Alchimia Verde

di Liquo
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Un uscio squarciato dall’impeto d’apertura e quattro gambe a violarlo nell’uscita; un paio di queste caratterizzate da maggior foga ed impeto nell’andatura. 
« Ed ora dove stai andando? »
Nessuna risposta giunge all’orecchio di chi ha posto chiaro interrogativo. Insistenza accentuata dal tono che spezza in due la notte accarezzata dalla nebbia umida scesa sulle inglesi lande. 

« Maledizione Severus dove stai andando! »
« A vederci più chiaro. » La risposta forzata viene formulata come una sorta di sputo mentre il gelo rende il fiato vocale puro biancastro vapore acqueo. 
« Vederci più chiaro COSA? » Ribatte Mulciber in affermazioni risuonanti come imprecazioni. Il compagno gli è innanzi, di lui può intravedere solo la sagoma delle spalle avvolte in un lungo e pesante manto. Eppure, nuovamente, è la mancanza di concreta risposta a porre risoluzione alla domanda e conferma ai pensieri dello stesso Mangiamorte che incalza:

« Suvvia Severus! Non avete nessun tipo di rapporto da almeno tre anni oramai! »
« E’ irrilevante. »
 Ed è con tale affermazione dal finto riverbero pacato che l’uomo riprende a muover passo sostenuto sul terreno solcato. 
Mulciber inizialmente permanente nell’immobilità, poco dopo azzarda uno scatto che gli permette di raggiungere il compagno di fianco; instancabile nel pronunciarsi:

« Cosa cazzo ti importa di sapere se è vera la notizia o no?! Hai sentito gli altri lì dentro? Un eventuale matrimonio tra due traditori della razza è un insulto alla nostra stessa causa! » 
Le parole non sembrano avere nessuna efficacia sull’altro che persevera nell’avvalorare il fine prefissato. « E’ solo una stolta nata babbana, Severus! Una nata babbana che da tre anni ti ignora come se non esistessi!»
Un respiro rancoroso è quello che Severus Snape inghiotte per poi rigettare fuori in via verbale:

«  Ti ho detto...che voglio solo avere certezza di questa diceria. »
Ciò che basta è un singolo momento vedente Mulciber bloccare categoricamente il proprio passo e creare distanza dall’altro muovente ancora agito. Il tono è sostenuto nell’esalazione:
« E va bene. Vuoi una conferma? E’ vero. E’ tutto vero. » 

A tali parole il corpo dell’orecchio ascoltatore si impianta immobile sul terreno. Uno scatto per trovarsi frontale all’interlocutore. Falcate per annullare la distanza tra i due corpi e porre il volto a pochi centimetri da quello dell’altro. Un sibilo:

« E tu cosa ne sai. » Sottile lo sguardo del pronunciante, la retina una lama estremamente affinata incisa nelle altrui pupille, il respiro fumo condensato uscente dalle narici. 
« Come ben sai per ordine del nostro Signore ho dovuto intercettare i gufi postali e rintracciare alcune comunicazioni appartenenti ai Membri dell’Ordine della Fenice. Pochi giorni fa rintracciai un gufo portatore di un invito di nozze. Aprii la lettera. Era firmata Lily Evans, James Potter. »

Un muto tonfo quello creatosi nelle viscere di chi ascolta. Un tonfo silenzioso in grado di aggrovigliarsi con le stesse interiori sentenze e secernere materiale corroborante iniettato direttamente in vena. Un netto, improvviso, incisivo scatto, porta le falangi ad ancorarsi ai vestiti superiori di Mulciber in una stretta morsa e strattonarlo, scaraventarlo, contro un albero a poca distanza tra i due incarnati. Il busto del Mangiamorte batte rigorosamente contro l’arbusto mentre il compagno lo trattiene a pugni serrati dal colletto della casacca d’ordinanza. Un luccichio negli occhi di quest’ultimo mentre l’aggredito socchiude le labbra per prender aria in vista dell’inaspettato agito. 

« E tu…tu Mulciber, tu, non me ne hai fatto parola alcuna! » Uno strattone intervalla il dire. « Hai taciuto ed hai lasciato che la lieta novella mi giungesse tra gli schiamazzi degli altri all’interno delle mura di convivio. Tu! » Le mani di Mulciber balzano ai polsi di Snape e con stretta spiccata stringono. 
« Non sarò io a rafforzare questa tua ossessione per quella nata babbana, Severus. E sinceramente non l’ho neanche mai capita, come non ho mai capito perché ci perdessi tanto tempo dietro! »
« Cosa vuoi pretendere di capire! Cosa vuoi pretendere di sapere! »
« Ti ha voltato le spalle Severus! Ti ha voltato le spalle e ora ha deciso di maritarsi con lo stesso che ti appendeva ad un albero in compagnia dei suoi amichetti. Ti ha voltato le spalle per iniziare a vedersi con lui perché è questa la verità! Solo questa! Ha preso la palla al balzo per…» Ma le parole successive non fanno in tempo a nascere che un pugno a nocche serrate viene assestato sulla guancia di Mulciber il quale, per il gesto irruento, barcolla a pochi centimetri dall’albero. Il petto di Snape s’alza e si abbassa con evidenza mentre l’arto destro è ancora semichiuso e arrossato per la collisione perpetuata. Il Mangiamorte colpito porta il palmo della mancina sul volto a prender contatto con la zona e, l’acuità visiva, ricade sul compagno poco distante. Una risata viene sprigionata dalle labbra di Mulciber mentre si ridesta diritto pronunciandosi:

« Va pure a fare il testimone alle nozze, Severus. Accomodati in prima fila e porta anche le congratulazioni da tutti noi e, magari, assisti anche al parto. Si, parto Severus. Tra nove mesi Lily Evans darà alla luce un Potter. »




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