto in un
cassetto* Quindi
non dovrò accompagnarti a pranzo? *Le
chiese per esserne sicura e Lena confermò.
Presa
la lista delle cose da comprare, si chiese se oltre al letto avrebbe
dovuto comprare anche altro per se stessa. Andò a cercare Lys
nella stanza da cucito* Finalmente!
Ce ne hai messo di tempo a ritornare. *
Kara borbottò qualcosa, mentre Lys prese una borsa con dentro
probabilmente un sacchetto di monete per pagare le stoffe e chissà
che altro.* Oggi
con noi verranno altri schiavi. Ci aiuteranno a portare le stoffe al
palazzo e il tuo materasso e resta vicino a me ok?
*fu
la prima volta che kara poteva vedere la grande capitale daxamita con
calma. Il rumore di fondo del vociare delle persone era abbastanza
fastidioso, ma anche caratteristico. Si chiese se la maggior parte
dei daxamiti fossero in realtà come Lys, ma quando osservò
la ragazza al suo fianco che la teneva per mano, come se fosse una
bambina per non farla allontanare, si rispose da sola. I kryptoniani
avevano continuato a definirli irrispettosi e pericolosi, ma a Kara
sembrava semplicemente un popolo che aveva solo bisogno di
sopravvivere. Osservò come i venditori cercavano per forza di
vendere la propria merce e Lys iniziò a vedere le varie stoffe
dei vestiti da un mercante a lei fidato.* Secondo
te Kara, sono indecisa per il vestito di Lena. Stoffa rossa o
verde? *Guardò
le due stoffe e si mordicchiò pensierosa il labbro, poi indicò
il verde* Oh,
come mai? *Le
domandò la daxamita e Kara arricciò il naso, prima di
risponderle* Si
intona con i suoi occhi *e
un piccolo rossore comparve sulle sue guance. Lys non poté
commentare perché c'erano anche gli altri schiavi, ma la sua
espressione compiaciuta diceva già tutto. Kara per distrarsi,
diede uno sguardo alla lista che Lena le aveva dato. Passarono dei
minuti e insieme a Lys era riuscita a trovare praticamente tutto
tranne il letto.*
Kara? *Lys
cercò di attirare la sua attenzione nel chiamarla. Si era solo
distratta un attimo e si trovavano distanti di qualche metro. Per
fortuna che non aveva voltato nessun angolo, sennò non
l'avrebbe più vista.* Cosa
stai facendo? *le
chiese, mentre la vide dare alcune monete che aveva dal sacchetto a
una bambina che chiedeva l'elemosina. Sospirò quasi rassegnata
dalla generosità e dalla gentilezza che continuava a possedere
la giovane kryptoniana.* Dobbiamo andare. *le disse, mettendole la
mano sulla spalla e Kara guardò Lys tristemente*
Perché
non possono occuparsi del popolo? Perché pensano a questa
stupida guerra, invece di poter dare un futuro ai propri cittadini?
Era così sporca e affamata... *commentò,
mentre pranzava con Lys insieme agli altri schiavi. Il letto
ovviamente, se non avesse dato la metà delle monete rimaste
alla bambina, avrebbe potuto permettersi uno dei migliori, ma almeno
quello che aveva comprato era identico a quello sul quale dormiva
prima che possedesse una stanza.* Kara,
purtroppo questa è la situazione. Noi non possiamo farci
nulla. Di certo andare in giro a dare monete non farà cambiare
le cose. *
- *E allora? Non
siete contenti dell'operato, ma comunque non fate nulla per cambiare
le cose. Non è questa la mia casa, ma se lo fosse, almeno
farei qualcosa! *
- *Abbassa la voce
e mangia. *Il
tono cupo e duro, quel tono da Lys non se lo sarebbe di certo
aspettato. Kara infilzò la forchetta nella carne e continuò
a mangiare con una certa rabbia che le ribolliva internamente.
Sul
tardi, Kara si ricordò che Lena le aveva detto che era
impegnata con Rhea nello svolgere alcune faccende.* Lys,
sai per caso oggi pomeriggio di cosa deve occuparsi la regina? *le
domandò e Lys la guardò, alzando le mani, mentre stava
prendendo delle misure per tagliare la stoffa* Ma
cosa sono un centro informazioni? Perché dovrei saperlo? Ok,
presumiamo che io casualmente lo sappia, ma no. Tu non ti muovi da
qui *le
rispose e Kara si accigliò turbata* In
che senso non mi muovo da qui? E' da oggi che mi stai trattando come
una mocciosa. Lys, se hai qualcosa da dire, dimmelo. *Il
comportamento insolito della daxamita, stava turbando Kara perché
non riusciva a comprenderla. Lys sbuffò infastidita* Non
potresti stare semplicemente buona e aspettare? C'è un carico
di schiavi per la festa. Ogni volta che c'è una festa, viene
assunto qualche schiavo per pochi giorni, niente di che. Rhea, Lena e
forse anche Mon-El, sono occupati nella valutazione per scegliere i
migliori, quelli più adatti nel soddisfare i loro bisogni.
Vuoi davvero assistere a una cosa del genere e rischiare di andare
nei guai? Perché sei emotivamente instabile *Kara
si alzò dalla sedia e iniziò a camminare per la
stanza* Ne
parli come se fossi pazza. Come fai ad essere così tranquilla
come se tutto questo fosse normale? *
- * No,
Kara... non è normale. Ma è sempre stato così e
non è facile cambiare un popolo da un giorno all'altro con
radici così profonde. Metà dell'economia di questo
pianeta si basa su questo. Non sto cercando di giustificare il tutto
perché sono una schiava anche io, ma tu Kara sei solo una
kryptoniana e sei mia amica. Ti voglio con la testa sul collo, non lo
capisci? La tua parola porterebbe alla tua morte inutilmente. Anche
oggi a pranzo, non dovresti parlare di queste cose in un luogo dove
tutti hanno orecchie. Devi essere furba Kara, perché sia io
che la principessa Lena, non possiamo badare a ogni parola o azione
che potresti dire o fare. Sta buona, ok? *Lys
si alzò, avvicinandosi a una Kara nervosa e non poté
evitare di abbracciarla per farla calmare. La capiva infondo perché
era quello che provava ogni giorno e la cosa più difficile per
lei fu quella di accettare di essere inutile e di vivere senza più
vedere e senza più sentire. Era ciò che riuscì a
farla sopravvivere per tutti questi anni, l'indifferenza. Eppure
si sentiva così sporca. Soprattutto in quel momento... mentre
teneva Kara stretta a sé. Avrebbe dovuto insegnarle ciò
che più la faceva vergognare, solo per non farla morire.
Kara
restò con Lys per un po', aiutandola a fare quello che
chiedeva, anche se alcune volte le tremava la mano a causa della
rabbia assopita. Non era arrabbiata di certo con lei, ma lo era
perché non riusciva a comprendere. Sapeva che la voleva
proteggere, ma non capiva come riuscissero ad esserci persona del
genere.* Vorrei
andare nella mia stanza a riposare *confessò
alla daxamita, anche se in realtà voleva semplicemente restare
da sola.* Va
bene *le
rispose Lys, così si avviò verso la sua stanza. Ma
prima di andarci, il suo sguardo si posò sulla porta della
camera di Lena. Si avvicinò ad essa e bussò, ma nessuno
rispose. Non doveva essere ancora tornata e si voltò per
vedere se ci fosse la guardia del corridoio. Non c'era perché
probabilmente era stata convocata per occuparsi del carico di
schiavi, così senza pensarci due volte entrò e chiuse
la porta. Si avvicinò a grandi falcate alla libreria e iniziò
a frugare per cercare qualcosa di utile, qualcosa che le facesse
capire, magari un libro storico sullo sviluppo economico di Daxam.
Lena era una studiosa, avrebbe dovuto occuparsi anche di quello, no?*
Lena: *Quando Kara
lasciò la stanza decise di prepararsi per l'incontro con sua
madre. Odiava quando doveva aiutarla a scegliere i nuovi schiavi del
palazzo.
Vedeva lo sguardo
spento di molti di loro. Alcuni avevano accettato il loro destino,
altri lottavano ancora per la libertà e venivano
inevitabilmente catturati e messi a morte.
Odiava farlo ma
doveva.
Si
diresse alla sala reale dove sua Rhea e il principino erano già
pronti. Si inchinò a sua madre e si sedette alla sua
sinistra.* Madre.
Vi trovo bene quest'oggi*
Disse alla donna la quale le sorrise dolcemente.*
Anche
tu Lena. Hai domato la Kryptoniana?*
Domandò la donna toccandole la guancia.
Lena
annuì. * Non
che ci volesse poi molto madre, i Kryptoniani saranno più
acculturati di noi ma sono stupidi. Mi è bastato così
poco per distruggerla.*
Rise freddamente tentando di non far capire alla donna che stava
fingendo.
Rhea rise con lei. *
Mia
signora siamo pronti.*
Disse una delle guardie.
Rhea
fece cenno con la mano* Benissimo,
fateli entrare*
Esclamò.
Le porte della sala
del trono si aprirono e una fila di persone entrò. Erano tutti
legati ai polsi e alle caviglie. Camminavano con capo chino,
sconfitti, probabilmente stanchi e affamati.
Il
mercante di schiavi, una donna che Lena conosceva fin troppo bene si
fece avanti* Mia
signora! *
Si rivolse a Rhea inginocchiandosi e mostrando i suoi rispetti* Mi
consenta di mostrare la nuova mercanzia.*
Disse indicando i poveri malcapitati* Sono
tutti provenienti dal pianeta terra mia signora. Solo il meglio per
Voi.*
Disse cercando di attirare l'attenzione della regina. Vi riuscì
perché Rhea si sedette meglio sulla sedia* Ebbene,
Veronica Sinclair. La vostra mercanzia è sempre di ottima
qualità, per questo siete il mercante più ricco di
Daxam e dintorni.*
Rise mentre la donna, vestita con un abito rosso succinto,
ringraziava la regina* Voi
siete troppo buona mia regina. Prego, osservate la mercanzia mia
signora. Sono a vostra disposizione.*
Disse la donna mettendosi da parte per far passare la regina. Rhea
infatti si era alzata, seguita da Mon El e Lena, e aveva iniziato a
guardare la merce.* Tu!*
Disse ad un uomo della folla. L'uomo si guardò
disorientato* Si
tu!*
Ricalcò Rhea.
