Questa storia mi girava in testa da un po' di tempo a questa parte e, sinceramente, mi ci è voluto un po' per decidermi a provare a scriverne una mia di questo genere... Lo so, lo so... Ho ancora l'altra da concludere, ma non ho potuto fare a meno di iniziare questa, immaginandomi per una volta Sakura come la cattiva, la potente e terribile della storia.
Detto ciò, buona lettura sperando che vi piaccia :)
<< Mi hai deluso. >>
Quelle tre parole messe insieme riuscirono a farla stare male così come non era mai stata. Migliaia di kunai e shuriken piantati per tutto il corpo ed una katana che le trapassa il cuore.
Quando Sakura era stata avvicinata da un Anbu in ospedale ricevendo il messaggio di ritrovarsi immediatamente nell'ufficio dell'Hokage, subito un brutto presentimento si era insinuato nella sua mente. Aveva pensato a qualcuno ferito gravemente, ad una missione particolarmente difficile da compiere, ma mai, mai, si sarebbe immaginata una tale situazione.
Lei, in piedi davanti alla scrivania della persona più importante del Villaggio, con la testa china, i capelli color pastello a coprirle il volto sconcertato, mentre il suo cervello cercava una risposta logica a tutto quello.
Non c'era.
Una spiegazione logica non c'era.
O si trattava di uno scherzo ben architettato, o di un potente Genjutsu perché altrimenti, la realtà le avrebbe schiaffato in faccia la verità.
Aveva deluso la sua maestra.
Ma che cosa aveva fatto di così grave da meritarsi quelle parole?
Quando rialzò il volto, i suoi occhi verdi incontrarono lo sguardo duro e freddo della donna bionda.
<< Ma Shisho... Cosa ho fatt- >>
<< Evita di fare l'ingenua Sakura. Lo sai bene cosa hai fatto e mi stupisco che dopo essere stata scoperta tu ti sia comportando ancora così. >>
<< Davvero maestra, io non capisco... >>
<< Allora vediamo di rinfrescarti la memoria! >>
La voce squillante di Ino Yamanaka risuonò tra le pareti dell'ufficio, facendo ingresso insieme agli altri componenti dei Rookie 9.
<< Yamanaka! Vi avevo detto di aspettare fuori diamine! >>
<< Mi dispiace Tsunade-sama ma anche noi vogliamo sentire ciò che ha da dire questa traditrice. >> disse Kiba Inuzuka avvicinandosi alla rosa
<< Che cosa!? Traditrice!? Io non potrei mai tradire Konoha! È casa mia! >>
<< Basta così Sakura. Ci sono troppe prove e indizi che riconducono a te, insieme anche a dei testimoni oculari... Ormai è inutile che tu faccia così. >>
<< N-Naruto, tu davvero credi che io abbia tradito il Villaggio!? >>
Prima che potesse finire di parlare la voce severa e imperiosa dell'Hokage annunciò:
<< Per l'assassinio di una squadra Anbu e dei jonin del team 13, di aver sottratto loro con la forza i due rotoli segreti indirizzati a Suna e l'attacco a dei civili in viaggio che hanno tentato di fermati, per decisione unanime del Consiglio e su mio suggerimento, Sakura Haruno ti dichiaro ufficialmente Nukenin del Villaggio della Foglia, bandita da questo momento per i prossimi 5 anni. Preparati e vattene. Ringrazia la clemenza di cui disponiamo... Saresti dovuta essere giustiziata. Ora vattene. >>
<< Shisho non starà mica scherzando! Konoha è la mia casa! Non saprei dove andare, la prego mi di- >>
<< Basta così! Non ti rivolgere più in quel modo a me. Non sei più l più la mia allieva da quando hai deciso di tradirci.
Se entro mezz'ora non sparisci dalla mia vista e dal Villaggio sarò costretta a rinchiuderti e giustiziarti. Non ti voglio più vedere qua. Addio. >>
E mentre iniziava a correre via, sentì Kiba dire:
<< Mi stupisce che sia riuscita a sconfiggere così facilmente gli Anbu... Credevo fosse debole, Ma essere stata l'allieva dell'Hokage aiuta. >> gli altri annuirono.
In quel momento tutto le cadde addosso.
La vista si appannò fino ad oscurarsi totalmente e qualcosa si spezzò dentro di lei.
Spalancò gli occhi di colpo e iniziò ad annaspare con fatica.
Il petto si alzò velocemente riempiendo i polmoni della giovane con l'aria fresca del bosco.
Le mani andate ad appoggiarsi al mando erboso strinsero tra le dita qualche manciata di terriccio umido e sassolini. Rallentato il respiro, la ragazza sbuffò infastidita e con maggiore calma iniziò ad ascoltare il cinguettio mattiniero degli uccelli che risiedevano tra i rami degli alberi.
<< Hey Fiorellino... Un altro brutto sogno? >>
un uomo dalla pelle azzurrina con i tratti somatici da squalo, che indossava una tunica nera a nuvole rosse, si avvicinò alla rosa mantenendo salda nella mano destra la spada con cui si divertiva a portare via la vita dalle sue vittime.
<< Taci pesce lesso. Non sono affari tuoi... Piuttosto che ore sono? Non dobbiamo metterci in marcia? Deidara e gli altri ci staranno aspettando. >>
<< Quanta scortesia Fiorellino! E dire che abbiamo aspettato che ti svegliassi da sola senza disturbarti! Hai dormito per circa 11 ore ed è già pomeriggio inoltrato... >>
<< Cosa? Così tardi? >>
<< Sì. Ora che sei sveglia possiamo procedere e dirigerci al luogo dell'incontro. >>
Una figura alta e snella, dai capelli neri legati in una coda bassa e gli occhi costantemente rossi e ipnotici segnati da due profonde occhiaie giunse con passo calmo e cadenzato giunse verso i due compagni e fermatosi tra i due aggiunse:
<< Abbiamo concluso la missione affidataci ma, dopo poco che abbiamo iniziato a camminare verso il punto di raccolta ti sei addormentata. >>
nel mentre che spiegava il tutto, spense il fuoco utilizzato per cucinare e ritirata la roba iniziò ad inoltrarsi all'interno della boscaglia.
<< Eh già Sak, hai fatto tutto da sola. Non ci hai lasciato neanche divertirci un po'... Hai preso davvero sul serio questa missione... >>
alla vista del volto crucciato della giovane donna Kisame concluse di parlare dandole qualche dettaglio in più:
<< Dovevamo conquistare quel villaggio, non raderlo al suolo... Ma a quanto pare non eri d'accordo. Hai perso il controllo et voilà! Niente più Villaggio della Cascata. >>
Ricevendo un grugnito in risposta l'Hoshigaki decise di seguire l'Uchiha più grande camminando a fianco del loro Fiorellino che manteneva un'aria impassibile anche se, in fondo, il turbamento era parecchio: ritornare alla Foglia dopo 5 anni passati a scappare e a nascondersi come una bandita insieme ai suoi compagni dell'Akatsuki, non le portava alla mente buoni ricordi e presentimenti.
<< Muoviamoci prima che Deidara e Sasori decidano di fare tutto da soli. Non voglio perdermi nulla. >> un ghigno divertito si dipinse sul volto di entrambi gli uomini.
Sakura Haruno stava tornando a casa e non aveva intenzioni amichevoli.
La Foglia doveva prepararsi. |