Dentro le nostre anime

di MarlboroRosse_
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Davis
Il vento tira forte cercando di spazzare via tutto, gli alberi cercano di resistere con i rami curvi che ondeggiano di qua e di là. Un po’ come succede quando la gente vuole ferirti e tu opponi resistenza. Tutto però continua, spesso attaccano con le parole, ti fanno sentire inutile e a volte non capisci nemmeno come sei arrivato a questo punto. Ci saranno persino momenti in cui dubiterai di te stesso, non ricorderai più il senso della tua vita. Vorrai scappare lontano, dove non ti conosce nessuno. Ci pensi, ma poi ti rendi conto che tutto ciò che hai costruito, le tue radici, sono qui. Nel posto che odi tanto. E allora cerchi di non spezzarti ad ogni tempesta, aspetti la quiete, che spunti l’arcobaleno anche se è solo un inutile fascio di luce.
Osservo la pioggia che cade violentemente sull’asfalto. Le nuvole grigie così lontane, eppure così minacciose.
Scommetto che anche i nuovi vicini sono in casa, perciò non posso mettere della musica o si accorgerebbero di me. Non voglio conoscerli, ma sarei curioso di vederli.
Non è il tempo adatto per uscire né per andare a lavoro, soprattutto perché non ho una macchina. Non ho molto, a parte questo piccolo appartamento. So che prima o poi dovrei cercarne uno migliore e andarmene da questo buco, ma il mio stipendio da barman non me lo permette. Nemmeno mi piace preparare cocktail, ma ho pensato sarebbe stato il modo più facile per sovrastare il dolore. Bere fino a dimenticarti di tutto, è una delle tante soluzioni. Ma se sai preparare roba buona, hai vinto tutto.
Digito il numero del locale e aspetto una risposta.
《Si, pronto? 》
Riconosco la voce all’istante. 《Peyton? Sono Davis.》In sottofondo si sente della musica sovrastata dal rumore di piatti e bicchieri.
《Ciao, qualche problema? Steve, cazzo. Attento con quei posacenere, sono di antiquariato.》
《Antiquariato? 》Rido.
《Non lo so, ma sono costati un mucchio di soldi. 》
《Ascolta, questa sera non posso venire. Sta piovendo a dirotto e non ci penso proprio a prendermi una polmonite. Sai che non ho la macchina.》Non so perché sto cercando così tante giustificazioni se so che non sarà un problema.
《Si, d’accordo. Ci vediamo quando finisco il turno? Per quell’ora avrà smesso.》
《Vengo da te a mezzanotte. 》E riattacco.
Infondo avere un rapporto di intimità con il tuo capo ha dei vantaggi.
Sorrido e guardo l’orologio per calcolare quante ore mancano. Non vedo l’ora di infilarmi tra le sue mutande e sentirle dire che mi ama. Sappiamo che non è così, ma rende tutto più eccitante.




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