Quando
l'uomo non rispose una guardia diede un calcio alle costole dell'uomo
facendolo piegare su se stesso.* Mostra
rispetto alla regina, terrestre.*
Rhea rise
accompagnata da Veronica.
Lena si costrinse a
emettere un risolino anche se dentro di se voleva solo scappare.
Rhea
osservò l'uomo da vicino tastando i suoi muscoli e fissandone
lo sguardo* Questo
lo prendo*
Disse notando l'ottima forma fisica dell'uomo.* Quell'altro
invece...*
Indicò un uomo sulla sessantina. Aveva i capelli bianchi e lo
sguardo terrorizzato* Quello
non mi serve, Veronica lo sai che li prediligo giovani.*
Disse. L'uomo venne preso dalle guardie e portato via urlante.*
Mia
signora, ne sono consapevole. Vi chiedo scusa.*
Disse umile la donna.
Rhea
continuò ad osservare gli schiavi, ne prese altri ventitrè
prima di voltarsi verso i suoi figli* Mon
El, Lena. Scegliete quello che più vi aggrada. *
Disse loro.
Mon-El non si fece
pregare e si diresse subito verso una ragazza bionda che,
probabilmente, non aveva neanche vent'anni.
Si rammaricò
per lei consapevole del suo destino. La vide piangere e sentì
un dolore nel cuore che quasi la uccise. Come poteva una barbarie
come questa continuare senza che nessuno si ribellasse?
Mon
El prese il suo nuovo giocattolo e la tirò a se.* Sì,
definitivamente. Voglio questa madre.*
Disse palpandole il seno in maniera rude. La ragazza guaì
sorpresa ed ebbe uno schiaffo dal giovane* Non
emettere un suono schiava.*
Le disse.*
E'
tua, figlio mio.*
Disse compiaciuta Rhea.
Lena voleva vomitare
alla scena.*
E
tu Lena? Quale scegli?*
Le disse la donna.
Lena
provò a mascherare il disgusto. * Non
ne ho bisogno madre, le mie energie sono tutte spese a raddrizzare la
Kryptoniana. Mi diverto già abbastanza con lei. *
Fece un ghigno che suscitò l'orgoglio di Rhea.* Hai
ragione figlia mia. I kryptoniani meritano un trattamento di favore,
devono essere addestrati meglio.*
Rise e Lena la seguì.
Una volta che fu
tutto finito Rhea e Lena andarono a pranzare, Mon-El era scomparso
con la sua nuova schiava.
Lena trattenne le
lacrime al pensiero del destino della giovane. Avrebbe voluto
salvarla ma, probabilmente, sarebbe già stato troppo tardi.
Si trattenne con
Rhea dopo pranzo per parlare della festa che stavano per dare e non
si accorse che ormai era pomeriggio inoltrato. Kara era probabilmente
tornata ma non aveva idea di dove fosse, sperava solo che fosse al
sicuro.
Prima
di tornare nella sua stanza fece una piccola deviazione verso la
biblioteca del palazzo. Ricercò un libro ben preciso, un libro
che narrava di una donna che aveva perso la memoria. Il libro
trattava tutto il percorso della donna che, dopo diverse peripezie, e
grazie all'amore incondizionato di suo marito ricordava il suo
passato.* Le piacerà*
Si disse sorridendo. Voleva abbandonare i ricordi della mattinata ed
era sicura che il sorriso di Kara l'avrebbe aiutata.
Contenta,
dunque varcò la porta della sua stanza congelandosi nel vedere
Kara che sbirciava nella sua roba.* Che
cosa stai facendo?*
Le urlò chiudendosi la porta alle sue spalle.* TU!*
Iniziò * Piccola
ingrata Kryptoniana.*
Si avvicinò alla ragazza e la spinse verso il muro* E'
così che mi ringrazi? Sono sempre stata gentile con te, ho
provato a proteggerti, ho salvato la tua maledetta vita*
Urlò rossa in viso.* E
tu mi ringrazi frugando tra le mie cose?*
La prese per il colletto sbattendola contro il muro.* Forse
dovrei davvero domarti. Dovrei davvero seguire il suggerimento di
Rhea.*
La spinse facendola cadere a terra.
La
sentì gemere e si bloccò. Che stava facendo? Si stava
comportando come Rhea e stava trattando Kara come una
schiava.* Dovrei
rispedirti da Rhea. O forse vuoi andare da Mon-El?*
Socchiuse gli occhi con rabbia. Alzò la mano pronta a
picchiare la ragazza quando vide i suoi occhi terrorizzati. Prese un
respiro profondo nel tentativo di calmarsi.* Esci
fuori dalla mia stanza Kara Zor-El.*
Urlò alla ragazza.*
Kara: *Aveva
trovato alcune cose nei libri che l'avevano soddisfatta in parte. In
effetti c'erano dei libri di storia aperti sul letto e uno di
economia sulla scrivania. Mentre stava cercando di trovarne un altro
libro di cui parlava della rivoluzione che c'era stata almeno
cinquanta anni pima (i Luthor non erano stati i soli a provare un
colpo di stato alla monarchia regnante) sentì la porta
aprirsi.
Di certo non si
aspettò quella reazione. Rimase con la bocca semi-aperta e lo
sguardo terrorizzato a fissare quell'ira cieca incombere su di lei.
Le parole fluivano taglienti e quando la spintonò a terra, non
poté evitare di far uscire un verso di dolore dalle sue
labbra.
Il
suo fianco aveva urtato l'angolo di un mobile di legno spesso e
premette sulla pelle colpita con una mano, mentre guardò la
donna di fronte a sé, alzando la testa, poi riabbassò
il capo.* stavo
cercando libri di storia su Daxam. Mi dispiace di essere entrata
senza permesso, ma non pensavo che ti arrabbiassi o almeno non così.
Se non mi credi, guarda i libri che ho preso. *la
voce tremante e lievemente rotta, dava perfettamente idea delle
emozioni che stava provando Kara in quel momento.* Per
la prima volta sono riuscita a vedere Daxam da vicino al mercato e ho
visto questo popolo, un popolo che cerca solo di sopravvivere. Ho
dato quasi metà dei soldi che mi hai dato ad una bambina che
neanche chiedeva più l'elemosina. Era nascosta in un angolo,
con gli occhi di chi non ha più speranza. E' da oggi che non
riesco a dare risposta alle mie domande, mi chiedo perché sia
accaduto questo a Daxam, perché è avvenuto questo
commercio sulle persone. Ma di un'unica cosa ero certa. Solo di una
cosa ero veramente certa. E quella cosa eri tu. In questi giorni mi
hai fatta sentire come se non fossi una kryptoniana su Daxam e avevo
così tanta fiducia, mi sentivo protetta e apprezzata. Pensavo
anche al perché i daxamiti non sono come te e a quanto ti stai
dando da fare per fare qualcosa di giusto ed ero così
orgogliosa della donna che saresti potuta essere, ma adesso mi stai
guardando come se fossi uno dei tuoi sbagli più grandi.
*Kara non sapeva
neanche se Lena la stesse veramente ascoltando, però aveva
bisogno di dire quelle parole. Continuava a tener la testa bassa,
mentre alcune lacrime avevano rigato le sue guance. Non provava
rabbia, provava solo una forte delusione, come se tutto quello che
aveva pensato di Lena, fosse completamente falso. E questo la fece
sentire maledettamente male più di qualsiasi altra cosa*
Lena:
*Si bloccò alle parole della ragazza. Che cosa aveva fatto. In
cosa si era trasformata? Si sentì terribilmente in colpa per
le sue azioni. Si allontanò di scatto dalla ragazza quasi come
se fosse terrorizzata da se stessa. Si odiava per quello che aveva
tentato di fare. Era saltata a conclusioni senza neanche darle il
tempo di spiegarsi.* Io-*
Bloccò le sue parole. Non sapeva cosa dire, non sapeva come
riguadagnare la fiducia che pian piano aveva costruito con Kara. Era
riuscita a mandare in malora tutto.* Io-
Mi dispiace*
Disse portando le mani al petto come a volersi difendere. Lo sguardo
era triste e cupo. Era esattamente come loro.* Sono
come loro*
Disse infatti* Non
ti ho dato neanche il tempo di spiegarti e ti ho trattata come una
schiava. Mi dispiace Kara*
Una lacrima scese sul suo volto* Sono
saltata alle conclusioni. Ti ho fatto del male*
Si accasciò a terra distrutta dal senso di colpa* Non...*
Singhiozzò, si portò le mani alla bocca.* Non
dovevo farlo, sono esattamente come loro. Io li disprezzo, li odio
ma, in casi come questi, agisco esattamente come loro.*
Si morse il labbro frustrata.* Odio
questa situazione!*
Urlò piena di rabbia.* Odio
non poter fare nulla per salvare il mio popolo, odio che quella
bambina debba chiedere l'elemosina per vivere. Odio sopratutto il
fatto di non potermi opporre alla regina e alle sue angherie. Forse
non lo faccio perché sono come loro infondo. Non sono altro
che un'ipocrita.*
Pianse la sua rabbia, la sua frustrazione, l'odio verso se
stessa* Perdonami.
Non dovevo trattarti così. Capirò se vorrai essere
assegnata ad altri ruoli.*
Le disse sconfitta. Era riuscita a rovinare di nuovo tutto. Aveva
visto uno sguardo di puro terrore negli occhi di Kara e pianse. Era
riuscita a rendere terrorizzato quel viso che tanto amava, aveva
trasfigurato quel sorriso e quegli occhi in una smorfia di dolore e
paura.
Si
alzò da terra e si asciugò le lacrime. Si avvicinò
a Kara aiutandola a sollevarsi* Mi-*
Trattenne un singhiozzo, come poteva farsi perdonare da lei?
