never give up

di shadows_in_the_moon
(/viewuser.php?uid=61747)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


                            1° CAPITOLO
 
L’ARRIVO A NEWARK
In piedi fuori dall’aereoporto una ragazza snella,sulla 30ina, alta circa 1.70 cm, capelli corti, liscissimi neri con una frangia lunga messa da una parte color rosso acceso, gli occhi grandi e verdi contornati da un perfetto smokeyes, le labbra carnose color porpora aspetta un taxi. Indossa una maglietta attillata con un teschio davanti, giubbetto di pelle e guanti neri tagliati da vedere le perfette dita affusolate laccate di nero. Un paio di jeans neri attillatti e anfibi . Due cinture borchiate incrociate che evidenziavano la sottile vita…ha vicino un trolley gigante e sulle spalle una custodia che fa sembrare all’interno contenga una chitarra; il taxi arriva e lei sale.
La ragazza sorridendo porge al tassista un biglietto “salve signore….ecco l’indirizzo di dove devo andare”. il tassista lo prende e annuisce “bene signorina, la porto subito” . La ragazza da dietro il sedile del taxi osserva ammirata quella città così lontana dalla sua casa…rimane estasiata mentre gli alberi scorrono veloci attraverso il finestrino…era la prima volta che andava nel New Jersey e si era preparata per più di un anno per il motivo per il quale si era allontanata così tanto dalla sua Italia.
La macchina rallenta e si ferma” eccoci arrivati signorina…buona permanenza” gli dice il tassista con fare gentile. E lei di risposta “ grazie signore” porgendo i soldi “tenga pure il resto “ e sorridendo prende le sue cose e scende. Il taxi si allontana lasciandola sola in quella  strada dove si vedevano solo villette, vialetti ben curati, alberi maestosi…osserva velocemente quel posto per poi rimettersi in spalla la custodia e prendendo il trolley sbircia il foglietto dove c era il numero esatto di una casa .  Cammina pochi metri e si ferma davanti ad una piccola e graziosa villetta…rimane ferma ad osservarla. Il vialetto da percorrere per arrivare al grande portone era fatto di ciottoli bianchi che separa un giardino ben curato ma privo di ogni particolare. Resta immobile mentre una folata leggera di vento le scompiglia i capelli. Continua ad osservare incuriosita quella piccola casa notando che alla fine del vialetto sulla  destra è parcheggiato un suv nero. Ma ad un tratto c è qualcosa che distoglie la sua attenzione: l echeggiare di note di una canzone provenire dall’ interno di quella casa. Accenna un sorriso e come un pensiero ad alta voce “ E ora a  noi due, Frank!”




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3805768