Io e te 1 - cap 1 POV Mattia
Quest'opera è
distribuita con Licenza
Creative
Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0
Italia.
"Io e te" è grammaticalmente scorretto... in un capitolo edito, ma inedito ;) Buon compleanno!!! <3
.
Il mio martello
.
.
.
Ripetizioni.
Io che chiedo ripetizioni.
L'idea è talmente ridicola che rido davvero.
Fortunatamente,
non mi sta guardando nessuno. Sono appoggiato alla parete fuori dalla
mia aula e il corridoio è semi vuoto, perché la
campanella di inizio lezioni è già suonata. Solo la
nostra classe, la 3^A, si può permettere di cazzeggiare ancora
in giro, dato che alla prima ora c'è chimica e il nostro prof di
chimica non è mai puntuale.
Nemmeno
io sono mai puntuale, per questo ho scelto oggi per fare la fatidica
richiesta. Ho puntato sul ritardo nel ritardo... spero di non aver
scazzato.
Solitamente
non sono uno che pianifica le situazioni; non ho grandi capacità
organizzative, né la voglia di organizzare cose, quindi mi tengo
alla larga da tutto ciò che, in generale, richiede impegno. Io
sono un ragazzo semplice: mi piace giocare a calcio. E basta.
Ecco
perché mi fa ridere il dover chiedere ripetizioni a qualcuno. Se
anche ne avessi davvero bisogno, non lo farei.
Non
mi piace studiare, l'ho sempre trovato noioso e troppo impegnativo. In
tutto questo tempo, sono sopravvissuto alla scuola ascoltando
parzialmente i professori e affidandomi alle mie capacità. Mia
madre dice che sono molto, molto fortunato, perché ho
un'intelligenza innata. I professori, invece, ai consigli di classe
presentano il medesimo concetto, ma con sfumature diverse: suo
figlio si accontenta del sei perché è troppo pigro. Se
unisse lo studio alla sua furbizia, avrebbe la media dell'otto. E se
aprisse, anche solo una volta, i libri, potrebbe essere considerato uno
studente modello, anziché il fannullone che è.
Io non sono un fannullone, ci tengo a specificare. È che mi piace giocare a calcio.
Anzi, se vogliamo dirla tutta, mi piace fare,
in generale. Quindi sono il contrario di un fannullone. Il problema
però è proprio questo: io la teoria la odio. Se esistesse
solo la pratica, sarei il più bravo del mondo.
Infatti
non farò mai l'università, ne sono sicuro. Voglio trovare
un lavoro dove posso far capire al mondo che l'intelligenza di Mattia
Zingaretti non si spreca sui libri, ma direttamente sul campo. Potrei
fare tipo il comandante dell'esercito, non sarebbe male.
Il
problema attuale, in ogni caso, è che mi servono ripetizioni.
Cioè no, non mi servono davvero, ma mi serve qualcuno che mi
faccia studiare, che mi costringa ad aprire quei benedetti libri e fare
il cosiddetto "salto di qualità". Da solo non ce la farei mai;
troppo difficile preferire Leopardi al calcio e troppo difficile
abbandonare la tranquilla media del sei per sudare sopra un otto. Senza
contare che non ho la minima idea di dove siamo arrivati in qualsiasi
materia che non sia ginnastica.
Eppure,
stavolta credo che il gioco valga la candela e devo trovare il modo di
farcela. Devo assolutamente, a tutti i costi, iniziare a prendere una
serie di bei voti, dato che ci sono dei vantaggi concreti di mezzo.
Vi
spiego brevemente: quest'estate i miei amici vanno in Grecia, io volevo
andare con loro, ma il costo dell'appartamento era troppo alto. A parte
mia madre che non mi avrebbe finanziato nemmeno un centesimo
perché 'non me lo merito' (citazione necessaria), io stesso non
sarei riuscito a racimolare i soldi necessari. Sono troppo minorenne e
pigro per trovare un lavoretto, e in ogni caso con i lavoretti, in tre
mesi, non ti paghi la vacanza.
