SOGNI
(Fanfiction by
Guido Muggiani)
“Velocità fotonica!!!!!!!”
L’astronave balzò attraverso il cosmo come una meteora
luminosa lasciandosi dietro una scia color fuoco, le stelle attorno si
contorsero nella distorsione dimensionale allungandosi in intricati filamenti
simili a serpenti iridescenti …………… stelle, quante sono le stelle
nell’universo:
“Sto tornando alla mia stella natale!”
Dal cristallo della cabina di comando di Goldrake, Maria
osservava il dipanarsi dell’universo attorno a lei; uno spettacolo nuovo che
però non riusciva ad appassionarla, i suoi pensieri erano rimasti indietro
quasi non fossero riusciti a rimanere attaccati all’astronave dopo il balzo
iperspaziale, erano ancora là su quel pianeta azzurro assieme al suo cuore.
Sospirò abbassando lo sguardo sul mazzo di fiori che portava in grembo, presto
avrebbe potuto avere interi giardini di fiori sul suo pianeta eppure non riusciva
a gioire di questo; erano troppi i ricordi e le questioni irrisolte che si
lasciava indietro, troppi per una ragazzina di diciassette anni che aveva
dovuto crescere troppo in fretta ……. chiuse gli occhi quasi a volersi rifugiare
in un angolo tutto suo ove ritrovare volti e ambienti a lei cari.
Uno scossone la ridestò dal suo torpore, uno scossone
talmente forte da farle cadere i fiori: “Actarus, che succede?”
“Non lo so Maria” le rispose il fratello “qualcosa ci ha
fatti uscire violentemente dal tunnel iperspaziale bloccandoci in una specie di
rete magnetica!!”
“Dove ci troviamo?”
“Avevamo lasciato da poco il sistema solare, non capisco da
dove provenga questo campo di forza”
“Gli strumenti segnalano qualcosa di anomalo intorno a noi?”
“No Maria, ed è proprio questo che mi preoccupa!! Non c’è
segno di tempeste magnetiche generate da cause naturali come buchi neri o
pulsar, l’unica spiegazione è che questo fenomeno sia di origine artificiale!!”
“Eseguo una ricerca con il radar a scansione, se c’è
qualcosa là fuori non potrà sfuggirmi”
Maria azionò l’apparecchio e le lunghe dita elettroniche
emesse dall’antenna cominciarono ad accarezzare lo spazio circostante finchè
non toccarono qualcosa; “Ci siamo Actarus, il radar ha trovato qualcosa”
“Passalo all’analizzatore e poi proiettalo sullo schermo!”
Sul monitor della consolle cominciò a prendere forma un
oggetto, era una grossa sfera irta di antenne e di strani tubi puntati verso di
loro ma soprattutto portava un emblema che i due fratelli conoscevano bene; la
stella a quattro punte della guardia imperiale di Vega!!
“Actarus, cos’è quello?” chiese Maria non senza tradire una
nota di sgomento. “E’ un satellite di interdizione, probabilmente Vega ne aveva
piazzati alcuni ai confini del sistema solare per delimitare il territorio che
intendeva conquistare”
“Distruggiamolo Actarus!!!”
“Non è così semplice Maria, i satelliti di interdizione sono
programmati per bloccare qualsiasi mezzo che non risponda ai loro segnali di
riconoscimento e di distruggerlo al primo movimento, in questo momento sta
aspettando che un’astronave di Vega venga a prenderci senza sapere che non
verrà nessuno!!”
“E non puoi fare nulla?”
Actarus aspettò qualche istante prima di risponderle mentre
controllava i vari strumenti: “No Maria, il campo magnetico ha bloccato tutta
la strumentazione di volo inoltre al primo tentativo di reazione o di fuga il
satellite è programmato per aprire il fuoco ed in queste condizioni per noi
sarebbe fatale privi come siamo di qualsiasi difesa.”
“Vuoi dire che siamo bloccati qui?” Ormai il terrore si
stava impadronendo della ragazza, ma come? Dopo aver combattuto contro decine
di mostri spaziali ed aver distrutto il feroce tiranno Vega il Grande, dopo
aver trionfato su un nemico terribile ed aver salvato la galassia da un destino
di schiavitù dovevano trovare la loro fine per colpa di una stupida sentinella
robot che non sapeva nemmeno che i suoi creatori non esistevano più? Eppure
sembrava proprio quello il loro destino, bloccati dal campo magnetico, senza
possibilità di muoversi potevano solo aspettare che si esaurisse l’energia per
morire congelati nello spazio esterno ……. incredibile, Vega avrebbe vinto senza
saperlo!!
