Capitolo 3: Ad ognuno il suo
Passarono i giorni e quei fenomeni
continuavano ad adcadere.
Naruto si sentiva debole quando succedeva e
per questa ragione aveva addirittura paura di prendere in braccio se stesso.
Avrebbe potuto perdere la presa e
farlo cadere in malo modo.
Lo tenevo sempre io, ma glielo
portavo spesso da far vedere e il piccolino sembrava felice di rivedere se
stesso.
Secondo me ormai aveva adocchiato Naruto come suo padre e me come sua madre.
La situazione era buffa a pensarci,
ma diventava un po’ meno divertente, quando Naruto
per prendermi in giro mi chiamava mamma.
Se continuava così…presto
sarei diventata davvero la madre di Naruto e mi
vennero i brividi a pensarci.
Spesso rimanevo con Naruto anche la notte. Avevo paura di arrivare un giorno e
non trovarlo più.
Una notte mi appisolai col la testa
appoggiata al suo letto.
Un sognò mi tormentò.
Sognai Naruto
che mi allungava la mano per afferrarmi, ma quando le nostra mani erano vicine,
non riuscivano a toccarsi. La mano del mio compagno mi passava attraverso e lo
vidi piano piano sparire per sempre. Prima di svanire,
continuava a chiamarmi, come se sperava che io potessi impedire la sua
scomparsa. Volevo, ma cosa potevo fare io?
Continuavo a sentirmi chiamare…solo poco dopo mi accorsi che non era un sogno. Naruto stava davvero pronunciando il mio nome con fare
agitato.
Aprii di scatto gli occhi e vidi il
mio compagno agitarsi nel letto.
Stava nuovamente scomparendo.
Cercava di trovare un appiglio
stabile, aggrappandosi alle lenzuola del letto, ma serviva a poco.
Cercai di rassicurarlo, di dirgli che
tutto sarebbe andato bene, ma leggevo nei suoi occhi la paura che provava.
Pensava che se sarebbe morto così
giovane, sarebbe capitato da vero ninja, cioè in battaglia, mai avrebbe pensato
in quel modo.
Quando finalmente tornò normale, gli
asciugai il sudore dalla fronte.
“Sakura-chan!
C-cosa mi sta succedendo?”
Scossi la testa.
“Io non voglio sparire!” mi disse.
Cercai di trattenere le lacrime e
sorridergli. “Farò di tutto perché tu possa rimanere qui a ossessionarmi con le
tua scemenze e devi promettermi che…che quando tutto
sarà risolto, mi inviterai a mangiare una ciotola di ramen
dall’Ichiraku”
Mi sorrise. Ero riuscita nel mio
intento di rassicurarlo almeno un po’.
Chiuse gli occhi. Sembrava piuttosto
stanco.
Mi avvicinai a lui a gli diedi un
bacio sulla fronte.
Naruto sgranò subito gli occhi “Mi dirai
che stavo delirando vero?”
“UHM…no! ti
dirò che l’ho fatto per avere la conferma che tu eri ancora presente! Tu
riposa, io vado a cercare una soluzione a tutto questo casino!”
Gli dissi facendomi però promettere
che al mio ritorno ci sarebbe stato ancora.
Corsi.
Corsi più veloce che potevo per
dirigermi verso il palazzo dell’hokage.
Entrai nell’ufficio di Tsunade e tutta agitata le dissi “Tsunade-sama!
Chiedo di poter usufruire dei libri della biblioteca del palazzo!”
Tsunade sgranò gli occhi
“è per Naruto!
ha rischiato nuovamente di sparire. La crisi è durata più a lungo questa volta
e se si va avanti di questo passo lui…lui…” non
riuscivo, né volevo pronunciare quella parola.
Il volto di Tsunade
divenne serio. Si alzò e si diresse a guardare fuori dalla finestra.
“Non è necessario che tu faccia delle
ricerche! Ho già trovato la risposta!”
Sussultai. Aspettai pazientemente che
la mia maestra continuasse.
“C’è solo una soluzione a questo problema…bisogna rimandare il piccolo Naruto
nel suo tempo!” mi disse.
“Cosa? perché?”
“Il motivo della sparizione di Naruto è dovuto al fatto che in una realtà non possono
esistere due entità uguali. Quindi l’arrivo del piccolo…ha
determinato l’eliminazione del Naruto del nostro
tempo! ne può esistere solo uno, a noi la scelta!”
