Capitolo 1
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- Dammi la mano…
- Cosa
vuoi da me…? Perché vuoi aiutarmi…?
- Preferisci cadere
nel vuoto…?
- ……No…
- Allora afferrala … e
fidati di me…
- Ma…tu
chi sei…?
DRIIIIIIIIIIIIIIIIN
Ore sette del mattino. Una piccola sveglia grigio
metallizzato cominciò a suonare.
Kouji si destò
di scatto, spalancò gli occhi fissando il piccolo orologio situato sul
lato destro del suo comodino. Respirava affannosamente, come avesse
corso. Il sudore gli ricopriva gran parte della fronte, stese il braccio
sinistro, prendendo un fazzoletto posto ai piedi del
suo letto. Si asciugò il viso tamponando quelle piccole goccioline.
Non era la prima che quel sogno lo accompagnasse durante la
notte, da una settimana oramai, le stesse immagini gli apparivano
quasi ogni sera. Lui, nel vuoto, aggrappato solo a
una roccia, sotto di esso un abisso oscuro senza vita. Una strana figura,
annerita, gli porgeva la mano, una voce, apparentemente di
ragazza, lo esortava ad aggrapparsi alle sue dita.
A chi apparteneva quel suono? Cos’era il vuoto immenso sotto
i suoi piedi? A questi quesiti non trovò risposta. Ogni qualvolta formulasse la
domanda, quella visione onirica veniva spezzata di
scatto lasciandolo ad affrontare un quasi forzato risveglio.
Il sole era già alto nel cielo, i primi
raggi filtravano dalle fessure della tenda, trafiggendo l’oscurità nella
camera.
I lunghi capelli neri, sciolti, gli ricadevano sulle spalle.
Alcuni ciuffi gli attraversavano il viso accostandosi alle labbra. Fece
scivolare la mano tra di essi, portandoli indietro.
Scese dal letto, si sfilò la maglietta un po’ inumidita
gettandola a terra, e si diresse in bagno.
Cosa mai potesse volere da lui quell’esile figura? Perché voleva
aiutarlo? Queste le domande che gli attorniavano la testa, mentre aprendo il
rubinetto, si apprestò ad entrare in doccia. Lo scroscio dell’acqua lavò via
qualsiasi segno dell’inquieta nottata. Ma dentro di esso,
continuava a persistere il dubbio.
Ore 8:00
Quartiere di Shibuya
- Mamma! Takuya non mi fa giocare!!- esclamò un ragazzino aggrottando la bocca.
- Takuya ma quando la smetterai di
fare il bambino? E’ ora di crescere…hai sedici anni!
Avanti corri a prepararti altrimenti farai tardi a
scuola – disse la signora Yuriko Kanbara,
rimproverando il figlio maggiore.
Takuya da parte sua si limitò
solamente a sbuffare, lasciando il posto al fratello minore, che in un’ attimo si appropriò del joypad
di un colore rosso acceso.
- Sei un piagnucolone!- brontolò Takuya
al ragazzino- Ricorri sempre all’aiuto della mamma…e poi se non hai la febbre
perché te ne stai a casa?! Non è giusto! Mi appello alla corte marziale!- esclamò lui incrociando le
braccia.
- Fai poco lo spiritoso…sai
benissimo che Shinya è ancora influenzato- dichiarò
la madre dei due controllando il termometro al figlio minore.
- Si certo come no…- parlottò il
ragazzo a voce bassa e con occhi socchiusi.- E sentiamo… quanto hai di febbre
scimmiotta?- chiese poi in tono scherzoso scompigliando i capelli castani del
ragazzino.
- Trentasette e due linee!- asserì lui cacciando la lingua
al fratello.
- Indisponente! Portami rispetto dopotutto sono sempre il
maggiore!- dichiarò Takuya
con aria di superiorità- E poi questa non è febbre!
- Senti chi parla…allora anche tu devi portare rispetto alla
tua amichetta bionda!- disse Shinya con tono
derisorio e affannandosi con i tasti del controller.
