Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: City of dead.
https://www.youtube.com/watch?v=5VInr-cSNNU.
Scritto per 'I prompt del lunedì' di Il giardino di EFP.
Prompt di S.S.D.V.:
- Credi in noi/la fede ha una ragione che/il potere delle folle
innalzerà/sarà caldo/come il fuoco/nelle vene
scorrerà/come lava/da un vulcano/la nostra ira
esploderà. (Fede Potere Vendetta - Rosae Crucis).
SINNER
Il rumore incessante degli aerei risuonava tutt'intorno. Le loro figure
grigie erano difficili da notare sul cielo plumbeo, dalle nuvole
spesse, da cui filtravano pochi raggi solari. Questi illuminavano anche
la strada sterrata, le macchine abbandonate, i cantieri abbandonati
dell'autostrada e il pendio della montagna.
"Corri, Chiavarone. Ora!" gridò Leviathan. Alzò
la mano e i fulmini che sprizzarono dalle sue dita si concatenarono,
l'uno con l'altro, andando a creare una frusta elettrica.
Nono Cavallone aveva il viso arrossato e gli occhi liquidi sporti, si
guardò intorno vedendo che si avvicinavano correndo, tra
urla disumane e risate sguaiate, l'esercito nemico.
"T-tu... non puoi affrontarli da solo..." esalò Cavallone.
Gli uscì un verso simile al gemito di terrore di un puledro.
"A morte i Vongola!". "Riprendiamoci ciò che è
nostro!". "L'oro sarà nostro!". "... edranno...". Frammenti
di voci si accorpavano in un brusio indistinto.
< Non ti permetterò di morire entrambi >
pensò Levi.
"Vai ad avvertire il boss, ora! Il Nono deve sapere che gli avversari
si stanno calando dal cielo! ordinò. Guardando come nuovi
membri si univano all'ondata, atterrando con dei grandi paracaduti.
"Vedi di non farti ammazzare" gemette Chiavarone, correndo via.
Leviathan vide le box arma correre verso di lui, udì nitido
il ruggito dell'orso, mentre vedeva un lupo volante.
"E' il figlio del peccatore! Non uccidetelo, con questo ci
divertiremo!" gridò uno dei rivoluzionari. Alcuni di loro
avevano delle bandiere delle loro famiglie.
Leviathan fischiò, la sua razza arrivò e lui gli
balzò in groppa. Una serie di fulmini si dipanarono dal suo
corpo, trafiggendo gli avversari. Creò una barriera di
fulmini su cui proiettili e fiammate s'infransero.
Decapitò l'orso con un colpo della sua frusta e
aprì parecchi avversari a metà.
< Non posso vincere, ma posso portarmeli con me nella tomba
> pensò Leviathan.
*******
I pesanti passi di Manuel facevano tremare il terreno. I lunghi capelli
del gigante ondeggiavano alle sue spalle, mentre la sua espressione era
cupa.
< Mio fratello sta mantenendo la barriera... e tutto questo
è successo perché pensavo potessi parlare. Volevo
mantenere la pace.
Perché la guerra ci deve perseguitare? >
s'interrogò. Le sue iridi blu si scurirono, mentre vedeva
l'accampamento nemico in lontananza.
Si voltò vendo Reborn e gli altri suoi alleati che lo
stavano raggiungendo. Strinse le labbra guardando i suoi guardiani e,
con il respiro pesante, si girò nuovamente.
Leviathan era stato legato a testa in giù su una croce
conficcata nel terreno, il corpo insaguinato, la pelle scorticata e i
capelli candidi strappati in più punti. Non indossava
vestiti e aveva la scritta 'Sinner' tatuata sul petto.
Manuel sgranò gli occhi e s'irrigidì.
"Fatevi indietro" ordinò Michela. Reborn guardò
confuso il 'braccio destro' del Nono, ma obbedì insieme agli
altri.
"L'ira di un Santo si abbatterà su di voi, infedeli"
recitò Lee.
Cavallone si tappò la bocca con la mano e cadde in
ginocchio, gli occhi bianchi, mentre guardava le condizioni di Levi.
L'odore di putrefazione pungeva le narici, resti di corpi e box arma
tappezzavano tutto il terreno, i brandelli di carne venivano attaccati
da dei grossi corvi e da degli scoiattoli dalla peluria color notte.
"Chi ha creduto nei Vongola, ha creduto in noi. Non agire ora
significherebbe tradirli.
La mia volontà era di riportare splendore alla nostra stirpe
e la fede mi ha guidato. La sua ragione mi ha permesso di avere il
potere, innalzato dalla folla stessa.
Coloro hanno scelto la via della croce per umiliare quei principi. La
loro punizione sarà calda come il fuoco, nelle loro vene
scorrerà come la lava di un vulcano.
La nostra... IRA ESPLODERA'!" ululò Manuel. Gli avversari si
accorsero di lui e rapidamente, brulicando nel loro accampamento,
corsero alle armi.
"A terra!" gridò Esmeralda. Creò una barriera di
sole intorno ai loro alleati, Reborn si vide sollevato da terra in una
bolla di fiamme gialle.
Nono evocò il suo pegasu dalle ali di fuoco e vi
saltò di sopra, questo volò fino a Leviathan,
facendo lo slalom tra i colpi di proiettili. Afferrò la
punta superiore della croce e urlando la sradicò dal
terreno, volò via, le mani doloranti si erano tagliate col
legno.
L'attacco di Manuel esplose. L'intero accampamento nemico fu spazzato
via da una fiammata dell'ira, il terreno stesso si aprì,
lasciando sgorgare la lava.
< Cielo e terra si uniscono in un'unica furia >
pensò Reborn, rabbrividendo.
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