Capitolo
44
l'anno
scolastico stava per giungere al termine: ormai l'estate era arrivata
e aveva portato con sé un'ondata di calore, sole e ben poca
voglia di studiare.
La
domenica il campus si svuotava quasi del tutto, dal momento che gli
studenti si recavano in spiaggia per divertirsi e concedersi un
momento di relax.
Ma
quello era un giorno particolare: non tutti i frequentatori della
spiaggia erano presenti.
Cathleen,
Tiffany, Lionel, Ben, Alex, Kelsey, Grace ed Angel erano riuniti
attorno alla fontana, di fronte al bar, e attendevano pazientemente
sotto il sole cocente di metà mattina.
“Qui
non si respira, oddio...” si lamentò Lionel, portandosi
indietro con un gesto brusco i boccoli sempre più lunghi. Un
giorno o l'altro si sarebbe dovuto recare da un parrucchiere per una
spuntatina, nonostante non sopportasse granché l'ambiente e
l'atmosfera di quei luoghi.
“Che
ti aspettavi? Siamo a luglio” ribatté Tiffany con un
sospiro. Anche lei era parecchio accaldata anche se indossava
soltanto una canottiera azzurra e degli shorts in jeans.
“Ancora
niente?” domandò Cathleen al suo ragazzo.
Lionel
diede uno sguardo al suo cellulare. “Non mi ha mandato nessun
messaggio. Angel, tu hai notizie di Marta?” domandò
rivolto al ragazzo che gli sedeva accanto.
“No.
Ma ormai dovrebbe essere sul punto di arrivare” affermò
il biondo.
“E
se mi buttassi in acqua?” domandò Alex, indicando i
giocosi spruzzi alle sue spalle.
“Fallo,
magari affoghi e ci fai un favore” lo punzecchiò Grace.
“Stellina,
stai diventando un po' troppo spiritosa ultimamente. La vicinanza con
Tiff ti fa male” la rimproverò lui.
“Mi
diverto” si limitò a borbottare lei, facendo spallucce.
Grace
effettivamente ci stava prendendo gusto a battibeccare con Alex:
inizialmente aveva avuto quasi paura di averci una conversazione con
lui, ma poi erano state Cathleen e Tiffany a insegnarle che Alex non
era altro che un povero idiota e che era uno spasso prendersi un po'
gioco di lui.
“Mi
chiedo come mai continuo a frequentarvi” rifletté Alex.
“Ce
lo chiediamo tutti” commentò Tiffany con una risata, per
poi tornare a conversare serenamente con Ben.
Grace,
stanca di doversi intrattenere con Alex, si mise in piedi e raggiunse
Angel e Kelsey, che intanto parlavano tra loro.
Quando
la vide arrivare, il biondo ammutolì improvvisamente e le sue
guance si imporporarono leggermente.
“Che
c'è? Me ne vado?” bofonchiò allora la ragazza,
imbarazzata.
In
realtà aveva deciso di unirsi ai due per stare un po' con
Kelsey, una delle poche persone in grado di metterla a suo agio, ma
la reazione di Angel l'aveva lasciata un po' perplessa.
“No,
resta pure!” si affrettò a rimediare il ragazzo con fare
impacciato. “Stavamo solo... parlando di Marta, insomma...”
“Io
non la conosco” ammise lei, “ma Cat me ne ha parlato
molto bene.”
“La
adorano tutti” spiegò Kelsey.
“Probabilmente
verrà a studiare qui l'anno prossimo, avrete modo di
conoscerla meglio!” annunciò Angel con entusiasmo.
Kelsey
si lasciò sfuggire una risata mesta. “Mi piacerebbe, ma
tra un mese parto per la Spagna.”
L'altro
ragazzo avvampò violentemente. “Oh... scusa, è
vero... non volevo...”
“Tutto
okay, rilassati” lo rassicurò l'altro senza scomporsi
troppo.
Kelsey
in realtà si sentiva parecchio triste all'idea di dover
lasciare i suoi nuovi amici, ma affrontava la cosa con serenità.