Le lacrime cominciarono a cadere dai suoi occhi ma non erano
lacrime di paura, anche in quel terribile frangente Maria pensava a qualcuno:
“Alcor, tu mi credi al sicuro in viaggio verso Fleed …… non saprai mai quello
che mi è successo. Ricordi, avevi detto che col Cosmo Speciale avresti potuto
venirmi a trovare sul mio pianeta, ma lo troverai deserto …….. Alcor, ricordi
quante volte mi hai salvata in battaglia, dove sei adesso? ….. Alcor
……..ALCOOOR!!!!!!!”
Riaprì gli occhi velati di pianto in tempo per vedere una
strana distorsione riempire lo spazio davanti a loro ed un’ombra coprire la
sagoma del satellite, un ombra dai contorni molto familiari, una specie di
treno spaziale: il Cosmo Speciale!!!!
“Actarus guarda!!!”
“Ho visto Maria, dobbiamo approfittare di questo momento,
bloccando il Cosmo Speciale il satellite ha lasciato liberi noi, prima che si
riorganizzi dobbiamo colpirlo!!!!!!!!”
“Si ma ….....???” e non riuscì a completare la richiesta,
sapeva chi ci doveva essere ai comandi del Cosmo Speciale e non poteva
permettere che gli accadesse qualcosa.
“Sarà una mossa disperata, ma è l’unica possibilità per
salvarci tutti!!!! Preparati Maria!!”
Actarus diede potenza
ai motori di Goldrake e si portò dietro al satellite, questo registrò il
movimento è si preparò a lanciare una nuova rete magnetica per bloccare di
nuovo l’astronave ma “MAGLIO PERFORANTE, PIOGGIA DI
FUOCO, TUONO SPAZIALE!!!!!!!!!!!!!!” Colpito da quella tremenda tripla scarica
il satellite esplose liberando il Cosmo Speciale ed il suo pilota che ancora
non aveva capito bene cosa era successo.
“Actarus??? …… ma cosa …????”
“Stai bene Alcor?” gli chiese l’amico.
“Si, ma cos’era quello?”
“L’ultima eredità di Vega, un satellite interditore e ce ne
devono essere degli altri, sarà compito vostro distruggerli!!”
“Alcor!!!” la voce di Maria risuonò nella radio “ma cosa ci
fai qui?”
“Non ti avevo detto che sarei venuto a trovarti? Beh, non ti
avevo detto quando né per quanto tempo mi sarei fermato ……….
La verità è che volevo venire a vivere con te su Fleed!!”
A Maria quasi mancò il fiato per l’emozione, tutto ciò che
non si erano detti sulla terra era stato detto ora nello spazio in quelle poche
parole ma la voce di Actarus spezzò l’incantesimo: “Alcor, tu hai dei doveri
sulla terra, non puoi venire con noi. Col professor Procton dovete cercare gli
altri satelliti e distruggerli!!”
“Per questo può bastare Venusia!!” ribatté il ragazzo.
“E con cosa potrà farlo se tu ti sei portato via il Cosmo
Speciale?”
L’argomentazione reggeva ed Alcor lo sapeva, a malincuore si
apprestò ad invertire la rotta quando: “Aspetta Actarus!!” esclamò Maria “io
voglio tornare sulla terra con lui, il Cosmo Speciale è stato progettato per
tre piloti ed io sono uno di loro quindi è un dovere che spetta anche a me!!”
“Ma Maria …….!!” “Tranquillo Actarus” gli rispose sorridendo
la sorella “quando avremo finito il lavoro sarà Alcor ad accompagnarmi su
Fleed, non è vero Alcor?”
Alcor era al colmo della gioia e non riusciva nemmeno a
rispondere, Actarus sorridendo accostò la sua astronave al Cosmo Speciale per
effettuare il trasbordo della sorella.
“Mi raccomando Alcor, non metterci troppo, vi aspetto su
Fleed!”
“Faremo presto Actarus, e quando verremo credo che il Cosmo
Speciale avrà tutta la squadra al completo a bordo, se capisci cosa intendo!!”
Actarus capiva e un velo di nostalgia attraversò i suoi
occhi mentre l’immagine di Venusia gli si formava nella mente. Maria intanto
aveva effettuato il trasbordo ed ora nella cabina con Alcor, finalmente nelle
sue braccia le sembrava che tutto l’universo intorno non esistesse e di vivere
come in un sogno …….. sogno ……. sogno ………
“Maria, svegliati!!!!” La ragazza aprì gli occhi, le stelle
fuori avevano smesso di vorticare e davanti all’astronave c’era un globo
iridescente sconosciuto. Sbatté le palpebre, aveva sognato; la terra ormai per
lei era solo un ricordo.
“Maria guarda, abbiamo avvistato Fleed!!!” le disse Actarus.
“Fleed è la mia patria” rispose asciugandosi un’ultima
lacrima “Ma non dimenticherò mai la terra!!”