capitolo 5
5.
1
Novembre, Giovedì
Leilani
aveva perso le speranze.
La
situazione era
crollata nel caos quando aveva rivelato l'identità della
creatura, Rudy aveva cominciato a dare i primi segni di allarme, anche
i Pokémon all'interno della stanza avviarono a esprimere un
forte disagio. Rockruff abbaiava e ringhiava in direzione della porta,
nel mentre i Meowth miagolavano a perdifiato e correvano ai ripari.
Solo Wimpod sembrò mantenere i nervi saldi, quando si
parlava di
partecipare a una battaglia tirava fuori il coraggio di un Pyroar.
Aveva fatto gruppo con i felini più coraggiosi, si era messo
in
posizione d'attacco e sibilava incattivito, pronto a difendere la
propria padrona. Leilani era commossa, ma portò la sua
attenzione su Rudy, aveva fatto il possibile per cercare di dare una
mano e di incoraggiarlo. Aveva spiegato che dovevano essere forti e che
dovevano comportarsi come degli ottimi allenatori di
Pokémon, ma
l'incitamento andò in frantumi quando si rese conto dei
bagliori
che illuminavano l'intero perimetro della stanza.
Leilani si
affacciò per monitorare il perimetro, il cuore le
tremò
nel petto alla vista di altre creature. Erano un gruppo e procedevano
in direzione della stazione.
«Siamo
spacciati!» urlò Rudy.
«Non
è
ancora detta l'ultima parola» esclamò Leilani con
convinzione, afferrò il polsino nero per levarlo dal braccio
e
rivelò il bracciale Z che nascondeva sotto di esso. L'aveva
ricevuto in dono durante il Giro delle Isole, era stata la Kahuna
Alyxia a premiarla con un simile gioiello.
Leilani
ricordava
perfettamente quel giorno, di come si era comportata per dimostrare la
grinta che racchiudeva dentro di sé, non vedeva l'ora di
sprigionare la potenza delle Mosse Z addosso ai mostri che minacciavano
la stazione. «Apri la porta!»
«Come?!
Sei
impazzita?!» mormorò Rudy, il quale
sgranò gli
occhi alla vista del bracciale. «Non so se hai visto cosa sta
succedendo là fuori, ma quei cosi sparano
elettricità!» lui agitò le braccia.
«Magari
sei capace di buttarne giù uno, ma gli altri?! In questo
modo
rischi di far soffrire di più il tuo Wimpod!
Tu...»
Il discorso
di Rudy fu interrotto da un urlo.
Mentre i due
discutevano
sulla strategia, le creature misteriose erano riuscite ad arrampicarsi
sulle mura della stazione, circondandola con i filamenti scuri per
sfondare i vetri delle finestre e riuscire a passare.
Leilani si
gettò
su Wimpod per stringerlo tra le braccia, cominciò a
indietreggiare per allontanarsi dai muri e si affrettò a
stringere la mano di Rudy. Non c'era un riparo effettivo per scappare
dalle scariche elettriche, un fenomeno reso più pericoloso
dagli
agenti atmosferici della burrasca. Leilani si portò una mano
sul
cappello per evitare di perderlo a causa del vento, fu sbalordita
quando vide Rudy pararsi davanti a lei per atteggiarsi da scudo umano.
Non sembrava impaurito, Rockruff era davanti all'allenatore e
continuava a ringhiare incattivito.
«Andate
via! Voi
mostri non farete mai del male alla mia amica!»
cominciò a
urlare, a farsi grosso per assumere una posizione minacciosa e
trasmettere la sua stessa energia al piccolo cagnolino.
Era sul
punto di dare qualche ordine al Rockruff, ma la porta si
spalancò con un boato.
Fu allora
che Leilani
notò un Pokémon mai visto in precedenza, aveva le
fattezze di una zebra e accumulava l'elettricità che
penetrava
all'interno della casa, così da rendere la situazione meno
pericolosa e più gestibile. Proprio dietro allo strano
esemplare, si presentò una figura il cui viso era oscurato
dal
cappuccio di una felpa rossa.
