Capitolo
unico
Toc,
toc.
Lucius
alzò gli occhi
dal foglio di pergamena che stava studiando da più di
un'ora,
cercando di trovare una soluzione. Appoggiò la mano sulla
scrivania
e strinse con forza il tavolo, segno della sua indisposizione verso
chiunque ci fosse dietro quella porta. Nessuna espressione
mutò però
il suo viso.
“Papà, posso
entrare?” chiese una flebile voce dall'esterno dello studio.
“Vieni pure, Draco.”
Un
bambino di appena
cinque anni entrò nella stanza, era piccolo, minuscolo e la
sua
fragilità risaltava ancora di più se lo si
comparava ai mobili
dello studio così grandi in confronto a lui.
Lucius
lo guardò
avanzare con quel passo instabile e frettoloso e si spostò
appena
voltandosi quando il bambino girò attorno alla cattedra e si
fermò
davanti a lui. Gli arrivava appena sopra le ginocchia.
Draco
stringeva un
foglio fra le mani, ma prima che Lucius potesse vedere cos'era, il
bambino si arrampicò sulle sue ginocchia, aggrappandosi alle
spalle
del padre per rimanere in equilibrio.
“Tanti auguri, papà.”
disse dandogli un bacio sulla guancia.
Poi
se ne andò,
appoggiando quel foglio sulla scrivania del padre, sopra tutti quei
fogli di lavoro, privi di significato per un bambino della sua
età.
Se
ne andò, con lo
stesso passo saltellante e baldanzoso con cui era venuto e si chiuse
la porta alle spalle, lasciando Lucius al suo lavoro.
Il
padre rimase fermo
per un momento davanti alla scrivania, allibito. Girando nuovamente
la sedia verso il tavolo prese in mano il foglio appena datogli dal
figlio.
Tanti
auguri, Papà
Poco
più sotto c'era
un disegno, infantile. Un padre stringeva il proprio figlio fra le
braccia.
Lucius
lasciò cadere
il foglio a terra alzandosi in piedi e dirigendosi verso la finestra.
Forse
dopotutto
sbagliava ad essere così duro con suo figlio.
Forse
avrebbe dovuto
mostrargli un po' più d'affetto.
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