Ma
ci tenevo comunque tanto a partire, perché sarebbe la mia prima
vacanza senza famiglia e con tre coglioni che ormai considero i miei
migliori amici, in un posto dove si possono fare tutte le cazzate del
mondo. Insomma, un sogno.
Così
i tre coglioni sopracitati mi hanno proposto quello che mi piace
chiamare accordo contrattuale, ma che per loro è in
realtà una scommessa poco ragionata. Dato che a loro fa comunque
comodo avere una quarta persona con cui dividere l'affitto, mi hanno
costretto a venire, promettendomi che avrebbero pagato la mia parte,
nell'improbabile caso in cui la mia media di quest'anno avesse superato
il sette.
Ora.
Loro pensano che sia un'ipotesi impossibile, dato che siamo in aprile e
attualmente al sei ci sto ancora lavorando (per colpa dell'ultima
verifica di matematica sono al 5,45), ma io so che si sbagliano di
grosso. Conosco le mie potenzialità, dopotutto quello che mi
hanno detto finora i prof è vero, e so che con un piccolo aiuto
potrei lasciare quei tre dementi a bocca asciutta.
Ve
l'ho detto, la scommessa è stata messa sul tavolo con troppa
superficialità: credono di aver guadagnato un quarto
affittuario, ma non mi conoscono così bene. Meglio che inizino a
risparmiare, perché io andrò in Grecia con loro e non
sborserò nemmeno un centesimo.
E tutto questo sarà possibile grazie a lei.
La
individuo subito, non appena mi affaccio alla porta della classe.
Marinella Argenti sta imbrattando il banco mentre le sue amiche parlano
non troppo distante. Ascolta, ride, ma è contemporaneamente
concentrata sulla sua opera d'arte. Se la conosco abbastanza bene,
starà sicuramente tentando di ritrarre il professore; solo per
poi potergli fare i candelotti al naso e aggiungergli una cacca sulla
testa.
E,
ovviamente, cancellare in tutta fretta quando lui arriva; non con la
gomma, dato che perderà due minuti a cercarla senza trovarla, ma
con l'indice che avrà deciso di leccarsi per utilizzare la
saliva come risorsa estrema.
In ogni caso, mi spiace per la cacca cancellata con il dito, ma per stamattina dovrò interrompere questa routine.
Entro
in classe, la raggiungo e le poso una mano sulla spalla per attirare la
sua attenzione. Chiamarla o quant'altro non servirebbe a nulla, dato
che vive perennemente in un luogo fantastico all'interno del suo
cervello, che la esclude dal qui e ora che noi tutti condividiamo.
«Ciao, Zingaretti.» alza la testa, rimanendo sorpresa di quanto appena accaduto.
Come
previsto, fino a un millesimo di secondo fa non era in questa
dimensione spaziotemporale. Non era cosciente di essere a scuola, con
dei compagni intorno a lei e degli avvenimenti a cui partecipare.
«Dobbiamo parlare.»
Non la saluto, salto a piè pari i convenevoli, e vado dritto al punto.
Uno,
perché è comunque tardi e il prof potrebbe arrivare da un
momento all'altro e due, perché ho davanti a me la logorrea in
forma umana. Meno la fai parlare, meglio stai. Ve lo assicuro.
Lei mi guarda in modo malizioso: «Cavolo, chissà che ho combinato.»
Rido
a questa battuta, fingendo di trovarla davvero divertente. Marinella a
volte ha un umorismo che istiga al suicidio, ma non posso di certo
farglielo notare: oggi devo giocarmi solo carte vincenti.
Il
resto del tempo stiamo sempre a battibeccare. Non perché io lo
desideri, anzi, vi giuro che faccio di tutto per evitare il conflitto,
ma lei... oh, lei è come un martello.
Avete
presente l'insistente e odioso martello che colpisce uno stesso punto
mille volte? Quell'incessante rumore che vi entra nella testa?
Quell'ostinato accanimento contro un povero chiodo per farlo entrare
nel muro?
Ecco. Marinella è così. Marinella è un martello. Anzi, il mio martello.