Senza
neanche pensarci l'abbracciò. Tentò di riversare tutto
il suo dispiacere nel gesto. Continuò a singhiozzare stretta a
Kara quasi a non voler farla andare via da lei.* Mi
dispiace, mi dispiace.*
Ripeté come un mantra sulla sua spalla*
Kara: *si
asciugò gli occhi con le dita, alzando la testa per osservare
la reazione della principessa. Si era già pentita per come
aveva reagito e Kara cercava di comprenderla. In effetti era stata
cresciuta in quell'ambiente e capiva come poteva essere difficile
andare contro a tutta la visione che aveva avuto fino ad ora. La
bionda accettò la mano che Lena le aveva dato, alzandosi
lentamente. Era ancora un po' scossa da quello che era accaduto e le
faceva male il fianco per poter muoversi in modo eccellente. Si
sorprese dell'abbraccio e sbatté le palpebre, prima di
concederle una piccola stretta. Lena sembrava così dispiaciuta
e Kara sospirò pesantemente, sperando che in futuro non
sarebbe più stata violenta nei suoi confronti, non che ne
fosse veramente certa. Infondo Lena era una daxamita, la conosceva
neanche da un mese, però non poteva allontanarsi da lei. Avere
quel ruolo era l'unica cosa che avrebbe potuto avvicinarla ad una via
di fuga e allo stesso tempo le assicurava una protezione che una
semplice schiava non poteva avere. Così, con questi pensieri
che le ronzavano per la testa, le concesse il privilegio del dubbio e
le chiese* possiamo
sederci? *e
Lena annuì.
Si
mise seduta sul letto, massaggiandosi il fianco e facendo una piccola
smorfia al contatto. Probabilmente sarebbe comparso un livido. Lena
sembrava così indecisa, se non intimorita, e Kara le fece il
segno di sedersi al suo fianco, aspettandola. Quelle parole che aveva
detto a Lena non erano false. Avrebbe governato sicuramente
diversamente quel popolo e sarebbe stata una regina migliore di Rhea.
Comprendeva le sue colpe e cercava di rimediare, tenendo conto
comunque del suo ruolo. Kara le prese una mano e la strinse con
sicurezza* Non
puoi darti la colpa per quello che è il tuo popolo ora. Di
sicuro non è colpa tua. I tuoi genitori non ho idea di come
avrebbero voluto cambiare le cose, ma non sono stati i primi a
provarci. Lys oggi mi ha fatto anche una ramanzina credo... E' ovvio
che sia difficile cambiare le cose, ma anche non impossibile. Se solo
Lar Gand fosse ancora vivo, forse le cose sarebbero diverse... almeno
per la guerra. Promettimi solo che quando siamo da sole, di avere
rispetto l'una per l'altra e di dialogare, di non litigare e di non
alzare le mani, ma di discutere e parlare. Io ho agito senza pensare
che avrebbe potuto darti fastidio, però lo giuro, non ho
toccato niente di quello che mi hai proibito. Per quanto le mia
parole possano valere, io non voglio sapere quello di cui tu non sei
disposta a parlarmi. Quando vorrai farlo, mi dirai quello che vuoi.
Lena:
*si asciugò le lacrime colpevole* Lo
so Kara. Lo so. Ma è dannatamente frustrante non poter fare
nulla. Mio fratello, il mio unico fratello è in prigione. I
miei genitori sono morti quando hanno provato a ribellarsi al re e
alla regina.*
Si pizzicò il ponte del naso.* E'
frustrante vivere con gli assassini dei miei genitori. Rhea è
stata una madre per me e per questo l'amerò per sempre ma non
ha esitato ad uccidere i miei genitori. Sarei dovuta morire anche io
sai? *
Le disse confidandosi* Ma
Rhea ha deciso di tenermi in vita come assicurazione contro mio
fratello e i suoi uomini.*
Respirò pesantemente.* A
volte mi sento solo come una pedina. E non posso fare niente per il
mio popolo. Ci ho sempre provato, in tutti i modi, ma il mio potere è
limitato. Sono la principessa di questo popolo ma, al contempo, non
vengo riconosciuta da metà di esso in quanto figlia dei
Luthor.*
Volse lo sguardo alla bionda* Sì,
proverò a scattare meno. Mi dispiace. Ho pensato che volessi
scappare con le informazioni sulla flotta o qualcosa di simile.*
Poggiò una mano sulla sua guancia.* Mi
spiace non essermi fidata di te, Kara.*
Le disse.
Notò
il fastidio sul suo volto.* Per
gli dei, hai battuto vero? Togli la camicia, devo controllare.*
Le suggerì esortandola a togliere la camicia ed a mostrarle il
fianco.
Si
morse il labbro imbarazzata* E
grazie... sai, per non aver sbirciato nella mia roba personale.*
Sussurrò rossa in viso.
Kara: *ascoltò
le parole di Lena. Si stava confidando sulle sue paure e sul perché
era così difficile per lei fidarsi degli altri. In effetti era
normale nella sua situazione stare in allarme costantemente e per la
prima volta Kara si ritrovò a pensare quanto sarebbe stato
difficile andare via e lasciarla lì. All'affermazione della
fuga, Kara sorrise divertita* anche
se avessi quelle informazioni, non penso proprio che sarebbe il caso
di scappare nelle mie condizioni. Se prendessi un Wlok e scappassi
verso il deserto con un po' di cibo e acqua, quanto potrei durare?
Probabilmente finirei mangiata da quei cosi orribili. *fece
una piccola smorfia di dolore a causa del fianco e abbassò gli
occhi sulle loro mani ancora strette, mentre Lena le carezzava la
guancia con la mano libera.* Sarà
solo un livido *le
rispose con semplicità, poi liberò la mano di Lena
dalla sua e iniziò a sbottonarsi la camicia per rendere
visibile il lato colpito.
Sapeva che Lena
avrebbe insistito per vedere e assicurarsi che stesse bene, anche se
era un pensiero abbastanza assurdo dopo lo scontro che avevano avuto
pochi minuti prima. Provò quel lieve imbarazzo, perché
sotto non indossava altro, ma allo stesso tempo provava quel disagio
nel sapere che Lena le aveva fatto del male e in quel momento si
sentì vulnerabile. Si sentiva combattuta dalle due visioni che
adesso aveva della principessa. La prima, quella preoccupata e
gentile, quella premurosa e delicata, come la mano con la quale
sfiorava la sua guancia. La seconda invece era quella che pochi
minuti prima l'aveva spintonata, quella rude e rabbiosa che non
avrebbe più voluto vedere per il resto della sua vita. Si
sentiva confusa e allo stesso tempo amareggiata, mentre le mani
iniziarono a tremarle visibilmente, non riuscendo più a
usarle*
Lena:
*Rise alla battuta di Kara* No,
probabilmente no. Ti metteresti a giocare con il Wlok quindi dubito
che riusciresti ad uscire di qua in tempo prima di essere scoperta*
Rise.
Quando
Kara iniziò a sbottonarsi la camicia notò che le mani
le tremavano. Forse era ancora spaventata.* Lascia,
faccio io*
Le disse iniziando a togliere i primi bottoni. Non indossava nulla al
di sotto ed arrossì. Non era la prima volta che vedeva Kara
ma, come ogni volta, non riusciva a capacitarsi del suo fisico
scolpito. Chiuse gli occhi nel tentativo di allontanare i pensieri e
sussultò quando vide il fianco di Kara arrossato. Il senso di
colpa la invase e sfiorò il punto offeso* Mi
dispiace Kara. Non so cosa mi sia preso*
Le disse. Si alzò di scatto e andò verso la sua
scrivania. Scavò nel cassetto ed esultò quando riuscì
a trovare il piccolo barattolino di crema* Eccolo! *Disse
avvicinandosi a Kara. Le fece segno di stendersi e, molto
delicatamente, iniziò a spalmarle la crema sul fianco.* E'
una crema fatta di erbe del pianeta Dratura. Da piccola la usavo
spesso. Dovrebbe ridurre il dolore ed evitare che si formi il livido*
Le disse con voce bassa mentre, lentamente, continuava a spalmare la
crema sul suo fianco. Si avvicinò a lei, i volti a pochi
centimetri di distanza, e le fece una faccia dispiaciuta. Si sentiva
dannatamente in colpa.* Non
potrà rimediare a quello che ti ho fatto, e di questo non mi
scuserò mai abbastanza, ma almeno eviterà il dolore.*
Le disse. Finì di mettere la crema sul fianco della ragazza e
si spostò ad una posizione più consona consentendole di
vestirsi. *
Kara: *Lasciò
perdere i bottoni e guardò le mani di Lena che sostituirono le
sue. La aiutò a sbottonarla e Kara alzò lo sguardo
quando Lena si bloccò di colpo. Colse il rossore delle sue
guance e la vide un po' in difficoltà.
Osservò
la principessa muoversi nel cercare qualcosa per lei e alle sue
istruzioni, si stese sul fianco buono per lasciarsi applicare quella
crema che aveva trovato. Sbatté le palpebre alla vicinanza
insolita di Lena e si chiese quale fosse il motivo. Forse voleva
farle capire quanto fossero sincere le sue scuse, guardandola con i
suoi splendidi occhi chiari e limpidi. Kara sinceramente non ne era
alquanto sicura e semplicemente sospirò, quando Lena si
allontanò. Non si rese conto che stava trattenendo il fiato.
Strofinò la guancia sul cuscino morbido del letto di Lena e
mugugnò lamentosamente, chiedendole* Posso
usare il tuo letto per riposare un po'? Voglio far asciugare la crema
prima di coprirmi e, se vuoi, potresti mettere i tuoi libri al loro
posto? Penso di non ricordarmi l'ordine con cui li ho tolti. Mi
dispiace, sono inutile come schiava... *confessò,
mentre guardava la luce rossastra che proveniva fuori dalla
finestra.* E
poi è vero, non riuscirei a scappare perché sarei
troppo impegnata a coccolare il Wlok, invece di cavalcarlo. Un giorno
mi porterai alla stalla per cavalcarne uno?
Lena:
*osservò Kara rilassarsi sul suo letto e non poté che
sorridere. Come aveva potuto pensare che una come lei potesse essere
talmente subdola da cercare un modo per rovinarla?* va
bene kara. Dormirai qui sta sera. *le
disse mentre si affaccendò a mettere i suoi libri al loro
posto. *ma non
prenderla come abitudine. La schiava tra le due sei ancora tu. E per
quanto tu possa piacermi la cosa non deve sovvertire i ruoli. *rise
sollevata dal fatto che Kara non la odiasse.