«Fareste
meglio a
riparavi» sussurrò lo sconosciuto, dando qualche
ordine al
Pokémon dalle fattezze equine.
La zebra
impennò e
lanciò un verso incattivito, cominciò a correre
verso
l'esterno per attirare su di sé l'elettricità
prodotta
dalle creature misteriose.
Leilani
voleva correre e
uscire per sempre dalla stazione di polizia, ma inciampò
quando
sentì la terra iniziare a tremare sotto ai suoi piedi.
Iniziò a stringere il corpicino di Wimpod tra le braccia, ma
fu
di nuovo Rudy a farle da scudo umano, sdraiandosi su di lei per evitare
di farle finire addosso alcuni dei calcinacci che si staccarono dal
muro.
Leilani
alzò lo
sguardo, da quella postazione riuscì a vedere che il
terremoto
era stato causato da un Dragonite. Il grosso drago provocava le scosse
impattando la coda contro al suolo, sembrava seguire gli ordini di un
uomo.
L'attacco si
rivelò abbastanza efficace, le creature restarono spaventate
dalle scosse di terremoto e si staccarono dalle mura per dileguarsi
nella foresta.
Leilani era
stanca e non
aveva più le forze necessarie per andare avanti, i suoi
occhi
cominciarono a farsi pesanti e sprofondò nell'oblio quando
il
suo cuore riuscì a trovare la pace.
Al risveglio
Leilani non era più nella stazione di polizia, qualcuno
l'aveva distesa sul lettino di un'ambulanza.
Sospirò
dal
sollievo quando vide che il sole era tornato a splendere, le creature
erano scomparse e Rudy era lì vicino a farsi medicare il
braccio
da un infermiere. Mostrò un sorriso quando scoprì
che il
compagno stava bene, davanti al pericolo aveva dimostrato di essere un
ragazzo pieno di coraggio e molto protettivo. Leilani balzò
giù dal lettino, cominciò a camminare in
direzione di
Rudy per abbracciarlo e ringraziarlo, ma la sua attenzione fu attirata
dal gruppetto che si era riunito davanti alla stazione di polizia.
Guzma era
accompagnato da
Plumeria e continuava a conversare con Augusto, un discorso che veniva
interrotto continuamente dalle esclamazioni strambe del Professore.
Anche altri due individui facevano parte della folla, Leilani
riuscì a riconoscerli, si trattava dei due sconosciuti che
li
avevano aiutati ad affrontare le creature. Uno era alto e dal fisico
ben allenato, il modo di vestire elegante entrava in sintonia con una
chioma folta e scura come il cielo notturno, sembrava un uomo molto
carismatico e portava una benda da pirata sull'occhio sinistro. Il
secondo era molto diverso, era molto più giovane e basso
rispetto all'altro, non sembrava allegro all'idea di intervenire nella
chiacchierata, se ne stava in disparte a giocherellare con i ciuffetti
corvini che uscivano dal bordo cremisi della felpa. Nascondeva un viso
angelico sotto al cappuccio, pelle chiara e occhi gelidi come il
ghiaccio. La ragazza sgranò gli occhi quando
riuscì a
esaminare le fisionomie degli sconosciuti, sentì un colpo al
cuore quando notò il diario tra le braccia del
più
piccolo. A quanto pare quel quaderno era una prova, si sentiva in colpa
per aver curiosato tra le pagine.
«Yo,
finalmente ti sei svegliata!»
Rudy.
Leilani
cominciò a sorridere, saltò addosso alla Recluta
per abbracciarlo. «E-ehi, ma cosa?!».
«Ti
devo
ringraziare» sussurrò lei con il sorriso.
«Mi hai
dimostrato di non essere una zucca vuota, non ti facevo così
coraggioso!»
Leilani
cominciò a ridere, divertita nel vedere le guance di Rudy
tingersi di rosso.
FINE?
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