Questa ff è frutto della mia fantasia, i personaggi appartengo a J.K Rowling e a lei bisogna dire: Grazie!
A
una donna straordinaria,
che
a suo modo mi ha insegnato ad essere quello che sono.
Mi
manchi, ma già lo sai.
OPPRESSIVE
RESPONSABILITA'.
<<
Such guilt to love the most. >>
<< Quale Colpa amarti
più di tutto.>>
EMILY
DICKENSON
'
Ci credi? '
'
Si, maledettamente si!'
'
E allora COMBATTI !' urlò Lucius Malfoy scagliando una
maledizione senza perdono verso il ragazzo biondo di fronte a
sè,
suo figlio.
Non
si poteva non notare che Draco era cresciuto molto bene, non
tralasciando I tratti così riconoscibili dei Malfoy;
occhiaie
profonde, capigliatura biondo cenere e occhi di ghiaccio.
Oltre
allo sviluppo fisico, Draco andava migliorando sempre di più
nel duello, soprattutto grazie al suo insegnate, suo padre.
Il
signore Oscuro non si sarebbe più fermato e I Malfoy
dovevano
stare al passo, più veloci che mai.
'Protego!'-
rispose il figlio, scostandosi dalla maledizione.
Lucius
Malfoy abbassò la bacchetta, inchinandosi davanti alla
bravura
del figlio.
'
Molto bene Draco, molto bene. Appena metterai piede a Hogwarts non ti
insegneranno nulla di tutto questo.'
'
Lo so padre, ed è per questo che voi me lo avete insegnato'
ribattè il figlio composto.
'
Bene Draco, puoi andare a preparare le valigie' e così
dicendo, Lucius Malfoy mandò suo figlio in camera.
Pochi
giorni e il Signore Oscuro si sarebbe mosso, ancora non credeva quale
privilegio sarebbe stato dato al suo giovane Draco.
I
passi leggeri di Draco Malfoy all'interno della sua camera erano
l'unica cosa che gli risuonava familiare dopo anni e
continuò
a bearsene.
La
sua stanza era come sempre in un ordine perfetto e rigoroso, come la
sua famiglia e sua madre Narcissa imponeva; non vi era nè
polvere, nè insetto che potesse rovinare quel quadro di
perfetto ordine.
Ma
Dracò non era così, lo sentiva nelle viscere. Era
un
ribelle costretto ad un'apparenza che non gli apparteneva.
Aveva
paura, in quel periodo più che mai.
Suo
padre lo teneva in continuo allenamento all'interno di Villa Malfoy e
lo costringeva a vedere le scene più cruente. Non avrebbe
potuto sopportare ancora tutto questo e per la prima volta si
ritrovò
a rallegrarsi dell'imminente arrivo a Hogwarts.
Con
un colpo di bacchetta infilò le sue cose nella valigia,
nera,
laccata ed impeccabile; si diresse verso la porta, dando un ultimo
sguardo alla sua stanza. Diede un respiro profondo e si
incamminò.
Hogwarts
non aspettava, nemmeno un Malfoy.
Il
rumore assordante dell'espresso impedì a Lucius Malfoy e a
sua
moglie di comunicare con il figlio, così si limitarono a
salutarlo con un cenno della mano mentre saliva ,per il suo 6 anno,
sull'espresso 9 e ¾ diretto ad Hogwarts. Narcissa Black era
una donna molto alta con un portamento innato ma dalla lacrima
facile, una caratteristica che emergeva nelle situazioni più
struggenti come quella.
Gli
innumerevoli anni passati al finaco di Lucius le avevano forgiato il
carattere sì, ma non l'avevano cambiata nel profondo. Era
rimasta sempre la stessa, adorabile e precisina madre di Draco, quel
suo unico figlio che amava più di ogni altra cosa al mondo e
per cui avrebbe dato la vita. Non importava se suo marito era un
Mangiamorte e la loro famiglia una delle più devote al
Signore
Oscuro, quelle erano scelte non dettate dal cuore.
Liberatasi
dai suoi vestiti babbani e, doveva ammetterlo, di seconda mano,
Hermione Granger tese le mani verso la sua divisa di Grifondoro. Non
aspettava altro che quel momento da tutta l'estate.
Di
problemi ce n'erano stati molti, ma nulla come l'odore di libri
scolastici e della sua divisa poteva farglieli dimenticare in un
lampo. Si accontentava di poco, così era stata abituata.
'
Hermione!'
Una
voce la fece sobbalzare e voltare all'improvviso. Era Harry, doveva
aspettarselo.
Non
ci pensò un secondo e lo abbracciò
forte,costringendolo
a tacere e a lasciarla parlare.
'
In ritardo, come sempre. ' lo canzonò la Granger, sedendosi
accanto a lui.
'
Lo sai che non mi smentisco mai. Come sono andate le vacanze alla
Tana?' chiese Harry, ansioso di farsi raccontare dei buffi
avvenimenti che tutti gli anni occupavano le 2 ore di viaggio verso
Hogwarts.
'
Tieniti forte, ne sentirai delle belle.' disse, pronta a raccontare;
però Un rumore assordante fece girare entrambi nel momento
cruciale; si guardarono e mormorarono insieme : ' Ron'.
Sì,
era proprio lui. Ronald Weasley attraversava in fretta il corridoio
per raggiungerli. I suoi capelli color carota e la sua risata erano I
suoi tratti inconfondibili e non potevano sbagliarsi, nessuno faceva
più baccano di lui.
Hermione
e Harry si spostarono leggermente per lasciare che Ron entrasse e
posasse la valigia nello scompartimento; quando, con grande fatica
compì l'impresa, li raggiunse e li salutò.
'Che
mi sono perso?' chiese con respiro affannoso.
'
Oh, sei arrivato giust'intempo per sentire la tua disavventura con
gli schroccoorecchi'
'
Scrocco che?' chiese Harry divertito.
Tutti
e tre sapevano che, qualunque cosa sarebbe successa quell'anno,non
avrebbero mai perso quella loro amicizia così speciale.
*gli
scroccoorecchi, per chi volesse saperlo sono degli apparecchietti che
fanno un rumore assordante e per un attimo ti rendono sordo. Sono
frutto della mia immaginazione e di quella di Fred e George.
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