it's just a drem arancione
It's just a dream
"Syaoran!" esclamazioni allegre, divertite, riempivano l'immenso parco circondato dal verde e dalla luce del sole.
Il calore le accarezzava la pelle
così come le labbra del ragazzo che, spesso e volentieri, si
stendevano in un sorriso divertito, quasi contento di infliggerle
quella tortura che lei trovava terribilmente bella.
Poi lei si alzò, girando su
se stessa e facendo aprire la gonna della veste bianca, sembrava una
margherita in piena fioritura, così semplice e delicata.
"Prendimi se ci riesci!" ennesima esclamazione allegra da parte di lei, ennesima sfida accettata da parte di lui.
"E va bene"
proferì lui alzandosi e pulendo i pantaloni scuri, pronto a
rincorrerla... ma una volta aperti gli occhi il sorriso sul suo viso
svanì, così come il corpo della ragazza.
"Sakura?" chiamò allarmato, dov'era finita?
Dov'era andata?
Il sole calò, tingendo di
rosso il cielo mentre il prato verde ingialliva seccandosi, l'odore di
bruciato gli riempì le narici facendolo finire nel panico:
dov'era Sakura?
"Sakura? Sakura dove sei? Mi senti?" chiamò ancora a gran voce, portando le mani a cono davanti al suo viso e correndo in lungo e in largo.
"Syaoran!" l'urlo
impaurito di lei, uno scatto veloce di lui nella direzione opposta in
cui stava correndo: alte fiamme apparvero alla sua vista, dividendo il
prato in due, dividendo lui da lei.
Un vento misterioso lo
investì in pieno e fu costretto a coprirsi il viso con le mani,
aprì un flebile spiraglio tra le braccia per scorgere nuovamente
la figura di Sakura: era immobile davanti alle fiamme e gli sorrideva,
triste.
"Ti amo, Syaoran, ricordatelo" proferì lei prima di essere inghiottita dalle fiamme.
"Sakura!"
esclamò mettendosi a sedere al centro del letto mentre le
lenzuola scivolavano giù per il suo busto, nudo e sudato.
Era stato un sogno?
Si portò le mani sul viso,
strofinandoselo, aveva bisogno di un po' d'aria fresca. Afferrò
la felpa dalla sedia ai piedi del letto e la infilò aprendo la
porta: tutti dormivano e sperava veramente tanto che con quell'urlo
nessuno si fosse svegliato. Non aveva voglia di raccontare quel sogno, quell'incubo malvagio da lui appena vissuto.
A piedi nudi scese le scale della
villetta di montagna a due piani, facendo attenzione a non far
scricchiolare i gradini di legno. Arrivato al pian terreno prese un
bicchiere dalla credenza riempiendolo d'acqua fresca, ne aveva bisogno.
In poche sorsate trangugiò l'acqua sentendosi sollevato.
"Syaoran...?"
la voce assonnata di Sakura lo fece sobbalzare e solo grazie ai suoi
buoni riflessi fu capace di afferrare il bicchiere scivolatogli da mano.
Nonostante il buio presente nella cucina riusciva ad intravedere
perfettamente la ragazza ferma a pochi passi dal tavolo che li divideva.
"Sakura, che ci fai sveglia?"
chiese Syaoran schiarendosi la voce, ormai quell'incubo stava sparendo
del tutto dalla sua memoria, rimpiazzato da ciò che stava
vivendo in quel momento.
"Syaoran , posso dormire con te?" e quasi sentì il cuore cedere
sotto il peso di quelle parole, pronunciate con innocenza e
tranquillità.
"E'... è successo qualcosa?"
chiese preoccupato mentre cercava di ristabilizzare il battito del suo
cuore, ma a quanto pare non ne voleva sapere niente e andava per la sua
strada, lasciandolo senza respiro, così come la figura della
ragazza a ormai pochi passi da lui.
