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A la
Volonté du Peuple
Da
giorni, ormai, settimane, il Musain s'era
riempito del canto lieve e ancora immaturo dei giovani rivoluzionari
che vi trovavano rifugio per se stessi e le loro idee, lontani da occhi
e orecchie indiscreti, dai moschetti sempre carichi del re.
Fremono d'anticipazione, tenendo le
mani indaffarate nel fabbricare munizioni, lucidare e preparare le loro
armi, recuperate chissà dove per un colpo di fortuna.
Gioviali, anche le donne sedute ai tavoli si uniscono a quel canto
sussurrato, cucendo con cura bandiere tanto grandi da assomigliare alle
tovaglie.
Nous voulons faire la
lumière
Malgré le masque de la
nuit
Pour illuminer notre terre
Et changer la vie
Un giovane entra a passo di marcia
nello sgangherato quartier generale. Tutti si girano a guardarlo, mani
amiche lo raggiungono mentre la loro musica cambia improvvisamente
ritmo. Cresce, si fa di nuovo ruggito, la gente si muove frenetica da
una parte all'altra del piccolo ambiente al secondo piano.
Per un attimo, raggomitolato nella
sua bolla d'ebbrezza, Grantaire riesce quasi a crederci. I suoi occhi
socchiusi sono rivolti verso un punto ben definito, un tripudio di oro
e scarlatto che riempie tutta la stanza, risplende dei raggi dell'astro
della sera che attraversa testardo e morente i vetri sudici delle
finestre, irrompe nel locale dalla porta lasciata spalancata, prima che
qualche altro ubriacone come lui si ricordi di chiuderla.
Luce?
Quale altra luce? Si
chiede, muovendo appena la bocca nel sorriso sagace di chi pensa di
aver capito tutto. Avete
il Sole, lì con voi, non vi basta?
Angolo autrice:
una cosina semplice per celebrare - a.k.a portare il lutto -
dell'anniversario deile insurrezioni repubblicane *sigh*.
Spero vi sia piaciuta C:
Stay alive, kiddos.
Nana
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