La Digiprescelta
dell’Amore aprì gli occhi.
Era sdraiata per terra con Tai
sopra le sue gambe e Kari sopra il braccio destro.
Cercando di levare il suo arto
indolenzito da sotto la schiena dell’amica, si mise a sedere
mettendo a fuoco il paesaggio che le si parava davanti.
Spalancò leggermente gli
occhi.
Oh no, quello non era possibile!
«Tai!»
chiamò subito all’amico che intanto borbottava
qualcosa tipo “un altro minuto, mamma”.
«Sveglia, Tai!»
la ragazza lo mosse da un braccio «Svegliati, per
favore!»
Tai sbuffò sonoramente,
dopodiché alzò la testa e mugugnò:
«Uffa mamma, pure di
domenica… ma... Sora?! Ma... Dove siamo?»
Il
castano si guardò intorno.
«Cosa?! Siamo a...
Digiworld?» chiese stupito.
«Che grande spirito
d’osservazione!» commentò
l’amica, sarcastica «Come ci siamo arrivati fin
qui?»
«E che ne so. Se lo
sapessi te lo direi» disse lui, alzandosi e tirando fuori il
monocolo dalla tasca
«Sì,
sì. Siamo proprio a Digiworld, non c’è
dubbio»
Sora lo guardò
preoccupata.
Un’ altra avventura in
quel mondo equivaleva a dire... un’altra volta senza letto,
posto sicuro, cibo e tante altre cose.
Insomma, non potevano restarci!
Ma Tai sembrava perfino entusiasta!
«Sveglia gli altri,
Sora!» esclamò pimpante «Sento aria di
avventura!»
«Come fai ad essere
allegro, Tai?» domandò lei, ignorando
ciò che aveva detto.
«Perché?»
si fermò un attimo quello «Dovrei disperarmi o
cosa?»
«Siamo finiti sulla
presunta isola di File, ancora, dopo quattro anni che non mettiamo
piede! Hai idea di quanto potrà essere pericoloso?»
«Ma che pericoloso e
pericoloso! Io salgo su quell’albero e do un’
occhiata»
Il
ragazzo salì sopra un arbusto e, portandosi il solito
monocolo all’ occhio sinistro, esplorò la zona.
Sora sospirò.
Non sarebbe cambiato mai Taichi
Yagami.
«Sora»
sentì una mano stringere il suo braccio
«Cos’è successo?»
«Matt, non lo so. Ricordo
solo una luce verde. Il varco deve essersi riaperto»
Nel frattempo, anche Izzy e gli
altri si stavano a poco a poco riprendendo.
Mimi cacciò un urlo,
squadrando il paesaggio ed il fiume.
«Ditemi
che sto sognando! Ditemi che è... un incubo!»
«Perché
dovrebbe essere un incubo, Mimi?» fece Tai, sentendola
gridare.
La ragazza alzò gli
occhi verso l’albero in cui era seduto e, irritata,
esclamò:
«Siamo a Digiworld!
Un’altra volta! Non posso sopportarlo!»
«Eddai, mica siamo in
Alaska!»
«Ancora peggio!»
«Ehi, guardate
qua» Izzy li richiamò sull’attenti
«Il varco che collega il mondo reale
è...»
«Rosso?»
esaminò Matt «Cavolo, allora è
chiuso!»
«Ho paura di
sì» constatò il rosso «Ma
fatemi vedere se riesco a fare qualcosa»
«Sbrigati, Koushiro, non
resterò qui un minuto di
più!» si agitava la castana, aggiustandosi il
cappellino bianco.
Izzy annuì e, dopo aver
premuto un paio di tasti e aver cercato di immettere diverse
combinazioni, sbottò:
«Porca miseria!»
«Che succede?»
«Siamo bloccati
qua!»
«NO!» Mimi
sbatté i piedi per terra come una bambina piccola
«Questo no! Voglio tornare a casa!»
«Smettila,
Mims!» la rimproverò Sora «Dobbiamo
cercare un modo per andarcene, anziché disperarci!»
«Come faremo a
sopravvivere!?» chiedeva la Tachikawa, sconfortata
«Resteremo qui per sempre!»
«Deve esserci un
modo» affermò Izzy, riflettendo «Un modo
c’è sempre, ma... non so come»
«E se ci fosse una parola
chiave? Altrimenti questi puntini a che servono?»
tentò Matt, osservando dei puntini accanto
all’immagine dell’isola
«Giusto!»
l’appoggiò Sora «Tentiamo
qualcosa!»
«Ehi» Tai, nel
frattempo, li raggiunse.
«Ho scoperto che siamo
nello stesso posto di sette anni fa! E’ una cosa positiva,
no?»
«Fratellone!»
lo portò alla realtà Kari «Trovi la
faccenda positiva?»
Gli sguardi di tutti si posarono su
di lui. Anche Mimi smise di frignare e l’osservò
interrogativa.
«Sembri contento,
fratellone» continuò la ragazza.
«Beh, non capisco cosa ci
sia da preoccuparsi» alzò le spalle il castano.
Sora alzò gli occhi al
cielo, mentre Matt trasalì, gettandogli uno sguardo di fuoco.