In particolare cercava di non mostrarsi turbato davanti a Kelsey e
Angel: li aveva conosciuto meglio nell'ultimo periodo e aveva capito
le loro insicurezze, dunque non voleva peggiorare la situazione.
Sarebbe
voluto restare anche per aiutare loro, ma sapeva che presto Angel
sarebbe stato sotto le affidabili cure di Marta e Grace sarebbe
tornata sul set.
“Io
a settembre girerò un nuovo film e mancherò quindi per
qualche mese, ma probabilmente avrò tutto il tempo per
conoscerla” commentò Grace, cercando a modo suo di
togliere Angel dall'imbarazzo.
“Spero
che in Spagna lo trasmettano, così potrò andare a
vederlo.”
“Oddio!”
Un grido di Lionel fece sobbalzare tutti; il ragazzino si era infatti
messo in piedi di scatto e puntava lo sguardo in direzione
dell'ingresso del campus.
Nonostante
il caldo torrido di luglio, un intenso brivido percorse la schiena di
Angel. Quando ebbe finalmente il coraggio di sbirciare, avvistò
una figura snella che si avvicinava velocemente a loro, trascinandosi
dietro un'enorme e pesante valigia verde.
“Ehilà
ragazzi! Che gioia rivedervi!” gridò la ragazza,
lasciando che la sua voce squillante si diffondesse nell'aria.
“Marta”
mormorò Angel, torcendosi nervosamente le mani.
“Vai”
cercò di infondergli coraggio Kelsey, mollandogli una pacca
sulla spalla.
Lionel
intanto era corso verso la sua amica e le aveva gettato le braccia al
collo. “Avevi promesso che mi avresti avvisato!”
“Sorpresa!
Come stai, leoncino scapestrato?” Marta ricambiò
l'abbraccio e gli regalò un sorriso raggiante. “Okay,
quindi... ora corro a fare il giro dei saluti!” affermò,
impossessandosi nuovamente della sua valigia e dando un'occhiata alle
spalle di Lionel.
“Oh
no, questa la porto io!” obiettò il ragazzo, afferrando
il manico del suo bagaglio. “L'equitazione aiuta a sviluppare i
muscoli, sai?”
“Ho
capito: sei rimasto il solito idiota. Non avevo dubbi! E io che
speravo che la relazione con Cat ti avesse reso più serio!”
lo prese in giro scherzosamente, dandogli di gomito.
Dopodiché
Marta si precipitò dal resto del gruppo. Cathleen e Tiffany la
salutarono calorosamente con un abbraccio, poi lei si piazzò
di fronte a Angel e gli poggiò le mani sulle spalle. “Ragazzo
mio, che ci fai qui seduto? Non mi dai un abbraccio?”
Lui,
che fino a quel momento era stato teso e nervoso, si lasciò
andare a un dolce sorriso e si alzò per abbracciare la sua
amica. Come aveva potuto farsi prendere dall'ansia? Con Marta era
tutto diverso, era tutto così semplice e spontaneo!
“Scusami,
è che...”
“Oh,
e smettila di scusarti per tutto, non stai mica parlando con una
sconosciuta! Mi sei mancato, angioletto!”
“Mi
sei mancata anche tu, pazzerella!”
Kelsey
e Grace si scambiarono un'occhiata di sottecchi. Pensavano la stessa
cosa: quei due erano proprio una bella coppia, se n'erano accorti
tutti tranne i diretti interessati.
Dopo
qualche altro saluto e qualche altra chiacchiera, Tiffany propose: “E
se ora ce ne andassimo tutti al mare?”.
Tutti
esultarono e acconsentirono con entusiasmo.
“Ehi,
però io non ho indossato il costume! Dovrei prima poggiare la
valigia in camera mia e cambiarmi” fece notare Marta.
“Angel,
potresti accompagnarla tu? Anch'io dovrei andare a cambiarmi...”
domandò Lionel. Ovviamente non aveva buttato lì quella
richiesta senza un reale motivo; cercava infatti di far avvicinare i
due, di lasciar loro un po' di tempo da trascorrere da soli, nella
speranza che qualcosa capitasse.
“Perfetto!