Indossava una semplice vestaglia, una di quelle che probabilmente la cugina si divertiva a cucirle - o si divertiva nel far impazzire lui?
"Io... io ho solo bisogno di sentirti vicino" di nuovo quella tranquillità, di nuovo quell'innocenza in quel tono tanto armonioso per le sue orecchie.
Gli afferrò la mano, stringendola tra le sue più piccole e delicate "Oh, o-okay" formulò cercando di rimanere lucido.
Tante volte avevano dormito insieme e tutte le volte il risultato era
questo: lui così preso, nervoso ed entusiasto e lei così
dolce e tranquilla.
"Grazie, Syaoran" proferì sotto voce alzandosi sulle punte e lasciandogli un bacio a fior di labbra.
Come poteva tanta delicatezza essere lì per lui?
Neanche se la meritava.
Con le mani intrecciate e con il sorriso di lei salirono nuovamente al
piano superiore, sperava ardentemente che il resto dei ragazzi presenti
in casa non si svegliassero e fraintendessero le intenzioni sue e di
Sakura.
Chiusa la porta alle sue spalle la ragazza lasciò la sua mano
infilandosi sotto al lenzuolo grigio facendogli segno di stendersi
accanto a lei. Syaoran eseguì gli ordini e si sdraiò
accanto a lei, guardandola negli occhi verdi come il prato del sogno.
"Syaoran, perché hai lo sguardo triste?"
"Mh, cosa?" chiese confuso, si
era fermato nuovamente a pensare quel sogno senza nemmeno rendersene
conto. Ogni figura, ogni scenario, sembrava più vivo e reale che
mai.
"Io... ho solo fatto un brutto sogno"
rispose alzando le spalle mentre con la mano sinistra accarezzava il
viso della ragazza, felice che si fosse svegliata e fosse andata a
cercarlo.
"Me lo vuoi raccontare?"
"Preferirei dimenticarlo"
"Sai che con me puoi parlarne, quando te la senti raccontamelo pure"
"Grazie, Sakura" a quelle
parole la ragazza arrossì, abbassando lo sguardo imbarazzata,
quanto era bella vederla così ogni volta che pronunciava il suo
nome?
Sempre con la mano sinistra iniziò a giocare con i suoi capelli "Syaoran?"
"Mh?" la ragazza gli sorrise - voleva per caso ucciderlo quella sera? - prima
di prendergli il viso tra le mani e baciarlo. Lo colse impreparato, era
del tutto nuovo quel che Sakura stava facendo, di solito era molto
più delicata e... timida?
Si lasciò trasportare da quel bacio avvolgendo il corpo atletito
e minuto di lei, le gambe di entrambi s'intrecciavano così come
i loro respiri e le loro emozioni.
Cosa stava spingendo Sakura a comportarsi in quel modo tanto audace?
La giovane lo tirò sul suo corpo con il tessuto morbido della
felpa e per non rischiare di schiacciarla con il suo peso lui si
poggiò sui suoi gomiti "Sakura..." ansimò lasciando sorpresa la ragazza "... sai che una volta arrivati qui non si può tornare più indietro, vero?" era un sussurro il suo, affannato a causa delle emozioni e del corpo di Sakura "Sì"
"Perché...?"
"Voglio solo sentirti più vicino" bofonchiò gonfiando le gote: sapeva essere una bambina anche in un momento simile, ciò lo fece sorridere.
Si sentiva fortunato in quel momento, i pantaloni della tuta si erano ritrovati ad essere comodi in quella situazione del tutto inaspettata per lui.
Riprese a baciare la ragazza lasciando scivolare le labbra sul suo
collo, ad ogni suo respiro sentiva il cuore accelerare e qualcosa verso
il basso cambiare. Come poteva causargli ciò solo ansimando un
po' di più?
