Mi chiamo Samir Jeliafi e ho 34 anni, sono iraniano e vi
voglio raccontare la storia di un uomo. Ho conosciuto questa persona
quasi per caso, una fredda sera di dicembre, poco prima delle
festività natalizie, quando le luci riscaldano i cuori delle
persone, quando tutti noi dovremmo essere nel nostro piccolo
più buoni o perlomeno questo è quello che ci
dicono di fare ma si sa che purtroppo la realtà è
molto diversa. Ma partiamo dal principio e torniamo indietro di qualche
anno, lo so, voi volete sapere già tutto ma fidatevi questa
storia saprà farvi capire quali sono davvero le cose
importanti nella vita, potrà farvi capire il vero valore
delle cose, siete pronti? Bene, cominciamo.
Come ho detto sono iraniano e gestisco una importante azienda che
produce giocattoli, li vendiamo in tutto il mondo e il nostro brand
è un successo mondiale, un giorno ero alla ricerca di
personale, mi servivano persone in grado di gestire il settore del
rapporto qualità della mia azienda, era un incarico molto
ambito e come succede nel mondo del lavoro quando ci sono queste
offerte tutti diventano molto competitivi, fremono per avere quel posto
di lavoro, tutti che mandano curriculum e ti dicono:" Io ho studiato
qui... Ho preso un master, ho preso 100". E così via ma
è proprio qui che la nostra storia inizia. Invece di perdere
tempo con inutili rapporti di lavoro pieni di formalità,
burocrazia e false speranze ho preferito fingermi un senza tetto, avrei
dato quel posto a chiunque sarebbe stato generoso con me, per una volta
non mi interessavano che lavori aveva fatto o che titoli di studio
avesse, mi interessava solo come si sarebbe comportata una persona con
un senza tetto, penso che la generosità sia il motore che
deve mandare avanti il mondo, spesso facciamo beneficenza e portiamo i
giocattoli ai bambini negli ospedali, sono padre e so cosa vuol dire
temere per la salute di un figlio. Così mi sono
finto senza tetto, i giorni che passavo al gelo erano tremendi, lunghi,
interminabili e il tempo sembrava davvero che si fosse fermato, non
avevo lussi, pensate che con me non avevo nemmeno il cellulare, volevo
essere in incognito in modo onesto, avevo perfino cambiato nome e non
ero più Samir ma Peter. I giorni passavano, avevo freddo,
fame e sete e una notte mi sono pure beccato una fitta pioggi battente
e mi sono tutto bagnato e ovviamente non avevo nemmeno l'ombrello con
me. I giorni passavano, chiedevo la carità a tutti e tutti
si voltavano dall'altra parte, li vedevo con le loro buste dei negozi
in mano ma ignoravano me, alla gente interessava più
spendere da Prada che aiutare una persona in difficoltà, ero
invisibile ai loro occhi, tutti mi guardavano come se fossi un eremita,
una specie di mostro, iniziavo a capire perchè il mondo
stesse andando così male, perchè le cose non
potranno mai cambiare in meglio in tempi futuri, perchè le
persone non riescono ad usare i soldi per intenti positivi come aiutare
chi non ha una casa. La pensavo così fino a quando un giorno
non ho incontrato Pietro. Una notte ho incontrato quest'uomo che
barcollava in strada, urlava cose senza senso e aveva l'aria sconvolta,
gli chiesi di venirsi a sedere vicino a me mi disse:" Amico la mia vita
è finita, ho combinato proprio un bel casino". Era ubriaco
marcio e lo si capiva anche dalle pupille che erano totalmente
dilatate, non avevo mai visto una persona così sbronza in
vita mia, sapevo che in qualche modo dovevo stringere con lui una
specie di legame. Non so come ma ci dovevo provare. Pietro mi
raccontò della sua vita, era stato licenziato e la
moglie l'aveva cacciato di casa, questa cosa la distrutto
dentro, mi ha raccontato che nella sua vita ha fatto tanti sacrifici
per la moglie, per i figli, per le persone a cui voleva bene e che ha
fatto tantissimi lavori, mi ha raccontato del fatto che avesse
difficoltà a pagare le spese del college alla figlia Ashley
e che il figlio Matt era malato di cuore e non riusciva a pagare tutte
le spese mediche che la malattia del figlio purtroppo portava con se,
mi ha raccontato di sua moglie, di come avrebbe voluto regalarle una
vacanza ai tropici, una crociera da sogno, diceva che sua moglie
l'aveva lasciato per il vizio dell'alcool e del gioco d'azzardo, ogni
tanto mi ha confessato che giocava per cercare di vincere dei soldi per
il bene dei figli, il suo capo l'ha linceziato per carenza di fondi e
ora Pietro si ritrova al margine di marciapiede in una fredda notte di
dicembre insieme a me.
