Ciò che si nasconde nell'oro e nel buio

di Korin no Ronin
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Jack chiese e ottenne il permesso di tornare in battaglia. Sandy parlò per lui, esponendo con chiarezza quanto fosse inefficace tenerlo rinchiuso, visto che Pitch aveva varcato il limite dei suoi sogni. Così il ragazzo tornò in pattuglia con Coniglio. Aster evitò di fargli domande, benché trovasse insolito il fatto che fosse diventato taciturno e cupo. Pensò che dipendesse dalla situazione in cui si trovavano e su questo non avrebbe avuto nulla ad ridire, tuttavia, dovette ammettere, almeno con se stesso, di sentire la mancanza della sua lingua impertinente. Per sua fortuna, a volte le notti erano così movimentate da non dargli il tempo di rimuginare sul comportamento del suo compagno. Altre volte, invece l'inattività riusciva a renderlo più curioso di quanto lui stesso ritenesse opportuno. In fondo tutti avevano i loro segreti e lui non faceva eccezione.
 

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Jack colpì il fearling con tutta la forza che aveva, lo congelò e poi, con un colpo deciso, lo fece a pezzi. Osservò i frammenti scuri tremare, e poi sparire, senza cambiare espressione.
Coniglio gettò ai suoi piedi un'altra creatura oscura, segnandone il destino. Infine si sedette sotto il cono di luce di un lampione e osservò i dintorni.
Avevano passato la notte a stanare un branco intero di quelle creature e qualche uovo giaceva miseramente col guscio spezzato. Jack si sedette accanto lui, poggiando i gomiti sulle cosce.
“Sono diventati veloci.” disse, quasi con indifferenza.
“Pitch sta tornando quello che è. Sferrerà il suo attacco molto presto.”
Il ragazzo sospirò.
“Non ti pesa mai questa guerra continua?”
Coniglio emise un grugnito, poi si appoggiò con la schiena al palo dietro di lui.
“Se lo negassi mentirei, ma finché siamo in grado di trattenerlo qui non andrà a fare danni altrove.” il suo naso si mosse nervosamente “ Ho visto le carcasse dei mondi ha divorato e mi son ripromesso di non permettergli di fare lo stesso anche qui. Siamo avvantaggiati, ma non possiamo pensare che Kozmotis riesca a trattenerlo in eterno.” gli gettò un'occhiata mesta “ Non so cosa ti abbia detto Sandy, o cosa ne pensi, ma io gli ho rivolto delle parole davvero terribili quando ci ha parlato di lui, non mi sono per nulla curato di quanto ciò che aveva saputo lo stesse consumando; ho pensato che fosse solo un visionario dal cuore troppo debole. Allora ho deciso di vedere io stesso, e il mio orgoglio è andato in pezzi.”
Il ragazzo annuì. Era sorpreso che Aster gli facesse delle simili confidenze, ma immaginò che la vicinanza avesse ammorbidito, almeno per il momento, gli spigoli della loro bizzarra amicizia.
“Non ti ci vedo a startene depresso in un angolo a rimuginare su una cosa simile.”
“Invece è successo. Avevo ferito un mio compagno in modo gratuito solo perché non mi piaceva quello che aveva da dire, non è così che si comporta un Guardiano.” si sgranchì le dita “Però c'erano incubi a volontà, le occasioni per sfogarmi non mi sono mancate.”
Jack rise sommessamente.
“Preferisco avere di te quest'ultima immagine.” ammise.
Coniglio lo colpì piano sulla nuca.
“ Dovrebbero chiamarti Guardiano della Sfrontatezza.” brontolò.
Il Pooka all'improvviso mosse le orecchie e indicò una direzione. Le ombre scivolarono veloci, appena intuibili, contro le pareti.
“A chi ne prende di più?” chiese, con aria di sfida.
“Poi non lamentarti.”
Aster ghignò. Un po' di sfacciataggine, in fondo, non faceva che dare più di colore ad ogni cosa.





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