Mi sentii congelare, però una domanda
mi sorse spontanea.
“Ma se è il bambino l’intruso, perché
non è lui a sparire?”
Tsunade mi guardò seria “Siamo fortunati che
non sia così. Se fosse lui a scomparire, allora li perderemmo entrambi!”
Scossi la testa. Tutto era così
assurdo.
“Ma se rimandiamo Naruto
nel suo tempo…lo uccideranno!”
Tsunade sospirò.
“farò accompagnare il bambino da
qualcuno e manderò al sandaime una lettera da parte
mia! Sperando di poter cambiare le sorti del piccolo!”
“e se non cambiano?” gli chiesi
trattenendo il fiato.
“In entrambi i casi perderemo il
nostro Naruto, comunque.”
Calò il silenzio nella stanza.
“Io credo che andrà tutto bene!”
“Kakashi-sensei?
come fa a esserne certo?” gli chiesi curiosa al mio maestro che sembrava
sbucare sempre al momento giusto.
In quel momento venni a conoscenza di
una cosa. Anche il nostro Naruto sparì par qualche
tempo, quando era piccolo.
“Quindi vuol dire che tutto questo è
già successo?” sgranai gli occhi incredula.
Successo o no…non
mi sentivo tranquilla. Le cose potevano pur sempre cambiare.
Più tardi Tsunade
e Kakashi andarono a parlare con Naruto
e spiegargli la situazione.
Non era contento di quanto venuto a
conoscenza, ma non potè opporsi alla decisione presa
da Tsunade, ma questo voleva dire che sarebbe
cresciuto nuovamente da solo.
Però almeno non sarebbe morto.
Tutto venne preparato per la
partenza. Kakashi e Naruto,
appena quest’ultimo si fosse sentito un po’ meglio, avrebbero accompagnato il
piccolo alla sua vera casa.
Non potevo lasciarli andare da soli e
chiesi a Tsunade di poterli accompagnare.
Il piccolo venne salutato da tutti i
miei compagni, i quali si precipitarono a vederlo per l’ultima volta appena
venuti a sapere della nostra imminente partenza.
“Baa-chan!
Come faremo a tornare nel passato? Farai un incantesimo?”
Tsunade lo guardò storto “Non ti basta
chiamarmi vecchia? Ora mi prendi pure per una strega? Sarai tu a portare tutti
nel passato…solo tu ne sei in grado!”
Io e lui ci guardammo negli occhi. Da
quando Naruto aveva questa sorte di poteri?
Poi capimmo. Il mio compagno dovette
fare un accordo con Kyuubi. Probabilmente anche Yondaime aveva usato lo stesso sistema. Il demone era in
grado di fare dei salti temporali grazie all’utilizzo del suo chakra e non sembrò avere niente in contrario dato che si
giocava sulla sua esistenza.
Il giorno dopo avremmo detto addio
per sempre al piccolo Naruto e io non volli lasciarlo
andare via a mani vuote. Volevo fargli un regalo.
“Naruto?”
dissi bussando alla porta di casa del mio compagno.
Esso aprì poco dopo. Si stava ancora
preparando per la partenza…eppure saremo andati via
un paio di minuti, non una settimana.
“è già ora?” mi chiese stupito di
vedermi li.
Scossi la testa.
“No…ecco io
volevo chiederti una cosa! ho preso un regalino per il piccolo Naruto, ma…ho paura che glielo
tolgano o che lo possa perdere!”
Naruto sgranò gli occhi e volle vedere
cos’era.
Gli diedi in mano la piccola collana.
La osservo attentamente.
Era un ciondolo semplice con dietro
scritto “ti ricorderò per sempre. Ti voglio bene”. non c’erano nomi. Non volevo
confondere le idee al bimbo. Infondo presto saremo diventati compagni di squadra…almeno così mi auguravo.
Vidi Naruto
ridarmi la collana e rientrare in casa a cercare qualcosa. Dopo una decina
di minuti trovò quello che cercava e me
la consegnò.
La riconobbi. Era la collana.
Era un po’ rovinata e arrugginita, ma
era lei.
Sorrisi. L’aveva custodita per tutto
quel tempo. Non potevo essere più felice e senza rendermi conto lo abbracciai
per la gioia.