Cicerone, andiamo!” esclamò Marta senza scomporsi.
Angel
insistette per portarle la valigia e alla fine lei si dovette
arrendere.
Nonostante
il peso del bagaglio, Angel non diede a vedere la fatica mentre si
incamminavano verso i dormitori femminili.
“Allora,
cosa mi racconti? Hai tanto da studiare in questi giorni?”
domandò la ragazza.
“Sì,
un po', ma mi sono già liberato delle materie più
pesanti. Verrò promosso per miracolo quest'anno.”
“Oh,
ma non mi dire! Sempre il solito sfaticato, eh?” lo canzonò
lei.
“Non
sono portato per lo studio, lo sai!”
“Beh,
io invece quest'anno mi sono messa d'impegno per entrare nelle mie
grazie dei miei genitori, ho preso dei voti altissimi e ora quasi
sicuramente potrò trasferirmi qui! Vedi che studiare è
utile?”
“Sei
terribile!” commentò lui con una risata.
I
due continuarono a chiacchierare, commentare la relazione tra
Cathleen e Lionel, i nuovi scoop della scuola, gli ultimi avvenimenti
riguardanti Marta.
“Ecco
qui la tua stanza super lussuosa!” annunciò Angel una
volta arrivati davanti alla porta di una stanza situata al primo
piano.
“Oh,
è la stanza dell'altra volta!” Marta aprì,
scaraventò la valigia in un angolo e corse ad aprire la
finestra. “Beh, tu non entri? Dai, siediti, io cerco il mio
costume ed entro in bagno!” si rivolse poi ad Angel, che era
rimasto in piedi di fronte alla soglia.
Il
ragazzo capì che non aveva senso ribattere, quindi si accomodò
goffamente sul materasso di uno dei due letti.
Ricordava
perfettamente la notte in cui, ritrovatosi senza un luogo per passare
la notte, Marta l'aveva invitato nella sua camera senza il minimo
imbarazzo e soprattutto senza malizia.
Era
per questo – e per un milione di altri motivi – che aveva
finito per innamorarsi di lei.
“Ho
un bikini nuovissimo, verde chiaro; oggi lo inauguro! Le spiagge di
Los Angeles sono infernali e affollatissime, non ho osato metterci
piede!” raccontò la ragazza con allegria mentre entrava
in bagno con una busta a righe tra le mani.
Angel
rimase immobile finché Marta non tornò da lui.
Indossava un vestito bianco di cotone leggero che risaltava sulla
pelle olivastra e aderiva al suo corpo perfetto, mentre ai piedi
portava un paio di infradito celesti.
Era
bellissima.
Doveva
cercare di non incantarsi a guardarla, non poteva certo dare
nell'occhio.
“Andiamo?
Sei pallidissimo, ti servirà prendere un po' di sole!”
Angel
si riscosse e si mise in piedi a fatica. Raggiunse in fretta il
corridoio e aspettò che la sua amica chiudesse a chiave la
porta.
Solo
in quel momento si accorse che si trovava da solo con lei e
l'agitazione cominciò a fare capolino, pronto a travolgerlo e
devastarlo.
“Angel?”
“D-dimmi.”
“Che
c'è? Ti vedo un po' strano...”
Marta
si piazzò di fronte a lui con un lieve sorriso e piegò
leggermente la testa di lato. Il ragazzo si trovava con la schiena
poggiata sulla parete; non poteva scappare.
“Non...
ho niente, perché? Dev'essere un po' di stanchezza, nulla di
che...”
Il
sorriso della ragazza si allargò. “Stanchezza? Non c'è
problema: conosco un metodo infallibile per scacciarla e se vuoi te
lo insegno!”
“Davvero?
E che metodo sarebbe?”
Marta
incrociò per un istante il suo sguardo, poi si avventò
su di lui e si impossessò delle sue labbra con dolcezza e
trasporto.
Angel
venne colto talmente alla sprovvista che ebbe l'impulso di
indietreggiare, ma il muro alle sue spalle glielo impediva.
Marta,
capendo di non essere ricambiata, si staccò subito e gli
rivolse un'occhiata preoccupata. “Ho sbagliato tutto?”
