Per agosto, Nagato ed Itachi cotti (arrosto)!

di Querdenker
(/viewuser.php?uid=630773)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


#3. Ad Itachi donato, non si guarda in bocca.





«Ma poi, che diavolo si festeggia a Ferragosto?» chiese con voce impastata Yahiko.
«L'assunzione di qualche impiegata, credo» borbottò Sasori per tutta risposta, mentre tracannava un altro bicchiere di vino.
Nagato soffocò un risolino, mentre beveva il caffé preparato da Konan, unica persona sobria in quello scantinato insieme a lui.
«Kami-sama, sono cotti come pere» commentò sorridendo flebilmente la ragazza.
«Puoi ben dirlo. A momenti Hidan si mette a piangere da quanto...»
Una mano picchiettò sulla spalla di Nagato, che s'interruppe a metà frase. Voltandosi, si ritrovò davanti il volto di Itachi, gli occhi lucidi per via del vino e i capelli neri spettinati.
«Ho sonno» disse semplicemente. Il tono in cui pronunciò quelle parole fece rabbrividire l'Uzumaki. 
Pure da ubriaco era dannatamente sensuale, accidenti a lui!
L'Uchiha scostò leggermente Nagato per potersi accomodare nella panca, al suo fianco.
Quando si fu seduto, posò con pesantezza la testa sul braccio del rosso, causandogli un certo fastidio. 
«Ahi!» protestò giocosamente Nagato «Sei violento Uchiha, lasciatelo dire»
«Oh, sta' zitto frignone» borbottò flebilmente Itachi, mentre si posizionava meglio contro la spalla dell'amico. 
Amico che in quel momento, sotto lo sguardo allegro di Konan, stava per avere un infarto.
«Io non commento» dichiarò la ragazza maliziosa, mentre si allontanava lasciandolo solo con il nemico.
Nagato, dopo alcuni instanti di confusione, si ritrovò a fissare intenerito l'Uchiha. Sembrava quasi un bambino, poggiato contro di lui, con gli occhi chiusi. Era abituato ad un Itachi sempre vigile e attento ai particolari, sempre equilibrato, sempre con la soluzione per ogni sitazione, o con un libro in mano. 
In quel momento però, sembrava un semplicissimo diciasettenne ubriaco il giorno di Ferragosto.
Gli scostò livemente i capelli che coprivano gli occhi.
«Sei caldo» commentò semplicemente l'altro, aprendo gli occhi.
Nagato alzò gli occhi al cielo, tentando di non ridere. Era così assurda come situazione...
«Pensavo stessi dormendo»
Itachi si scostò dalla spalla dell'Uzumaki, sedendosi normalmente. 
«No.» disse guardandolo negli occhi «Semplicemente, volevo poggiarmi alla tua spalla.»
Nagato avvampò. L'Itachi brillo, in quanto a schiettezza, non era diverso dall'Itachi sobrio. Anzi, forse era pure peggio.
«Vuoi che me ne vada?» domandò l'Uchiha.
«No!» rispose l'altro, forse con un po' troppa enfasi «No, figurati. Cioè, per me non è assolutamente un problema, figurati, ma quando mai...»
E poi, quel gesto incomprensibile. 
Un semplice colpetto con due dita sulla fronte, neanche troppo doloroso.
Che diamine..?
«Okay» disse quindi l'Uchiha, risedendosi vicino a lui, lasciando Nagato di stucco.
Itachi chiuse gli occhi e l'altro decise di non disturbarlo, anche se stava morendo dalla curiosità.
«Itachi» lo chiamò infine.
«Mh?» mugugnò il citato.
«Cosa significa quel colpetto alla fronte?»
Itachi non rispose subito. Teneva sempre gli occhi chiusi, come se stesse cerando di riflettere su qualcosa, o di ricordare.
«Che sei una persona estremamente importante» biascicò infine.
Fantastico. Ora sono più confuso di prima.



________________________________________________________________________________________________________________________

Note dell'autrice:
Eccomi qui con questo terzo capitoletto, e cioè la metà di questa raccolta. Un grazie a chi sta commentando questa storia, o chi l'ha salvata tra le seguite/preferite e chi ha semplicemente letto i due capitoli precedenti.
Al prossimo aggiornamento!
Mezzosangue230

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3706647