CANOTTINO
SUPERVELA!
“Ciao
ragazzi, venite
anche anche voi a vedere il naufragio?” domandò
Nappa a Bardack e
Gine, intenti a costruire un castello di sabbia.
Il
bambino si voltò verso
Nappa, un ragazzo grande e grosso di soli quattordici anni,
già
pelato e muscoloso, e notò che, come al solito, di fianco a
lui
c'era Vegeta, suo fratello gemello.
Prima
di diventare l'ombra
di suo fratello, Nappa era stato un bulletto che si divertiva a
rubare la merenda ai bambini più piccoli fino a quando
Vegeta,
nessuno aveva mai capito bene come, non era riuscito a farlo
diventare la sua guardia del corpo personale.
Se
facevi uno sgarro a
Vegeta, dopo cinque secondi arrivava Nappa che te le suonava di santa
ragione.
Era
meglio lasciarlo in
pace... tuttavia, grazie a ciò, la fama di Vegeta era
cresciuta
molto a scuola, facendolo diventare un mito.
“Naufragio?
Quale
naufragio?” domandò Gine, smettendo di decorare la
torre del
castello con conchiglie, e Vegeta disse a Nappa, ridacchiando:
“Scommetto che i due polli non sanno niente.”
“Eh eh... ma se
lo sa tutta la spiaggia.” commentò, divertito,
Nappa.
“Che
cosa dovremmo
sapere?” domandò, seccato, Bardack e Nappa
spiegò: “Ma che
Echalotte ha vinto il canottino supervela delle patatine
Crokka.”
“Sì, dentro le patatine ha trovato il gettone del
1° premio.”
aggiunse Vegeta e Gine esclamò: “Uao! Che fortuna!
Ma che cosa
c'entra il naufragio?” “Be', il canottino supervela
non è un
semplice canotto, bisogna saperlo guidare e allora Echalotte ha
dovuto trovare qualcuno che le insegnasse...”
continuò Vegeta e,
mentre Bardack voltava un attimo la testa, Gine lo interruppe:
“Io
però ancora non capisco il naufragio.”
Bardack,
al contrario,
aveva capito a cosa si riferisse il fratello.
Vide
Toma, con tanto di
cappello da capitano in testa, camminare davanti a Echalotte,
dicendole: “Cara Echalotte, l'importante è
conoscere bene il
mare!” “L'importante è che tu non mi
rompi il canotto che ho
appena vinto, caro capitano!” ribatté la bambina.
“Lascia
perdere, Gine.
Penso di aver capito, si tratta di una facile previsione.” le
rivelò Bardack, indicandole col dito i due.
“Magari
ti preoccupi
inutilmente, Gine.”
Bardack
e Gine erano
davanti alla riva del mare.
Mentre
Bardack guardava
Toma ed Echalotte sul canotto, Gine tremava come una foglia e diceva:
“Gasp! Mia cugina Echalotte... con Toma... sul canottino
supervela!” “Forse sa fare qualcosa senza provocare
catastrofi.”
disse Bardack continuando a guardare il mare e Gine parve calmarsi:
“Già... magari hai ragione... forse mi sto
preoccupando per
nulla...”
“Ecco
fatto. La
ciambella di salvataggio è a posto. Hai già
issato la vela,
capitano?” domandò Echalotte, buttando in mare il
salvagente,
mentre Toma, dietro di lei, era coperto dalla vela rossa, tranne che
per un braccio che agitava per chiedere aiuto.
“Mmm...
ora li ho persi
di vista.” fece Bardack ad un tratto.
Gine
era sempre più
terrorizzata.
Mentre
il vento le
scompigliava i capelli, esclamò: “ARGH... con
questo vento...
GASP! Poveri Echalotte e Toma... si perderanno nell'oceano!”
“Ma
va là, scommetto che quel rapanello non riesce nemmeno ad
issare la
vela.” la rassicurò Bardack ridendo e Gine,
guardandolo, domandò:
“Tu... tu dici?”
Proprio
in quel momento,
Toma, sul canotto, fece un balzo in aria e il vento cominciò
a far
muovere il canotto.