Angel
sorrise. Non si seppe spiegare cosa l'avesse portato a compiere quel
gesto, ma non riuscì a trattenersi. Improvvisamente aveva
rinchiuso tutte le sue preoccupazioni e la sua timidezza in un angolo
della sua mente.
Stavolta
spettava al cuore dire la sua, non poteva lasciarsi sfuggire il
momento che sognava da mesi.
“Non
hai sbagliato niente! Improvvisamente mi sento un po' meno stanco,
quindi il tuo metodo ha funzionato!”
Marta
rimase spiazzata: non si aspettava che Angel sarebbe stato al gioco.
“Evviva!”
“E...
se ti dicessi che sono ancora stanco?” azzardò Angel con
una punta di imbarazzo.
“Oh
no, bisognerà provvedere subito” ribatté lei in
tono malizioso, per poi tornare a baciare Angel con passione.
Non
ci fu assolutamente nient'altro da aggiungere: non ebbero bisogno di
spiegarsi ciò che provavano, il motivo per cui tutto ciò
era accaduto, quello che il bacio aveva rappresentato. In fondo
sapevano che era giusto così, che prima o poi sarebbe
successo.
E
che non avrebbero sopportato di stare ancora lontani.
“Guardali,
guardali” bisbigliò Tiffany all'orecchio del suo
migliore amico, dandogli di gomito.
Finalmente
il gruppo si era riunito e ora si dirigeva verso la spiaggia
attraverso la solita stradina sterrata. Quel giorno c'era davvero
tanto traffico e si respirava un'atmosfera festosa, in linea con
l'umore generale dei ragazzi.
“Angel
e Marta intendi?” cadde dalle nuvole Ben, dando distrattamente
un'occhiata ai due ragazzi che passeggiavano uno accanto all'altra,
qualche metro avanti rispetto a loro.
“Esatto!
In certi momenti sembrano quasi volersi prendere per mano, e poi sono
così vicini... secondo me tra loro è successo
qualcosa!” proseguì lei con fare concitato.
“Oh,
ma quanto sei pettegola!” commentò scherzosamente il
ragazzo.
“Non
ci posso fare niente, sono una coppia favolosa!”
Ben
sorrise, nonostante la sua poca voglia di sentir parlare di coppie
favolose, amore e relazioni. Il periodo da cui era recentemente
uscito l'aveva scosso parecchio.
“Ben?
Dai, basta deprimersi, ormai tutti i problemi si sono risolti: Lisa
non ti cerca più, Grace sembra averti dimenticato da quel
punto di vista e Tracy, beh...” Tiffany cominciò a
sghignazzare, “si è sistemata!”
Anche
il ragazzo non poté fare a meno di scoppiare a ridere. “Non
me lo ricordare!” Ma poi improvvisamente si fece serio e lanciò
un'occhiata a Kelsey, che conversava con Grace e Alex appena dietro
di loro. “Però quello di Jordan non è stato un
gesto carino nei confronti del suo amico, proprio ora che ha i giorni
contati qui in California. Insomma, ignorarlo completamente per stare
con la sua ragazza del momento...”
Tiffany
sospirò. “Kelsey è troppo buono, non riesce
comunque ad arrabbiarsi con Jordan. Cioè, lui ha detto che
l'ha lasciato perdere, ma non sembra sorpreso: probabilmente se
l'aspettava dal suo amico.”
“Io
non credo che Tracy e Jordan dureranno tanto come coppia, non sono
affatto credibili; si sfruttano a vicenda, è logico! Ma quando
lui si stancherà di Tracy e la lascerà, Kel sarà
già partito e di sicuro non ne vorrà più
sapere.”
“Ed
è giusto così” concluse Tiffany fermamente.
“E
tu, Tiff? Non vai ancora a caccia di ragazzi?” insinuò
Ben ridacchiando.
“Sei
un cretino! No no, non ne voglio sapere: l'unico uomo nella mia vita
sei tu!” lo prese in giro lei con un occhiolino divertito.
