Come una serpe
risale dallo stomaco,
s'infiltra per il collo,
mi scappa dagli occhi
questa voglia che ho
di attingere a piene mani
alla tinozza del rancore
e strozzare con violenza
la tua vita morta e consunta
che ti impegni a rammendare
con le più frivole bugie
che avresti voluto avere
l'onore di compiere.
Come un respiro bloccato
trattengo nel petto
le parole che non ti ho detto
ma tu non guardarmi così,
come se il mio amore
fosse un circuito chiuso
e tu vi fossi rinchiuso dentro
contro la tua volontà,
perchè sei proprio come tutti
e non sai riconoscere
una margherita da una camelia,
come l'amore dal piacere,
come l'amore dalla stima,
come l'amore dalla simpatia.
Vorrei cavarti quegli occhi ciechi
con i quali guardi il mondo,
con i quali hai cercato di sbirciare
nello spettro delle mie emozioni.
Adesso vai, canta al mondo
ma che dico, anche all'universo,
il mio amore per te
che non è mai esistito
in nessun luogo
e in nessun tempo. |