Alla
frase successiva non riuscì a trattenersi e rise* sì,
ti porto alla stalla quando starai meglio. *
le disse. Sistemò i libri nel suo ordine ben preciso e,
notando Kara quasi addormentata decise di stendersi con lei. Era
ancora presto ma si concesse qualche minuto di pausa.
Si sdraiò al
suo fianco guardandola. Prese il suo libro ed iniziò a
leggerle una poesia. Amava leggere per gli altri, la rilassava, ma
era passato così tanto tempo che quasi aveva dimenticato cosa
si provasse.
Lesse
due intere poesie prima di chiudere il libro e si mise comoda al
fianco di Kara. * mi
dispiace davvero per quello che ti ho fatto, Kara. Di solito non sono
così...*
le disse tristemente poggiando una mano sulla sua spalla. Sarebbe
stato così facile allungare il capo e baciarla ma non voleva.
Non poteva fare anche questo e rischiare di perderla per sempre.
Poggiò un braccio sugli occhi e sbuffò piena di
frustrazione. Odiava la situazione che si era
creata.* Sai... *iniziò* la
mia vita non è sempre stata questa. Sono stata adottata quando
avevo solo sei anni. Prima ero una ragazza normale. Ricordo i
pomeriggi passati con Lex a correre nel giardino dei Luthor. A
pensarci sembrano ricordi lontanissimi ma, infondo, sono passati
molti anni ma mi sembra tutto come se fosse ieri. *
tolse il braccio da sopra gli occhi e guardò Kara. *a
volte vorrei tornare ad essere la ragazza spensierata di allora.*
le confidò* sarebbe
tutto più semplice anche per te.
Kara: *Quando Lena
si stese al suo fianco, Kara si coprì con la camicia ma senza
indossarla, lasciando ancora il fianco scoperto. Si mise stesa di
schiena per osservarla mentre leggeva. Gli occhi erano ormai
assonnati, ma voleva ascoltarla, perché stava leggendo per
lei. E non fece altro che guardarla, rendendosi conto di quanto fosse
attenta nel pronunciare le parole in modo da cogliere anche i
sentimenti di ciò che raccontavano.
Quando
si scusò e iniziò a parlare della sua infanzia, Kara
lasciò che si confidasse con lei. Voleva aprirsi per farle
capire quanto fosse addolorata da ciò che aveva fatto. Kara si
avvicinò a lei e posò la testa vicino la sua,
sospirando pesantemente* Al
prossimo allenamento lasciami vincere e ti perdono *le
disse per alleggerire l'argomento.* Comunque
deve essere stato bello giocare con qualcuno a rincorrersi. Quando
ero piccola, i ragazzi della mia stessa età non facevano altro
che seguire le regole imposte dalla società kryptoniana. Non
dico che non mi sia divertita sia chiaro, giocavamo a giochi di
strategia, di intelletto e cose così, ma sempre composti e
seduti. Una volta entrai di corsa durante un rinnovo del trattato di
pace con Daxam. Forse avevo sei anni. Mi ricordo ancora la faccia che
fece Rhea. Si era spaventata e teneva la mano sul petto. Forse
pensava che fosse un attacco kryptoniano e un inizio di guerra, non
lo so, ma quando capì che era semplicemente la figlia non
educata di uno degli illustri membri del consiglio, mi guardò
talmente male come se volesse fulminarmi con un solo sguardo. Fu il
giorno più bello della mia vita, anche se la mia tata rischiò
di perdere il lavoro. Non era riuscita ad acciuffarmi prima che
potessi fare qualche danno. Mia madre mi fece la ramanzina il giorno
dopo, ma non riuscì a resistere al mio faccino *si
voltò verso di Lena e fece un sorriso smagliante*
Lena:
*rimase sorpresa dalle parole della ragazza.* Per
gli dei, non ci credo. Hai davvero fatto spaventare Rhea così?*
Rise mettendosi la mano sulla bocca.* L'hai
rischiata grossa sai?*
Volse lo sguardo verso di lei restando impressionata al sorriso di
Kara. Dei, era stupendo* Va bene va bene. Visto che ci stiamo
confidando voglio raccontarti una storia di quando ero piccola.* Si
sforzò per ricordarsi i particolari* Ah
si, avevo circa otto anni quando accadde. Stavo giocando con Mon-El a
nascondino, era il suo turno di contare e io mi nascosi. *
Si avvicinò a Kara con fare cospiratorio* Era
un nascondiglio perfetto sai, ero nascosta dietro un cespuglio e
dovevo fare pipì.*
Ricordò esattamente l'ansia che aveva* Sì,
la pipì è importante, serve a capire quanto ero
agitata, non ridere. *
Aggiunse nel vedere il volto di Kara* Comunque
dicevo. Era un nascondiglio perfetto, ero accovacciata dietro questo
cespuglio pronta a correre per fare tana quando successe. In men che
non si dica mi sono ritrovata riempita di formiche. *Rise
un po' anche lei* Ero
finita direttamente su un formicaio e non me n'ero accorta. Inutile
dire che ero terrorizzata.*
Represse un brivido alla sensazione delle formiche* Ricordo
di aver urlato come se fossi rincorsa da una mandria di Wlok
inferociti e di essermi spogliata davanti a tutti pregando per una
doccia. * Guardò
Kara e socchiuse gli occhi* Fu
Krex a salvarmi, ricordo che mi buttò addosso un'intera
pentola d'acqua per salvarmi. Mon-El mi ha preso in giro per
mesi. *
Si mise una mano sulla pancia nel tentativo di trattenere le
risate.* Non
ridere!*
Gli occhi si allargarono nel tentativo di risultare seria, tentativo
completamente fallito* Ho
ancora paura di essere ricoperta dalle formiche!* Esclamò
ad alta voce.
Quando
sia lei che Kara si calmarono fece un respiro profondo* Visto?
Non sono sempre stata la ragazza viziata di ora.*
Disse seriamente prima di darle un buffetto sul naso ridacchiando. *
Kara: *Guardò
Lena ridere, cercando di trattenersi e non poté che farle
compagnia, ridacchiando al ricordo dell'espressione di Rhea. Avrebbe
dato di tutto per rivederla di nuovo in quello stato, ma al momento
era meglio starle lontana e non farle ricordare cose di anni fa.
Quando
iniziò a raccontare, Kara le rivolse la completa attenzione e
appena pronunciò la parola "pipì" iniziò
già a ridacchiare, trattenendosi con la mascella serrata. A
fine racconto, sbottò a ridere nasalmente e si tenne lo
stomaco con le braccia, dondolando sul letto della principessa. Non
riuscì più a trattenersi ed era scoppiata. Passò
qualche minuto in cui cercò di ritornare calma e guardò
Lena con gli occhi lucidi per via delle tante risate.* Ok... *prese
un gran respiro e sorrise a Lena quando le diede il piccolo buffetto
sul naso* Di
certo non immaginavo che questa viziata principessina si spogliasse
davanti a tutti per essere salvata dalle formiche *e
ricominciò di nuovo a ridere, scomponendosi fino a far
scivolare troppo la camicia. Kara non si rese conto della cosa ed
osservò Lena che stava guardando il soffitto completamente
seria* Dai!
Non fare la finta offesa. Adesso ti faccio ridere io! *esclamò,
sporgendosi verso di lei con la mano per farle il solletico.*
Lena: *Gonfiò
le guance indispettita* Sì
va bene, continua a ridere. *
Disse fissando il soffitto. Quando sentì le parole di Kara
sollevò il sopracciglio guardandola.* Cosa
vorresti fare, di grazia? Dubito che tu possa trovare qualcosa di più
imbarazzante della mia sto-*
Si bloccò vedendola avvicinarsi e si allontanò da
lei* N-non ci
provare. No. Kara sta ferma.*
Allargò gli occhi sorpresa* No...*
Fece per scappare ma non vi riuscì e si ritrovò
bloccata sotto il corpo di Kara che continuava a farle il
solletico* Per
gli dei fermati!*
Rise a crepa pelle, soffriva il solletico* Kara
ti prego, ti prego*
Continuò non riuscendo a controllarsi* Oh
Valor! *Provò
a bloccarla facendo vagare le mani un po' ovunque sul corpo della
ragazza.* Giuro
che ti lego se continui*
Esalò quando Kara rallentò il suo assalto.*
Kara: *Quando
vide le sue intenzioni di fuga, con un colpo di reni, la bloccò
sotto di sé e iniziò a farle il solletico accompagnando
le mani da un verso buffo emesso dalle sue labbra per farla ridere
ancora di più. Non poteva evitare di pensare a quanto fosse
bella vederla ridere in quel modo incontrollato, ma allentò la
presa appena sentì le mani di Lena vagare senza obiettivo suo
suo corpo per respingerla. Il problema fu quando le passò sul
suo torso per opporre resistenza e allontanarla, ma involontariamente
si era ritrovata a tenere i suoi seni tra le mani.* Oh
be' *disse
kara, completamente rossa in viso* Attenta
con queste mani. Questa giornata sta prendendo un risvolto abbastanza
strano ogni mezz'ora. *Appena
Lena tolse le mani, Kara si mise a sedere a cavalcioni su di lei e
prese la camicia per indossarla. Fece scivolare le mani dietro la
schiena in modo da alzare la chioma bionda intrappolata nella camicia
e liberarla.* Potresti
aiutarmi ad abbottonare? *chiese
gentilmente e le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi
convincenti* Infondo
ora dovresti farti perdonare il doppio... no? *aveva
ancora le guance arrossate e gli occhi riflettevano una luce propria
di divertimento per quello che si erano raccontate pochi minuti
prima*
Lena:
*Si bloccò di colpo alle parole di Kara* I-io...
mi dispiace*
Arrossì al gesto. I seni di Kara le parvero morbidi e sodi.
Immaginò di poterli tastare più comodamente ma si
trattenne. Dei, avrebbe vouto davvero toccarli in circostanze
diverse.
