Nadryv

di Marauder Juggernaut
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29 - Doing something sweet

Quando Otabek Altin saliva in console diventava il re – il dio – dell’intera discoteca. Quando infilava le cuffie, non c’era nient’altro che lui e la musica, come quando pattinava. L’intera pista da ballo l’amava sopra ogni cosa, lo osannava innalzando i bicchieri pieni di alcolici come offerte votive. Jurij l’ammirava estasiato, domandandosi dove nascondesse questo suo lato tanto fuori dalle righe rispetto al suo carattere calmo e scostante.
 
I got a hangover, wo-oh!
I’ve been drinking too much for sure
 
Prendeva le hit del momento, ci giocava coi toni, le remixava con altre senza mai fermare in alcun modo la musica. I fasci di luce della discoteca si alternavano dal viola, al verde, al giallo al blu: uno sfavillare di colori che sembrava andare a tempo con l’assordante rimbombo delle casse.
Mentre il Russo si scatenava in quel mondo di vita notturna che aveva cominciato a conoscere da quando usciva con Otabek, ogni tanto non poteva che lanciare qualche sguardo a quel dj kazako che sembrava divertirsi un mondo dietro la console e i tasti di mixaggio.

 
I'm better
So much better now
Look to the skies, gives me life
We're together now
 
Lo osservava da sotto il palco rialzato dove Otabek si trovava, lo guardava mentre, alzando il bicchiere del drink, incitava quella folla di sconosciuti a dimenticare tutto per una notte. Per quella loro notte.
Poi…
Poi arrivava la parte migliore della serata – o della mattina, perché di solito quando succedeva erano le quattro e mezza – quando c’erano solo pochi giovani coraggiosi o sognatori che non volevano ricordare che oltre le mura della discoteca c’era un mondo più concreto e triste da vivere. Allora esortavano quel dj kazako a mettere l’ultima canzone. Ma Jurij, ormai esausto, sapeva che quell’ultima canzone non era per loro.
Era per lui.
Un lento, di solito, per far credere alle coppie che si erano formate quella notte che il legame sarebbe durato per sempre.

 
I have died everyday, waiting for you
Darling, don't be afraid, I have loved you for a thousand years
I'll love you for a thousand more
 
E Otabek scendeva da quel palco e nessuno lo notava, troppo presi a ballare scomposti quelle parole insieme al partner di cui forse non ricordavano nemmeno il nome. Il Kazako lo raggiungeva, con quei suoi occhi neri e spettacolari, che in quei momenti si facevano ancora più belli e ancora più scuri, lo prendeva per mano e lo accompagnava in mezzo alla pista – ignorando le vane reticenze del Russo – e ballava con lui quel lento che non avrebbero mai avuto il coraggio di ballare alla luce del sole.







Angolo autrice:
Non avete mai davvero fatto serata in discoteca finché non siete rimasti fino alle sei del mattino a dare una mano a pulire. Un giorno scriverò una os sulla vita notturna di Otabek, ma non in questo periodo. L'idea iniziale non era propriamente questa, ma purtroppo avevo poco tempo. Ovviamente tutte le canzoni usate non mi appartengono e io non scrivo a scopo di lucro. Ci vediamo domani con l'ultimo appuntamento (-1)
30 - Doing something hot
Marauder Juggernaut




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