- Che c’entra Izumi con questo
discorso?!- gridò lui alquanto seccato - Non vedo il
motivo di tirarla in ballo…-proseguì rivolgendo lo sguardo altrove.
- Mamma mamma
Takuya e Izumi hanno
litigato!- asserì il ragazzino alla donna sogghignando furbescamente.
Takuya sbalzò di scatto
tappandogli la bocca con una mano.
- Taci mostriciattolo!- gli ordinò cercando di ammutolirlo.
Da parte sua, Shinya, spalancò le
labbra affondando i suoi denti nella morbida pelle.
- AAAH!!! CHE MALE!!!- urlò lui
scuotendo velocemente la mano destra- Potevi staccarmi un dito, te ne rendi
conto?! Sei proprio una scimmia!
Il ragazzino, non curante della urla
isteriche di suo fratello continuò imperterrito riprendendo l’argomento.
- Takuya le ha detto
di mettersi a dieta e lei gli ha dato uno schiaffo!- disse poi mettendo il
gioco in pausa.
- Ma che stai dicendo?! Non è affatto vero!!- ribatté Takuya
avanzando minacciosamente verso suo fratello.
- E’ invece sì! Me lo ha detto Junpei!- Shinya fece
altrettanto. Scattò in piedi portandosi le mani sui fianchi.
- ACC!- strepitò lui digrignando i denti- Maledetto JP!! Non appena lo vedo mi
sentirà…e come se mi sentirà!! E
poi non sono affari che ti riguardano! Pensa a giocare
piuttosto…!- il viso di Takuya si accese di
rosso, voltò le spalle al fratello per non farsi scorgere.
- Ah ah! A Takuya piace Izumi ma Izumi non piace Takuya!- dichiarò
Shinya con voce canzonatoria.
Takuya da parte sua non poté
trattenersi, adesso basta pensò prontamente, e così…i due iniziarono a
litigare.
- A me non piace Izumi!- asserì
convinto.
- Allora perché sei diventato tutto rosso eh?! Spiega!- ribadì il ragazzino
guardandolo in volto.
- Aaah non è vero!- ribatté lui
portandosi istantaneamente le mani in faccia.
- E invece si! Sei più rosso di questo joypad! Ah Ah!- controbatté Shinya
afferrando l’oggetto in questione.
- Bugiardo! Alla tua età non dovresti mentire! Ma che ti insegnano a scuola?!
- A dire sempre la verità!- fece
lui con accento convinto, poi proseguì- E infatti… tu e la ragazzina bionda
avete litigato!
- Si chiama Izumi! Mettitelo ben
in testa! Sono cinque anni che la conosci e non hai ancora imparato il suo nome?!- brontolò Takuya sradicando il
controller rosso amaranto dalle mani del fratello.
- Come pensavo…- sospirò il ragazzino incrociando le braccia
e annuendo più volte con il capo.
- Come pensavi cosa?! – chiese Takuya un po’ seccato.
- Ma…niente di speciale…solamente
che… ti piace! Altrimenti perché ti affanneresti così
tanto per un semplice nome?- dichiarò lui riprendendosi l’aggeggio colorato di
rosso.
- ARGH!- il ragazzo sobbalzò di nuovo, si sentì le guance
avvampare quasi coperte dalle fiamme, un po’ per l’imbarazzo un po’ per la
rabbia data l’insistente cocciutaggine del fratellino minore- Ti ho gia detto
che a me non piace Izumi!!
- Anche tuo padre affermò la stessa
cosa ai tempi della scuola- fece la signora Yuriko intervenendo
nella lite.
- AAAH
Mamma da quanto tempo sei li?!- Takuya trabalzò voltandosi
di scatto verso la madre.
- Giusto il tempo per dividervi… ma quando la smetterete
entrambi? Oramai siete cresciuti, il periodo dei bisticci tra
fratelli dovrebbe cessare non vi pare?
- E’ stato Shinya ad iniziare! Io
stavolta non c’entro, prenditela con lui – le disse il
ragazzo additando il fratellino che da parte sua cercò naturalmente di
difendersi.
- Non è colpa mia se Takuya ha
detto a Izumi di essersi
ingrassata!
