Guerra.
Per quanto
se ne possa dire nell’Universo, una sola verità rimane costante su di
essa:
nessuno vuole esserne il perdente. Che cosa ci si può scoprire disposti
a fare
per continuare a vivere, o solamente a sopravvivere? La
risposta non è quasi mai la stessa, ma la
domanda vale sia per le specie che per gli individui che le compongono.
Prima
del nostro primo contatto a 130 anni luce dal Sole, credevamo di sapere
la
risposta: prima dei Midion. Prima che capissimo perché avevamo dovuto
spingerci
così caparbiamente lontano per trovare un’altra civiltà tra le stelle.
Prima di
capire che nessuno sulla Terra si è mai davvero spinto fino a quel
punto.
I Midion
l’hanno fatto invece, e sono sopravvissuti a quell’abisso. Per questo
fanno
tutto quello che è in loro potere perché non capiti ad altri, ed ecco
perché esiste
la Zona d’Interdizione: la regione di spazio delimitata per contenere e
combattere l’Invasore venuto addirittura da un’altra galassia. La
Terra,
sfortunatamente e senza colpa, ha scoperto solo allora di esserne quasi
al
centro.
E quando lo
scoprimmo, il conflitto durava già da 8000 dei nostri anni.
Come solo
porto sicuro in un mare ostile, il sistema solare non deve essere
espugnato:
specie perché la Zona d’Interdizione comprende quasi un quinto della
galassia,
40 miliardi di stelle coi loro pianeti. Così, in cambio del permesso di
fare
porto e riparare le proprie navi nel dominio dei figli di Gaia, la
Dorata
Intesa (di cui i Midion sono uno dei quattro membri fondatori) si è
impegnata a
proteggere la nostra specie da una piaga che ha già essiccato nebulose
intere.
La relazione
è mutualmente benefica: Venere ad esempio è stato terraformato per
sostenere la
vita, anche la nostra vita. Un bellissimo giardino di dune, lontana eco
di quel
mondo natale che i Midion hanno perso una manciata di eoni fa. Nel
frattempo, i
migliori scienziati della Dorata Intesa indagano la megastruttura
nascosta nel
polo nord di Saturno, per cercare di comprendere come riesca a
nascondere il
sistema Solare ai sensi del nemico. Si teme però che l’origine, le
motivazioni
e l’identità del suo architetto, siano destinate a restare un mistero
insondabile.
Qualche tempo fa (o forse un po' di più ),
ho letto un'articolo in cui si citava una teoria secondo la
quale la ragione per cui non abbiamo ancora trovato degli
alieni nella via lattea è perché non vogliono essere rilevati da un
crudele oppressore interstellare che li sta cercando per schiavizzarli
(o qualcosa del genere). La trovo una stupidata tremenda e il fatto che
qualcuno ci abbia messo il nome mi lascia di sasso: quando arroganti si
deve essere per venirsene fuori con una cosa del genere per spiegare la
propria incapacità di produrre i risultati sperati?
Notizia Flash: la galassia è Enorme e l'universo ancora di più (ma
tanto, eh!). Per cui potrebbe tranquillamente essere anche che a nostra
insaputa siamo in una "No man's Land" galattica tra due fronti. Oppure,
molto più probabilmente, è solo che la galassia è enorme (orribilmente
banale come spiegazione, e quindi probabilmente vera). Anche da questa
ispirazione comunque, mi sono fatto venire la voglia di scrivere
qualche pezzo breve sull'ipotetica convivenza tra noi
e altre specie senzienti, con la premessa di cui sopra: più un
banco di prova che una raccolta vera e propria, ma spero di cavarne
fuori qualcosa che riesca a far pensare o almeno piacere.
Non so ogni quanto riuscirò ad aggiornarla: di sicuro meno di quanto
vorrei (vita reale, grrr...). |