Si
ritrovò impotente quando Kara si sedette sulla sua vita e
poggiò le mani sulle sue cosce non fidandosi a metterle in
altri luoghi. Quando Kara si alzò la chioma la sua saliva si
ridusse moltissimo nel vedere il collo ben delineato della giovane e
i seni furono ancora più in vista.* Kara,
Kara...*
Le disse tirandosi in avanti.* Non
iniziare cose che non puoi finire*
Passò l'indice sul ventre di Kara facendolo scivolare molto
superficialmente. Si avvicinò col volto a quello della ragazza
tanto da mischiare i loro respiri.* Potrei
chiuderla...*
Prese i lembi della camicia tirando il busto di Kara più
vicino al suo* Oppure potrei farmi
perdonare.*
Sussurrò. Si chinò quanto basta per poggiare le labbra
direttamente sotto l'orecchio e lì le fece riposare* Sta
a te decidere.*
Le disse dandole un bacio in quel punto talmente leggero da essere
quasi un fantasma*
Kara: *Kara
si era completamente pietrificata alla vicinanza della principessa.
Il respiro che le sollecitava la bocca e il bivio della sua proposta
che aleggiava nell'aria confusero la giovane kryptoniana. Il bacio
lasciato sulla pelle come un tacito assaggio, fece deglutire
rumorosamente Kara, che aprì la bocca per parlare e dire
qualcosa, ma non sapeva realmente la sua risposta. Era diventata
completamente rossa fino alla punta delle orecchie e sentiva un
leggero calore crescere incontrollato, ma il tutto finì presto
quando qualcuno bussò alla porta e Kara scivolò via dal
grembo di Lena, iniziando ad abbottonarsi la camicia e a
sistemarsi.* E'
già ora di cena? *domandò
ad alta voce retoricamente. Cercò di calmarsi, ma l'agitazione
era persistente, insieme al battito del suo cuore accelerato.*
Lena: *Vide
Kara arrossire e ghignò nel vederla completamente imbarazzata.
La vide boccheggiare e sorrise. Sentì il brivido lungo la sua
spina dorsale nel tenere la bionda sopra di se. Amava stuzzicarla e
farla imbarazzare così. Era quasi dolce il modo con cui Kara
arrossiva e balbettava. Stava per continuare il suo gioco di
seduzione quando sentì bussare la porta. Dannazione, c'era
quasi.* Deduco
sia così Kara. *
Le mancò il calore della ragazza su di se. La osservò
mentre si stava chiudendo la camicia e le prese il polso tirandola
vicino a se.* Magari
quel discorso lo terminiamo questa sera*
Disse più per sfotterla che per altro. Le chiuse gli ultimi
due bottoni prima di andare verso la porta. Si fermò di scatto
per ammonirla per l'ennesima volta.* Ricordati
di non avvicinarti a Mon El per nessuna ragione Kara. *
Le disse prima di aprire la porta e di avviarsi*
Kara: *sbatté
le palpebre più volte in agitazione alla frase di Lena e si
fece abbottonare gli ultimi due bottoni della camicia, poi la stirò
con le mani sperando non fosse stropicciata. Annuì a ciò
che le disse su Mon-El. Di certo non voleva avvicinarsi di nuovo
troppo a quell'orrido daxamita.
La
cena iniziò come al solito, ma c'era qualcuno di nuovo. Kara
osservò la ragazza dietro Mon-El. Lo sguardo spento, un taglio
sul sopracciglio e la pelle attorno ad esso era gonfia e infiammata.
Kara rimase per un istante immobile, prima di riprendersi e riempire
il bicchiere di Lena. Alzò lo sguardo e vide il giovane
ragazzo che affiancava Rhea. Era alto, moro e abbastanza robusto. Non
aveva nessuna ferita e sembrava sano e forte. La situazione alla
kryptoniana non piaceva e avrebbe voluto veramente fare qualcosa per
quella povera schiava, per toglierla dalle grinfie di quel misogino.
Il resto della cena lo passò nell'osservare la ragazza bionda
e si chiese quand'è che avrebbe potuto parlarle e soprattutto
si chiese anche se fosse daxamita oppure no. Il vino stava per finire
e Kara, visto che era la più vecchia fra i nuovi schiavi, fece
un giro lungo del tavolo per prendere la caraffa del vino e andarla a
riempire. Purtroppo era nelle vicinanze di Mon-El, che come al
solito, non poté evitare di cogliere l'occasione e allungare
le mani. Le strinse il fianco colpito e Kara non poté evitare
di far uscire un verso di dolore dalla sua bocca* Sorellina,
vedo che ti stai divertendo con la tua schiava. *disse
Mon-El a Lena, rivolgendole un mezzo sorriso. Ma prima che potesse
succedere altro, Rhea aprì bocca* Schiavo,
accompagna la kryptoniana a prendere il vino, così saprai dove
si trova. *e
Mon-El dovette mollare la presa per lasciar andare Kara, che andò
insieme al ragazzo a riempire la caraffa.* Odio
prendere nuovi schiavi, devono imparare tutto da capo. Hai fatto bene
a tenerti la Kryptoniana, sembra che tu stia facendo un bel lavoro
nel tenerla al suo posto.
Lena: *Si sedette
compostamente al suo posto con Kara dietro di lei. Conversò
con sua madre ma, con lo sguardo, osservò la giovane ragazza
dietro il suo fratellastro. Come sospettava l'aveva usata. Si
dispiacque per la schiava e provò ancora più disgusto
verso suo fratello. Come poteva trattare così le sue schiave?
Come non riusciva a capire che la fiducia era forse una delle cose da
conquistare in una schiava. Invece lui... lui l'aveva usata. Senza
alcuna remora.
Osservò Kara
fare il giro per andare a riempire il vino e la scena che le si pose
davanti agli occhi le fece salire ancora di più il disgusto.
Dovette nasconderlo e fece un sorrisino soddisfatto portandosi alle
labbra la bevanda.
Quando
Rhea parlò Lena rivolse la sua attenzione verso di lei* Grazie
madre, so tenere i miei schiavi*
Disse con fare superiore* E'
un buon allenamento per il futuro*
Disse.* Se
riesco a piegare la stupida Kryptoniana posso fare tutto. E' un
lavoro difficile ma ce la sto facendo*
Continuò per poi rivolgersi verso Mon El.* A
volte è troppo impertinente ma riesco a tenerla a bada. Ma
devo dire che si fida di me abbastanza da farmi dormire sogni
tranquilli*
Prese un pezzo di carne e se lo portò alla bocca degustandolo.
La cena continuò
tranquillamente, era riuscita ad evitare una qualsiasi iterazione tra
Kara e Mon El.
Osservò
ancora una volta la giovane alle sue spalle e desiderò davvero
salvarla dalle grinfie del ragazzo. Era palese ciò che le
avesse fatto, le aveva tolto la gioventù. Per un attimo la
ragazza le ricordò Eliza e un conato di vomito si fece strada
in lei. Lo represse senza farsene accorgere o almeno questo era ciò
che pensava.* Figlia
mia stai bene?*
Le chiese infatti Rhea.
Lena
si limitò ad annuire dicendo che le era venuto un forte mal di
testa a causa dello studio sul macchinario per l'irrigazione. Nel
tentativo di sviare il discorso iniziò a parlare proprio di
quest'ultimo* Credo
sarà pronto in pochi mesi, madre mia. Ma ho bisogno di andare
sul pianeta Ornicron8 per il materiale.*
Quando Rhea le suggerì di mandare qualcun altro a prenderlo
Lena si oppose* Non
penso sia il caso. E' il mio progetto e voglio supervisionare ogni
parte di esso, dai materiali alla costruzione*
Le disse. Pensò che Ornicron8 fosse il modo migliore per
mandare Kara via da Daxam. Doveva andarci con lei e poi farla
scappare.* Figlia
mia, sei troppo seria nel tuo lavoro*
Le disse allora Rhea. Lena sorrise alla madre sentendosi compiaciuta
e bisognosa delle attenzioni che la donna le dava* Grazie
madre ma faccio semplicemente quello che ogni buon regnante deve fare
per il suo popolo.*
Le disse alludendo all'incapacità di Mon-El di fare qualsiasi
cosa. * Forse
dovresti imparare da lei, Mon-El.*
Disse allora Rhea e Lena lo guardò con un sorrisetto
soddisfatto.
Mon-El fece un verso
prima di tornare a bere il suo vino.
Una
volta finita la cena Lena si alzò dal tavolo. Stava tornando
nella sua stanza, smaniosa di riprendere il discorso con Kara, quando
si sentì affiancata da qualcuno. Girò lo sguardo e vide
Mon-El che camminava con il suo solito fare da gradasso. L'uomo le
mise una mano sulla spalla bloccandola* Devi
smetterla*
Le disse a bassa voce* Devi
smettere di farmi fare brutta figura con mia madre.*
Lena
socchiuse gli occhi.* Fratello,
se il tuo ego è così piccolo da sentirti minacciato da
me non è un mio problema.*
Disse venale togliendo la mano di lui dalla sua spalla* Potresti
iniziare a fare qualcosa piuttosto, invece di divertirti soltanto nel
violentare giovani donne che non possono dirti di no.*
Sputò piena d'odio verso il ragazzo* O
forse non pensi di avere alcuna possibilità con una donna
consenziente?*
Vide
il volto di Mon-El trasfigurarsi in una maschera piena d'odio e forse
capì di aver esagerato* Tu
sei esattamente come me.*
Disse allora lui prendendo Kara e spintonandola.* Non
hai fatto tu le stesse cose che ho fatto io, Lena?*
Disse strappando la camicia di Kara ed esponendo il suo livido che
toccò facendo sibilare di dolore la ragazza. *
Come
osi!*
Esclamò allora Lena prendendo la mano di lui* Come
osi toccare la mia schiava con le tue mani. Lei mi appartiene e tu
non devi neanche provare a sfiorarla, hai capito?*
Mon-El
rise.* Non
sarà come con Eliza, sorellina. Hai una cotta per la tua
schiava? Così banale e ripetitiva.*
Non
vedendoci più Lena lo spintonò.* Non
sono fatti che ti riguardano. *
Gli disse prima di allontanarsi da lui con Kara al suo seguito.