“Sai,
Gine, credo di
aver perso la scommessa.” dichiarò Bardack,
indicandole il
canotto, e la bambina, vedendo il canotto che si muoveva a tutta
velocità verso il mare, urlò:
“ARGH!”
“Dobbiamo
fare
qualcosa!” esclamò Gine, sempre più
preoccupata, e Bardack le
rispose: “Io sono andato dal bagnino, ma lui dice che se non
oltrepassano il cartello del limite di sicurezza va tutto bene e non
c'è pericolo...”
Poi,
accorgendosi che Gine
non lo stava ascoltando per niente, le domandò:
“Gine... mi
ascolti? Che cosa hai intenzione di fare?” “Avanti,
sbrigati e
salta su! Chi fa da sé fa per tre!”
ordinò la bambina, mostrando
un canotto con due remi.
“Questa
tua decisione
non farà che aumentare il numero dei dispersi in
mare!” commentò
Bardack ma venne prontamente zittito da Gine: “Zitto e
rema!”
Per
cinque minuti, i due
continuarono a remare finché Gine esclamò:
“Eccoli! Ormai sono
vicini! Avanti, rema più forte, Bardack!”
Ad
un tratto, però la
bambina smise di remare e disse: “Un momento... GASP! Hanno
cambiato direzione!”
Bardack
girò la testa e,
vedendo quale direzione aveva preso quel dannato canotto, non
poté
fare a meno di sussultare.
“CI
VENGONO ADDOSSO!”
urlarono, all'uniscono, i due bambini.
SBONG
“Bardack,
Gine, siete
venuti a salvarmi?” domandò, incredula, Echalotte,
seduta nella
ciambella di salvataggio, e Bardack, che era aggrappato alla
ciambella del canotto, disse, in maniera sarcastica: “No,
pensavamo
ti annoiassi così tutta sola... tze!”
Nel
frattempo Gine, che
era a sua volta aggrappata alla vita di Bardack, alzò gli
occhi e
notò: “GASP! Ma quello è il cartello
del limite di sicurezza!”
BONG
“ARGH!”
Il
canotto andò a
schiantarsi contro il cartello e tutti i presenti, tranne Toma,
furono sbalzati in mare.
Echalotte
diede
un'occhiata al suo canotto e si disperò: “Il mio
bel canottino
supervela si è forato nell'urto... e ora sta
affondando!”
Mentre
il canotto
affondava tra mille bollicine, Toma, che era rimasto a bordo, si mise
la mano in fronte in modo militare e annunciò, in tono
solenne: “E'
tradizione, il capitano affonda sempre col suo vascello!
TATATARAA!”
“Però con questa bassa marea se vuoi affondare
completamente ti
dovrai stendere.” gli fece notare Vegeta, che si trovava in
piedi
dietro di lui, con l'acqua che gli arrivava a malapena alla vita.
“Mi
dispiace, Echalotte,
mari pericolosi! Bassi fondali! Un naufragio inevitabile!”
dichiarò
Toma e la bambina, con tutta la calma del mondo, fece le spallucce e
commentò: “Come si dice, capitano: l'importante
è non guastarsi
l'appetito!”
Quella
frase lasciò senza
parole Bardack e Gine e, mentre tornavano a riva, i due si misero a
parlare: “Sai, Gine, non credevo che Echalotte avrebbe preso
così
bene il naufragio del suo canottino.”
“Già, ma cosa c'entra
l'appetito?”
“Ho
trovatof unf
altrov... gettovcino prevmio! GNAM GNAM!”
Toma
allungò il gettone
che aveva trovato all'interno delle patatine, dopo aver gettato, il
sacchetto ormai vuoto nell'immensa pila di sacchetti vuoti dietro
alla sedia in cui era seduto.
Echalotte
superò l'intero
scaffale di patatine vicino a Toma e ordinò:
“Vedere! Mmm... vinci
altri cinque sacchetti di patatine Crokka! Che fortuna! Hai ancora
qualche possibilità di rivincermi il canottino
supervela!” |