Primavera:
(Saga)
(224 parole)
«Una
festa in paese?»
«Sì,
la festa di primavera. L'anno scorso ti eri divertito, no?»
Aiolos lo
aveva intercettato
in biblioteca, intento a risistemare i volumi che Shion aveva
consultato quella mattina. Ancora con le braccia cariche, Saga lo
squadrò con sospetto. Lui avrebbe dovuto sapere che in quel
periodo era in missione lontano dal Santuario.
«Non
mi interessa.»
Il giovane
Sagittario non si
diede per vinto per la risposta sdegnosa dell'amico, né
tantomeno si offese quando gli voltò le spalle e si
allontanò. Percorse il corridoio parallelo e lo
intercettò di nuovo.
«Dai,
ci saranno anche i più piccoli. Ci saremo tutti.»
«Ho
da fare»,
ribatté Saga, fissando lo sguardo per terra, cercando di non
far
trasparire l'irritazione e la tristezza che quell'insistenza gli
provocava.
La
primavera lo rendeva
nervoso e irritabile. Con quel tripudio della natura che si risvegliava
e la voglia di vivere che si respirava nell'aria, non aiutava il suo
umore già di per sé poco propenso a divertirsi.
E, essere
poi alla fine di maggio, in prossimità del suo compleano,
peggiorava quel suo stato d'animo. Doveva sforzarsi per mantenere la
calma, soprattutto di fronte all'entusiasmo di Aiolos.
Sospirò,
facendo
intendere all'altro che ci avrebbe pensato; ma, come per l'anno prima,
avrebbe chiesto a Shion di affidargli una missione. Una qualsiasi, che
lo portasse il più lontano possibile da lì.
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