Attenzione:
Inuyasha, Sesshomaru, Rin e gli altri personaggi sono
di proprietà di Rumiko Takahashi.
La seguente fanfict è
stata scritta per puro divertimento e
senza fini di lucro, pertanto non si intende alcuna violazione del
copyrigh.
NC17
Avvertenze:Questa
storia si colloca 10 anni dopo la fine del fumetto.
Muonne:
spiriti
femminili senza volto,si vedono sia nel fumetto che in uno dei primi
episodi
dell’anime.
Obi:
alta cintura
che tiene chiuso il Kimono e si allaccia a formare un complesso nodo a
cuscino
sulla schiena.
Per commenti
su
quello che state per leggere non esitate a scrivere a
REIKA
relli76@tiscali.it
L’odore
del sangue
Sono passati almeno dieci anni dalla
fine di tutto, ma lo
ricordi come fosse ieri.
Lacera, ferita e sanguinante, ti ha
messo tra le braccia di
Kaede dicendole:
”Vecchia , te la
affido”.
Hai iniziato a gridare , cercando di
eludere la presa ferrea
delle braccia di Kaede ma non c’è stato nulla da
fare.
“Noo, non mi lasciare,
portami con te…”
Hai visto il suo volto per pochi
secondi , e hai sperato di
leggervi una muta promessa, ma lui no, non è più
tornato da te.
Sei diventata una donna, la tua luna
rossa è fiorita per la
prima volta, ma ciò non ti ha certo impedito di continuare a
sperare nella sua
venuta.
Lo hai atteso a lungo :giorno dopo
giorno,mese dopo
mese,anno dopo anno,spiando l’orizzonte dall’albero
sulla collina.
Mentre i ricordi scorrono veloci ,
ordini alle tue mani di
continuare a scavare, non importa se
dolgono e sanguinano.
Devi portare a termine il tuo compito
prima che scenda la
notte.
Ammucchi un sasso dopo
l’altro a formare un piccolo tumulo
rialzato sul terreno.
Sotto quei sassi riposa
l’urna con le ceneri dell’unica
madre che tu abbia conosciuto,
Non riesci più a frenare
le lacrime e gridi con tutto il
fiato che hai in gola.
“Perché ,
perché…. Vecchia Kaede sei morta, e mi hai
lasciato sola?”
Anche l’ultimo legame
è stato spezzato, posi ancora una
pietra sulla cima del monticello, giungi le mani in una silenziosa
preghiera e
ti allontani.
Nulla ti impone di rimanere
più a lungo al villaggio, volgi per
un attimo lo sguardo al tumulo e ti allontani.
Temi la foresta, è
così da quando sei bambina, non
dimenticherai i lupi e l’odore del sangue, il tuo, che scorre
via rapido dalle
ferite insieme alla tua giovane vita.
Così come mai scorderai
chi ti ha salvato restituendoti alla
luce del sole.
Devi smetterla di ricordare,
è solo una perdita di tempo, e
non ne hai da sprecare, l’oscurità sta calando
rapidamente, mentre una bruma
uggiosa sale dal terreno ogni minuto più fitta.
Le ultime parole di Kaede ti
rimbombano nelle orecchie:”A nord,
cercalo a nord,anche Inuyasha è venuto da
lì”.
Gli alberi,mossi dal vento,si fanno
sempre più minacciosi, i
loro rami intralciano il
passo.
I rovi ti hanno lasciato un decoro di
sangue sulle gambe,non
ci presti attenzione.
L’oscurità si
addensa formando una impenetrabile coltre.
Inutile procedere ancora, meglio
fermarsi.
Anche se il tuo istinto ti grida
tutt’altro.
“Maledizione! Avrei dovuto
già essere fuori da qui, ora
dovrò trovare un riparo ed anche alla
svelta!”Accompagni la tua esclamazione
con un pugno scagliato in aria.
Non te ne sei neppure resa conto ma
tra le mani stringi
ancora un sasso della tomba.
