IL VECCHIO E IL MIRAGGIO

di Erkins
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Un po’ come Leopardi,

a me un muro,

a lui una siepe

ostacola lo sguardo.

 

Il grigio di un’arida pietra,

il colore di caldi mattoni,

sotto il sole di Marzo,

baciano gli scarlatti tetti lontani.

 

Più in alto le Alpi fan da sfondo,

la neve resiste su quelle cime

cui spruzzi di nuvole

fan da cappello.

 

Più su ancora…

L’azzurro acceso,

di un cielo non più invernale,

sfuma di toni leggeri.

 

Ma il muro sta lì.

Qualche buco qua e là,

vestito di verde edera,

immobile se ne sta.

 

Cammina un vecchio anziano,

prima avanti poi indietro,

di fronte a quel ostacolo

ripete un rito già compiuto.

 

Si ferma!

Prima allo scorrere delle lancette,

poi oltre quelle pietre silenziose

dirige i suoi occhi stanchi.

 

Come quel cumulo di sassi

Anche il pensiero suo, ora, resta fermo.

Solo, in quel miraggio si perde

come fossero al loro primo incontro. 





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