“Sai…ho
sempre creduto che fosse un dono dei miei genitori…e
non di una Sakura più grande. Mi dispiace!” mi disse tristemente.
Scossi la testa.
Non potevo mica prendermela. Era
logico che non avesse mai pensato a un regalo da parte mia.
“Però in parte non mi sono
sbagliato!” mi disse tutt’a un tratto.
Sgranai gli occhi. Cosa voleva dire?
“Anche se per poco tempo. Tu sei
stata un sorte di mamma. Ti sei presa cura di me e mi hai voluto bene e per
questo ti ringrazio. Anche se non lo saprò fino all’età di 17 anni!”
Gli sorrisi, mi stavo per commuovere
e per evitare che ciò accadesse, gli diedi un pugno in testa.
“Forza! Ora dobbiamo andare! Il
futuro ci aspetta!”
Lo sentii sospirai e lo sentii dire a
bassa voce “e anche un’infanzia difficile!”
“Può darsi, ma quel che conta e che
tutto si sistemerà!” gli dissi poggiandogli una mano sulla spalla.
Fummo accecati da una grossa luce e
quando essa svanì…ci ritrovavamo nello stesso luogo
dal quale eravamo partiti.
L’ufficio dell’hokage.
Eravamo sicuri di esserci trasferiti
nel passato, dato che davanti ci ritrovammo Sandaime
e tre anziani.
Ci guardarono sorpresi e subito
chiamarono degli ambu per fermarci.
“Fermatevi!” disse Sandaime riconoscendo il piccolo Naruto
tra le mie braccia.
“chi siete voi?” ci chiese.
Kakashi si presentò e il vecchio Hokage e i presenti in aula si meravigliarono al sentire il
suo nome. Dopo il primo stupore, il mio maestro raccontò loro tutto.
“Bene. quindi il bambino non era
stato rapito!” disse Sandaime.
“Aspetta un attimo vecchio…vuoi dire che non sapeva che Yondaime
aveva fatto sto…sto casino?” chiese Naruto.
L’uomo scosse la testa “Avreste fatto
meglio a tenere il bambino con voi!”
Mi venne una vena pulsante sulla
testa “Cos’è sta storia che lo volete uccidere? da lei non me lo sarei mai
aspettato terzo Hokage! L’ho sempre rispettata e
considerato un uomo saggio, ma a quanto pare mi sbagliavo!” dissi infuriata.
Il terzo non disse niente e abbassò
solo la testa.
“Non è colpa sua! sono i cittadini di
Konoha che lo vogliono morto e noi consiglieri siamo
d’accordo. L’unico che si oppone è proprio Sandaime,
ma non può sottrarsi dalle sue responsabilità. È in minoranza netta e le nostre
leggi stabiliscono che l’hokage deve realizzare ciò
che il popolo domanda!” disse una signora anziana.
“ma è solo un bambino!” dissi “e non
vi azzardate a dire che è un mostro…perché gli unici
mostri qui siete voi!”
“Calmati ragazzina” mi disse un altro
anziano.
“E non mi dica di calmarmi! Voi
volete uccidere un bambino indifeso, un mio compagno e non lo permetterò per
colpa del vostro egoismo!” dissi stringendo i pugni per la rabbia.
“Forse è meglio che leggiate questa!
è la lettera del quinto hokage, vi spiegherà tutto!” disse Kakashi
consegnando la lettera nelle mani degli anziani.
“è così voi non avreste ucciso il
vostro Naruto, ma addirittura lo avete fatto
diventare un ninja della foglia? E per quanto è resistito prima di distruggere
il villaggio? Non crederò mai che Kyuubi collaborerà
con noi. Questo bambino è un demone e come tale deve essere eliminato in quanto
rappresenta una minaccia per tutti!”
Vidi Naruto
stringere i denti. Kakashi gli mise una mano sulla
spalla.
“Il mostro di cui parlate è qui
davanti a voi e vi assicuro che è uno dei migliori ninja su cui Konoha possa fare affidamento. Ora è rispettato da tutti al
villaggio. si è allenato duramente in tutti questi anni per farsi accettare e
ora che ha ottenuto ciò per cui si è dato tanto da fare in questi anni, non vi
permetterò di condannarlo a morte! perché uccidendo il bambino, ucciderete
anche lui e credetemi se vi dico che sarete solo voi a perdere. Naruto è destinato a grandi cose e un giorno potrebbe
essere proprio lui il vostro hokage.”