Quella sera ci eravamo salutati con promesse recpiroche, lui mi disse
che sarebbe tornato, io non ci credevo ma la sera dopo è
tornato, aveva preso due pizze, una per me e una per lui e mi porse una
delle due pizze che aveva in mano dicendomi:" Ti ho preso una pizza con
il formaggio, spero che ti piaccia". La pizza al formaggio non
è tra le mie preferite ma non potevo non accettare, ci siamo
messi li a mangiare la pizza, abbiamo bevuto qualche bicchiere di
birra, ci sentivamo come se fossimo amici da una vita, inoltre oltre
alla pizza mi portò alcuni suoi libri da leggere, lui gli
aveva già letti e mi disse che me li avrebbe regalati tutti,
che ci crediate o meno nessuno era mai stato così generoso
con me fino a quella sera. Pietro tornò anche la sera dopo,
mi portò una coperta per coprirmi durante la notte e mi
regalò un suo vecchio cellulare, mi disse osservandomi negli
occhi con uno sguardo non da ubriaco ma serio e lucido, i nostri occhi
si sono scambiati una fugace occhiata e mi ha detto abbracciandomi:"
Peter questo è un mio vecchio cellulare, non me faccio
più niente e invece di buttarlo via, te lo voglio regalare,
dentro ti ho già messo la sim e tutto il resto, tienilo
è tuo". Sorrido e la battuta mi esce spontanea:" Grazie per
il regalo ma qui siamo in strada, non lo posso ricaricare una volta che
si scarica". Ci mettiamo a ridere insieme e li dico sorridendo:"
Parlami un pò di tua moglie e di tuoi figli Pietro, sono
curioso di sapere qualcosa in più su di loro". Pietro ha
inizato a raccontarmi tutto della moglie, mi ha detto che si erano
conosciuti al college, lei era una cheerleader mentre lui il secchione
della classe, che strano di solito le cheerleader stanno sempre con i
giocatori di football, invece questa volta il destino aveva deciso
diversamente, mi disse che quando sua moglie rimase incinta sia della
figlia Ashley e sia di Matt furono gravidanze molto complicate, che la
moglie aveva rischiato anche di avere degli aborti spontanei, io non
dicevo nulla, volevo che mi raccontasse la sua storia, era sincero con
me e lo capivo da come mi spiegava le cose e da come gesticolava, io
intanto con il mio nuovo telefono stavo registrando tutto, so che
questa registrazione potrebbe essermi utile. Ho capito subito che
nonostante fosse un periodo di crisi con la moglie che si chiamava
Kimberly lui era davvero innamorato di lei, lo percepivo in ogni sua
parola, Pietro mi raccontò tutto con entusiasmo e a fine
storia mi offrì una birra, una persona così
generosa non l'avevo mai conosciuta. Mi faccio dare il numero di
telefono con una scusa e lo lascio andare a casa, tra qualche giorno
è natale, avrà il suo regalo un pò in
anticipo. Il giorno dopo non ero più Peter il senza tetto ma
ero tornato Samir, ho mandato un messaggio fingendomi ancora Peter per
farmi dare da Pietro il numero di telefono di sua moglie, Pietro me
l'ha mandato subito e io ho fatto quello che mi sentivo di fare, ho
mandato alla moglie la lunga conversazione che ho avuto con suo marito
la sera prima, nel messaggio mi sono firmato semplicemente Peter, un
amico molto speciale di Pietro.