Non
so perché mai al mondo, ma questa psicopatica se l'è
presa con me. Con gli altri è normale e amichevole, con me,
invece, fai il bello e cattivo tempo a caso. Se la prende sempre per
tutto, mi urla addosso, ma poi trova mille modi per cercarmi, e nei
momenti migliori, diventa quasi amorevole. A volte è strana,
incomprensibile, ma è anche incredibilmente disposta ad
aiutarmi, ogni volta in cui glielo chiedo, e anche quando non glielo
chiedo.
Non
mi lascia mai in pace, nemmeno quando vorrei davvero restarci, e mi
ricorda della sua presenza sia attraverso attacchi immeritati, sia
tramite gesti carini e battute. In qualche modo è sempre
presente, e non dico solo in classe, ma anche nella lista dei miei
problemi attuali, perché è l'unica persona al mondo che
mi abbia mai scocciato così tanto da entrarci, e che allo stesso
tempo non so come far uscire.
Insomma,
proprio come un martello che se l'è presa con un chiodo in
particolare, dove io sono il chiodo e sono stato talmente stordito a
suon di martellate da non sapere più che diavolo fare. Sono tre
anni che va avanti così.
Per
la maggior parte del tempo vorrei solo soffocarla, ma poi in effetti fa
o dice qualcosa per cui mi trattengo. A volte la salva solo un sorriso;
presumo che abbia l'innata capacità di piazzarli al momento
giusto.
Tuttavia,
appurato che le cose stanno così da un bel pezzo, ho finalmente
pensato di rigirare la situazione a mio favore. Pierpaolo è
sicuro che lei abbia un debole per me, ma io ho dei dubbi a riguardo.
Ciò che condivido davvero della sua teoria è il fatto che
quando ci sono io di mezzo, lei abbia dei palesi punti deboli e proprio
su questi ho deciso di far leva. Se sia una cotta o meno, la sua, poco
mi importa. O meglio... be', non che mi dispiacerebbe sapere di piacere
a qualcuno, ma è comunque troppo pazza e troppo Marinella
perché non mi venga da ridere all'immaginarci mai insieme.
«Volevo chiederti un favore.» esordisco, quindi.
«Ah sì?»
«Sì
ed è davvero importante» afferro una sedia e mi ci siedo
sopra. Lei mi guarda malissimo, probabilmente sta per aggredirmi
verbalmente per come mi sono seduto o come ho respirato mentre lo
facevo, per cui ignoro l'occhiataccia e riprendo il discorso.
«Be', sai che ieri c'è stato il ricevimento dei genitori,
no?»
Quello in cui per l'ennesima volta sono stato accusato di nullafacenza.
«Ah, giusto! Mi aspettavo di vederti a brandelli, oggi.»
«Appunto.»
Nelli vede solo i miei voti, tutti negativi, ovviamente, però
non sa che sono una scelta di vita più che un problema, quindi
utilizzo come primo elemento di vantaggio il mio tragico rendimento
scolastico. «Mia madre ieri sera è partita con
"disgraziato di un figlio!" per poi finire con "sciagura della famiglia
in cui sei sfortunatamente capitato" ed è stata la più
gentile, ti risparmio i commenti di mio padre. Praticamente ho la
sufficienza in ginnastica, arte, geografia e religione. E forse avrei
dovuto avvisarli prima della nota disciplinare a inizio quadrimestre.
Ieri mio padre sembrava posseduto, usava termini come "riformatorio",
"collegio", "campo di concentramento". Insomma, che tu ci creda o no,
ho preso paura persino io. Sono sicuro che mi segheranno. No, anzi, mi
faranno ripetere tutto dalla prima, dato che la Bracci ha detto a mia
mamma che sembra che sia passato direttamente dall'asilo al liceo. Le
ha anche chiesto le ragioni che mi hanno spinto a scegliere un liceo
invece che un'accademia per nullafacenti, ti rendi conto?».
«Ha detto questo?»
«Sì, testuali parole»
L'ha detto davvero. Perché comunque la Bracci è una stronza.
«Che carina.» osserva infatti lei, che, come tutti gli esseri umani, condivide l'odio universale per quella prof.
