Tritannus
Qualche minuto.
Alla fine, tutto ciò da incolpare per ogni sua singola sfortuna,
si riduceva a questo. Una stupida manciata di minuti, così
irrilevanti eppure così determinanti per il corso di tutta la
sua vita.
Perchè alla fine, se fosse stato lui il primo genito della famiglia reale di Andros, tutto sarebbe stato diverso.
Ma il fato aveva deciso diversamente e, alla fine, lui non era
nessuno per opporsi a ciò che era già stato deciso.
Poteva solo adattarsi e sopravvivere al meglio delle sue
capacità e guardare mentre suo fratello maggiore - quella
manciata di minuti che li dividevano sembrava ormai un ostacolo
insormontabile - guadagnava, senza nemmeno provarci, le simpatie di
tutti.
Alla fine era lui che sarebbe stato l'erede al trono.
Era lui che andava plasmato correttamente.
Era a lui che andavano tutte le attenzioni dei loro genitori.
I loro complimenti.
Il loro affetto.
Tritannus poteva solo guardare da lontano e chiedersi perchè
venisse ignorato così, respinto ogni volta che cercava di
seguire il fratello in una delle " lezioni " che aveva con il padre,
gli occhi vagamente inumiditi anche sott'acqua mentre sua madre, la
regina Ligea, gli spiegava che Nereus stava solo adempiendo al suo
dovere di principe. Tritannus doveva aspettare.
Avrebbe sempre dovuto aspettare.
Alla fine tutto era orchestrato per il tritone dai gentili occhi azzurri.
E sarebbe sempre stato così.
Nessuno si accorse quando Tritannus, piano piano, smise di aspettare il fratello fuori dallo studio di Re Nettuno.
Nessuno si accorse quando il secondo principe smise di cercare le
attenzioni dei suoi genitori in favore della solitudine delle sue
stanze.
" Lo fa solo per attirare l'attenzione, mia cara " furono le parole di
Re Nettuno alla moglie, non appena una delle servitrici si
disturbò di rendere noto ai sovrani questo comportamento
così strano da parte del tritone " Tritannus è sempre
stato molto attaccato a Nereus. E' normale che stia reagendo
così. E' solamente geloso, gli passerà. "
Ed aveva senso, alla fine erano pur sempre ancora bambini. Sicuramente
era una fase passeggera, eppure la regina non era convinta " Non
dovremmo, forse, includere anche lui nelle lezioni? "
Con uno sbuffo divertito il Re degli abissi scosse la testa "
Perchè? E' già deciso che sarà Nereus a prendere
il mio posto. "
Non si accorsero della coda ricoperta di scaglie verde bottiglia che spariva nel corridoio appena di fronte.
Tritannus non fece mai parola a nessuno di quello che aveva sentito.
Non che nessuno si sarebbe disturbato ad ascoltarlo, viste le voci che giravano sul suo conto.
Passarono gli anni e il secondo principe cominciò a ribellarsi
all'autorità dei genitori - era stato buono a subire per troppo
tempo - imbarcandosi in spedizioni più o meno pericolose negli
oceani degli altri mondi. Le guardiane dei portali non volevano avere
nulla a che fare con lui e la cosa era reciproca. Si limitavano ad un
cenno col capo e aprivano per lui i portali, lasciandolo libero di
nuotare dove più gli piaceva, il suo tridente come unico e
fedele compagno di viaggio.
La stanza di sua sorella Tressa ormai era piena di souvenir provenienti
da altri mondi ed ogni volta che lo vedeva lasciare il palazzo lo
pregava di portarla con sè.
Ogni volta le offriva un mezzo sorriso, le scompigliava i capelli e le
spiegava che lei doveva rimanere a palazzo per controllare che Nereus
non facesse niente di strano.
Quando era più piccola se la beveva con facilità, ma adesso non era più così semplice.
