Era una calda serata estiva alla Wammy’s..
-Dai Matt, usciamo un po’ da qui, non ne posso
più! Ora che è iniziata l’estate non
c’è un cacchio da fare qua dentro- Mello era
sdraiato sul letto senza maglietta e Matt stava giocando alla PSP.
-Non voglio tornare in uno di quei tuoi soliti locali. E poi, devo
finire questa partita.-
Mello sbuffò. Si alzò, prese di scatto la PSP
dell’amico e la spense.
-Oh, ora non hai più niente da fare-
-Eddai che cacchio, dovevo finire il livello!-
-Sei troppo fissato con questi cavolo di videogame!-
-Senti chi parla, signor cioccolatomane-
Il biondo staccò un pezzo dalla sua barretta di cioccolato
-Non rigirare la frittata- disse –Dai, usciamo, ti porto in
un posto nuovo-
-E va bene..- Come faceva Matt a farsi trascinare in giro in questa
maniera? Tanto sapeva benissimo che questo “posto
nuovo” era come gli altri. Mello si infilò una
delle sue maglie aderenti, salì sulla finestra e
saltò sull’albero di fronte.
-Un giorno di questi ci tronchiamo qualcosa..- disse Matt. Aprirono il
cancello dell’orfanotrofio e si avviarono per il marciapiede.
C’era tanta gente in giro, e dal locale dove Mello si
fermò si sentiva uscire della musica.
-Dove mi hai portato stavolta?-
Il biondo non rispose ed entrò. Nel locale facevano musica
dal vivo e molta gente ballava e si spintonava sotto al palco.
-Ci mancava l’Heavy Metal-
-Non è Heavy Metal, Matt, è Punk- lo corresse
Mello –Andiamo- e il ragazzo si infilò nella
calca, portandosi dietro l’amico
-Ma che..- Matt non riuscì a finire di parlare. Una spallata
lo colpì in pieno e lui cadde a terra. La ragazza gli tese
la mano, ridendo
-Ehi, non vorrai essere schiacciato, vero?- Matt prese la sua mano e si
rialzò
-Beh, ecco..- Un’altra spallata, questa volta proveniente da
sinistra lo gettò addosso alla ragazza, ma non caddero. Lei
continuava a saltare
-Dimmi la verità, non hai mai pogato, dico bene?-
-Non ho mai…?-
- Lascia stare- disse più forte lei, poi rise -Forse
è meglio se usciamo-
Uscirono dal locale e Matt si appoggiò al muro con un
sospiro (di sollievo..). La ragazza portava i capelli corti e ricci,
dietro molto corti e un po’ più lunghi davanti.
Era vestita con una canottiera bianca con delle scritte nere , un paio
di pantaloni neri, un paio di Converse basse con dei teschi
disegnati e una cravatta nera a righe rosse, dove era attaccata qualche
spilla. Parlò
-Non ti ho mai visto qui, dove abiti?-
-Vivo alla Wammy’s House..-
-La Wammy’s House? L’orfanotrofio per cervelloni?-
-Proprio quello- disse Matt con un sorriso
-E che ci fa un genio come te in un posto come questo?-
scherzò la ragazza
-Beh non sono venuto qui da solo, mi ci ha portato un mio amico..a
proposito, non ci siamo ancora presentati-
-Giusto, che scema, io sono Eva- e diede la mano a Matt
-Matt..- Poi prese una sigaretta e un accendino dalla tasca
–Ti spiace se fumo?-
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