1 - Per arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte
Per
arrivare all'alba, non c'è altra via che la notte
Personaggi:
Junior & Gohan
Rating: Verde
Setting:
Post scontro con Radish
- Maestro?
La voce sottile del bambino rimbombò nelle orecchie
sensibili del namecciano, che, impassibile, sedeva sull'orlo del
precipizio, il lungo mantello al vento freddo della notte.
- Maestro? - la vocina non la smetteva di chiamarlo, trapanandogli il
cranio. Voleva soltanto un po' di pace per meditare, era
così difficile da capire?
- … Maestro? - Con gli occhi iniettati di sangue, Junior si
girò come una belva, i denti appuntiti scoperti in in ghigno
nevrotico.
- Provaci,
provaci a chiamarmi un'altra volta, e giuro che ti butto giù
nel burrone! - abbaiò da sopra la spalla, fulminando con i
suoi spaventosi occhi il bambino. Gohan tremò visibilmente,
le mani incrociate sul petto e gli occhi sbarrati, ma non si
azzardò a muoversi di un millimetro. Attese che il sensei
riprendesse fiato, per poi riprendere con le guance imporporate
dall'imbarazzo:
- Ho tanta paura, Maestro.
- Non mi importa. Tornatene a dormire. - disse sbrigativamente
l'adulto, tornando a guardare dritto davanti a sé. Quel
bambino, che proprio pochi giorni prima si era trasformato in un
orrendo scimmione, mettendolo in seria difficoltà, aveva
paura? Paura di cosa, sua madre era lontana, gli aveva fatto un favore
a portarlo via. Sentì i corti passi di Gohan mentre tornava
al suo giaciglio, parecchi metri più in là. Si
rilassò, abbassando le spalle contratte e chiudendo gli
occhi, lasciandosi scivolare nelle tranquille braccia della sua
meditazione, convinto che tutti i suoi problemi sarebbero finiti. O
almeno, così pensava.
Sentì chiaramente tirare su col naso, e rumore di singhiozzi
provenire da dietro di lui. Storse la bocca, non si sarebbe fatto certo
impietosire dall'ennesimo piagnisteo del ragazzino. Di lì a
poco sarebbe crollato addormentato, e avrebbe potuto finalmente
rilassarsi. Oppure, poteva dargli un fulmineo colpo dietro al collo con
il taglio della mano, tramortendolo e assicurandosi una buona nottata
di riposo. Una vena iniziò a pulsare sulla sua tempia non
appena sentì i primi gemiti. Una seconda vena, stavolta sul
collo, si gonfiò visibilmente nel sentire i singhiozzi
aumentare di volume. Alla quinta vena, il namecciano perse le staffe.
Si alzò in tutta la sua poderosa stazza, coprendo la
distanza che lo separava dal bambino con appena tre falcate. Gli tolse
le coperte di prepotenza, ritrovandosi ad osservare il faccino
arrossato di Gohan.
- Che diamine vuoi? - sbottò piegando le ginocchia e
abbassandosi verso di lui con un volto a metà fra
l'esasperato e il nevrotico, le mani strette a pugno che si muovevano
vicino ai fianchi.
- Ho pa-paura, v-voglio il mio p-papà –
singhiozzò a fatica il bambino, coprendosi gli occhi con le
mani. Junior rimase immobile.
Quel picco solitario sui Monti Paoz era da parecchie ore silenzioso.
Gohan dormiva tranquillo, avvolto nell'ampio mantello del sensei,
schiena contro schiena. Il Namecciano, seduto a terra,
osservò l'orizzonte tingersi di un tenue rosa.
Per arrivare
all’alba non c’è altra via che la notte,
pensò. Presto, Gohan non avrebbe avuto mai più
paura del buio, e avrebbe potuto camminare nei tiepidi raggi
dell'aurora senza timore.
Angolo autrice:
Dev'essere
il caldo, ma mi è venuta in mente questa serie in un
pomeriggio afoso dopo una non troppo salutare maratona di Criminal
Minds.
Ho deciso di darmi
una sfida personale per superare due enormi miei ostacoli: la
grafomania e l'odio verso le citazioni.
Le citazioni possono
tornare utili, e devo imparare ad usarle. E devo imparare a scrivere
meno, da qui l'idea.
Cinquecento parole,
due personaggi, una citazione.
Qui abbiamo una citazione di Kahlil Gibran, poeta libanese
naturalizzato statunitense. Ho pensato spesso al rapporto fra Junior e
Gohan, e il modo in cui questo ha inevitabilemnte inciso sulla psiche
di entrambi. Gohan è di molto maturato, diventando un
ragazzo serio e responsabile, mentre Junior ha imparato che non
c'è nulla di male ad affezionarsi alle persone e ad aprirsi
a loro, diventando molto più umano. Ma per arrivare a tale
traguardo, hanno dovuto affrontare mille perizie. Gohan ha dovuto
superare le sue paure e le inibizioni che il suo animo gentile gli
poneva, Junior ha dovuto abbassare le sue difese e mostrarsi per la
brava persona che in fondo è.
Ok, finita la spiegazione.
Ringrazio
chiunque recensirà e metterà questa storia fra
seguite e preferite!
Black Ink Velvet
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