La moglie rispose poco dopo chiedendomi di incontrarmi e io accettai
con gratitudine, al nostro incontro vennerò anche i
figli e capirono che Peter in realtà era un
importante manager di una azienda che produce giocattoli a livello
mondiale ma adesso questo non centra nulla, questo uomo merita molto
più che un semplice posto di lavoro per come si è
comportato con me.
Parlo alla moglie e ai figli della mia idea di assumere il padre, sono
tutti e tre molto entusiasti ma non sono che ho riservato altre
bellissime sorprese per il marito, Pietro non avrà solo un
lavoro ma molto di più. Convinco la moglie a portarlo in
azienda da me con una scusa, li dico semplicemente:" Di a Pietro che
Peter vuole fare due chiacchiere con lui e che sarebbe molto felice di
incontrarlo". Sua moglie mi sorride e capisce che ho in mente una cosa
molto bella per il marito ma non voglio rovinarle la sorpresa in alcun
modo e così lo faccio venire in azienda, io aspetto l'arrivo
di Pietro per tributarli il giusto onore. Pietro arriva in azienda
insieme alla moglie e sento che le dice:" Ho conosciuto Peter e mi ha
detto che ti vuole parlare, ha detto che si tratta di una cosa molto
importante Pietro". Pietro entra nel mio ufficio, la moglie l'ha
bendato e mi metto a ridere al penserio che abbia fatto le scale con
una benda sugli occhi, spero abbia preso l'ascensore. Gli sorrido e li
dico:" Pietro puoi toglierti la benda adesso". Pietro si toglie la
benda e mi viene dietro la mia grande scrivania e vestito in giacca e
cravatta e mi dice:" Peter tu sei un manager di una azienda? Ma
perchè dormivi in strada? Perchè eri li se sei
miliardario? Non riesco a capire, mi sembra assurda questa cosa". Mi
avvicino a Pietro, è leggermente confuso ma è
comprensibile, lo abbraccio e gli dico:" Mi chiamo Samir e sono un
manager di questa importante azienda di giocattoli, diciamo che Peter
mi ha insegnato tanto in questi giorni e anche tu Pietro, voglio darti
un lavoro come responsabile della qualità, non voglio
leggere curriculum o altro, tu sei stato generoso con me, chi lavora
per me deve essere esattamente come ti sei comportato tu in queste
notti, i titoli di studi e il resto vengono dopo qui, puoi avere tutte
le lauree e diplomi di questo mondo ma sei non sei generoso non potrai
mai dire di essere una persona completa, mettiti a sedere,
perchè non solo oggi ti voglio dare un lavoro ma ti voglio
offrire dell'altro". Pietro è incredulo e non ci riesce a
credere che gli sto dando un lavoro, si mette a sedere davanti a me e
gli dico trattenendo le lacrime:" Ho una figlia che ha le stessa
età del tuo, si chiama Jasmine e ha l'epilessia, so cosa
vuol dire soffrire sia emotivamente, sia fiisicamente e anche
economicamente per un figlio che soffre, che sta male, che a causa di
una malattia non riesce e godersi la sua infanzia come tutti gli altri
bambini, oggi mi voglio prendere carico di tutte le spese mediche di
Matt e ti darò 20 mila dollari per il college di Ashley, sei
un bravo padre e i tuoi figli sono persone splendide, tua figlia ha
tanti sogni e li deve inseguire, certi treni passano una volta sola
nella vita e bisogna salirci, ti darò anche 30 mila dollari
per sistemare la casa dei tuoi genitori, così anche loro
potranno godersi la pensione senza fare sacrifici, in più
con quei soldi potrai comprarti la macchina nuova e tuo figlio mi ha
detto che desidera una playstation 4 ho capito bene? Inoltre potrai
fare quella crociera ai tropici con tua moglie che è una
donna fantastica, ci penso io alla vostra vacanza, tu vai a divertirti
insieme alla donna che ami, ti voglio fare tutti questi regali
perchè tu mi hai fatto capire il valore delle cose, il
valore della gentilezza, dell'umiltà, dell'amicizia,
dell'altruismo, del sacrificio e di come a volte le persone ancora
possono sorprenderti facendoti capire che non tutto il mondo si gira
dall'altra parte quando c'è bisogno, non tutti fanno finta
di non vedere, che non tutti sono superficiali nelle cose o veniali nei
soldi che spendono, tu mi hai insegnato tanto Pietro, questo lavoro
è tuo e hai la mia stima e la mia amicizia, ti voglio bene e
non c'è cifra che possa comprare questa cosa, adesso mi
sento davvero ricco". Pietro mi abbraccia calorosamente, li dico che lo
chiamerò tra pochissimi giorni per la firma del contratto di
assunzione, mi abbraccia in modo davvero affettuoso e io non posso fare
altro che ricambiare quell'abbraccio così sentito e sincero.
