Creature Dell'Ombra

di PrimbloodyBlack
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I wanna break out
I need a way out
I don't believe that it's gonna be this way
The worst is the waiting
In this world I'm suffocating

Skillet (Rebirthing)

 

"Thalia come stai?" chiese il nonno.

"Molto meglio"

"Sei stata tu a far fuggire la ragazza?"

"Ovviamente" e l'anziano come risposta rise.

"Ah Thalia, nonostante la situazione credo che tua madre sia in torto."

La lupa sgranò gli occhi, non poteva credere che finalmente lui le avesse dato ragione.

"Contenta che te ne sei reso conto."

"Thalia non sto parlando solo del fatto che vuole uccidere la ragazza, ma del fatto che è stata lei a mandare il Grim."

Rimase a bocca aperta nel sentire quelle parole. Sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di dividerle, ma non avrebbe mai pensato che quella donna, sua madre, sarebbe stata capace di mettere a rischio la vita della propria figlia.

"Ne sei sicuro?"

"Mi rammarica ma sì. Voleva vedere come avrebbe reagito Skye se tu fossi stata in punto di morte"

"Ah... Io... Non posso crederci. Ho rischiato di morire a causa sua, sia io che Skye!"

"Lo so, ma mantieni la calma."

"Come faccio a mantenere la calma?! Lei voleva per forza risvegliare i poteri di Skye così avrebbe avuto una scusa per ucciderla!"

"Thalia devi capire che lei è l'Alpha e deve proteggere il villaggio contro ogni minaccia"

"Per favore non ricominciare con i tuoi discorsi"

"Almeno c'è una buona notizia" disse Iris entrando nella camera.

"Nonno per favore lasciaci sole."

L'anziano scrutò la ragazza in modo perplesso.

"D'accordo, sappi che avrai sempre il mio sostegno, ti voglio bene ricordatelo. Ah... È bello che tu sia riuscita a trovare amici così leali."

Si avvicinò a Iris e le diede una pacca sulla spalla. Stava per uscire quando Thalia mormorò, "Lo so bene e... Anch'io ti voglio bene."

L'anziano uscì dalla stanza con il sorriso sul volto e chiuse la porta.  Iris con un sorriso sgargiante si avvicinò al letto.

"Ce l'abbiamo fatta!!!" disse tutta eccitata.

"Siete dei... Non so neanche come definirvi!" disse ridendo.

"Premetto che non volevo origliare ma ho sentito la conversazione. Cosa intendi fare?"

"Non lo so, non ho prove. E poi devo pensare a rimettermi in sesto, provo una brutta sensazione, Skye non è al sicuro."

"Ma come? È tornata a casa, come fa a non essere al sicuro?"

"È questo il problema infatti. Perché pensi si sia avventurata nel bosco? Stava scappando dal padre."

"E noi l'abbiamo riportata nel bocca del diavolo. Che macello." disse mettendosi le mani in testa.

Improvvisamente sentì il cuore battere forte, come se volesse uscire fuori dal petto.

"Ehi che succede?" domandò preoccupata vedendo l'amica assumere un'espressione allarmante.

"Le è successo qualcosa lo sento. Percepisco la sua paura... Diamine stare qui a letto mi uccide!"

"Cosa pensi le stia accadendo?"

"Ti giuro che se quell'uomo prova solo a sfiorarla lo uccido con le mie stesse zanne!"

Pervasa dalla rabbia cercò di rimettersi in piedi, ma la rapidità le causò una fitta alla spalla.

"Stai giù! Peggiori solo le cose così!"

Le posò una mano dietro la schiena e con l'altra la spinse giù con lentezza.

"Senti... Ho un idea, ma sarà pericoloso."

"Non mi interessa, dimmi di che si tratta."

"Teletrasporto spirituale"

Gli occhi della ragazza si illuminano e una goccia di speranza crebbe in lei.

"Iris ti adoro! Sai come fare?"

"C'è una pozione. Dovrebbe averla il Gran Maestro a casa sua. Più precisamente nella sula camera alchemica, nello scaffale delle pozioni proibite."

"Ce la fai a recuperarla?"

"Ovviamente!"

"Aspetta ma come fai a saperlo?"

"Ognuno si diverte a modo suo" un sorrisetto compiaciuto le si impregnò sul viso. "Tranquilla, tornerò prima di quanto immagini!" corse via in preda all'eccitamento, le piace fare la ribelle e le riesce bene.