Ma portarla a comprendermi non basta; Marinella deve compatirmi.
Quindi
mi racchiudo in me stesso, con un'espressione affranta. Sto mentendo,
è vero, ma sto mentendo molto bene e so che lei ci
cascherà in pieno: «Be', se mia madre aveva un minimo di
fiducia in suo figlio, ieri l'ha persa tutta»
Come
sospettavo, questa frase centra il cuore dell'emotiva Marinella, la cui
emotività è amplificata a causa del mio coinvolgimento
nella questione. È talmente toccata dalla mia faccia triste
che allunga una mano per posarla sul mio braccio, comunicandomi anche
fisicamente tutta la sua vicinanza.
Se
non fosse una totale psicopatica, mi sentirei quasi lusingato da tutto
ciò, ma so che non passeranno nemmeno due giorni da questo
tenero momento alla sua prossima rivolta contro il sottoscritto, magari
con tanto di '"Sei un idiota!" urlato a squarciagola per tutta la
classe. Non che sia mai successo, eh.
Tuttavia,
sapevo che avrei incontrato la sua sensibilità. Ormai un po' la
conosco, so quanto si prende carico dei problemi altrui, e non avrei
scelto nessun altro per questo compito. Ovvio, questa è una
delle ragioni, ma ce ne sono almeno altre duemila per cui sarà
lei la mia insegnante; prima tra esse il fatto che sarebbe un'ottima insegnante.
Nessuno
è più martellante di lei; lei mi costringerebbe a
studiare anche con la forza. È davvero perfetta per il
lavoro.
«Mi
servono ripetizioni». annuncio, quindi, sfoderando il mio tono
più solenne e l'espressione più seria. «Da
te.»
Lo
so, comunque. So benissimo che mi sto cercando guai, che saranno i
peggiori due mesi della mia vita e che prima di giugno finirò
veramente per strozzarla, però ci devo provare. Credo di aver
avuto una bella idea, per una volta nella vita; una pensata geniale per
vincere facile. A chi non piace vincere facile?
«Me» ripete, esibendosi in un'espressione allibita, per poi guardarsi intorno.
«Sì, Holmes, indovinato. Te.»
Marinella
sembra star litigando con se stessa. Non si capacita della richiesta,
oppure semplicemente il qui e ora attuale stanno entrando in conflitto
con il reame della sua fantasia.
«Perché
me?» mi domanda, come se le avessi appena detto di averla scelta
come cavia per praticare esperimenti sull'alterazione genetica.
«Perché sei una secchiona?» riduco tutto all'ovvietà, sperando che le basti.
«Non ho mai dato ripetizioni»
La
cosa non mi turba affatto. La mia scelta è lei: fosse anche la
più inesperta del mondo, sarebbe lei in ogni caso.
Solo
che non le posso spiegare tutte le ragioni, ovviamente. Non lo
dirò mai a nessuno, men che meno a Pierpaolo, Diego e
Alessandro, perché mi ucciderebbero. Quindi devo cercare di
raggirare Marinella per farla sembrare una situazione molto personale e
delicata, ed è uno di quei frequenti casi in cui mi pento di non
essermi preparato un discorso.
«Senti,
mia mamma ieri sera si è seduta di fronte a me, mi ha puntato
una lampada in faccia e ha detto: "Dobbiamo ricorrere a rimedi
drastici".» improvviso. «Due scelte: andarmene di casa o
chiedere a qualcuno di darmi una mano. Ho subito pensato a te
perché sei una ragazza responsabile, metodica,
gentile...»
Se
devo essere completamente onesto, faccio fatica ad esprimere questi
complimenti ad alta voce. In fondo lo penso davvero di lei, cioè
a volte lo penso, quando non penso che sia una squilibrata con la testa
fra le nuvole, ma dirglielo, in ogni caso, mi imbarazza.
Lei
sembra addirittura non gradire certe moine, forse è suscettibile
solo ai complimenti sinceri e non a quelli falsi, per cui passa
all'obiezione.