Pietro esce dal mio ufficio e corre ad abbracciare la famiglia, mi
ringrazia un ultima volta e si avvia all'uscita della mia azienda, ho
fatto quello che era giusto fare, prendo la mia tazza piena di
caffè che è sulla mia scrivania e accendo lo
stereo, ho voglia di ascoltare un pò di musica, osservo
dalla grande finestra del mio ufficio Pietro e la sua famiglia che si
abbracciano e si scambiano baci a carezze, devo trovare una canzone che
descriva perfettamente un momento del genere, non saprei davvero cosa
scegliere ma alla fine me ne viene in mente una, indubbiamente credo
che sia la più giusta per uno spettacolo del genere, la
metto su, "Father and son" di Cat Stevens dall'album "Tea for the
Tillerman" del 1970. La canzone inizia con la famosa strofa:" It's not
time to make a change, just relax, take it easy. You're still young
,that's your fault, there's so much you have to know, find a girl,
settle down". Mi lascio cullare dalle parole di Stevens o di Yusuf
Islam visto che si è convertito alla mia stessa religione,
accendo l'interfono e faccio sentire la canzone in tutta l'azienda in
modo che i dipendenti non solo possano avere un pò di musica
ma anche una canzone con un significato molto intenso su cui possono
sognare,emozionare e riflettere, osservo Pietro che è ancora
nel parcheggio che si sta abbracciando con la figlia mentre io faccio
finta di suonare la chitarra, penso alle parole della strofa finale
mentre mi porto nel cuore il sorriso del mio amico e delle persone a
lui care:" Now there's a way, and i know that i have to go away, i know
i have to go...". Sorrido e penso che questa non solo
sarà l'inizio di una nuova vita per Pietro ma anche della
mia.
Ah! Mi sono dimenticato di dirvi che adesso Pietro lavora con me da 4
anni, suo figlio sta molto meglio e grazie alle cure mediche sta
riuscendo ad avere una infanzia uguale a quella di tutti gli altri
bambini, sua figlia Ashley studia al college con ottimi profitti, i
genitori di Pietro hanno rifatto la casa totalmente nuova e hanno preso
anche una bella casa sul lago Michigan, beati loro! Kimberly adesso non
ha più dubbi riguardo a chi sia l'uomo perfetto per lei, sa
che non ci potrà essere un altro nella sua vita
che non sia Pietro, dopo la crociera tra i due le cose sono sempre
andate a gonfie vele e Pietro non si è mai lamentato di
Kimberly se non quando gli cucina i broccoli, io e Pietro invece siamo
diventati migliori amici, ma sul lavoro lui è molto serio e
rispettiamo i ruoli di dipendente e datore di lavoro in azienda e
quelli di migliori amici fuori, spesso andiamo anche a berci una birra
o al bowling insieme, ci sappiamo divertire e ci vogliamo molto bene ma
questa storia forse merita un capitolo a parte.
Credits - Father and Son - Cat Stevens(Yusuf Islam)
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