La Foto

di Little_Weak
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C'erano delle foto appese nel muro della biblioteca. Non ci avevo mai fatto caso o forse erano state appese in occasione di qualche mostra o qualche evento. Non potevo saperlo, era da qualche settimana che non andavo a studiare lā; la sessione invernale era appena finita e avevo bisogno di una pausa dai libri. Eppure, non importa come e quando, ma quelle foto ora stavano appese la, immobili, e dal tavolo cui ero abituata ad occupare riuscivo a vederle bene. Mi correggo, forse erano le foto che mi guardavano perchč avevo una sensazione strana, mi distraevo per ogni piccola cosa, mi sentivo quasi osservata. Spinta dalla curiositā mi avvicinai al pannello con le foto per esaminarle meglio. Erano tutte in bianco e nero; primi piani e dettagli di persone sconosciute con varie espressioni fuori dall'ordinario alcune, altre estremamente ordinarie ma comunque bellissime. A guardarle nell'insieme, per quanto lo stile fosse lo stesso, avevano qualcosa che le faceva sembrare completamente diverse, senza collegamenti le une dalle altre. Ogni foto, ogni primo piano, ogni dettaglio sembrava avesse qualcosa di speciale, una storia da raccontare. Sfiorai con le dita il pannello alla ricerca di un bigliettino con la spiegazione o almeno il titolo e il nome del fotografo ma, con rammarico, non trovai niente. Guardai quell'insieme disordinato ancora una volta e lo sguardo mi si posō su una foto in particolare. A dire la veritā non aveva niente di speciale, niente che la distinguesse troppo dalle altre.
Catturato in quell'attimo, rinchiuso in una stampa 24x30 c'era un signore sui 30 anni. Forse avrei potuto definirlo ragazzo ma aveva qualche ruga d'espressione che gli dava pių anni di quanto sicuramente avrebbe dovuto avere. Lo sguardo sfiorava solo l'obbiettivo, non uno sguardo fisso ma uno sguardo distratto. Non aveva perō un'espressione sbaloridita, nč sorpresa, nč di chi č consapevole di essere guardato. Aveva un sorrisino enigmatico, di quelli che un giorno sembrano felici e un altro tristi. Sul collo, l'arteria ben in vista, dava un tocco sensuale a quel giovane uomo. Sfiorai la foto in quel punto, come una carezza. Mi scappō un piccolo sorriso e abbassai lo sguardo. Presi le mie cose e uscė dalla biblioteca con l'intenzione di tornare il giorno dopo per avere qualche risposta, per scoprire la sua storia.

Fu una notte strana quella, una di quelle agitate. Mi continuavo a girare e rigirare nel letto con l'immagine di quell'uomo davanti agli occhi; che mi fissava, che sorrideva, con lo sguardo triste, che se ne andava..





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