I
due scoppiarono a ridere e la ragazza finse di voler catturare Ben
per stritolarlo in un abbraccio, mettendolo così in fuga.
“Siete
due bambini!” gridò loro dietro Cathleen, mentre i due
si rincorrevano e aggiravano i ragazzi che, di ritorno dalla
spiaggia, camminavano in senso opposto.
“Uff,
odio la spiaggia quando è così affollata” si
lamentò Lionel mentre si avvicinava cautamente alla riva.
“Hai
sempre da ridire per tutto.” Cathleen si trovava appena dietro
di lui, pronta a lasciarsi lambire le caviglie dall'acqua fresca del
mare.
“Perché,
a te piace il casino?”
“Beh,
è normale che in spiaggia ci sia pure altra gente oltre noi!”
“Oddio,
quest'acqua è gelida!” esclamò il ragazzo quando
finalmente immerse i piedi in acqua; fece uno scatto all'indietro e
per poco non finì addosso alla sua ragazza.
“Ehi!
Vedi, avevo ragione: hai da lamentarti per tutto!” protestò
lei, sorridendo sotto i baffi. “Sei un rammollito!”
“Cosa?
Ripeti se hai il coraggio!” la sfidò lui, voltandosi per
poterla guardare in viso.
“Non
ti conviene, sai che sono molto più forte e atletica di te!”
“Dimostramelo!”
Lionel
cercò di intrappolarla nella sua stretta, ma lei si divincolò
in fretta e si diresse a grandi falcate in acqua, per poi tuffarsi e
lasciare una scia di schizzi dietro di sé. Questi ultimi
colpirono in pieno il povero ragazzo che, ancora accaldato e
asciutto, cominciò a gridare e finì a terra, seduto
sulla sabbia.
Marta,
che aveva assistito alla scena dalla sua postazione sotto
l'ombrellone, scoppiò a ridere e le canzonò:
“Rammollito, rammollito!”.
“E
tu cosa vuoi? Prova solo ad avvicinarti per fare il bagno e vedrai...
mi vendicherò!” la minacciò lui, rialzandosi e
partendo all'inseguimento della sua ragazza.
Cathleen,
ormai completamente fradicia, gli sorrideva con fare trionfante e
nuotava velocemente verso di lui. “Allora? Hai ancora voglia di
sfidarmi?”
“No
no, ci rinuncio, va bene, bandiera bianca!” si arrese lui, già
esausto.
“Bene!”
I
due si scambiarono un'occhiata.
“Sto
morendo di freddo” mormorò Lionel. Si era immerso solo
da qualche secondo e ancora non si era abituato alla temperatura
dell'acqua.
“Vieni
qui.” Cathleen lo strinse in un abbraccio da dietro e posò
il mento sulla sua spalla.
“Così
non mi aiuti, sai?”
“Che
importanza ha?”
“Nessuna.”
I
due restarono in quella posizione per circa un minuto, felici più
che mai di poter stare così vicini. Per loro le emozioni
sembravano destinate a non finire mai, ogni volta che avevano
l'occasione di coccolarsi e passare un po' di tempo assieme provavano
delle sensazioni nuove e intense, come se ogni volta fosse la prima.
Ma
non si accorsero di una sagoma che si avvicinava, quatta e
silenziosa, alle loro spalle. Solo quando una marea di schizzi li
sorprese, si resero conto di non essere soli.
“Ah,
piccioncini, allora non siete imbalsamati!”
“Alex!”
si rivoltarono loro, incenerendolo con lo sguardo.
“Che
c'è?”
E
fu così che ebbe inizio una battaglia all'ultimo schizzo, a
cui presero parte sempre più persone.
Del
resto tra loro non poteva essere altrimenti.
A
“E
Lisa? Che fine ha fatto?” domandò all'improvviso Marta,
sollevando la testa e osservando i suoi amici.
Il
suo costume era quasi asciutto, così decise di mettersi seduta
e avvicinarsi ad Angel.
