Riflessi di me

di SerenaTheGentle
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Vi starete chiedendo che cosa succederà quando si arriverà a zero.

Bene, non lo so nemmeno io.

Ma so che il tempo è relativo. Ognuno di noi lo vive diversamente e ci piace sprecarlo come meglio preferiamo.

Sì, ho detto sprecarlo. Ditemi. Chi di voi non perde almeno una o due ore della propria giornata non facendo niente. E per niente, intendo nulla di assolutamente produttivo per se stessi o gli altri. 

Mi ritengo un'osservatrice del mondo e spesso mi ritrovo ad osservare le persone mentre interagiscono ad uno stimolo esterno, quale ascoltare la musica, leggere qualcosa, scorrere tra la propria pagina Istagram o Facebook. Molte di loro non sanno quello che stanno facendo e inconsapevolmente perdono tempo, si auto convincono che in realtà si stanno solo svagando per un minuto, ma quel minuto diventa poi un'ora.

Ditemi, come vi sentite all'idea di aver speso un'ora della vostra vita a guardare video di certo divertenti, ma che non hanno nulla a che fare con la realtà.
Io mi sento smarrita. Senza via. E mi domando che cosa sia la realtà allora. E ancora, la risposta è relativa.

E' ovvio che non mi dissocio da questo discorso, molte volte mi ritrovo a chiedermi chi me lo fa fare di perdermi su Internet, ma non riesco a trovare una risposta soddisfacente, e procedo a leggere post su Facebook senza pensare a cosa potrei fare di diverso.

Avete mai provato la sensazione di inutilità. Ad esempio, sei appena uscito da Instagram, consapevole di aver magari fatto i compiti per la scuola o qualsiasi altra cosa. Il tuo primo pensiero quel'è?

Il mio è: adesso cosa faccio? E spesso non trovo nulla che possa compensare la mancanza del "social". Ovvio che è un mio problema, ma la cosa inquietante è che ne sono consapevole, almeno.

So di perdere il mio tempo e da una parte non mi dispiace. Posso rimandare e rimandare la vita reale quando ne ho voglia. Sì, fuggo molto volentieri quando quest'ultima bussa alla mia porta, anche se poi le domande che ho dentro di me mi portano irrimediabilmente ad aprirla.

Mi portano a galla, nonostante cerchi di affondare nella mia bolla di ignoranza e solitudine.

Le domande fanno parte di me da sempre, credo che siano in qualche modo il mio ossigeno, l'unica cosa che mi impedisce di affondare del tutto. Sono sempre stata curiosa e con il tempo ho capito che non sarei mai stata una persona che molla, il che è positivo, ma a volte, affondare, non è così male. Toccare il fondo è forse per molti un punto di forza, un punto da cui ricominciare e da cui stare alla larga.

Il tempo è un dono. Ci viene dato e non ne siamo nemmeno degni. Ma la vera domanda è: come potremmo fare per impiegarlo nel migliore dei modi?

Ognuno di noi ha una risposta differente, ma vi consiglio di pensare bene a quale risposta volete davvero scrivere sul vostro diario personale.

Sembra stupido, ma domande e risposta sono collegate e una domanda ha più risposte e viceversa, ma quando si parla di noi stessi ce ne è solo una. 

Non ci sono "ma", "se" e "forse".

C'è solo la risposta e poco tempo per trovarla.





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