«Non
sarebbe meglio scegliere un professore disponibile ad aiutarti? Non
deve per forza essere di questa scuola.» propone. «E poi ti
rendi conto che mancano sì e no due mesi a giugno?».
Sapevo
di potermi giocare certe carte con Marinella, ma sapevo anche che
avrebbe contrapposto alcune osservazioni alla mia richiesta. Dopotutto
è molto intelligente, e se mai ce la farò a convincerla,
dovrò sempre stare attento a non farmi scoprire.
«È
per questo che lo sto chiedendo a te!» esclamo allora, tentando
il tutto per tutto. «Sai tutte le verifiche in programma, conosci
gli argomenti trattati finora e intrattieni rapporti civili con i
professori. Sei brava in inglese, la migliore in francese, mai stata
rimandata in latino, te la cavi nelle altre materie e io sono in preda
alla disperazione, non posso trovare qualcuno disposto a fare tutto e
un insegnante per materia non posso permettermelo.»
Wow,
in tutto le ho fornito ben dieci motivazioni. Le ho contate sulle dita
e ora le sto di fronte con entrambi i palmi aperti e gli occhi
imploranti.
«Aspetta
un momento.» riflette, leggermente sconcertata. «Tu mi stai
chiedendo di darti ripetizioni... di ogni materia?»
«Più o meno.»
«Cosa significa più o meno?»
«Senti,
lo so che sembra che ti stia chiedendo il mondo, ma mi serve solo un
aiutino.» ammetto che forse un leggero senso di colpa lo sto
sentendo, ma è a causa del modo in cui mi guarda e di quegli
occhi che mi tengono sempre sotto scacco, quindi cerco di non farmi
abbindolare, non questa volta. «Basterebbe qualche pomeriggio a
settimana a casa mia in vista di compiti e interrogazioni. Un giorno si
può studiare italiano, un giorno storia, un giorno inglese...
Sono disposto a pagarti quello che mi chiedi. Giusto per arrivare alla
sufficienza in tutto».
Ovvio che pagherei Marinella. Sto facendo un gesto stronzo, ma non sono uno stronzo, e sicuramente ho rispetto per lei.
Il
punto è che non posso essere completamente onesto, altrimenti mi
direbbe di no, ma ho in programma di essere assolutamente gentile con
lei, nonostante i nostri caratteri. Ho anche la sensazione che farebbe
quello che le ho chiesto gratis, ma se così fosse, le
farò un regalo a fine scuola. Insomma, in un modo o nell'altro,
quando tutto sarà finito, le dirò la verità e mi
farò perdonare mostrandole la mia gratitudine.
Sempre che mi dica di sì.
I suoi occhi castani mi stanno fissando, mentre i suoi denti mordicchiano l'estremità della matita.
Se volete la verità, in questo momento sto sentendo vera e propria paura.
Non
so bene per cosa, forse per un probabile rifiuto, o perché
potrebbe intuire che la sto ingannando, però resta il fatto che
non sono per nulla a mio agio. La sua espressione non aiuta affatto;
non dà l'impressione di essere pienamente convinta, ma al
contrario, sembra che si trovi davanti a una scelta di vita o di morte,
quasi impossibile da compiere.
Le
sue iridi si spostano dalle mie per osservare il professore che sta
entrando proprio in questo momento e io credo che mi liquiderà
con un no, o che al massimo vorrà riparlarne per poi liquidarmi
con un no.
Alla fine sono solo ripetizioni, eppure questa sensazione di paura è talmente forte da sembrare quasi inappropriata.
Ripetizioni...
Stavolta non mi viene per niente da ridere.
«Va bene.»
Dice, andando contro le mie previsioni e dandomi un enorme sollievo.
Non
ho nemmeno il tempo di ringraziarla, perché il professore si
è già messo a dettare ordini, però sono
infinitamente contento. Il mio piano ha funzionato e da ora ho
ufficialmente una chance di partire per le vacanze con i miei amici.
Non
importa se per i prossimi due mesi avrò un personale martello
che mi porterà all'esasperazione. Dopotutto si tratta di
Marinella Argenti... questo delle ripetizioni non sarà affatto
un problema; alla meglio, potrebbe diventare il modo per farla uscire
per sempre dalla mia lista di problemi.
