Tra le spire del male

di Hiroyuki
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Millard era ritornato a casa, spaventato ma incolume, e non aveva perso tempo a raccontare tutto quello che era accaduto. Di come lo strano ragazzo era riuscito ad individuarlo, nonostante fosse certo di non aver prodotto alcun rumore, e degli occhi completamente bianchi, esattamente come uno Spettro.

«È stato lui.» aveva esclamato Emma con risolutezza. «E se non è stato lui, comunque è in combutta con i responsabili.»

Eppure Miss Peregrine, che aveva preteso, dopo una bella ramanzina ai bambini per il rischio che avevano corso, di sapere tutta la storia non pareva convinta. «Non ne sono sicura. Mi sembra un comportamento decisamente strano. Perchè avrebbe dovuto presentarsi a noi, se avesse intenzione di farci del male? E perchè non farne a Mr Nullings con un'occasione così favorevole?»

«È un dannato spettro, chissà quali orridi piani ha in quella mente malvagia. Dovevamo ucciderlo finchè potevamo.» Emma era furiosa, un'emozione che veniva manifestata, oltre che dalle parole, anche dalle fiammelle che scivolavano da un dito all'altro della sua mano.

«Forse, Miss Peregrine, potrebbe essere d'aiuto sapere che cosa le ha chiesto quando vi siete chiusi nel suo studio.» Intervenne timidamente Bronwyn, sperando che quell'informazione potesse fare più luce.

Miss Peregrine li scrutò uno ad uno, senza proferire parola, poi sospirò. «E va bene... tanto non avrete pace finchè non lo saprete. E se questo servirà ad evitare azioni avventate come quella di oggi ben venga.» Si interruppe un attimo, riprendendo fiato. «Il signor Darryl Baker, così ha detto di chiamarsi, è venuto a chiedere l'aiuto di una ymbryne per un'azione assolutamente innaturale. Qualcosa di vietato da secoli dal concilio. Voleva che manipolassi il tempo per lui, in modo da rimandarlo indietro di alcuni anni, per consentirgli di modificare la storia.»

«Ma non è possibile, non si può cambiare la storia, ciò che è avvenuto è avvenuto, questo lo sappiamo tutti.» Esclamò Hugh sbalordito dalla richiesta.

«Certo, è quello che gli ho risposto, ma nulla potrebbe impedirgli di provarci,  e non sappiamo cosa potrebbe accadere o cosa potrebbe fare la storia per seguire il suo corso naturale.»

«Quando?» Domandò Emma con uno sguardo feroce fisso sulla direttrice. «A quando voleva essere rimandato indietro?»

«Circa tre anni fa.» Rispose la ymbryne.

«Ma è chiaro, tre anni fa è quando c'è stata la battaglia alla biblioteca delle anime. Vuole tornare indietro per aiutare Caul a distruggerci tutti.» Proruppe Enoch con una delle sue teorie catastrofiste. Una teoria che, tuttavia, non sembrava davvero così campata per aria, ed incontrò il favore di diversi Speciali.

«Non saltiamo a conclusioni affrettate.» Li interruppe Miss Peregrine. «Per ora non abbiamo sufficienti elementi per esprimere alcun giudizio. In ogni caso mi recherò al concilio delle Ymbryne per verificare se qualcuno dei nove spettri sopravvissuti a Devil's Acre sia evaso dagli anelli punitivi e vedremo se tra essi c'è o c'era un Darryl.» Si alzò dalla sedia e poi li fissò con sguardo severo uno per uno, soffermandosi principalmente sull'irrequieta Emma. «Mi raccomando. Restate chiusi in casa e non uscite, nè fate entrare nessuno fino al mio ritorno. Per nessun motivo. Sono stata chiara?»

Quando tutti ebbero annuito, la direttrice si avviò verso la stanza del Panellopticon per raggiungere il concilio.
 
