Plans before War

di GeoFender
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Note sulla storia:

Questa è la prima Shepard che ho creato, è appunto nata sulla Terra e non è tenera, ma ho scelto Paragon come allineamento. Spero che vi piaccia questo scorcio fra lei e Liara prima che finiscano il periodo di licenza sulla Cittadella.

 





 
Raggi di sole artificiali penetrarono nella grande vetrata dell'appartamento del Capitano Anderson, illuminando prepotentemente il viso di uno Spettro dai corti capelli neri.
 
 
 
«Non voglio andare al lavoro e rischiare la vita per salvare l'universo. I Razziatori non possono tornare fra duecento anni?»
 
Mormorò sempre lo Spettro, mantenendo chiusi gli occhi cobalto, proteggendoli ulteriormente nascondendo il viso su quello che pensava fosse il cuscino. Un vago sentore d'arancio le fece alzare le palpebre, incrociando così lo sguardo cristallino della giovane asari.
 
 
 
«Shepard, sai che questo significherebbe che sarei io ad affrontarli.» 
 
Spiegò Liara, osservando Shepard avvolta nella larga e nera felpa dell'iniziativa N7. Una felpa in cui tante volte si era addormentata -in lacrime- dopo la morte della comandante dell'Alleanza. Ma in quel momento era lì, viva e calda tra le sue braccia, sul divano improvvisato come letto. Ma sapeva che quella licenza, maledetta e benedetta al tempo stesso, sarebbe presto finita. Presto sarebbero dovuti partire per la stazione Cronos, il quartier generale della Cerberus, il ché poteva significare vedere di nuovo morire Geo -la chiamava così solo nei suoi pensieri- e non poter fare nulla per riportarla nuovamente indietro.
 
 
Shepard mostrò nuovamente i suoi occhi a quelle parole, il suo sguardo mal celava il dolore che le provocavano. Poteva risultare fredda in apparenza ma quando si trovava con Liara? Capiva cosa si intendesse per famiglia. E non solo l'asari, ma anche i diversi membri del suo equipaggio che aveva raccolto in quegli anni. Turian, salarian, quarian, krogan, umani, biotici trattati come semplici cavie e armi di distruzione di massa... una strana ma compatta famiglia, nonostante le loro differenze. Niente male per una persona cresciuta  solo con l'obiettivo di riuscire a sopravvivere per arrivare al giorno successivo.
 
 
«Lo so, Liara. È solo stato...»
 
 
«Un momento di debolezza. Lo so, Shepard. E sei autorizzata ad averne, come è successo prima di partire per Ilos o attraversare il portale di massa Omega 4.»
 
Liara interruppe Geo, che si mise seduta premendo sul morbido materasso con i gomiti. Anni prima avrebbe trovato irritante questa capacità della Shadow Broker di leggerla come un datapad non criptato ma ora? Ringraziava il cielo di non dover sempre aprir bocca, se non per sbraitare ordini. 
 
 
«Ilos, la base dei Collettori e ora il quartier generale di Cerberus. Sono tentata di lasciare l'Alleanza e il mio status di Spettro dopo tutto questo. E magari ritirarci su qualche colonia, in una casa con tanto di staccionata bianca. E naturalmente molti bambini blu.» 
 
Le guance di Liara si colorarono di indaco per l'ultima frase, pronunciata dal soldato già una volta, poco dopo che l'asari prendesse il posto dello Shadow Broker. 
 
 
Tanti piccoli bambini blu,  per quello dovevano combattere. Per la nuova generazione che doveva ancora nascere. 
 




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