Quest'ultimo
era rannicchiato all'ombra, sul suo telo da mare. Quando la ragazza
gli si avvicinò, lui parve preoccupato che qualcuno si potesse
accorgere di qualcosa; ma Marta non sembrava dello stesso avviso e
non esitò ad accoccolarglisi accanto, circondandogli le spalle
con un braccio. “Sei vivo?”
“Uhm...”
mugugnò lui.
Sentendo
nominare la sua ex, Ben deglutì e scambiò un'occhiata
con Tiffany.
“Lisa
è ancora in stanza con me” spiegò Cathleen in
tono piatto. “Lionel, smettila di tirarmi la sabbia addosso o
ti butto in mare!”
“Non
è semplice sabbia, è un massaggio per rendere la pelle
più liscia!” blaterò lui profondamente divertito,
continuando a tormentare la ragazza.
“La
mia pelle va benissimo così.”
“Siete
due casi persi!” commentò Tiffany sollevando gli occhi
al cielo.
“Comunque
Lisa non è più nostra amica, ma sicuramente Lion te ne
ha parlato. Si è comportata da stronza con Ben e si è
allontanata da noi per scelta sua. L'anno prossimo io sarò in
un'altra stanza: non mi trovo più bene con lei ed Alice”
riprese a raccontare Cathleen.
“Oh,
mi dispiace che le cose siano andate a finire così.”
“A
me no” sussurrò Grace, sperando che nessuno la sentisse.
Ma
Kelsey, che si trovava proprio accanto a lei, non si faceva sfuggire
niente. “Credo non dispiaccia a nessuno.”
Grace
sorrise. Era un peccato che quel ragazzo dovesse partire; riusciva
sempre a recepire tutto e tutti. Era uno dei pochi a sapere con
esattezza la storia tra lei e Ben, gliel'aveva raccontata perché
lui le ispirava fiducia, e le dispiaceva perdere un amico così.
Amico,
già. Perché, nonostante ce la stesse mettendo tutta per
lasciarsi il passato alle spalle, Ben occupava ancora un piccolo
spazio speciale all'interno del suo cuore e per il momento non c'era
posto per nessun altro.
“Ehi
ragazzi, ho portato l'aperitivo per tutti!”
Il
grido di Alex interruppe tutte le conversazioni: il ragazzo infatti,
che era sparito per un paio di minuti, si dirigeva verso la loro
postazione con otto granite pericolosamente impilate l'una
sull'altra. Sicuramente le aveva acquistate dai piccolo chioschetto
che la scuola aveva messo a disposizione per i frequentatori della
spiaggia.
“Grazie
Alex, che gesto carino!” commentò Marta.
“Da
quando in qua tutta questa gentilezza?” indagò Cathleen
sospettosa.
“Dovete
sapere che a volte pure io ho un cuore, e poi modestamente non sono
affatto tirchio! Per festeggiare la fine dell'anno scolastico, la
promozione di tutti noi, il nuovo film di Grace e la nostra nuova
compagna Marta!”
Tutti
parvero davvero sorpresi e ringraziarono di cuore Alex, che per una
volta si era mostrato davvero carino.
Anche
se un secondo dopo tornò a essere il solito Alex.
“Secondo
voi si può brindare con le granite?” domandò Ben.
“Facciamolo,
non penso che la Legge lo vieti!” propose Lionel.
Gli
otto ragazzi avvicinarono i loro colorati bicchieri di plastica per
un bizzarro brindisi.
“All'anno
scolastico appena trascorso e a quello che verrà!” gridò
Lionel.
“Alla
nostra amicizia, che nemmeno la distanza potrà rovinare!”
affermò Cathleen. Tutti a quelle parole lanciarono occhiate
colme d'affetto verso Kelsey.
“A
tutte le nuove coppiette formatesi tra di noi!” aggiunse
Tiffany con una punta di malizia, strappando qualche sorriso ai suoi
amici,.
“A
Tiffany che è sempre più bella e affascinante!”
concluse Alex, rovinando l'idillio e generando le proteste generali.
E
presero a ridere e sorseggiare le loro granite, felici e sereni,
mentre le leggere onde si infrangevano sul bagnasciuga e facevano
festa insieme a loro.