***

La notte era calata, senza che Miss Peregrine avesse ancora fatto ritorno ma la tensione fra i bambini Speciali era decisamente aumentata. Ovviamente l'argomento principale delle discussioni verteva su questo strano Darryl e se avesse o meno a che fare nella morte di Jacob Portam. Emma era convinta di sì, così come anche Enoch, ma gli altri non erano altrettanto certi. Persino Millard, che lo aveva affrontato personalmente, nutriva dei dubbi.

«Ehy, ma c'è qualcuno lì fuori.» La voce della piccola Claire aveva posto fine a tutte le discussioni ed il piccolo gruppo si affrettò a raggiungere la finestra, nel grande salone, da cui la bambina stava osservando. In un primo momento nessuno capì cosa avesse attirato l'attenzione della loro amica, forse un parto della sua immaginazione. Poi, in effetti, notarono una figura che si aggirava nel giardino davanti a casa.

«È lui!» esclamò Millard con una voce sorpresa. «Darryl Baker.»

Emma non aspettava altro e si affrettò a raggiungere la porta, ma Bronwyn, intuendone la reazione, era stata più veloce e ostruì il passaggio con il proprio corpo. «Non puoi andare. Miss Peregrine ci ha ordinato di restare in casa, per qualsiasi motivo.»
«Oh, avanti, levati di mezzo, non ho intenzione di restare a guardare il possibile assassino di Jake fuori dalla finestra senza intervenire.» L'espressione di Emma era assolutamente seria e non ammetteva dinieghi, dai suoi occhi traspariva un ardente desiderio di vendetta più che di giustizia.

«Allora, se proprio devi andare, verremo tutti, ma ti prego, non cercare di ucciderlo, piuttosto catturiamolo e ci facciamo spiegare quali sono le sue vere intenzioni.» la implorò.

Emma sbuffò, visibilmente seccata, ma alla fine acconsentì. «Va bene, cercherò di non fargli troppo male, sempre che non mi costringa.» aggiunse infine e, in cuor suo, sperava davvero che la costringesse a fargli molto male.

Bronwyn sospirò, sicura che non avrebbe potuto ottenere più di così, quindi si spostò lasciando lo spazio libero. Emma si lanciò lungo il corridoio e poi alla doppia porta d'ingresso che spalancò completamente. 

Appena sentì il rumore, Darryl si voltò verso la casa, guardando Emma negli occhi, quindi cominciò a correre attraversando il giardino della casa. Emma si lanciò immediatamente all'inseguimento, mentre dalle sue mani già si stava formando una sfera incandescente. Seguì Darryl oltre la staccionata che delimitava il confine della proprietà, e poi giù lungo la collinetta. Darryl fuggiva, Emma lo inseguiva e gli altri subito dietro.

Emma corse per una decina di minuti, senza apparentemente riuscire ad avvicinarsi, quando il ragazzo sparì nei pressi di alcuni cespugli. La ragazza si fermo, ansimante, cercandolo con lo sguardo, mentre la sfera di fuoco ancora ardeva tra le mani, pronta  da lanciare non appena avesse individuato un bersaglio. Poi un sibilo si levò nell'aria ed Emma avvertì un dolore lanciante all'altezza della coscia destra.

La ragazza cacciò un urlo, mentre si accasciava al suolo ed il fuoco si disperdeva nell'oscurità della notte. Portò le mani all'altezza del ginocchio, sentendo il calore del proprio sangue scorrere su di esse; risalì di qualche centimetro lungo la gamba ed avvertì la presenza di quello che pareva essere un pezzo di metallo che le si era conficcato nelle carni.

«Che succede Emma?» gridarono dalle sue spalle gli altri Speciali che stavano sopraggiungendo.