Una
volta in camera Lena guardò Kara* Stai
bene?*
Le chiese apprensiva. Odiava Mon-El. Odiava che avesse aperto le sue
vecchie ferite.*
Kara: *La cena
sembrava procedere in modo tranquillo, o almeno così aveva
immaginato Kara. Quella fervida competizione su chi fosse il migliore
era estenuante, visto che Rhea sembrava preferire Lena invece di suo
figlio. Kara si chiese se fosse realmente fiera di Lena oppure era
solo tanto per dire, infondo non si fidava delle sue parole. Kara
trattenne il fiato quando Rhea cercò di convincere Lena a
mandare qualcun altro su Ornicron 8 e riprese a respirare normalmente
alla risposta della principessa. Se l'avesse convinta, avrebbe perso
il suo unico biglietto di sola andata.
Una
volta finita la cena, affiancò Lena e stavano ritornando
tranquillamente in stanza, quando sentì dei passi e si voltò
per vedere chi fosse. Era ovvio, quel passo pesante solo di una
persona poteva essere. Ebbe quasi paura che potesse fare qualcosa a
Lena, quando le mise la mano sulla spalla e le parlò con quel
fare minaccioso. Peccato che non poteva farlo, così
semplicemente infierì su Kara, anche perché era l'unico
modo che Mon-El conosceva per far del male a Lena. Kara si trattenne
dall'urlare. Questa volta era stato meno gentile e appena Lena lo
allontanò da lei, Kara tenne le dovute distanze, finché
non riuscirono a tornare in stanza. Mon-El però aveva parlato
di qualcosa che la colse di sorpresa e per la prima volta iniziò
a vedere le cose da un'altra prospettiva.* Non
lo so... Lena non voglio essere lo strumento usato da quell'essere
ignobile, solo perché non può far del male a te. Voglio
sapermi difendere, piuttosto preferirei ucciderlo che concedermi a
lui! Per Rao... quella povera ragazza cosa starà passando.
Dannazione! *diede
un pugno alla parete per sfogare la sua rabbia e iniziò a
camminare avanti e indietro per la stanza*
Lena: *Osservò
Kara scattare infuriata e capì cosa stava provando. La ragazza
sotto le grinfie di Mon-El poteva essere lei. Se era ancora viva e
vegeta era stato un colpo di fortuna. La vide dare il pugno al muro e
sibilare di dolore* Kara!*
Le prese la mano osservando le nocche rosse.* Non
ha senso agitarsi così. Non possiamo fare niente per lei.*
Le sussurrò.* Mon-El
è viziato, dobbiamo solo sperare che trovi un altro
passatempo.*
Disse.* Non
posso fare altro. Ho le mani legate.*
Acconsentì irritata* Tu
lo conosci da poco ma io ci ho vissuto con lui. E' sempre stato
l'esemplare più infimo della famiglia ma è il principe
ereditario. Non posso davvero fargli nulla.*
Ammise sconfitta. Si sedette sul suo letto* E
se provi a fargli del male sarai giustiziata senza battere ciglio.
Devi solo non trovarti nelle sue vicinanze Kara. Purtroppo è
l'unica cosa che posso fare per proteggerti.*
Le disse sollevandosi e avvicinandosi a lei. Era troppo nervosa per
stare nello stesso punto per più di qualche minuto.* Come
stai piuttosto? Ti fa male il fianco? La mano?*
Le disse riprendendo la mano tra le sue e studiandola per vedere se
avesse qualcosa di sbagliato.* Sembra
sia tutto ok. Ma hai bisogno di una nuova camicia*
Le disse alludendo alla camicia aperta e ai seni in bella
vista.* Forse
dovrei averne una mia che non mi va più.*
Si girò verso l'armadio dove prese una vecchia camicia di
quando era ragazza che ormai era stretta a livello dl seno* Tienila
e...*
Prese un respiro profondo, nervosa* Ti
prego, non farti prendere da lui. Non posso difenderti Kara. E non
voglio...*
Le toccò la guancia* Non
voglio che ti faccia del male.
Kara: *Lena
sembrava tenere molto a Kara ed era stata sincera, aveva i suoi
limiti e non poteva difenderla a spada tratta. Anche lei era nervosa
quanto la kryptoniana e Kara cercò di calmarsi e sospirò,
chiudendo per un attimo gli occhi. Poi li riaprì e le
domandò* E
cosa dovrei fare? *Mentre
si tolse la camicia malandata e prese quella offerta da Lena per
indossarla. Le andava lievemente stretta sulle spalle, ma comunque
riuscì ad abbottonarla* Dovrei
stare sempre con te così se ci sei, magari se sono fortunata,
potrebbe non farmi niente perché ci sei tu? Sinceramente non
voglio vivere nella paura di non poter far niente se accadesse. Io
vorrei sapermi difendere. Vorrei intensificare gli allenamenti, che
mi insegni ad essere agile e... Se devo essere la tua guardia
personale, devo saper fare queste cose. Che poi, non vorrei
contraddirti, non avrò nessun'arma per difenderti perché
sono una schiava "kryptoniana", quindi più che arte
della spada, dovrei imparare a fare le prese per buttare a terra il
mio nemico e colpirlo in punti vitali come... gli organi genitali. E
sto diventando logorroica perché sono agitata e anche perché
è tutta colpa dell'adrenalina. *iniziò
a gesticolare come faceva di solito quando parlava e divagava* Non
possiamo semplicemente... non saprei... buttarlo in un formicaio di
formiche del deserto di Daxam, quelle grosse e rosse. No? Oggi ho
letto le peggiori pratiche di tortura utilizzate dai daxamiti sui
propri nemici. Era su uno dei tuoi libri di storia ed è una
pratica molto tradizionale, quindi potrebbe essere apprezzato da
chiunque daxamita.
Lena: Kara
calmati*
Lena bloccò le sue parole sul nascere. Rise all'eccessiva
risposta della ragazza* Non
puoi fare una cosa simile anche se sarebbe estremamente
soddisfacente*
Le disse facendola fermare.* Ti
allenerò nella lotta corpo a corpo e anche alla spada. Devi
poterti difendere in entrambi i modi ok?*
Una volta che Kara annuì anche Lena si calmò* Sei
adorabile quando straparli sai?*
Si morse il labbro trattenendo una risata* Tutta
così emozionata e piena di energia. *
Scosse la testa andando verso la mensola dove teneva un liquore alle
erbe. Versò un bicchiere per se stessa e uno per
Kara.* Assaggia
questo.*
Le disse passandole poco alcool, non voleva proprio farla ubriacare
ma al massimo solo rilassare.
Bevve il contenuto
del suo bicchiere, leggermente più rifornito, e si accomodò
sulla sedia che dava alla finestra. Osservò le stelle in
silenzio mentre attendeva che Kara venisse a farle compagnia*
Kara: *annuì
soddisfatta della proposta di Lena e si zittì, ascoltandola.
Gonfiò le guance quando la prese in giro e arrossì
terribilmente, rivolgendole un'espressione buffa. Lena la trovava
adorabile e si ritrovò a pensare che l'idea non le dispiaceva
per niente.
Accettò
il bicchiere che la principessa le offrì e annusò il
contenuto, facendo un'espressione strana. Poi decise di fidarsi e lo
bevve* Ugh...
è forte! E' questo l'alcol? Suppongo di sì. *disse,
posando il bicchiere* Come
prima esperienza, devo dire che non mi piace. *posò
il bicchiere ormai vuoto e si avvicinò a Lena, osservando il
cielo ancora non troppo buio per vedere le stelle.* Il
simbolo della mia casata, la casata degli El, volevo dirtelo prima,
significa insieme più forti. Quindi volevo dirti... nella mia
testa suonava bene prima di bere quel liquore... volevo dirti che
insieme siamo più forti. E che insieme sarà più
facile sopportare quell'essere orribile. Quindi ti chiedo di stare
insieme. *aveva
appoggiato il gomito sul bordo della finestra e posò il mento
sul palmo della propria mano, mentre la lieve brezza notturna le
carezzava i capelli. Si voltò dopo pochi secondi verso di Lena
per poterla osservare e sorriderle teneramente, cogliendo il colore
dei suoi occhi chiari e brillanti.*
Lena:
*Vide Kara bere e si sorprese nel vederla buttare giù il
contenuto del bicchiere tutto insieme* Forse
dovevo avvisarti. Dovevi berlo lentamente Kara.*
Le disse.
Quando
Kara si avvicinò fece per spostarsi e lasciarle un po' di
spazio ma Kara rimase in piedi ed iniziò a parlare attirata
dalle stelle. Apprese il significato del simbolo che gli El
sfoggiavano con così tanto orgoglio e si sentì
privilegiata nel conoscerlo. Quasi come se Kara si fidasse talmente
tanto di lei da dirle qualcosa di molto intimo.* E'
un bel significato Kara. Davvero.*
quando poi Kara continuò arrossì. Giocherellò
per distrarsi con il bracciolo della poltrona prima di guardare la
ragazza che, probabilmente senza accorgersene, le aveva scatenato
l'inferno dentro* Uh...*
Rimase un secondo senza parole* Beh,
sei sentimentale oggi?*
Cercò di sviare la domanda di Kara. Pensò
all'implicazione delle parole della bionda. Sicuramente non intendeva
insieme in quel senso, no?*
Kara: *la
kryptoniana ridacchiò alla domanda di Lena e si spostò
dalla finestra per avvicinarsi a lei. Lena le fece spazio e la
poltrona sembrava abbastanza larga ma non troppo per stare veramente
sedute in due, però Kara non si sentì di rifiutare quel
gesto di cortesia, così si decise a sedersi come poteva. Fu
costretta ad alzare le gambe e tenerle su quelle di Lena, mettendosi
seduta di lato e sospirò, guardandola negli occhi.* Penso
di aver messo su qualche chilo. Oppure sei tu che mi vedi più
magra. Non riuscirò più a muovermi a causa del fianco,
quindi... sarai incastrata per sempre su questa
poltrona con questa kryptoniana sentimentale *sussurrò
in modo falsamente spaventoso e sorrise di nuovo. Si sentiva la testa
leggera ed era probabilmente colpa dell'alcol.* Eppure
è la prima volta che un daxamita ci definisce sentimentali.