" No che non puoi venire con me, Tressa. La mamma mi ucciderebbe. Per
non parlare di papà." un brivido gli corse lungo la schiena,
percorrendo anche tutta la lunghezza della sua coda, ora robusta e
capace di sostenere lunghe nuotate anche in mare aperto, dove le
correnti trascinavano anche i pesci più forti " E poi sei
così piccolina, ti mangerebbero là fuori " con un mezzo
ghigno si stava già avviando verso la porta quando una mano sul
braccio gli aveva impedito la fuga.
" Se te la cavi tu me la cavo anche io, Tritannus! " aveva annuito
talmente velocemente che si era dovuta fermare un attimo perchè
la testa smettesse di girarle " E poi indovina chi comincià ad
addestrarsi con le guardie la prossima settimana? "
Il suo entusiasmo era talmente contagioso che alla fine si era
ritrovato a prometterle che, una volta si fosse saputa difendere,
l'avrebbe portata con sè in uno dei suoi viaggi.
L'abbraccio che aveva ricevuto l'aveva solo ulteriormente convinto.
Almeno poteva far felice sua sorella, visto che non poteva far felici il Re e la Regina.
Aveva deciso di portarla negli oceani terrestri, approfittando della
mitologia del luogo riguardante le sirene. Era sicuro che si sarebbero
potuti divertire facendosi vedere da qualche marinaio.
E infatti si stavano anche divertendo quando era arrivato Nereus.
" Tritannus! Fratello, nostro padre è su tutte le furie, dovete
tornare su Andros " aveva esordito, prendendo delicatamente Tressa per
mano e cominciando a nuotare nella direzione del portale per il loro
pianeta natale.
" Ehi, ehi, Nereus. " la sirena si era ripresa il braccio, ritornando
in superficie seguita dal fratello maggiore " E' divertente! E
papà può aspettare per una volta! Consideralo il mio
giorno di riposo! "
" Già Nereus " si era intromesso Tritannus, in tono di sfida "
Tornaci tu da nostro padre. E' di te che gli interessa, se mai di
Tressa. Io posso anche rimanere qui tutto il tempo che voglio. Anzi,
potrei anche non tornare e non credo se ne accorgerebbe nessuno. "
aveva assottigliato lo sguardo verso i fratelli che ora lo guardavano
sorpresi " Se ne accorgerebbero solo nel momento in cui ci fosse
bisogno di un capo espiatorio. "
Suo fratello si era avvicinato e stava anche per aprire la bocca quando il rombo di un motore li distrasse entrambi.
" Credo ci abbiano visto " sospirò Tressa " Torniamo a casa dai, tanto ormai adesso l'atmosfera è rovinata "
Il maggiore sembrava davvero triste di averli interrotti " Mi dispiace sorella. Veloci, non devono seguirci verso casa. "
Tressa non aggiunse altro e si immerse.
Nereus rimase a guardarlo.
" Cosa vuoi adesso. "
" Prima tu, Tritannus. Non offenderti ti prego, ma non voglio che tu
rimanga indietro. " il rumore del motore era più vicino " Per
favore, andiamo. "
" Già mi dai ordini, fratello? " sapeva che Nereus non se lo meritava " Non sei ancora Re, ricordatelo "
Il tritone dai capelli rosa stava per rispondere, la bocca già
parzialmente aperta, ma quello che uscì fu solamente un grido di
dolore e Tritannus si ritrovò a guardare immobile un cavo
metallico affondare sotto le onde, acqua rossa attorno a dove si
inabissava.
Dove c'era la coda di suo fratello.
" Vattene Tritannus! " ancora stupito si ritrovò a girarsi verso
il fratello che nel frattempo cercava di liberarsi dall'arpione che lo
teneva bloccato in posizione " Non rimanere a guardarmi così,
vattene! Porta Tressa a casa! "
In un attimo di panico il tritone si immerse e, con qualche potente
spinta della coda, si trovò già a metri di
profondità.
Poteva andare via con Tressa.
Poteva lasciare Nereus agli umani.
Sarebbe potuto diventare lui erede al trono.
Deglutì e la presa sul suo tridente si fece sempre più
salda, finchè i bordi delle incisioni non si conficcarono
così in profondita nella sua carne che cominciò a
sanguinare.
Se avesse lasciato lì Nereus i suoi genitori sarebbero stati costretti a scegliere lui come erede.