Naruto sgranò gli occhi e fissò incredulo Kakashi. Non era dal nostro maestro elogiare tanto
qualcuno.
“Naruto è
destinato a diventare un ninja migliore del quarto e questo l’ho potuto
constatare con i miei occhi!”
Sandaime sorrise e si avvicinò a Naruto.
“E così tu saresti il figlio di Yondaime. Avrei dovuto capirlo…siete
molto simili!”
“Sandaime,
come puoi fidarti di ciò che dicono? Come puoi essere certo che questo ragazzo
è Naruto? non abbiamo prove!” disse l’unico anziano
che non aveva ancora parlato.
“bisogna essere ciechi per non vedere
la somiglianza tra il piccolo e il ragazzo.” Disse il terzo.
“Volete una prova?” dissi “forza Naruto trasformati in Kyuubi e
prendi a calci questi…” mi fermai quando vidi tutti
gli sguardi puntati su di me.
Mi ricomposi tossendo “Ehm…mostra loro il sigillo!”
Naruto sorrise per la mia figuraccia e fece
ciò che gli avevo detto.
Vidi gli anziani bisbigliare e subito
dopo prendere posizione.
“Essia.
Permetteremo al bambino di vivere e imporremo l’assoluto divieto di dire a Naruto di cosa contiene al suo interno! Ma non garantiamo
niente”
“Lo garantisco io! se è vero che Naruto sarà fondamentale affichè Konoha non sparisca completamente come dice la lettera, non
possiamo perdere un aiuto prezioso! Io come Hokage e
voi come consiglieri dell’hokage, non possiamo
perdere di vista il nostro obbiettivo principale e cioè la salvezza del
villaggio. Sono sicuro che Naruto ci sarà di grande
aiuto per mantenere la sicurezza e per questo punirò tutti coloro che
proveranno a torcergli un capello!”
Sandaime si avvicinò a Naruto
gli mise una mano sulla spalla.
“Vai tranquillo ragazzo. Non
permetterò a nessuno di farti del male!”
Naruto sorrise “grazie vecchio!”
Sospirai. Come al solito mancava di
rispetto.
Porsi il piccolo Naruto
al Sandaime, gli misi al collo la collanina che gli
avevo fatto preparare con tanto amore e gli diedi un bacino sulla guancia.
“Mi mancherai…Naruto!”
Successivamente fu il turno di Naruto. Si fece stringere un dito da una manina del bimbo e
gli disse “Non ti scoraggiare mai…vedrai che tutto si
sistemerà!”
“mi raccomando, non fare impazzire Kakashi come hai fatto con me!” disse Kakashi
infine, beccandosi un’occhiataccia da parte del mio compagno.
Tornammo nel nostro tempo. ogni cosa
sembrava sistemata, ma tutto sembrava così silenzioso senza i pianti del
piccolo.
Quel marmocchietto
già mi mancava.
“Allora Sakura-chan.”
Naruto mi destò dai miei pensieti
“Mi sbaglio oppure ho una promessa da mantenere?”
Sgranai gli occhi, non capendo a cosa
si riferiva.
“dovevo invitanti a mangiare una
ciotola di ramen. Anche due se vuoi. Non so tu ma io
ho una fame! Non mi dirai di no questa volta, vero?”
Scossi la testa e sorrisi.
“No. questa volta te lo sei meritato”
lo presi a braccetto e lo trascinai verso l’ichiraku.
Il bimbo mi mancava, ma in realtà non
avevo perso Naruto. Anzì
direi piuttosto di averlo trovato. Tutta quella faccenda mi aveva fatto capire
quanto in realtà tenessi a colui che pensavo di considerare un semplice amico.
Il delizioso bambino non c’era più, ma c’era il se stesso più grande accanto a
me e lo sarebbe stato per sempre.
THE END
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È siamo
giunti alla fine di questa ff.
È una
storiella molto semplice che…non so nemmeno come mi
sia venuta in mente, ma chi mi conosce, sa che mi piace mischiare passato col
futuro e viceversa.
Bhe spero siate soddisfatti del finale, non succede niente
di particolare ma…me la sono immaginata così.
Ringrazio tutti
quelli che mi hanno seguito.
Grazie tante.
Alla prossima!!!
Neko =^.^=