Dal cespuglio davanti a te viene un
ringhio sommesso,
vorresti arretrare ma non puoi bloccata dalla paura,resti impietrita.
E poi lo vedi, è come nei
tuoi incubi:un grosso lupo grigio
ti fissa con i suoi occhi gialli.
Sai benissimo che questa volta non ci
sarà nessuno a
salvarti, e dove
c’è un lupo, ce ne sono
altri….
Indietreggiare, non puoi fare altro,
mentre il ringhio
aumenta di intensità, ti volti e inizi a correre, la tua
è la corsa per la vita.
Disgraziatamente il lupo è
più veloce di te, dopo pochi
metri ti raggiunge e ti azzanna una spalla.
La radura inizia a girarti
vorticosamente intorno, non puoi
cedere o sarà la fine.
Ignori il dolore, e cerchi di
scrollartelo di dosso.
Dannazione se solo avessi
un’arma…. Il sasso, ma certo il
sasso del tumulo
è ancora chiuso nella tua
mano, lo brandisci come strumento di offesa e colpisci il capo del lupo
con
tutta la forza che hai.
Lo senti uggiolare mentre lascia la
presa.
Ma non hai il tempo di congratularti
con te stessa: il
rumore che viene dalla foresta è spaventosamente chiaro, il
resto del branco vi
ha sentiti e sta venendo in suo aiuto.
Svelta , non devi sprecare altro
tempo, conosci bene la
radura, è quella dove tanti anni prima hai trovato
Sesshomaru, poco oltre c’è
una parete rocciosa, il costone non è difficile da scalare,
lassù sarai al
sicuro dai lupi.
Per quanta distanza ti sforzi di
mettere tra te e loro li
senti sempre più vicini,la spalla perde molto sangue, non
hai modo di
nascondere le tue tracce e sei ormai senza fiato.
I ringhi sono sempre alle tue spalle,
quando ecco che la
vegetazione si apre permettendoti di vedere la grigia parete di roccia.
Cerchi di salire, ma sebbene la
scalata non sia impegnativa,
la spalla ferita ti impedisce di usare il braccio destro.
Ad un tratto le tue ginocchia cedono,
e senza volerlo resti
seduta con la schiena al muro, lacrime di dolore e frustrazione ti
solcano il
volto, questa volta è davvero finita….
I lupi , ti accerchiano di nuovo,
prima di sferrare il loro
attacco, proprio come tanti anni prima.
Il rumore dei ringhi ti assorda.
Che
sarà una cosa
rapida, questo lo sai già, i lupi per uccidere azzannano
alla gola.
Sei
già morta una
volta.
Chiudi gli occhi ,presto
sarà tutto finito.
Il lupo alla tua destra spicca il
balzo per primo,il suo
urlo di dolore ti esplode nella testa.
Apri gli occhi e lui è
lì.
Uccide i lupi con pochi colpi dei
potenti artigli.
“Sesshomaru” Non
riesci a dire altro, le lacrime sul tuo
viso sono lacrime di gioia.
“Rin, sei ferita.. Ho
sentito l’odore del tuo sangue”Si
avvicina e ti aiuta a sollevarti da terra.
Non è invecchiato di
neppure un giorno, è rimasto identico a
come era.
Non presti attenzione alle sue
parole, sei troppo impegnata
a guardare nei suoi occhi d’ambra, quando svieni tutto
intorno a te si fa di
quel colore caldo e intenso.
La stanza non ti è
familiare ma riconosceresti tra mille la
figura che sonnecchia al tuo fianco
“Jaken , sei ancora
vivo!”Cerchi di abbracciarlo ma il
dolore acuto ti mozza il fiato.
Il piccolo Kappa sussulta alla tua
esclamazione.
“Rin, il Signore Sesshomaru
sarà felice di sapere che ti sei
svegliata, mi ha ordinato di vegliare sul tuo sonno”.
Vorresti fargli almeno un migliaio di
domande ma non sai da
dove iniziare.
“Jaken, Sesshomaru
è qui?”
