Il
vento cambia
Prudente
ti infili tra la gente e quando ti senti al sicuro, ecco
il
vento cambia e ti ritrovi ad annaspare, come
le
pale di un mulino orfane del loro amato don Chisciotte.
Soffia
forte, lui, e ti conduce dove vorresti essere ma
non
andrai mai e piangi rabbia, perché
il
sole che sguscia tra le foglie smosse
è
uno schiaffo in pieno viso; è rude
crudele,
un taglio netto tra la gola e il petto.
Gli
occhi inchiodati all’orizzonte scrutano la macchia nera, che
sguazza
nella tua anima,
riflettersi
sulle nuvole, vorresti urlare ma è un peso
silenzioso
che trasporti dentro.
Seduta,
insieme a tutti
gli altri, sulla panchina in
bilico tra passato e presente
chiudi
gli occhi, respiri forte e ( tu ) muori
un po’
dentro.
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