O cetra, che innalzato e reso eterno
hai il tempo della virtù e della spada
che esso, dall'uso odierno avuto a scherno,
sa ancor nei cuori entrare e farsi strada,
perché coi secoli non tieni il passo?
Il mondo evolve e presto fanno posto
il bue al trattor, la sinfonia al fracasso,
la voce al web; ma tu, Musa, hai deposto
le inascoltate corde tue in un mondo
che non ha tempo o voglia di pensare
e mai gode di quel che ha fino in fondo,
pur, cetra, se degno è del tuo poetare.
Canta di nuovo, ordunque, e giusta gloria
dona agli allori della nostra storia. |