Ovidio, il tramutatore di elementi

di Jox
(/viewuser.php?uid=1038492)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


II
Un piccolo ghigno si era formato sul suo volto alle prime luci del tramonto.
“Buonviaggio a Xi-Balba”.
 Li vedeva. Tutti presi dal panico. I giornalisti si erano dispersi con le facce a terra come dei vermi. Gli agenti, addestrati anche per quelle situazioni, brancolare nel buio mentre i paramedici, che davanti ai corpi inermi del Presidente Benson e del Senatore Walsh potevano fare ben poco, far posto alla scientifica che si era già postata tutt’intorno ai due cadaveri. Li stava osservando dal mirino del suo fucile, un  Barrett M95 calibro 50. Non aveva fretta, perché avrebbe dovuto. Certo avrebbero capito sicuramente il luogo del suo appostamento, forse stavano già andando a controllare.  Le chiamate  fatte dagli abitanti li vicino, avvertendo di aver sentito un forte sparo, stavano probabilmente già intasato il centralino del 911. Diede un ultimo sguardo da dentro al mirino ingrandendo l’angolo visivo. Aspettò qualche secondo, e come credeva già si erano mossi, tante piccole formiche partite alla sua ricerca. Si guardò intorno, si alzò sulle ginocchia e iniziò a smontare il suo fucile. Tolse il bipode da sotto di esso, poi smontò il mirino, e via via tutto il resto facendo molta attenzione che la lunga canna rigata, per evitare la perdita di accuratezza sulle lunghe distanze, non venisse danneggiata. Chiuse il borsone, e attese un paio di minuti. Chiuse gli occhi, distese il suo braccio e lo sentì arrivare. Riaprì gli occhi, si girò dalla parte del braccio disteso: << Ottimo lavoro Phachu >> disse. Il volatile variopinto gracchiò, imitando la voce del suo padrone. Si alzò in piedi, prese il borsone e in un attimo sparì da quel tetto.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3702163