- Ehi scimmia aspetta un attimo! Le ho solo detto di
mettersi a dieta non che fosse ingrassata! Mettiamo i
puntini sugli “i”!
- Capirai la differenza…e con lo schiaffo come la mettiamo?
Eh? Ehehehe - replicò Shinya
ridacchiando.
- Quello…quello è un dettaglio! Non è colpa mia se sono il
suo bersaglio preferito…!
La signora Kanbara ascoltava quasi
divertita i loro ragionamenti, le ritornarono alla mente alcuni episodi capitateli molti anni prima che i due nascessero.
- Anche tuo padre commise lo stesso
errore…! Successe ai tempi della scuola, ricordo benissimo quel giorno, e credo
anche lui…eh eh!- portandosi
una mano alla bocca, concluse sorridendo.
- Davvero? E tu gli hai tirato uno
schiaffo?- domandò Takuya incuriosito quanto
sbalordito.
- Certo! Partì immediatamente! Le donne vanno rispettate!-
asserì lei convinta- Tu dovresti fare altrettanto con Izumi,
è una brava ragazza ma spesso non usi molta gentilezza
nei suoi riguardi…- concluse la signora Yuriko
aggiustando la maglietta del ragazzo, un po’ stropicciata.
- Adesso le dai anche ragione? Roba
da matti…- Takuya si batté una mano in volto
sospirando. Poi con voce bassa si avvicinò all’orecchio della madre- E cos’ha
fatto papà per farsi…si insomma… perdonare?- chiese
con le guance leggermente arrossate.
- Beh…il giorno dopo per scusarsi mi regalò un mazzo di
fiori…un po’ appassito ma pur sempre un mazzo di fiori! Sono convinta che anche
lei ti perdonerà se farai un simile gesto!
- Cooosa?!! Nemmeno per idea!! La mia era solo semplice curiosità… non ho nessunissima intenzione di
regalare qualcosa a quella strega! Chi mi assicura che
poi non me la tirerà in faccia…?- Takuya sembrava
alquanto imbarazzato, benché fosse ormai cresciuto, di discorsi relativi alle
tematiche sulle ragazze preferiva farne a meno, anche perché, orgoglioso, li
reputava concetti “inutili”e dispersivi per un “duro” come lui! Mormorando tra
sé e sé, si diresse in camera sua, agguantò la cartella caricandola in spalla,
e uscì.- Io vado! Ci vediamo quando
torno! Ciao scimmia!
Il ragazzino prontamente si voltò verso di lui.
- Salutami…ehm…com’è che si chiama…? Insomma, la ragazza
bionda!
- IZUMI!! Si chiama IZUMI!
- gli urlò il fratello sbattendo la porta con fare deciso e… pesante.
- …tutto suo padre…!- concluse la
signora Kanbara, osservandolo correre dalla finestra
della cucina. Poi sospirando, prese a se un grazioso portafoto
intagliato in legno adagiato sul mobiletto lì accanto, e lo strinse
amorevolmente. L’immagine ritraeva i suoi piccoli grandi ometti, come amava
definirli lei.
Benché Takuya avesse sedici anni,
e per Shinya la soglia dei tredici era oramai vicina,
in cuor suo rimanevano e sarebbero sempre rimasti i suoi piccoli grandi tesori.
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Si conclude
il primo capitolo della mia prima fanfic a capitoli! (Scusate il gioco di parole ^^”)
Effettivamente, rileggendolo,
alcune cose (praticamente tutte) risultano ancora
avvolte da una fitta nebbia…(un po’ come il sogno di Kouji)
e lo sarà così per i primi tre/quattro capitoli…spero non vi annoierete di
aspettare così tanto…ma sto da poco concludendo il quinto paragrafo, quindi li
vedrete pubblicati in maniera diciamo piuttosto “rapida” (imprevisti
permettendo).
Come già detto poco fa, prima
fic a capitoli, spero piaccia
e risulti gradevole da leggere.
Ringrazio tutte le persone
che presteranno un po’ di attenzione in questo mio
lavoro al quale sto dedicando molto del mio poco tempo…!
Infinitamente grazie!
Botan