Hancock camminava lungo i
corridoi del suo palazzo. Erano appena rientrate
da un assalto ad una nave della marina che aveva portato loro
armi, cibo e informazioni. Camminò altezzosa verso il suo
trono,
ovvero il suo fidato serpente Salomè arrotolato su se stesso.
-Ditemi sorelle, al modno esiste qualcuno in grado di tenermi testa?-
domandò sicura della loro riposta.
-Ovviamente no.- dissero all'unisono Marigold e Sandersonia.
Hancock si passò una mano tra i capelli. Lei era troppo
bella,
intelligente e forte per qualsiasi stupido uomo.
La sua superbia era pari solo alla sua ambizione.
-Zoro
mi aiuteresti a tappare la falla di sotto?- gli chiese
Chopper con le tavole già tra le mani.
-Magari dopo.- disse lo spadaccino girandosi su un fianco. Non
aveva alcuna voglia di alzarsi e pensò che il piccolo medico
se la sarebbe
cavata benissimo anche senza il suo aiuto. Non era una cosa
così urgente in fondo, minimizzò lui.
Dopo qualche secondo crollò nuovamente addormentato
e
non si sarebbe svegliato fino all'ora di pranzo.
Solo gli allenamenti gli interessavano, tutto il resto poteva
aspettare.
Aokiji pedalava mollemente
sulle acque profonde dell'oceano. Aveva
appena congelato una flotta di navi che aveva incrociato il suo cammino,
anche se non ne aveva alcuna voglia. Non vedeve l'ora
di tornare alla sede centrale per fare un meritato riposino.
In fondo aveva già abbondantemente adempiuto al suo ruolo di
ammiraglio. Non aveva alcuna intenzione di sprecare altre energie.
Pigramente continuò a pedalare mentre il sonno
già si insinuava
nelle sue palpebre e nel suoi muscoli. Per il resto della giornata non
avrebbe fatto altro che dormire.
Lussuria
Sanji sfogliava lentamente le pagine della sua rivista
patinata a luci rosse. Guardava attentamente ogni donna,
immaginando di poter affondare il suo viso nelle loro forme
generose. Rinchiuso in quello stanzino desiderava ritrovarsi
circondato da tutte quelle bellezze per poterle farle sue.
Se poi ci fossero state anche Nami e Robin sarebbe stato proprio
il paradiso per lui.
Questi erano i peccaminosi pensieri che ronzavano
ogni minuto di ogni ora di ogni giorno nella mente del cuoco.
La sua lussuria era ben nota a tutti i suoi nakama.
-Sanji,
ho fame. Non potresti darmi qualkcosa da mangiare?.- chiese
Rufy entrando in cucina.
-Ma se hai mangiato dieci minuti fa.- replicò il cuoco
mandandolo fuori dalla cucina
con un poderoso calcio.
Rufy sbattè contro l'albero maestro della nave e si
accasciò esausto.
Sentiva il suo stomaco gorgogliaare affamato, ma con quel cane da
guardia
di Sanji in cucina era impossibile che riuscisse a prendere qualcosa.
Sentiva le forze venirgli meno e il bisogno assoluto di mangiare. Era
vero
che aveva mangiato pochi minuti prima ma cosa poteva farci se il suo
corpo
reclamava cibo. Una grande quantità di cibo, ad essere
precisi.
-Uffa, ma io ho tanta fame.- si lamentò.