Ma quella sensazione che aveva provato non la lasciava, adesso si sentiva irrequieta ma soprattutto impotente. Cercò di mettersi seduta, la spalla le faceva ancora male, era piena di punti, così come la ferita sul fianco che le aveva procurato la Manticora, in quanto durante la lotta con il Grim l'enorme sforzo le aveva fatto riaprire la ferita.

Fortuna che non hai nulla di rotto dicevano... 
Fortuna che non sei incenerita dicevano... 
Be' 'ste ferite compensano tutto...

"Dai... Dai!" 
Riuscì a mettersi in posizione eretta ma fu colpita da un capogiro.

"Ora mia cara dobbiamo metterci in piedi" disse parlando da sola.

Si scoprì le gambe dalla coperta e con lentezza si posizionò a destra del letto. Sporse le gambe fuori e tocco con la punta dei piedi nudi il pavimento, poi poggiò la mano sulla sedia difronte a lei e spingendo si alzò.

"Be' pensavo peggio!"

~~~~

Skye era sola, in camera sua. Aveva appena mangiato la buonissima carne di vitello che Lusinda le aveva amorevolmente cucinato. Dopo si era subito diretta in camera sua, non aveva neanche la forza di andare a salutare i servi della casa, né tanto meno i due gemelli.

Si era infilata velocemente nel caldo letto e lentamente iniziò a metabolizzare ciò che le era successo in questa bellissima ma allo stesso tempo terrificante settimana.

Già mi manca. Ormai mi ero abituata alla sua presenza e adesso non posso farne più a meno. Ma sono bloccata qui, in questo incubo. Spero che si rimetta presto e che mi raggiunga qui.

Del resto mio padre non mi farà più mettere piede fuori dalla casa, non mi stupirei se domani svegliandomi mi ritrovassi la porta della camera chiusa a chiave. Adesso spero soltanto di rivederla, non ho potuto nemmeno salutarla.

E pensare che la prima volta che l'ho vista ho sentito una forte e inspiegabile connessione tra noi. Quei bellissimi occhi mi avevano incantata, quasi ipotizzata. Si è affascinante, ma è anche gentile e premurosa. Se ripenso a quella volta che le ho affermato la mano... Che vergogna! Era così preoccupata che alla fine si è messa a dormire insieme a me. Quella volta quando mi risvegliai sentii una fitta al petto non trovandola vicino a me.

Sepevo che era sbagliato quello che provavo, la conoscevo da solo un giorno e già...

La ragazza arrossì violentemente al solo pensare a quello che stava per dire dopo. Era sempre così, ogni volta le batteva forte il cuore, era irrefrenabile, aveva vita propria.

È vero... Non posso negare il fatto che le voglio bene. Anche se sono debole farei qualsiasi cosa pur di proteggerla. Anche da me se fosse necessario...

C'è una cosa che però mi sfugge. In tutti questi giorni non ho visto nemmeno l'ombra del padre. Neanche quando c'è stata la battaglia nell'arena. Forse è morto?  Sta di fatto che non voglio chiederglielo, potrebbe starci male.

La sua mente iniziò a vagare, ripensando a momenti belli che aveva passato lì. Quei momenti in cui si era sentita felice e libera. Libera da tutto, dalla sua tristezza, dalla sua angoscia e rabbia.

Se ripenso a quando abbiamo ballato! 
Sarà la prima cosa che le chiederò quando tutto questo sarà finito. 
Era tutto così bello, lei, la musica, noi due che ballavamo... Sembrava una favola. Ma è stata bruscamente interrotta da quella... Ahh che nervi!

Ha osato parlare male di me, ha osato urlare contro di lei. Ripensandoci... Aveva detto una cosa strana, in un altra lingua... Impri- qualcosa. Anche quando avevo incontrato il Gran Maestro, ella aveva chiesto conferma a Thalia se noi avevamo "legato"...

Sinceramente non so cosa pensare, quando ci rincontreremo chiederò delle spiegazioni. Del resto c'è ancora tanto che devo scoprire su quel mondo.

Finalmente gli occhi le divennero pesanti. Si addormentò con l'immagine di Thalia impressa nella mente. Thalia era la sua speranza, il suo futuro. 





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