***
ANGOLO AUTRICE
Sì, Mattia, credici XD
Beh, ciao a tutti, e... BUON COMPLEANNOOOOO <3
Avete visto?? Spero che questo regalo vi sia piaciuto! Me lo avete
chiesto da sempre e io mi sono sentita finalmente ispirata e sicura per
farlo... Mattia ha parlato! Per la prima volta dopo 7 anni :')
Ve lo aspettavate?
Io no, devo essere sincera. Fin dagli albori di "Io e te", cioè
fin da quando, praticamente, avete iniziato a chiedermi di poter
leggere un POV Mattia, io vi ho troncato sul nascere. Vi ho sempre
detto che era un'ipotesi improbabile, certo non impossibile, ma
fortemente improbabile. Io stessa me l'ero imposto: non voglio far parlare Mattia, non lo vorrò mai.
Volevo che "Io e te" finisse con quest'aura di mistero attorno a un pg
principale e... lo ametto, sarebbe stato figo, ma poi mi è
scoccata nella mente questa scintilla, ho lasciato che le dita
scrivessero e... niente, mi è piaciuto.
Queste 3 mila parole, per quanto semplici, mi sono piaciute fin troppo,
mi convincono, insomma... mi sanno tanto di Mattia Zingaretti e mi sono
detta: Perché non pubblicarle? Perché ostinarsi su
un'idea, quando ce n'è un'altra che, effettivamente, mi ispira
molto?
Sentite, insomma, è una cosa di cuore, e mi piace. Mi piace davvero tanto. Adoro Mattia Zingaretti.
In più, quest'idea è stata possibile grazie anche al mio
arrovellamento per il compleanno di "Io e te". Chi è nel gruppo
di Telegram sa quanto io sia stata combattuta su cosa fare e mi ha
anche dato dei consigli d'oro, ma se non ci fosse stata la ricorrenza,
probabilmente non mi sarebbe balzata per la testa questa OS in
particolare. Cercavo un qualcosa da scrivere che fosse
contemporaneamente degno di un compleanno e in tema con "Io e te 1".
Cosa meglio di un primo capitolo al rovescio della medaglia? Sono
troppo felice.
E vi ringrazio.
Vi ringrazio tantissimo, tanto che sto per fare l'ennesimo discorso
strappa lacrime che non volete nemmeno leggere, quindi facciamo
così: lascio stare e vi parlo della sorpresa numero 2, vi va?
Ebbene, i festeggiamenti per il
compleanno di "Io e te" non si fermano qua! Infatti, per mantenere
l'atmosfera allegra e dinamica, ho creato per voi un bellissimo... QUIZ!!!!
Prima di prendermi meriti che non
ho, ci tengo a precisare che l'idea è partita dal gruppo di
Telegram, dove alcune ragazze mi hanno suggerito di fare
quest'attività, prendendo spunto, a loro volta, dall'autrice di
EFP e Wattpad Christine23,
a cui vanno i crediti per l'idea del quiz. Le mitiche del gruppo invece
mi hanno fornito un sito fantastico e io ho fatto il resto, cioè
insomma la parte stronza, quella delle domande.
Ma ora vediamo in cosa consiste il tutto...
Finita la spiegazione, troverete
il link per partecipare al quiz: vi basterà cliccarlo e si
aprirà il mio profilo sul sito Quotev.com. Sul mio profilo troverete due quiz:
1) "Io e te" - PROVA: ovvero un quiz di prova che potete fare per vedere come funziona il tutto :)
2) "Io e te è grammaticalmente scorretto" - QUIZ COMPLEANNO:
cioè il quiz di cui stiamo parlando. Prima di farlo è
FONDAMENTALE che leggiate le regole, riportate qui sotto, ma anche sul
sito, nella descrizione del quiz e durante il quiz, SEMPRE in un
riquadro a destra.
REGOLE:
1)
Se effettuate il quiz essendovi iscritti al sito, potrò
visualizzare il vostro nickname nelle statistiche, e quindi assegnarvi
un premio bonus qualora aveste raggiunto il 100% di risposte corrette.