*
* *
Ragazzi,
ma... T.T
Sul
serio è finita? Sul serio dovrò abbandonare questi
personaggi? Mi sento infinitamente triste e profondamente commossa,
anzi... vi confesso che sto quasi per piangere!!!
Allora...
innanzitutto spero che questo finale vi sia piaciuto! Lo so, è
stato un capitolo piuttosto lungo, ma volevo si spiegassero varie
cose e ho deciso che non era il caso di tagliare niente ^^
E
così è stata confernata anche la coppia AngelxMarta,
che praticamente tutti – me compresa – shippano! Spero di
aver fatto una cosa gradita :3
So
che alcuni shippavano anche TiffxBen, e... lo so, ho lasciato le cose
in sospeso tra di loro, ma del resto Ben ha spiegato abbastanza bene
il suo punto di vista: per lui è ancora troppo presto! Quindi
lascio a voi piena libertà: se nella vostra immaginazione
devono stare assieme, staranno assieme *-*
Io
comunque li shippo u.u
E
sono triste che Kelsey deva partire!!! Io amo Kel ♥
Ora
è doveroso passare ai ringraziamenti. Già: io alla fine
delle storie ringrazio sempre i miei lettori e recensori, ma stavolta
è davvero un caso speciale. Ho iniziato questa storia all'età
di dodici anni circa, l'ho lasciata stare per anni e anni, l'ho
ripresa quando mi sono iscritta qui su EFP e l'ho portata avanti per
un anno. È stata la mia prima long pubblicata sul sito e forse
la mia prima vera long. Al suo interno sono racchiusi tutti i miei
progressi, tutte le mie idee, anni e anni di scrittura. È
speciale.
Così
come sono speciali le persone che mi hanno seguito e sostenuto
durante questo viaggio!
In
particolare devo ringraziare:
Kim_Sunshine,
la mia adorata Kim, che lesse i primi sei capitoli di questa storia
durante la loro prima stesura, che li ha riletti, ha recensito con
passione ogni singolo capitolo e mi ha dato la forza di continuare
anche quando credevo di non farcela.
Frenzthedreamer,
che ha seguito la storia dall'inizio, l'ha letta tutta e mi ha tenuto
compagnia con i suoi commenti sempre sinceri e diretti.
GreenWind,
dato che è proprio grazie a questa storia che ci siamo
conosciute. Lei, con il suo entusiasmo e la sua fiducia in me, è
stata – appunta – una ventata d'aria fresca per me.
Anwa_Turwen,
che è giunta quando la storia era già avviata e non si
è lasciata comunque scoraggiare: in pochi giorni ha divorato
più di venti capitoli e poi non mi ha più mollato,
riempiendomi di complimenti e di dolcezza.
GRAZIE,
perché senza di voi chissà dove e come sarei ♥
Ringrazio
inoltre tutti coloro che sono passati anche solo una volta e che
hanno lasciato il loro parere, tutti i lettori silenziosi e coloro
che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordate!
E
infine i ringraziamenti più difficili, e – non me ne
volete – forse quelli più importanti. Ringrazio proprio
loro, i miei adorati personaggi.
Arriva
un certo momento in cui i protagonisti che ti crei nella mente non
sono più tuoi, non sono più sotto il tuo controllo:
loro esistono, sono delle persone che agiscono, pensano, dicono... e
ti raccontano le loro storie, in modo che tu le possa raccontare a
tanta altra gente.
Ecco,
con Cat, Lion, Tiff, Ben, Lisa, Alex, Grace, Kel, Angel, Marta e
tutti gli altri è stato proprio così. Loro per me sono
stati come degli amici, mi hanno tenuto compagnia negli anni, mi
hanno aiutato a crescere e maturare. Sono e saranno sempre una parte
preziosissima di me, delle stelle polari.
Non
posso che ringraziarli di cuore per tutto questo. E lo faccio tra le
lacrime, senza vergognarmene.
Non
mi sento pronta per lasciarli andare, ma devo.
Grazie
a tutti per questa magnifica avventura, me la porterò nel
cuore per sempre :')
Alla
prossima avventura!!! :3
Soul
♥
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