Sono qui, mi guardo attorno. Una farfalla si posa sopra il mio naso. È piccola, gialla screziata di nero. Come è carina!
Se solo potessi toccarla… ma ogni volta che allungo la mano lei mi sfugge... birichina! Sembra voler ridere bonariamente di me.
Sento delle voci ovattate. Vengono dalla stanza accanto, non riesco a capire cosa dicono: questa lingua mi è ancora sconosciuta, ma imparerò, vedrai. Dammi tempo.
Un profumo mi avvolge. È intimo, caldo come una copertina di lana in pieno inverno, mi fa sentire al sicuro.
È il tuo profumo.
L'ho amato dalla prima volta, Sì, da quando ci siamo incontrati per la prima volta.
Tu mi osservavi cercando di dedurre i miei pensieri, io ti guardavo cercando di capire chi eri con quegli occhi chiari, sicuri, limpidi: ci si puo perdere in quegli occhi senza mai voler tornare sulla terra.
Poi hai parlato, e il mio cuore ha perso un battito avrei voluto ascoltarti per ore.
Per giorni.
Per anni.
Per sempre.
Un leggero alito di vento mi accarezza una guancia, che sia la tua mano?
Il tocco ha la tua stessa leggerezza, il tuo stesso calore, la tua stessa intensità.
Leggero, ma appassionato. Breve, ma intenso.
Quanto mi manca
Perché non lo fai più?
Non so bene perché, ma ho voglia di piangere.
Sarà perché non sei più qui con me?
Sì, è per questo.
La porta si apre, ma non sei tu.
Quando torni da me?
La porta si apre. È papà
Mi chiama facendo le sue facce buffe
Zio Sherlock dietro di lui lo rimprovera dicendo che non sono scema, ma solo piccola. Papà ovviamente continua noncurante di quello che dice
Amo il mio papà e adoro il mio "strambo" zio che sorride solo a me.
Sono la mia vita.
Tranquilla, mamma.
Crescerò forte come papà e geniale come lo zio e allora continuerò la tua missione.
Proteggerli
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