Sarebbero stati costretti a ricredersi su di lui, avrebbe potuto far
vedere loro che anche lui, gli avessero solo dato una
possibilità, sarebbe stato in grado di regnare come Nereus.
Il rumore dei motori della barca cessò di colpo.
Nello stesso momento riprese a nuotare.
" Tressa, vai a chiamare nostro padre! " il suo tridente era abbastanza
affilato da tranciare il filo che teneva impigliato Nereus e l'altro si
dibattè per qualche secondo non appena si ritrovò libero.
Per qualche momento Tritannus si godette la faccia piena di sorpresa
del fratello, prima che un secondo arpione gli sfrecciasse a pochi
centimetri dal viso, spronandolo a trascinare il fratello con sè
sott'acqua.
" No no, non possiamo tornare al portale, alcuni di loro sono scesi in acqua. Lo troverebbero "
Nettuno l'avrebbe ucciso.
" Si può sapere cosa ti è passato per la testa?! " come
previsto il Re degli abissi era furioso, continuava a nuotare da un
capo all'altro della stanza " Rispondimi, Tritannus! "
Era una trappola e lo sapeva bene; nel momento in cui si fosse
azzardato a rispondere lo avrebbe come minimo fatto rinchiudere per una
notte nelle segrete. Quindi rimase zitto, stringendo i denti e ogni
tanto muovendo la coda per rimanere ancorato nel punto in cui era,
nonostante l'acqua mossa dal nuotare di suo padre.
" Sei una delusione Tritannus. " ringhiò il Re " Finchè
ti cacciavi nei guai da solo potevo anche tollerarlo, ma ora hai
coinvolto anche Nereus e Tressa. Hai esagerato "
Strinse i denti e sollevò lo sguardo ad incontrare quello di
Nettuno " Dillo padre. " alzò la voce " Dillo che avresti
preferito ci fossi stato io al posto del tuo prezioso Nereus. Dì che avresti preferito che quegli umani avessero colpito me! "
Nettuno rimase interdetto per qualche secondo, qualche prezioso
secondo, che diede a Tritannus l'opportunità di godersi la sua
espressione sorpresa. Non scandalizzata o disgustata, come se avesse
detto una cosa che non stava nè in cielo nè in terra.
Sorpresa, pura e semplice.
Come se avesse scoperto il suo più grande segreto.
E a Tritannus, quei pochi secondi bastarono per capire la verità.
Non reagì quando il padre, oltraggiato, ordinò alle
guardie di portarlo nelle prigioni e non reagì quando sua madre
prima e i suoi fratelli poi andarono a trovarlo, lamentandosi con lui
di quanto Nettuno potesse essere testardo a volte.
Rimase in cella un paio di giorni prima che Ligea riuscisse a
convincere il marito a lasciarlo andare, ma anche dopo aver
riguadagnato la libertà, il principe scelse di rimanere nelle
sue stanze.
Come quella volta tanti anni prima, nessuno ci diede peso, dopotutto il
giorno dell'incoronazione era ormai vicino e a nessuno serviva un
principe di pessimo umore che girovagava per il castello, intralciando
i preparativi per il grande giorno di Nereus.
Perchè tutti sapevano che sarebbe stato Nereus a prendere la corona dopo Re Nettuno.
Tritannus però era stato ignorato una volta di troppo.
E l'avrebbero capito nel peggiore dei modi.
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Eheheheheh
Allora, premettiamo che non sono brava a scrivere cose introspettive,
quindi probabilmente fa molto schifo, però allo stesso tempo
volevo provare a scrivere qualcosa che tentasse di spiegare come mai
Tritannus ha reagito come ha reagito all'incoronazione di suo fratello.
E niente, spero che sia plausibile e leggibile.
Alla fine poverino è un bimbo viziato che è andato dietro
alla prima persona che gli ha detto " eeeeeehi, guarda che tu vali
qualcosa " ( coughIcycough ) e suppongo che sia anche una spiegazione
plausibile visto il caratterino che ha Re Nettuno eheh.
Grazie per averla letta!
Your friendly neighborhood author_
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