Non so se prenderla come una battuta o meno. Che poi detto da
te... *alzò
le sopracciglia divertita* visto
che oggi qualcuno ha detto casualmente che hai una cotta per me.
Dimmi Lena, hai una cotta per questa stupida kryptoniana? *le
domandò con ironia, come se fosse un'assurdità*
Lena:
*sollevò un sopracciglio quando Kara si sedette praticamente
su di lei. Ascoltò le sue parole sorpresa. Che Kara fosse
ubriaca? Eppure le aveva dato davvero poco da bere. Forse il suo
corpo non era preparato ad assimilare l'alcool e non sapeva come
eliminarlo.*merda*
sussurrò a se stessa consapevole dell'errore fatto.* no
kara ti farò alzare anche perché devi andare a cena
ancora. Vuoi mangiare qualcosina, sì? *
le disse. Kara annuì prima di ricominciare a parlare.
Alle
sue parole Lena arrossì. Non si aspettava una schiettezza tale
da Kara. Pensava che le parole di Mon-El fossero passate in secondo
piano al gesto.* Non
penso sia il momento giusto per risponderti Kara. Non quando sei così
affamata. Su,*
disse alzandosi dalla poltrona e aiutando Kara a ripetere lo stesso
movimento* vai
a cena e forse più tardi ne possiamo parlare*
disse sperando che la kryptoniana non si ricordasse della
conversazione. La indirizzò verso la porta chiudendola fuori
accasciandosi ad essa esausta. Dannato Mon-El che metteva a nudo le
sue sensazioni. *
Kara: *Lena
le spostò le gambe e si alzò, aiutandola a far alzare
anche lei. Kara era completamente confusa dal comportamento della
principessa. Che la domanda l'avesse messa in
agitazione?* Ma... *Tentò
di dire qualcosa prima di andare via, ma si ritrovò a parlare
con la porta. -Mi
ha letteralmente cacciata fuori?-
pensò, incamminandosi verso le cucine. In effetti aveva molta
fame, ma di certo non si sarebbe dimenticata di riparlarne con Lena.
Trovò Lys ad aspettarla al solito posto e alzò la mano
per attirare la sua attenzione. Poi la guardò, studiandola
dalla testa ai piedi.* Ehi
biondina, ma questa qui non è la tua camicia. *commentò
Lys e Kara si sedette di fronte a lei* Eh
no. Non è mia, è di Lena. La mia si è...
strappata *Lys
rimase sorpresa dalla risposta* Sesso
selvaggio?*
alzò il sopracciglio maliziosamente e Kara iniziò a
ridere* Non
proprio.*
- *Non proprio?
Vuoi dire che c'è stato qualcosa? *
- * Più
o meno e non c'entra la camicia. Io e Lena abbiamo litigato. *Kara
si sporse a rubare il cibo dal piatto di Lys e ricevette uno schiaffo
sulla mano* Ehi,
va a prenderti le tue cose! E torna presto che devi raccontarmi
tutto. *Prese
un piatto e lo riempì di tutto ciò che c'era per cena e
Lys la fissò interdetta* Ancora
non comprendo come tu possa mangiare questa roba mescolata insieme...
Non si mangia così *Kara
guardò Lys con la bocca già piena e sbatté le
palpebre non sapendo cosa aveva fatto di sbagliato.* Si
mangiando separate. *Kara
alzò le spalle come se non le importasse* A
me piace lo stesso. *Lys
sospirò spazientita e picchiettò la mano sul
tavolo* dai
non mi importa di come mangi, piuttosto racconta! *
- *Ah be' io e la
principessa abbiamo avuto una discussione perché sono entrata
nella sua stanza quando lei non c'era per leggere alcuni libri e
niente, mi ha spintonata e mi ha fatta cadere a terra. Abbiamo
parlato, mi sono scusata e giustificata. Lei ha fatto lo stesso e ora
penso che andrà bene. *Lys
le diede un colpo sull'avambraccio sinistro* Ehi! *
- * te lo meriti!
Ma sei impazzita, entrare nella camera della principessa senza
consenso. Avrebbe potuto cacciarti o peggio. *kara
si massaggiò la parte colpita e Lys guardò di nuovo la
camicia di Lena* Però
quella?*
- *E' una lunga
storia...*
Kara
raccontò tutto quello che era accaduto durante la cena, anche
perché Lys non le aveva lasciato scelta e si incupì
sull'argomentazione di Mon-El, finché non arrivò alla
fine della storia* E
niente, mi ha cacciata fuori dalla stanza. *Lys
non poté evitare di ridere alla scena che si stava immaginando
nella sua testa* Kara,
certo che fai certi discorsi sdolcinati e poi te ne esci con una
domanda del genere. Chissà cosa faresti con un goccio di alcol
in più. *Ormai
avevano finito di mangiare e Lys stava fornendo Kara di un cambio per
dormire.* Certo
che il principe mi preoccupa... la principessa lo provoca troppo,
dovrebbe stare attenta a quello che gli dice. E Kara tu cerca di
stare sempre con lei e di non fermarti troppo in giro per il palazzo.
Non devi incontrarlo da sola. *Kara
annuì, per poi chiederle una cosa che continuava ad avere in
testa da quando aveva iniziato la conversazione con lei* Chi
è Eliza? *Lys
si voltò verso di lei e sospirò tristemente* Era
una schiava della principessa Lena. E' stata molto importante per lei
e anche per me. Era la mia migliore amica *
- *Ne parli come se
fosse morta *Commentò
Kara, non rendendosi pienamente conto di ciò che aveva detto e
Lys si girò altrove. La voce iniziò ad avere un tono
più cupo* Quando
la ritrovai, posso dire che lo pensai anche io. Il principino non si
risparmiò di ridurla in uno stato quasi irriconoscibile e
incosciente. Respirava debolmente e non so neanche io come feci a
nascondere il suo stato alle guardie del palazzo. Mi occupai di lei
ogni giorno, finché non la misi abbastanza in forze per farle
lasciare il palazzo. L'ho mandata da gente fidata, una famiglia
gentile lontana dalla capitale. Possiedono un ranch di Wlok e
un'osteria per viaggiatori di passaggio. Ovviamente non l'ho più
vista, però ho chiesto di lei. Dicono sia una gran lavoratrice
e che si sia inserita bene. Lo spero vivamente per lei. *Kara
ascoltò la storia di Eliza e annuì comprensiva,
avvicinandosi a Lys per abbracciarla e consolarla* Per
gli dei, ha ragione Lena. Sei davvero una sentimentale. *Kara
mugugnò qualcosa e le rispose con tono offeso* Piantatela
di dirmelo. Non lo sono. Sei tu che non ammetterai mai che adori gli
abbracci. *Lys
si allontanò e le diede un buffetto sulla fronte* Stupida
kryptoniana vedi di stare attenta. Non voglio rivivere nulla di tutto
ciò e neanche la principessa. Quindi non farci preoccupare e
sta attenta. Va da lei, scommetto che ti sta aspettando. *
- *tu dici?*
- *Certo che sì.
Ricordati che ho sempre ragione *Kara
iniziò a ridere* Non
è una battuta! *
- * Ceeerto,
Lys è sicuramente la sarta più saggia del castello. *e
le diede una pacca sulla spalla. Prese il cambio che Lys le aveva
dato e la salutò, facendole una linguaccia.
A passò
svelto arrivò alla porta della sua stanza e valutò se
andare a cambiarsi e dopo andare da Lena. Però non voleva
uscire con la camicia da notte con la guardia ad osservare il tutto.
Quindi alla fine optò di andare direttamente da Lena e bussò
alla porta, aspettando il permesso per entrare*
Lena: *Non appena
Kara fu fuori dalla stanza si accasciò sulla porta. Che cosa
stava succedendo? Perché continuava ad infatuarsi delle sue
schiave? Si era ripromessa, dopo Eliza di non cadere nello stesso
tranello.
Prese
la carta pergamena e scrisse una lettera prima di uscire e
consegnarla alla prima guardia. Una volta tornata in camera andò
dritta verso la sua bottiglia prendendo un bicchiere del liquore che
prima aveva offerto a Kara. Lo bevve tutta d'un fiato sentendosi
meglio quando il bruciore scese lungo la sua gola.* Dannazione.*
Si disse poggiando il bicchiere. Non poteva restare nella stanza,
sarebbe impazzita.
Uscì
dalla stanza e si diresse verso l'ala est del castello. Osservò
da una delle finestre la città e sbuffò.* Valor!
Odio questa situazione.*
Urlò a se stessa. Si rinchiuse nella stanza che, sin da
bambina, era stata il suo nascondiglio segreto. Ricorda di aver
passato troppe ore tra queste quattro mura quando, ancora piccola,
cercava di scappare da Rhea e dai suoi compiti. Ricorda i pomeriggi
passati a disegnare e quelli passati a leggere. Ricorda tutto.
E' solo quando il
cielo era ormai scuro che Lena uscì dalla stanza. Aveva
sfogato la sua frustrazione in un disegno raffigurante Kara. Non
riuscì neanche a capacitarsi del perché aveva disegnato
la ragazza, capì solo che le mani si erano mosse di loro
spontanea volontà.
Più calma, si
diresse verso la sua stanza ormai consapevole di essersi impanicata
per una cosa di poco conto. Le bastava soltanto negare per non farsi
coinvolgere emotivamente. Kara andrà via tra poco più
di un mese e lei tornerà ai suoi compiti da regina.
Attraversò il
corridoio e vide Kara bussare alla sua porta con la camicia da notte
ancora in mano.
Sorpassò
la guardia e si diresse direttamente verso di lei* Ce ne hai messo di
tempo* Le disse facendola sobbalzare. *Forza
schiava, entra*
Si rivolse poi verso la guardia * Assicurati
che nessuno entri nella mia stanza senza un mio ordine*
Disse perentoria prima di chiudere la stanza.
