Vado di
fretta, quindi qualche breve info di servizio: le claymore in sta au
sono "gli ibridi" mentre i risvegliati i marziani.
Buona lettura ~
★ Iniziativa: Questa
storia partecipa al “Living Mars” a cura di
Fanwriter.it!
★
Numero Parole: 1070
★
Prompt/Traccia: 14. Soulmate!AU, in cui A vive sulla Terra e B su
Marte.
Sapeva
che non poteva funzionare. Insomma, Raki era sempre stato un ragazzo
con la testa sulle spalle. Faceva di tutto per poter condurre una vita
tranquilla, nonostante le difficoltà. Certo, era
l’unico umano – adottato – in una
famiglia di marziani e vivevano allegramente sulla Terra nonostante
fossero tutt’altro che tradizionali, nonostante Easley si sia
sempre presentato ai colloqui alla sua scuola si vedeva lontano un
miglio che non fossero nemmeno lontanamente imparentati.
Certo, era passato un secolo da quando ormai Terra e Marte
erano in pieno gemellaggio, e lui da bravo orfano era stato facilmente
scaricato ad una famiglia straniera come parte del progetto, ma non gli
era poi andata così male. Easley non lo trattava affatto
male, e Riccardo pareva qualche zio figo che passava sempre di
lì per caso, senza contare che Priscilla aveva
l’età mentale di una bambina di quattro anni
– scaricando quindi a lui gli oneri di
responsabilità – ma non poteva di certo
lamentarsi.
Finché non aveva incontrato Claire.
E d’accordo, il loro primo incontro era stato ad
una marcia di integrazione di ibridi terrenomarziani dove lei lo aveva
difeso da un tizio che probabilmente lo avrebbe ucciso, e la madre
adottiva di lei sembrava non vederlo di buon occhio, eppure era
scattato qualcosa.
Ovviamente, lei viveva su Marte. Lui sulla Terra.
E nessuno dei due, in quel periodo di improvvisa tensione,
poteva muoversi verso l’altro.
Si tenevano in contatto con delle lettere, una pratica che
sembrava essere tornata molto in voga nonostante internet tra i due
pianeti funzionasse a meraviglia – tranne che in camera sua,
il Wi-Fi lì avrebbe sempre fatto schifo a prescindere.
Lui, comunque, era la prima volta che si sentiva in sintonia
così tanto con qualcuno. Non era certo un problema che
Claire fosse una ragazza, più grande di lui tra
l’altro, perché non aveva mai avuto
difficoltà ad approcciarsi a loro. Anche perché
viveva con Priscilla e a lungo andare gli era divenuto facile
considerare il genere femminile come suo pari, e quindi anche
rapportarsi con esso era molto semplice.
Anche quel pomeriggio, tornando da lezione, aveva trovato
una lettera nella cassetta della posta. Era in piacere vedere quel
pezzo di carta, se non pensava al fatto che avevano nuovamente
aumentato i prezzi dei francobolli e che ormai metà della
sua paghetta volava via solo su quelli. Aveva già deciso
dentro di sé che non gli importava, l’avrebbe
spesa anche tutta se questo significava poter rimanere in contatto con
Claire. Certo, avevano anche le chiamate su Skype, ma scriversi gli
dava davvero una sensazione diversa, anche perché magari
durante le chiamate un membro della sua famiglia sembrava avere il
tempismo pessimo di entrare nei momenti meno opportuni, magari
soprattutto quando l’atmosfera era romantica. Quasi di
intimità. Prontamente rovinata.
« Ehilà, ragazzo, un’altra
missiva dalla tua bella? » Easley è seduto in
soggiorno quando entra in casa. Ha i capelli raccolti e sta leggendo
dei fogli – probabilmente bollette, Easley detesta le
bollette quasi quanto detesta le visite a sorpresa di Riful –
ma Raki sa che gli sta prestando attenzione.
« Si chiama Claire. » bofonchia,
togliendosi il cappotto e le scarpe. L’inverno stava
arrivando e lui ancora non sentiva il bisogno di mettersi qualcosa di
più pesante. « Priscilla
dov’è? »
« Credo sia uscita. » gli risponde
allora Easley. « Dovrebbe tornare per cena. » a
Raki non piace che Priscilla esca da sola. Certo, è forte ma
è anche tanto instabile. Senza considerare gli attacchi ai
marziani degli ultimi periodi. Certo, la ragazza era piuttosto brava a
mantenere delle sembianze umane – cosa che, per esempio, gli
ibridi non erano in grado di fare – ma allo stesso tempo era
vulnerabile. « Non fare quella faccia Raki. Oggi stava bene,
altrimenti non l’avrei lasciata andare. »
Si accontenta di quella risposta, e sale verso la sua
stanza. Non sapeva molto del passato di quella che era a tutti gli
effetti una sorellastra, ma aveva intuito un’infanzia di
abusi e chissà che altro. Non era certo di voler davvero
sapere cosa aveva passato Priscilla.
Forse avrebbe dovuto parlarne con Claire.
Scrivere a lei lo aiutava a sfogarsi, che si trattasse di un
voto basso o di preoccupazione verso le tensioni della loro
società. Lei sembrava avere la risposta a tutto, o almeno
era in grado di placare la sua indole tendente
all’ansietà.
Con calma si siede sul letto, e apre la busta.
La calligrafia della ragazza è frettolosa, in
certi tratti persino difficile da leggere, ma ormai gli era famigliare.
Claire stessa gli era famigliare. Era una presenza, anche se non
fisica, che accompagnava le sue giornate. Gli doleva di non vederla
più spesso, ma il biglietto Terra-Marte costava anche
più dei francobolli. Magari poteva invitarla a passare
l’estate da loro, nonostante tra lei e Priscilla non ci fosse
esattamente una grande simpatia. Non era riuscito a capire il
perché.
La lettera è lunga tre pagine, ma non se ne
stupisce. Erano passate settimane dall’ultima, ed era rimasto
al fatto che Miria, la sua superiore, aveva accettato un progetto
enorme da completare in poco tempo. Claire non si era lamentata in
maniera esplicita, ma era palese che fosse tutt’altro che
contenta, soprattutto perché Denev aveva dovuto recuperare
Helen dall’ennesima sbornia con qualche alta sfera del loro
reparto.
Le aveva incontrate entrambe, e dopo essere stato trattato
come un ragazzino non negava di essersi divertito un sacco.
Comunque Claire gli sembrava esausta dal testo della
lettera. Avevano portato a termine il lavoro, con tanto di sbronza di
festeggiamento con le colleghe. Non era una sorpresa simile notizia.
Certo, era quasi un obbligo festeggiare dopo aver lavorato, ma lui era
ancora uno studente e Easley era più un ricco ereditiere,
quindi non aveva la minima idea di come funzionasse il mondo del lavoro.
Il testo continua, raccontando di come Teresa abbia ricevuto
un’altra promozione – che novità!
– e che Irene è tornata da un altro dei suoi
viaggi, portandole qualche souvenir dal nome impronunciabile. Raki
continua a leggere, fino ad arrivare fino alla fine. Sorride,
rileggendo ogni riga più volte con rinnovato entusiasmo, e
mette le carte sul comodino.
Si sdraia sul letto, fissando il soffitto. Dovrebbe iniziare
a pensare ad una risposta, a buttare giù qualche riga
raccontandole le sue poche novità, ma il macigno che ha sul
cuore gli appare troppo pesante. Claire gli manca. Vorrebbe vederla.
Magari potrebbe fare un viaggio su Marte, così, per vedere
come sta.
Magari, un giorno non troppo lontano.
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