L'energia
di Thanatos circonda me e il mio maestro.
E'
una tagliola, che, inesorabile, si stringe attorno a noi.
Dilania
le nostre carni, sbriciola le nostre ossa.
–
Maledizione...
– impreco, frustrato. No, non è giusto!
La
nostra lotta non può terminare così!
Quel
bastardo di Thanatos non può vincere!
Provo
ad alzarmi, ma il dolore mi fulmina.
Che
stupido... Mi sono dimenticato che non ho più la gamba destra.
Il
cosmo abnorme del dio della morte me l'ha distrutta.
Il
sangue fluisce da questa ferita e mi indebolisce sempre di più.
Mi
gira la testa e la vista si annebbia...
No,
non posso arrendermi.
Il
mio maestro, malgrado il peso dell'età, continua a combattere
contro il terribile e dilagante potere del dio della morte.
Ma
nemmeno lui potrà farcela, malgrado la sua mente lungimirante
e la sua forza strabordante.
No...
Non posso abbandonarlo ad una lotta solitaria, destinata ad una
terribile sconfitta.
Non
se lo merita.
Un
rapido ricordo attraversa la mia mente. A causa di un attacco di
specter, il mio villaggio in Italia è stato distrutto.
A
quello sterminio terribile, per un imperscrutabile giramento della
Fortuna, sono sopravvissuto solo io.
Tuttavia,
non ero da solo.
Riuscivo
a vedere gli spiriti dei morti, che urlavano il loro dolore attorno a
me.
Un
attimo prima erano corpi, palpitanti di salute e vita, poi, in un
lampo, si sono trasformati in fuochi fatui.
Questi
spiriti sofferenti, in quei tragici momenti, erano la mia sola,
triste compagnia.
Mi
hanno impedito di sprofondare nell'abisso della solitudine, ma mi
hanno corrotto la mente e indurito il cuore.
Quei
tristi spiriti, portatori di tristezza, odio e dolore, mi hanno
convinto dell'assoluta inutilità dell'esistenza.
Cosa
era la vita? Una lunga strada verso il nulla...
Convinto
di questo, ho cominciato a rubare gli incauti che si avvicinavano al
villaggio, per sopravvivere.
Ripensando
a quella situazione, riderei, se non fossimo in una situazione tanto
disperata.
Ammiravo
la morte, ma il mio corpo voleva continuare a vivere.
Ma
quale vita era quella? Era una lunga sequenza di giorni tutti uguali.
La
vita, in quei momenti, anche se non me ne accorgevo, era un lungo
cammino nell'oscurità.
Non
avevo uno scopo che desse senso alla mia esistenza.
Al
termine di ogni giorno, avvertivo in me un senso di vuoto e di
amarezza, che cercavo di reprimere beandomi dell'oro e delle gemme
che sottraevo agli imprudenti viaggiatori.
Ma,
passata quella prima ebbrezza, restava dentro di me un senso di
vuoto.
Allora
non ne capivo la ragione, ora sì.
Anche
se non volevo ammetterlo, mi sembrava di compiere azioni prive di
senso.
Poi,
ho incontrato te, maestro.
Devo
ammetterlo, all'inizio non sopportavo la calma statuaria che opponevi
alle mie parole.
Vedevo
nell'espressione imperscrutabile del tuo volto un insulto a quello
che avevo passato.
Tuttavia,
incuriosito, ho deciso di seguirti.
Forse,
in te, anche se non volevo ammetterlo, avevo visto la speranza di un
senso all'esistenza grigia che conducevo.
E
l'ho trovato.
Il
tuo esempio è stato per me una luce nella tenebra della mia
esistenza.
Tu
hai saputo dare una direzione alla mia presenza nel mondo.
Mi
hai insegnato che la vita non è un cammino insensato verso la
morte.
Siamo
noi che diamo un significato a quello che facciamo, perché
niente è stato scritto delle nostre esistenze.
Grazie
a te, ho capito che ogni uomo, in sé, ha un universo di
sogni, speranze e ambizioni, che nessun dio, per quanto potente, può
permettersi di distruggere.
Hades
e i suoi ignobili servi non hanno mai compreso la realtà
dell'essere umano e l'hanno giudicato spazzatura, dall'alto della
loro superbia e potenza.
L'uomo
è un abisso di cinismo e crudeltà, ma è anche
capace di andare oltre le sue fragilità, pur di rimanere
fedele ad un ideale di giustizia e di libertà.
Un
uomo è tale solo se è pronto a dare la vita per quello
in cui crede.
E
se crede davvero in un'idea, la sua sola esistenza è
sufficiente e può morire tranquillo, privo di rimpianti e pago
di quello che ha fatto.
So
cosa devo fare.
Malgrado
la mutilazione alla gamba, riesco a saltare e afferro il corpo di
Thanatos alla gola.
Non
te l'aspettavi, bastardo?
Ora
anche tu sei spazzatura!
Addio,
maestro...
E
grazie ancora di tutto.
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