Percepì le mani di Sakura scendere verso il il bordo della felpa
per poi insinuarsi al di sotto di essa, ed erano gelide contro la sua pelle
ormai bollente, la ragione lo stava abbandonando del tutto, ma non
voleva correre.
Si lasciò sfilare la felpa rimandendo a torso nudo, ad un tratto
vide tutta l'audacia della ragazza evaporare ed il rossore impadronirsi
del suo viso "Sakura" sussurrò lui poggiando la sua fronte contro quella di lei "No, io voglio farlo" sussurrò deglutendo mentre con la mano accarezzava la pelle del petto di lui.
Con delicatezza riprese a baciarla scendendo verso ill seno constatando che il - maledetto! - reggiseno non c'era, la fortuna girava a suo favore.
Con la mano destra riprese ad accarezzare la coscia liscia di lei
infilandosi fin oltre il bordo della vestaglia risalendo verso gli
slip, ad ogni movimento il respiro di entrambi aumentava quasi come
fossero a corto di ossigeno.
Gleli sfilò lentamente, mettendosi seduto e baciandole la gamba "Syaoran"
mugulò lei trattenento un risolino, lui rise mentre tornava sul
suo collo, odorava di fiori e ciò lo faceva impazzire ancora di
più.
Si sfilò i pantaloni, rimandendo in intimo, si mise a sedere
al centro del letto portandosi la ragazza sulle gambe; lentamente fece
scivolare via anche quella vestaglia per poter avere - finalmente - la completa visione del corpo nudo di lei.
L'agonia atroce che provava tra le sue gambe era tanta, troppa, ma non era ancora il momento.
Iniziò a baciare il seno, soffermandosi sui capezzoli con le
labbra mentre con la mano destra scendeva verso il basso ventre di lei,
sfiorò appena il punto debole di lei che inarcò la
schiena facendo scontrare i loro due sessi, ormai bisognosi l'uno
dell'altro.
"Syaoran" soffiò lei,
implorandolo, mentre la spingeva sul materasso continuando a
massaggiarle il punto che lui aveva essere capito fatale per lei, scese
verso la sua apertura infilando un dito mentre lei stringeva i suoi
capelli e le lenzuale tra le sue mani, la baciò cercando di
porre fine alla tortura a cui stava sottoponendo le sue bellissime
labbra.
Continuando con la sua - a quanto pare -
piacevole tortura, afferrò il portafogli tirando fuori tutto
ciò che aveva al suo interno e pescando disperato il
preservativo.
"Sakura" disse lui mentre lei
continuava a tirargli l'elastico dei boxer, li fece scivolare via
mentre apriva il piccolo pacchetto colorato.
Lentamente s'insinuò in lei con una smorfia di dolore in viso,
le prime volte era sempre così e lui si sentiva tremendamente in
colpa.
"Continua" sussurrò lei poggiando successivamente le mani sulla bocca, come a voler trattenere un urlo.
Lui proseguì fino a quando ache lei non iniziò a muovere
il suo bacino a tempo con quello di lui, entrambi arrivarono all'apice
del piacere trattenendosi in un bacio lungo, da mozzare loro il fiato.
"Allora, ora mi racconti di queto incubo?" chiese lei, avvolta nel lenzuolo insieme a lui, con la testa poggiata sul suo petto ancora nudo.
"Quale incubo?" sussurrò lui, sorridendo.
Ormai quell'incubo era solo un sogno lontano, niente avrebbe potuto rimpiazzare quel momento appena trascorso.
Oddio... come iniziare quest'angolo?!
Sono leggermente - ma anche troppo - imbarazzata da quello che ho scritto, ma allo stesso tempo fiera di me:
- ho appena scritto la mia prima storia arancione;
- ho appena scritto la mia prima storia con un atto sessuale al suo interno;
Quindi, siate clementi con me, ho cercato di essere il meno volgare possibile ma di descrivere ciò che potevo.
Ora vi lascio, l'imbarazzo è troppo AAAAH!
Vera.
|