«Fermi, non fate un altro passo! » Strillò lei con quanto fiato le era rimasto in gola, allungando la mano sinistra nella loro direzione.  Bronwyn si fermò all'istante, bloccando tutti dietro di sè, proprio mentre l'aria sibilò altre due volte e due placche metalliche rettangolari si conficcarono al suolo a pochi passi dalla forzuta ragazza. Se Emma non l'avesse fatta fermare, sarebbe stata colpita in pieno.
 
***
 
Miss Peregrine aprì la porta della sala del Panellopticon e subito si accorse che qualcosa non andava. La casa era nel silenzio più totale e quello non era mai un buon segno in un'abitazione piena di bambini. Avanzò rapidamente lungo il corridoio, notando i due battenti della porta d'ingresso spalancati, ma prima che potesse raggiungerli, Darryl Baker spuntò fuori dalla porta a destra che conduceva al salone, sbarrandole il passo.

«Che cosa ci fa lei qui? E dove sono i miei bambini?» esclamò la ymbryne con sguardo minaccioso verso il ragazzo, che però la fissava imperturbabile.

«Stanno facendo una passeggiata fuori, non credo ci disturberanno, ho organizzato un piccolo diversivo per loro.»

Miss Peregrine sussultò, temendo qualcosa di terribile e provò a superare il ragazzo per correre a cercare i bambini, ma egli le sbarrò nuovamente la strada.

«Le ho detto che i bambini non corrono alcun rischio, ma avevo bisogno che fossero fuori dai piedi per qualche minuto. Ho bisogno di un po' di tempo qui, con lei, Miss.»

La direttrice lo guardò torvo «Le ho già detto che non intendo aiutarla nel suo intento, non farò nulla di quello che mi chiede e ora mi lasci passare.»

«Lo so che non lo farà, è stata fin troppo chiara. È per questo che farò tutto da solo.»

«Cosa intende dire?» un'espressione di sgomento comparve sul volto, solitamente impassibile, della donna.

«Visto che non vuole usare i suoi poteri  per me, vorrà dire che io prenderò i suoi poteri. E ora, se vuole cortesemente seguirmi nell'altra stanza, ci vorrà poco.»

«Ah, dovevo immaginarlo, un altro ladro di anime, esattamente come tutti gli Spettri.» dichiarò, per poi iniziare la trasformazione in falco pellegrino. La figura di Miss Peregrine cominciò a rimpicciolirsi, mentre le piume grigie le spuntavano dalla pelle. Darryl rimase a fissarla e le pupille marroni scomparvero dai suoi occhi, lasciando solo le orbite completamente bianche.

La trasformazioni di Miss Peregrine si arrestò e, per qualche istante, i due rimasero bloccati nelle loro posizioni a fissarsi reciprocamente. Poi le piume di falco pellegrino si staccarono da sole, cadendo lentamente a terra, mentre la donna aveva ripreso a crescere, ritornando in breve alle sue dimensioni originali. Era tornata Miss Peregrine.

«Ma come è possibile.... che cosa mi ha fatto?» Domandò sgomenta la direttrice al ragazzo, le cui pupille marroni erano nuovamente apparse negli occhi, quando la trasformazione si era invertita.

«Non sono uno Spettro nè sono mai stato un vacuo. Ma, non la lacerò andare via.» rispose portando la mano destra al volto e pulendosi un piccolo rivolo di sangue che era uscito dalla narice sinistra. «Ho bisogno del suo potere, ma non ho intenzione di fare alcun male a nessuno, nè a lei, nè ai suoi bambini, perciò la prego di non opporre ulteriore resistenza.»

Era difficile credere alle parole del ragazzo, soprattutto era difficile non considerare il furto di poteri come qualcosa di male, ma quell'affermazione aveva riportato alla mente di Miss Peregrine il fatto che i bambini non fossero in casa e tentare la via dello scontro avrebbe potuto metterli in pericolo. «Non mi opporrò allora, ma deve promettermi che ai miei bambini non verrà fatto alcun male.» si rassegnò infine.

Darryl annuì. «Ma certo Miss Peregrine. Glielo prometto.»




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