“No, Rin , il signore non
c’è ma non sta mai via a lungo”
“Dove siamo,non ho mai
visto questo posto”
Mentre ti parla Jaken si è
alzato sulle sue corte zampette
“Bè, questo
è il castello dove viveva il padre di Sesshomaru
e Inuyasha”
“Ora è meglio
che vada a cercare il padrone, tornerò più
tardi Muonna si occuperà di te. “
Non temi i demoni, li conosci infondo
da quando eri bambina.
La giovane donna senza volto che si
occupa di te è delicata
e gentile.
Non puoi fare a meno di guardarti
intorno,la stanza è grande
e soleggiata, il tuo futon è posto davanti alle porte
scorrevoli che danno
sull’esterno, un paravento dipinto, una cassapanca e un basso
tavolino
costituiscono il resto dell’arredamento.
Indossi una veste da letto, la tua
spalla è stata
sapientemente fasciata e sei sicura che presto lui verrà da
te.
E mentre fiduciosa aspetti, il tuo
giovane corpo cede alle
lusinghe del sonno.
La piccola umana, Rin.
Non avresti mai pensato di rivederla,
invece è lì sotto i
tuoi occhi, non puoi certo ignorarla.
L’avresti riconosciuta?
No è troppo cambiata, hai
lasciato a Kaede una bambina e
davanti a te ora c’è una giovane donna.
Ma l’odore
del suo
sangue quello no, non lo scorderai mai, imbeve le bende che
coprono la
ferita, così come impregnava il povero corpo straziato
trovato tra i boschi.
Distogli rapido lo sguardo dai tuoi
artigli serrati, lo fai
scivolare lentamente su di lei.
E’ alta , cerea e sottile,
allunghi la mano e afferri tra le
dita una ciocca dei suoi capelli.
Sono morbidi e hanno un buon odore,
ti ricordano quelli
della madre di Inuyasha.
Rin si muove appena ed apre gli occhi.
“Sesshomaru, sei
qui….”le lacrime scendono copiose dalle sue
scure gemme.
Ti sfiora il volto con una mano,
glielo permetti e non ti
ritrai al suo tocco.
“Non sei invecchiato
neppure di un giorno, ho sperato tanto
di poterti rivedere….Ma tu non sei mai tornato a
prendermi”
Le lacrime si trasformano in
singhiozzi, e qualcosa dentro
di te si rompe per sempre, la barriera che da anni hai eretto intorno
ai tuoi
sentimenti.
“Rin…”Sussurri
lieve
L’abbracci e la stringi
forte contro il petto, lei ti appoggia
la testa nell’incavo della spalla.
Restate così a lungo.
Per quelli come voi non servono le
parole.
Hai disprezzato Inuyasha e persino
tuo padre per i loro
amori “terreni”.
E sei rimasto prigioniero di una
bimba, che ti ha saputo
mostrare più affetto e tenerezza di quanto te ne abbia mai
rivolto la tua vera
madre.
L’odore
del sangue,
è stato quello a dare alla tua vita un’improbabile
svolta.
Sei rimasta al castello,fragile
umana, signora di demoni.
Non l’avresti mai creduto
possibile.
Attendi il tuo signore, non importa
quanto dovrai aspettare..
Lui,torna sempre da te.
Siedi nel patio che dà sul
giardino.
I raggi del sole al tramonto giocano
con i ricami dorati del
tuo obi.
Ti proteggi gli occhi con una mano,
cerchi di guardare oltre
i riflessi.
Per un attimo tutto intorno a te si
tinge di un rosa
irreale.
Sorridi felice come la bambina che
non sei più.
Sesshomaru è comparso
all’orizzonte e viene verso di te
Il sorriso che ti rivolge
è il suo dono più bello.
Ti alzi a fatica, sorreggendo il
ventre sporgente con una
mano.
Quale frutto insperato cela il tuo
seno, non sei in grado di
dirlo.
Che lo amerai con tutta te stessa
potresti invece gridarlo.
Perché il vostro amore
è nato sotto l’odore del sangue.
Ed il sangue non mente mai…
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