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☆ La fanfiction
partecipa
all’iniziativa “HURT/COMFORT
ADVENT CALENDAR 2018!” del
gruppo Facebook Hurt/Comfort
Italia
☆ Prompt: 74.
Colazione a
letto
☆ Fandom: Animali
Fantastici e Dove Trovarli
☆ Personaggi: Newt
Scamander, Porpertina Goldstein, Snaso
☆ Parole: 657
Aftermath
Tremava. La sua mano, nell’accarezzarlo, tremava. Respirava
sommessamente per paura di svegliarlo.
Aveva addormentato lo Snaso con una
miscela di erbe e ora doveva controllare lo stato della sua zampa. Era
escoriata. E anche un po’ gonfia. Doveva fasciarla. Era il
minimo da fare, specie contando tutta la polvere che si trovava nella
casa di Flamel. Ci mancava solo che la ferita s’infettasse.
Adagiò con cura l’animale sul cuscino e scese
lentamente dal letto. S’allontanò di tre passi;
poi prese la sua valigia e l’aprì con foga.
Scese. Frugò ovunque: nelle ceste, tra gli utensili, sulla
scrivania, nei cassetti. Niente. Si sciolse nervotico il papillion e si
buttò sulla sedia. Sbuffò. Tirò fuori
la bacchetta e provò a cercare con un incantesimo, ma il
risultato fu lo stesso. Scosse la testa e prese solo una boccetta.
Salì la scala e si riaccomodò sul letto.
Lo Snaso non s’era mosso. Dormiva tranquillo - per sua
fortuna. Lo prese in braccio.
Boccetta in bocca — pop!
— si versò un po’ di balsamo sulle dita.
Massaggiò delicatamente. L’animale
sbuffò. Newt poteva immaginare il fastidio: il balsamo
conteneva estratti di limone. Era ovvio lo punzecchiasse. Nel
rigirarsi, la creatura si lasciò sfuggire un altro grugno
sordo. Il magizoologo sospirò e lo rimise in posizione
supina, cosicché non aggravasse la sua situazione, dormendo
in una qualche posizione strana. Poi prese ad armeggiare coi lembi
della propria camicia.
“Sei già sveglio.”
Un sussurro dolce, accompagnato da un odore di croissant appena
sfornati. Newt si voltò di scatto. Era sul ciglio delle
scale. Ferma, immobile. Eterea.
Tina.
“N-non... ho davvero dormito stanotte.”
“Potresti usare un Vulnera...”
“... Sanetur?
No, con... con gli animali — Funziona bene sugli esseri
umani, ma con gli animali non si sa mai cosa potrebbe
capitare.”
“Oh - il pavimento scricchiolava ad ogni passo - Meglio non
rischiare, allora.”
Newt fissava incantato quelle dita lunga e affusolate, mentre
appoggiavano il vassoio sul tavolino. Niente stoviglie volanti
stavolta. Le pallide mani disposero ordinatamente le tazze e i
piattini. Giusto la teiera levitò fuori, versando del
tè caldo. E c’erano i croissant fumanti. Una
classica colazione a letto.
“Me li ha dati il signor Flamel...”
mormorò Tina. C’era uno strano tremolio nella sua
voce. E non era stanchezza.
“Sembrano buoni, ma—”
“Non li ha toccati neanche Jacob.”
I due si scambiarono uno sguardo fugace. L’Auror si
sforzò di sorridergli. “Ti serve
qualcosa?”
Newt
abbassò lo sguardo. Aveva l’aria provata, quasi
arrabbiata. In genere, ogni suo gesto era accompagnato da un nervoso
entusiasmo. Ora era esaurito. Stanco. Fissava insistente la zampina con
la bacchetta tra i denti. E continuava a torturare i lembi del proprio
indumento.
“Ho finito le bende.” brontolò.
Dalle labbra della strega sfuggì una lieve risata.
Ovviamente. Ed era frustrato perché la sua camicia era
troppo sporca per farci alcunché.
“Beh, facciamo alla vecchia maniera, allora.” Tina
si accovacciò; tirò allora fuori
un’estremità della sua blusa e se la
portò alla bocca.
“Oh, non ce n’è b —strap! La striscia
di raso venne via in fretta.
Newt
strabuzzò gli occhi davanti al pezzo di stoffa strappato. Li
alzò esistante.
“Ne ho un’altra a casa.”
“Grazie.” mormorò lui, abbozzando un
sorriso. Iniziò senza troppi complimenti a fasciare la
zampa. Un gesto leggero, attento. Ipnotico. “Sai —
disse, senza staccare lo sguardo dalla ferita — è
stato uno dei primi animali di cui mi sono preso cura... dopo la
guerra, intendo.”
Tina notò uno strano luccicchio sul bordo dei suoi occhi.
Una lacrima. Trattenuta a forza, ma era una lacrima.
Fece attenzione nell’avvicinarsi. Lentamente; come si farebbe
con un gatto impaurito. Cercò di non intrarciargli il lavoro
e allo stesso tempo di decifrare quel viso spento. “Dimmi la
verità: si riprenderà?” chiese, lo
sguardo corrucciato.
Newt si bloccò. Inclinò la testa nel suo
classico, maldestro e impacciato modo e strabuzzò gli occhi.
La sua bocca si curvò lievemente.
“Ti dirò la verità
— sussurrò, assicurando la benda —
sì, si riprenderà.”
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N.A.: Ciao a tutti!
Ho scritto questa shottina per
un calendario dell'avvento H/C, ma anche perché è
dal primo Animali Fantastici che volevo scrivere su Newt e Tina! Non
sono molto famigliare con l'universo di Harry Potter, quindi spero che
in generale la storia abbia avuto senso^^'' E spero anche che
sia stata una piacevole lettura. :)
A presto e Buon Natale!
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