Blu
… And this feeling I
can’t explain
That this day would make
me alive.
Draper ft. Laura Brehm
– “All I See”
La nuvola speedy
schizzò verso il cielo in una spirale d’oro.
Con l’aria gelida che le sibilava sullo scalpo –
nodi, nodi, quanti nodi! – Bulma aprì finalmente
gli occhi, il respiro immobile nei polmoni: c’era blu, solo blu
ovunque guardasse, e la vertigine le mandò il petto in
tumulto.
«Ѐ… Meraviglioso.»
«Visto? Che ti avevo detto?»
Goku si lasciò andare ad un urlo che sapeva di
libertà in quello spazio immenso, sospeso, in cui
esistevano loro e nessun altro, e lei d’improvviso fu leggera
quanto quella voce dispersa tra le nubi, ed ebbe voglia di cantare. Sciocca. Che
sciocca. Una risata le gorgogliò appena in gola, prima di
sfuggirle dalle labbra e unirsi a quella dell’amico di una
vita, che deviò la loro rotta verso il mare, sollevando muri
d’acqua al loro passaggio. Lui era… Incommensurabile.
Imprevedibile e folle e spensierato. Al suo fianco, il sentore che le
fosse possibile far danzare l’intero mondo sul palmo della
mano prendeva corpo e la faceva volare, su, in alto, sempre
più in alto.
Ah…
Il cuore le si strinse e Bulma aprì le braccia,
figurandosele ali sospinte dalle correnti, che salivano, scivolando tra
le particelle d’acqua che le bagnavano la pelle. Goku si
voltò a guardarla, la divisa gonfia di vento e gli
occhi neri, vispi, illuminati d’un sorriso che sapeva
d’infanzia. Per un attimo – un breve, fuggente
attimo – non ci furono più tempo
né spazio e la donna
rinacque in quello sguardo, tornò bambina, incauta,
felice, pronta ad esplorare per un’ultima volta qualsiasi
strada il suo cuore avesse scelto.
«A volte non mi sembra vero… Quanti anni sono
passati?»
Diversi percorsi le s’intrecciarono davanti, ramificandosi
ovunque e volti, parole, passi, risate, scontri, le turbinarono attorno
mentre i granelli tornavano a cadere sul piatto della clessidra.
«Che importanza ha?»
Risposta semplice – da
Goku, forse un po’ ingenua ma, stranamente, le
bastò per sentire la nostalgia abbandonarle i pensieri.
Tornare indietro non
serve.
Bulma si chinò, passando le mani attorno al collo del suo
compagno d’avventure, tornando a tenersi a lui in quella
tavolozza cerula e il profumo della salsedine.
Perché certe
cose non cambiano
mai.
«Forse hai ragione.»
«… Urca, l’hai detto sul
serio?»
«Smettila di fissarmi così, scemo! Anche un
orologio rotto ha ragione un paio di volte al giorno!»
«… Ed ecco che ritorna la vecchia Bulma.»
«Vecchia
a chi?!»
Scoppiarono a ridere.
Per quanto tempo passi,
per quanto le distanze si allunghino…
Era quella la magia
di Goku, si disse la donna. Non poteva essere più vero. La
soglia dell’impossibile veniva spazzata via da ogni logica e
non c’erano “se”, non c’erano
“ma”. C’erano solo loro due, di nuovo
fianco a fianco tra i raggi del sole, a correre verso
quell’orizzonte che non finiva mai.
.:~*~:.
Quando sono venuta a sapere della morte di Hiromi Tsuru, la doppiatrice
storica di Bulma, ho avuto un tuffo al cuore. Volevo scrivere qualcosa
per salutarla, così ho pensato a questi due personaggi che
hanno accompagnato la mia infanzia con le loro disavventure e che
continueranno a rimanere nei miei ricordi fino alla vecchiaia. Alzheimer permettendo.
…
Va be’, riassumendo mi sento vecchia e nostalgica, ok?
X°D Fate
finta di niente… Mi mancano le avventure di ‘sti
du’ scemi.
See ya,
Shadow
Eyes
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