“Staccati.”
Scosse la testa.
“Senti, devo andare urgentemente in bagno ma non posso con te attaccato
come una cozza, quindi lasciami andare.”
Il più giovane tra i due ragazzi scosse nuovamente la testa, negandosi
fermamente a liberare l’altro e aggrappandosi ancor più forte alla sua
gamba.
Proprio quanto il maggiore era sul punto di mandarlo al diavolo, il ragazzo
dai capelli rossi aprì bocca.
“Myungsoo è in bagno.”
“Quindi? Non è di certo la prima volta che usiamo il bagno
contemporaneamente.”
“Non m’importa. Non ti lascio andare, hyung.”
“Senti un po’ nanerottolo, se non mi lasci andare, ti picchio fino a quando
non chiederai perdono”, il maggiore cominciava a disperarsi.
Doveva davvero andare in bagno ma erano passati alcuni minuti da quando
Woohyun era uscito correndo dalla sua stanza e aveva abbracciato la sua
gamba, impedendogli così qualunque movimento.
Woohyun alzò la testa e cercò di essere il più adorabile possibile,
sembrando un cagnolino bastonato. Certo poteva liberare la gamba del più
grande, ma il solo pensiero che questi potesse incrociarsi in bagno con il
visual del gruppo lo terrorizzava e sentire una punta di gelosia allo
stomaco. Preferiva essere picchiato a sapere che i due ragazzi si trovavano
in bagno insieme.
“Allora Nam, qual è il tuo problema? Perché non posso stare nella stessa
stanza di Myung? Cosa ti frulla nel cervello?” Il moro stava impazzendo e
le voglie di picchiare il contrario erano molto forti, ma doveva resistere
altrimenti, chi avrebbe avuto la pazienza di ascoltare la solita manfrina
da parte del manager? Lui di certo no.
“È che… Io…” Rapidamente Woohyun spostò lo sguardo dal maggiore per
dirigerla al pavimento, cercando di nascondere le guance rosse e per
scappare dagli occhi inquisitori di Sungkyu.
Ma questi poteva vedere la punta delle orecchie rosse e quello significava
che il minore era imbarazzato. L’ultima volta che il rosso si era
comportato così era stato quando Sungkyu e Myungsoo avevano avuto
un’attività insieme. Quando entrambi erano tornati al dormitorio, Woohyun
non si era staccato dal suo fianco, seguendolo perfino in bagno. Quando gli
aveva chiesto perché stesse facendo lo stalker, il ragazzo aveva dato la
colpa ad una storia scritta da una Inspirit che lui aveva letto.
“Diamine…” Mormorà Sungkyu massaggiandosi le tempie. Tossì lievemente per
attirare l’attenzione del più giovane e quando riuscì ad intravedere i suoi
occhi fissi nei suoi, sorrise gentilmente. “Cos’è successo questa volta
nella storia?”
Woohyun sorrise ampiamente per l’interessa da parte sua e posò la testa
contro la gamba del maggiore, sfregando la guancia contro essa come fosse
un gatto facendo le fusa al padrone.
“Allora… Eri fidanzato con Myungsoo ed io ero innamorato di te, ma non
volevo accettare la verità che fossi gay e… Tu e Myungsoo non vi amavate ma
dovevate sposarvi per i vostri genitori, invece io… Alla fine, dopo che tu
sciogliessi il fidanzamento e dopo che io ti negassi di stare al mio
fianco, sono andato a chiederti perdono e facevamo pace.” Woohyun terminò
il suo racconto e proprio in quel momento spuntò Myungsoo al loro lato
guardandoli stranito.
“Perché sta facendo le fusa?”
“Moccioso, se non sparisci all’istante, ti graffio la faccia”, sibilò il
rossiccio guardandolo con odio.
Sungkyu sospirò prima di posare i suoi occhi sul visual.
“Non perdere tempo con questo bambinone e vai in camera. Sungyeol ti
cercava e l’ho sentito mormorare che se non tornavi in camera entro dieci
minuti, avrebbe chiamato la polizia.
Myungsoo spalancò gli occhi e corse a cercare il suo ragazzo, sperando non
avesse già fatto la chiamata perché non aveva voglia di ascoltare le
lamentele del manager.
Quando vide sparire il minore dietro la porta della sua stanza, Sungkyu
alzò con la forza Woohyun e lo piazzò davanti a lui, puntando i suoi occhi
in quelli del contrario.
“Nam, adesso sono serio, d’accordo? Smettila di fare il geloso, soprattutto
per qualcuno che è già contento con il suo ragazzo. Non ti ho mai dato
l’impressione di essere un playboy, giusto? Mi piaci solo tu e non mi
passerebbe mai per l’anticamera del cervello di lasciarti o tradirti.”
Woohyun sorrise teneramente prima di dargli un casto bacio.
“Scusa.”
“Non sono arrabbiato. Ma smettila di leggere le fanfiction: quelle ragazze
sono delle pervertite!” Sungkyu abbracciò il ragazzo e gli diede un bacio
sulla fronte.
Il rosso appoggiò la testa sulla sua spalla e avvicinò la bocca al suo
orecchio.
“E se avessi letto qualcosa con un po’ di azione a letto, devo fare finta
di non averla mai vista?” Disse con voce sensuale prima di mordicchiargli
l’orecchio.
Sungkyu sentì un brivido percorrergli la schiena e prima di dargliene il
tempo, spinse Nam contro la parete, mantenendo una presa forte sui suoi
fianchi.
“Cosa aspetti a mettere in pratica ciò che hai letto, eh?”
Prima che potesse realizzare le parole dette in mezzo al salotto, Sungkyu
venne trascinato verso la sua stanza dal suo ragazzo che non vedeva l’ora
di avere il corpo del maggiore sotto il suo, supplicante e cercando di
nascondere i gemiti perché gli altri non lo sentissero.
Quando sentì la porta chiudersi alle sue spalle, Sungkyu pensò per un
istante che qualche minuto prima aveva voglia di andare in bagno. Adesso,
il suo unico desiderio era quello di sentire a Woohyun lasciargli marchi
dappertutto e sentire il suo duro corpo contro il suo.
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