Ma che bella giornata!

di leggoemiproteggoefp
(/viewuser.php?uid=1023829)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Elia Myers.

"Ma sei pazzo!" Gli tolsi la posata di legno dalle mani spingendolo lontano dalla cucina. "La panna nella carbonara è un abominio" Alex sbuffò irritato dalle mie urla quanto dalle risatine di Paolo.
"In America, la panna, potevo mettercela"
Misi la pancetta a soffriggere con la cipolla iniziando a girare per evitare si attaccasse.
"È noto a tutti che in America non sappiano cucinare" Borbottai.
"Elia avrà sentito la mancanza del buon cibo, sicuramente" Paolo mi sostenne facendo sbuffare come una locomotiva mio fratello.
"Vi ricordo che non è andato in guerra"
"Ha solo fondato un'azienda edile, dal nulla, che ora è una tra le più rinomate non solo dell'America, ma d'Europa" Alle parole di Paolo un piccolo sorriso scappò a tutti e tre, eravamo incredibilmente fieri del nostro amico.
"Hai invitato tutti?" Alex annuì iniziando ad apparecchiare mentre Paolo decise di darsi una sistemata e di mettere finalmente in lavatrice il pigiama che indossava da più di una settimana.
"Inizio ad infornare il pollo, allora"

Casa nostra non era mai stata così piena, la mamma si presentò con la sua magnifica torta al cioccolato che tutti adoravamo, l'innumerevole famiglia di Elia aveva portato un po' di tutto, almeno se ciò che avessi cucinato faceva schifo, potevamo rimediare.
"Io volevo prenderlo rosso, ma lo sai com'è fatta Iris" Abbracciai di slancio le mie amiche trascinandole in cucina, mi serviva aiuto.
"Ragazze, non dovevate, siete delle persone splendide " Sofia Myers, la madre di Elia, era la donna più dolce che nella vita si potesse incontrare. Pur essendosi ritrovata in America, nel paese nativo di suo marito, vedova a crescere cinque figli, Sofia non si era scoraggiata ottenendo non solo ottimi risultati come madre, ma soprattutto nel lavoro, era una fisioterapista che aveva una gran nomea nel loro paese.
"Si figuri, è per Elia" Cleo, imbarazzata, mise la bottiglia in frigo ritornando poi da noi.
"Come sta il tuo cuore?" La bionda le diede uno scappellotto così forte che per poco Iris non mi diede una testata.
"Batte ancora" Sospirai. "Forse un po' di più"
Cleo mi appoggiò una mano sulla spalla guardandomi. "È la volta giusta Anna, sento che questa volta ti ficcherà la lingua in bocca"
Iris si piegò un due dalle risate e per evitare di attirare attenzione indesiderata, mi defilai per controllare la cottura delle patate.
"Allora, come se la passa la mia sorellina?" Cameron Myers.
Il gemello di Elia.
"Me la cavo" Gli porsi una patata che prese volentieri. "Altri dieci minuti" Annuì d'accordo con me, misi di nuovo il timer appoggiandomi con il fianco al lavandino.
"Tutto bene in ufficio?" Cameron annuì nuovamente guardandosi poi intorno per accertarsi che fossimo soli. "Ti devo parlare di una questione delicata"
"Di cosa si tratta?"
"Di te e mio fratello"
Merda.
"Ne hai quattro, quale intendi?" Cam mi diede una spinta dicendomi chiaramente quanto il sarcasmo non fosse ammesso in quel discorso.
"Cosa vuoi che ti dica?"
"Devo dirti io una cosa" Si passò una mano tra i capelli neri cercando di calmarsi. "Devi provarci, lui è maturato, è diventato un uomo. Ha bisogno di te, ma non lo sa ancora"
Scossi la testa, Elia Myers poteva anche andarsene a fanculo.
"Cameron, mi ha baciata" Gli ricordai. "E poi è partito per l'America, nessun saluto, nessuna spiegazione solo un fottuto bacio, ti sembra giusto?" Fissai il soffitto per evitare di versare qualche lacrima inutile. "E lo so che sono passati sette anni, ma io aspetto ancora una spiegazione, a maggior ragione ora che è diventato uomo, come dici tu."
Cam scosse la testa appoggiando le mani sulle mie spalle. "Tu lo ami"
Sbuffai. "Ma lui non ama me, non ha mai amato me, sarebbe imbarazzante non solo per noi, ma soprattutto per le nostre famiglie se le cose dovessero andare male"
"Ci stai rinunciando?"
Avrei tanto dovuto farlo.
"Senti Cam, sono innamorata di tuo fratello da sempre, tutti se ne sono resi conto tranne lui. Non ti mentirò, spero ancora che venga a chiedermi di darci un'opportunità, ma non posso imporglielo o andargli a confessare i miei sentimenti" Presi una pausa guardando quegli occhi così simili a quelli che amavo disperatamente. "Non ci sto rinunciando ma è arrivato il momento in cui smetta di sperarci"
Cam mi avvolse tra le sue braccia, al sicuro.
"È un tale idiota, ha bisogno di te" Scossi la testa per replicare, ma l'urlo di Romeo mi fece bloccare. "Bentornato!"

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3701291