Il premio bonus consiste nel ricevere una copia di "Io e te è
grammaticalmente scorretto" in formato ebook.
Se invece effettuate il
quiz SENZA essere iscritti al sito, non posso avere la prova del vostro
risultato, e quindi niente premio bonus... avrete solo il premio
previsto dalla regola 3.
2) Non vale sbirciare le informazioni! Io non potrò mai saperlo, ma confido nel vostro buonsenso.
3) Le domande sono 31:
- Se rispondete correttamente a meno di 12 domande, non riceverete alcun premio.
- Se risponderete correttamente a 20 o meno domande, riceverete un premio di consolazione.
- Se risponderete correttamente a più di 20 domande, riceverete uno spoiler.
- Se risponderete
correttamente a 30 domande, il risultato della 31esima verrà
considerato. E se anche quest'ultima sarà giusta, vincerete uno
spoiler d'oro. Più eventuale premio bonus (=ebook), che vi
sarà riconosciuto se e solo se vi sarete iscritti al sito PRIMA
di effettuare il test.
4) C'è
1 e 1 sola risposta giusta per domanda. Non tentate di cliccare mille
cose, o nessuna, non sono così truffaldina XD
5) Le domande riguardano "Io e
te 1", "Io e te 2" e "Io e te 3", per quest'ultimo solo fino al cap 7.
Saranno in ordine di difficoltà: facili le prime 10, medie dalla
11 alle 20 e poi difficili (ma sono stata comunque abbastanza buona,
dai).
6)
Potete tornare avanti e indietro con le domande per cambiare risposta,
ma una volta cliccata la risposta all'ultima domanda, la num. 31, il
quiz si concluderà in automatico, dando per sbagliate eventuali
domande non risposte.
7) Non pensate di fottere il sistema: le risposte sono randomizzate.
8)
Verrà considerata valida solo la prima volta in cui effettuate
il test. Non barate: ricordatevi il prologo di "Io e te 3", potrei
vendicarmi in modo brutale, muahahaha!!!
Ecco qui, questo e quanto e qui
c'è il link per visualizzare il mio profilo su Quotev.com, che
è un sito sicuro creato apposta per poter creare o fare dei
quiz, ma anche per condividere le proprie storie originali o fanfiction:
Profilo Daffy: https://www.quotev.com/YellowDaffodil
Ovviamente non obbligo
nessuno a iscriversi, anche perché io e il sito non abbiamo
alcuna affiliazione, ma vi consiglio di farlo perché
prossimamente uscirà anche un altro tipo di test: "Che personaggio di Io e te sei?"
#staytuned
Ora vi lascio davvero. Avrei voluto sul serio scrivere discorsi strappa
lacrime, ma sento di avervene comunque fatti abbastanza e sento che, in
ogni caso, ce ne saranno altri, prima o poi (la fine di "Io e te"...
NOOOOOOOO). Voglio solo condividere una piccola riflessione, prima che
ve ne andiate a fare il test e mi odiate se ho fatto qualche domanda
bastarda, comunque... l'anno passato dall'uscita di "Io e te" come
libro è stato bellissimo, vedere la storia su carta mi ha dato
tante soddisfazioni e conoscere nuove persone ha arricchito lo stesso
"Io e te". Però... Però in realtà non è
cambiato tanto. "Io e te", e il mondo che ci sta intorno, mi hanno
sempre emozionato in ugual misura, sia quand'erano sono 3 mila parole,
di cui 2999 sbagliate, sia quando rigiravo tra le mani un mattoncino
fucsia e giallo; sia quando stava tra i seguiti di tre persone, sia
adesso che aspetto di sentire mille insulti per la domanda numero 27.
Love ya <3
Daffy
***
Contatti:
Facebook
Gruppo "Grammaticalmente Scorretti" di Facebook
Wattpad
Ask
Goodreads
Instagram (cercate daffyefp)
Amazon (per comprare "Io e te 1" cartaceo o Kindle)
Link per "Io e te 2" su EFP
***
|