Non
appena entrata si diresse verso la sua Stanza da bagno. Aveva bisogno
di lavarsi e togliere dalla sua mente tutti i pensieri su Eliza e
Mon-El. * io
farò un bagno. Se tu vuoi dormire puoi farlo. Non ti
preoccupare per me e riposa il fianco, domani ricominceranno gli
allenamenti quindi ti voglio riposata *
le disse spogliandosi e rimanendo solo in intimo *
Kara: *Sobbalzò
quando sentì la voce di Lena alle sue spalle con il suo solito
modo arrogante di rivolgerle la parola quando c'era un'altra persona
in ascolto (in questo caso la guardia). Entrò in stanza come
le aveva detto e alla sua frase, si accigliò. Era una
frecciatina nei suoi confronti? E si chiese perché sembrava di
nuovo di malumore. Eppure prima di andare a cena, Kara aveva capito
che avevano chiarito. Posò la camicia da notte sul letto e
ascoltò la voce di Lena provenire dal bagno. Alla fine decise
di spogliarsi e di mettersi comoda, indossando la camicia da notte.
Prese i suoi vestiti quotidiani e li sistemò sulla sedia,
andando poi verso la porta del bagno e fece capolino con la testa
nella stanza. Ormai Lena era immersa nell'acqua girata di schiena e
aveva lasciato la porta semi-aperta. Visto che più della metà
delle volte si spogliava davanti alla kryptoniana, Kara semplicemente
aveva pensato che non avesse problemi nell'essere vista nuda da
lei* Lena,
vuoi per caso che ti lavi la schiena? *le
chiese con gentilezza. Sentiva come se avesse il bisogno di essere
utile dopo la frase che aveva sentito dire alla guardia.* Infondo
è questo che fanno le schiave, no?
Lena:
*si immerse all'interno della vasca con un gemito di pura estasi. Si
rilassò godendosi l'acqua calda che le abbracciava le membra e
socchiusa gli occhi.
Pensò
che Kara fosse ormai andata a letto quando sentì la sua voce
suggerirle di lavarle la schiena* uhm...
Si penso che sia il tuo ruolo *le
disse girandosi verso la ragazza e guardandola. In camicia da notte
le sembrava ancora più bella del normale. La fece avvicinare e
si chinò leggermente in avanti dando accesso completo alla sua
schiena* uhm...
La spugna è lì *indicò
la spugnetta che galleggiava poco lontano dal suo seno. * sicura
di sapere come si fa Kara? *
le chiese sfottendola* infondo
da che ricordo ho sempre dovuto insegnarti tutto*
ridacchiò. *
Kara: *Quando
Lena si voltò dopo averle detto che andava bene, Kara entrò
completamente nel bagno. Ebbe visione completa della sua schiena e
non solo, tanto che si ritrovò ad apprezzare particolarmente
cose che prima le sfuggivano.* Presuntuosa *commentò,
quando Lena le disse quelle cose e si allungò a prendere la
spugna che galleggiava beatamente in un punto dove non avrebbe mai
sognato di avvicinare le mani. La prese e la passò lungo la
sua spalla* E
come avresti voluto insegnarmi? *chiese
Kara con tono ironico* Avrei
dovuto assistere ai tuoi bagni ogni giorno per vedere come ami
passare la spugna sul tuo corpo e magari calcolare la velocità
e la pressione con cui tamponi? *passò
la spugna lungo la schiena della principessa, fino in basso, poi
risalì* o
le mie mani non sono abbastanza delicate? Non mi apprezzi
mai *immerse
la mano nell'acqua e la rialzò, portandola sino alla spalla,
dove lasciò cadere le gocce. Poi la posò sulla pelle di
Lena e abbandonò la spugna, iniziando un massaggio lungo i
muscoli delle spalle e del collo, usando anche l'altra mano.* Va
bene così? *fece
pressione con le dita sui muscoli tesi per scioglierli*
Lena: *Sollevò
il sopracciglio al tono sarcastico di Kara. Non riusciva ad
immaginarsela mentre faceva ironia.
Sentì
le sue mani che, sapientemente, scivolavano sulla sua schiena
aiutandola a sciogliere i muscoli* Oh
dei *Gemette
nel sentire il muscolo sciogliersi* Si,
esattamente li.*
Chiuse gli occhi godendosi il massaggio. Forse l'idea non era stata
così tanto malsana. Le piaceva la situazione.* Stai
andando bene Kara. Non sapevo sapessi fare i massaggi*
Le disse sorpresa, la ragazza era piena di assi nella manica che Lena
adorava scoprire.* Sai...*
Accennò con nonchalance * Potresti
sempre unirti a me quando faccio il bagno e deliziarmi con quei
movimenti così sapienti*
Represse il gemito che le scaturì dalla gola quando Kara toccò
un nervo particolarmente sensibile sciogliendoglielo.
Continuò
a godersi il massaggio per ancora qualche minuto quando starnutì* Ok,
penso sia abbastanza. *
Disse sollevandosi dall'acqua e facendo cadere le gocce dal suo
corpo* Puoi
passarmi l'asciugamano?*
Chiese a Kara.
Una
volta asciugata tornò in camera e si rivestì pronta per
andare a letto. Ci pensò qualche minuto prima di avvicinarsi a
Kara con un sorrisino sulle labbra* Puoi
andare anche tu a fare il bagno se vuoi*
Pose le mani sulle spalle della bionda e si avvicinò al suo
orecchio* Potrei
ricambiare il favore e farti rilassare oppure...*
Soffiò sull'orecchio per poi allontanarsi con un sorrisetto
malizioso* Oppure
potrei rimanere tranquillamente in camera e lasciarti godere l'acqua
calda.*
Disse allontanandosi di colpo da Kara.*
Kara:
*la soddisfazione della voce di Lena, la fece continuare con estrema
voglia il suo lavoro. La vasca per fortuna era abbastanza alta,
quindi non dovette calarsi troppo per continuare a fare quello che
stava facendo.* Certamente... *commentò
Kara, premendo su un punto sensibile di Lena e trattenne una risatina
quando capì che ebbe effetto.
Lena
a causa del massaggio era rimasta troppo nella vasca e allo starnuto,
Kara si preoccupò per la sua salute. Quando si alzò,
girò la testa altrove e le prese l'asciugamano con estrema
agitazione. C'erano dei momenti in cui pensava che avrebbe voluto
riuscire a vedere Lena completamente nuda senza provare quel panico
che l'assaliva. Eppure erano giorni che non riusciva a studiare
quelle curve senza provare disagio. La richiesta di Lena la sorprese
e si ritrovò a boccheggiare come il suo solito per riuscire a
trovare le parole giuste, ormai offuscata da quello che voleva,
mentre il buonsenso gridava altro.* N-no...
Grazie! *prese
un gran respiro e si voltò andando verso il bagno con le
guance rosee. Preparò la vasca per lei e si spogliò per
immergersi completamente.* Buonanotte
Lena.*
disse dal bagno e posò la schiena al bordo della vasca. Si
portò le ginocchia al petto, abbracciandole ed emise un verso
di frustrazione, mentre il sapone usato da Lena la avvolse con il suo
odore, lo stesso di Lena e sapeva terribilmente di buono. -Perché
mi sento così?-
chiese mentalmente a se stessa. Si sentiva confusa perché non
riusciva più a comprendere cosa era ciò che stava
provando.*
Lena: *Sorrise
mentre si allontanava dal bagno scuotendo la testa divertita. Kara si
era imbarazzata ancora una volta a causa sua. Non si sarebbe mai
stancata di suscitarle queste sensazioni.
Si sdraiò sul
letto e prese il suo libro preferito. Voleva attendere Kara e magari
addormentarsi con lei ma non riuscì a tenere gli occhi aperti
ed in pochissimo tempo si assopì. Il libro ancora in mano le
scivolò lentamente sulla coperta*
Kara: *finì
il bagno con mille pensieri nella testa e mille domande senza una
risposta. Si asciugò e rimase allo specchio, osservano il suo
corpo nudo. Percorse con le dita il fianco colpito e sospirò
con tristezza. Sperò con tutta se stessa che non sarebbe più
accaduta una cosa del genere e infondo anche lei era stata stupida,
tanto che Lys l'aveva rimproverata. Si rimise la camicia da notte,
ritornando nell'altra stanza chiedendosi se Lena stesse dormendo o se
l'avesse aspettata.
Quando
la ritrovò con la piccola lampada da lettura ancora accesa e
il libro ormai scivolato e abbandonato sulle coperte, sorrise
incondizionatamente e si avvicinò a lei, facendo attenzione
per non svegliarla. Sembrava quasi tenera con gli occhi chiusi e non
quella donna che la mandava in scompiglio ogni giorno. Le tolse un
ciuffo di capelli dal viso e lo sistemò dietro il suo
orecchio, studiando per la prima volta i lineamenti delicati e
perfetti della principessa senza sentirsi a disagio. Era estremamente
bella e affascinante e nessuno poteva negare quel dato di fatto,
neanche Kara che aveva appena abbassato lo sguardo per cercare il
libro, ma si ritrovò invece a fissare ben altro. Le labbra non
troppo sottili, ma neanche troppo grandi, rosate e delicate erano
lievemente aperte e lasciate morbide come ad aspettare una carezza.
Stava per sfiorarle con le dita, quando si fermò e si rese
conto di quello che stava per fare. Abbassò ancora di più
lo sguardo, portandolo sul libro e lo prese per richiuderlo e posarlo
sul comodino. -Kara
va a dormire-
si disse, prima di guardare bene gli spazi della stanza e chiudere
l'unica luce che la illuminava. Camminò piano, sperando di non
inciampare nel letto, cosa che per fortuna non accadde, e si sistemò
al suo lato, beandosi della morbidezza del cuscino. -Dovrei
finire di leggere il libro che mi ha dato Lena. Chissà come
finirà- pensò -Per
Rao, che giornata...-
i suoi pensieri finirono per percorrere tutte le cose che erano
accadute quel giorno, soprattutto rincorse spesso pensieri sulla
donna al suo fianco e si diede della stupida fino allo sfinimento per
la figura che avrebbe fatto se Lena si fosse svegliata o forse in
realtà per la paura di quello che avrebbe fatto se non si
fosse fermata. La stanchezza iniziò a farsi sentire e appena
si addormentò, il sonno la portò inconsapevolmente
verso il lato di Lena, come il giorno prima. Quello no, non poteva
evitarlo.*
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