Koi wa...

di VineaHime
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Tik Tok Tik Tok

L'orologio nella sala d'attesa continuava a scandire il tempo,che sembrava non passare mai.
La donna che andava su e giù per il corridoio,alternandosi nel passare tra i vari punti luce e d'ombra,che forse per casualità,tracciavano il percorso fino la sala dove era attualmente l'amico.
Il moro era completamente andato.
Seduto come uno zombie su quel divanetto morbido accanto alla sala degli infermieri,oramai vuota.
La notte il personale era sempre meno,quindi chiedere qualche informazione era decisamente un miracolo.
Istintivamente si alzò,stanco di sentire quell'orologio scandire i minuti,aumentando l'ansia come fossero  gradi di temperatura.
Magari una febbre alta. Decisamente alta.
La sua vita passò dentro la sua mente come una pellicola di un film,soffermandosi sui momenti in cui conobbe l'amico e iniziò a giocare con lui a pallavolo.
Forse era destino?
Qualche segnale?No.
Era solo un promemoria. Si,per ricordargli quanto fosse stato idiota quella volta.
Se avesse fatto le cose per bene e Bokuto fosse entrato con sorriso in quella sala,pensando che lottando lo avrebbe rivisto,ora anche il moro e sua madre potrebbero essere più tranquilli.
Non sapeva cosa era giusto fare  o pensare,ma evidentemente alla voce "non pensare" si accese quella lampadina di consenso.

 

Una manopola si girò di scatto,come fosse una miccia.
Delle lacrime iniziarono a percorrere le guance del ragazzo.
Una,due....presero il via come delle fontane. Anzi,come delle cascate che rumoreggiavano fortemente quel dolore che si era innescato nel suo petto.
Trattenere i singhiozzi era faticoso.
Qualcuno se ne sarebbe accorto.
Lei sicuro. Forse era meglio cambiare posto,fino a che non avrebbe ritrovato la calma.
Niente,era impossibile.
Doveva succedere di tutto quella notte così agognante.
Lei lo stava guardando,con un sorriso malinconico. Cosa era?
Un misto di dolore e gratitudine? per cosa gratitudine?
La donna fece qualche passo verso il ragazzo per poi abbracciarlo.
Sentiva il suo dolore. Quel dolore che tratteneva dentro chissà da quanto.

< Sfogati.Quando mio figlio uscirà..non vorrà vederti così. >

< ...... >

< Sai.. credo che tu gli volessi davvero bene. E' un testardo,giocherellone,sempre parlare e parlare... ma è davvero un bravo ragazzo. >

< S-si... > rispose cercando di assumere un tono vocale decente

< Non vergognarti. Sono una madre e ho avuto con mio marito la stessa situazione. So quanto è difficile trattenersi.. è qualcosa di doloroso. E' meglio buttare tutto fuori,perchè dopo farà più male. >

La madre di Bokuto era una donna forte ed eccezionale.
Iniziava solo ora a capire da dove Koutarou avesse preso certi aspetti così diretti e quel tono forte di parlare.
Cose che prima non erano chiare ora erano limpide come l'acqua.

Bip-

La luce della sala si spense e da quella porta uscì un uomo,vestito in bianco con una mascherina,che si tolse dirigendosi verso i due.
Akaashi già sentì i brividi della paura invadergli ogni vena del suo corpo.
Non voleva sentire il responso...o forse si?
La donna accanto a lui,si mise le  mani al cuore sospirando,pronta a sapere. Bella o brutta che sia.

< Che facce... > disse il medico chirurgo guardando i due,che alzarono la testa,con un viso decisamente più bianco del camice.

< Lo stanno portando nella 205. E' già sveglio! Comunque lo avete portato davvero per tempo..che reattività. >

< Akaashi,prendo qualcosa alla macchinetta..mi precedi? >

Akaashi annuì e si avviò.
Salì le scale pieno di dubbi. Forse lei si aspettava che prima o poi avrebbe ceduto e lo ha osservato ogni notte e ogni giorno? certo che le madri sono fantastiche..essere genitori era un lavoro veramente arduo.
Arrivò al terzo piano,osservando la numerazione delle stanze.

< 201..202...203.. >

Camminò sino a raggiungere l'ultima stanza: 205.
Prese un grande respiro e si affacciò piano piano ma,l'amico si accorse subito di lui.
Come poteva confondere con altri il ragazzo che amava?

< A...Akashii! Che ci fai qui?! >

< Idiota!Ti avevo de...tto di non...affaticarti... >

E il secondo round di lacrime ebbe inizio. Ma stavolta di gioia nel vedere che l'amico stesse bene.

 

< Akashii! Ma che fai? Piangi??! Un uomo non de- >

Nemmeno il tempo di finire che il moro lo abbracciò d'improvviso,stringendolo forte.
Sentiva il suo solito profumo,la sua schiena,la sua voce. Era li e  stava bene.
Avrebbe potuto rimediare alla sua impulsività?  Non era tardi,vero?
L'unica cosa che sentiva  però il ragazzo nel lettino erano dei farfugli .  

< Eh? > disse confuso
< Akaashi..così mi spezzi! E non capisco cosa mi stai dicendo..parla chiaro!>

Sciolti dall'abbraccio,le mani dell'alzatore presero il viso di Bokuto ,alzandolo verso il suo e poggiò le sue labbra sulle sue. 
Quel gesto shockò Bokuto che,per quanto non capisse il motivo,ricambiò,lasciando anche che la lingua dell'altro incontrò la sua.

< Ti amo. Ho fatto..un casino. >

< Mi avevi urlato contro.. >

< Non sapevo come affrontare la cosa. > rispose il moro arrossendo.

< Quindi se ti rifacessi quella domanda- >

< usciamo insieme. >

Colpito e affondato. 
Ma la cosa più importante era che nessuno dei due si accorse che la madre dell'asso del Fukurodani stesse ascoltando,quasi facendo il tifo sfrenato per il figlio ed Akaashi.
Sembrava quasi emanare cuori per tutto il corridoio,ridacchiando.

< Ahhh,tra un pò dovrò organizzare i preparativi matrimoniali,si. Me lo sento. Magari non abiti neri,ma bianchi..e il buffet..mmh. Ahhh quante cose! Bisogna già iniziare a pensarci..sifa sempre almeno un anno prima. Oh my... >

 

Fine--> a seguito lo spin off: Koi wa..nani ga?

 

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NdA: 

Ho concluso anche questo.
Finale bello,altrimenti mi avrebbero  distrutto casa e uccisa :'D

Scherzo! Sinceramente mi è piaciuto così,e non ho rimpianti. Magari farò un finale angst per chi vorrà l'angst potente o cose così. Ci penserò!

Ps: Scusate l'assenza ma sto poco bene ed è un periodo ''ospedale". Ma sto tentando di riprendere la marcia!

Ci rivedremo nello spin off con questa super mamma alternativa! -VineaHime

 




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