«Cosa?!»
esclamò Mimi «Stai dicendo che non dovremmo
preoccuparci se siamo senza un bagno? E un letto?»
«Ci arrangeremo per
qualche ora»
«Tai, se per caso non lo
sapessi, siamo bloccati qua» aggiunse la ramata «Il
varco è chiuso!»
«Fate vedere»
Il leader si avvicinò al computer.
«Sono sicuro che si
riaprirà» commentò, mentre Izzy
scuoteva la testa.
«Tai, se non troviamo una
combinazione o qualcos’altro, non possiamo tornare
indietro!»
Mimi si tappò le
orecchie «Non lo dire, non lo dire!»
«Ma è la
verità! Se non troviamo un modo resteremo qui»
guardò in faccia la realtà il rosso.
«E se proviamo a trovare
la parola chiave come ha detto Matt?» irruppe TK che non
aveva ancora aperto bocca
«Magari esce fuori
qualcosa»
«Non so, ma è
l’unico modo che abbiamo» disse Izzy, scrivendo
parole vaghe.
Mimi scoppiò in un
lamento fastidioso, Tai ritornò sull’albero e Sora
avvertì una certa irrequietudine che regnava su Matt.
«E’ tutto
okay?»
«Sì, ma
va’ a consolare Mimi. Adesso vediamo che si può
fare»
Il
biondo si avvicinò a Izzy e insieme cercarono una miriade di
parole che potevano funzionare per aprire il portale.
«Mims, zitta!»
Sora le si avvicinò poggiandole una mano sulle spalle
«Sta’
tranquilla, tanto, lo sai che ce la caviamo sempre»
«Macché!»
La ragazza si asciugò le lacrime con la mano «Non
voglio restare qui! Non voglio rimanere confinata in questo mondo!
Voglio tornare al pic-nic! Ti prego, fammi tornare al
pic-nic!»
Sora si sentì come una
madre. Una madre che si ritrovava a consolare la propria figlioletta
spaventata.
«Matt e Izzy stanno
cercando il codice. Vedrai che se ci sforziamo tutti insieme, lo
troveremo!»
«Ma quanto ci
vorrà? Ho paura! E poi... guarda lui!» la castana
indicò Tai «Sembra contento! Guardalo,
Sora!»
«Sai
com’è fatto. Cerca di comprenderlo. Quando
capirà che non c’è nessun modo per
tornare indietro, allora sì che-»
«Ma allora pure
tu!» urlò «Smettila, voglio andare
via!»
«Mimi... Non intendevo
quello» Sora si tappò le orecchie.
«Merda,
niente!» strinse i pugni Matt «Niente di niente!
Abbiamo provato anche con “Digiuova”!»
«Le cifre sono otto
eppure… Uff… Non so che dire» si
scoraggiò Izzy.
Il biondo grugnì
arrabbiato, mentre alzò lo sguardo verso di Tai che era
ancora intento ad esaminare l’ambiente.
«Vuoi scendere da
lì e darci una mano, tu?!»
«Eh un attimo, non
t’innervosire!» rispose quello.
«Scendi, cazzo!»
Tai fece per obbedire, quando una
mano misteriosa lo afferrò dalla gamba.
«Oddio, un
cadavere!»
«Ma quale cadavere, sono
io!» Joe sbucò da dietro le foglie
dell’albero «Non so come, mi sono ritrovato qua
su!»
Il ragazzo tirò un
respiro di sollievo.
«Mi hai fatto spaventare,
Joe! Ma sei uno sfigato allora! L’unico idiota che si ritrova
sopra un albero, guarda caso, sei tu!»
«Guarda che ci sei anche
tu sopra!»
«Ma io sono
salito»
«Va bè,
calmati!» Joe fece per sedersi sopra lo stesso ramo su cui
era seduto l’amico, quando mise un piede come fallo e
scivolò.
«Ahia! Mi sono rotto
l’osso sacro!»
«Che cosa?»
chiese Tai, scivolando prudentemente.
«Il culo!»
Nel mentre, Matt e Izzy osservavano
la scena.
«Ma che cazzo fanno? Non
si muovono?» domandò il biondo.
«Sta’ calmo
Matt, continuiamo i tentativi» lo tranquillizzò
Izzy, continuando a pensare.
«Izzy, ma...»
venne in mente a Sora, mentre Mimi era con Kari
«Frankie e Luchia? Che
fine hanno fatto?»
«Volete dire che la
Luchia mia carissima non è qui? Sacrilegio
disumano!» strillò in preda al panico Joe.
«Chiudi il becco,
deficiente che non sei altro!» sbottò Matt, mentre
quell’altro faceva finta di serrarsi la bocca con una chiave.
«Tai!» lo
chiamò TK «Mimi è disperata!»
«Ci penso io»
affermò quello, sicuro, andandole incontro.
«Comunque, credo che
Frankie sia rimasta sulla Terra. Lei non è una Digiprescelta
e probabilmente il vortice virtuale non l’ ha
risucchiata» spiegò logicamente il rosso, sperando
fosse vero.
«E anche
Luchia!» si agitò Joe.
«Sì, anche
lei»
«Meno male. Credo che le
bloccherebbe la crescita!»
Nessuno aprì bocca per
ricordare a Joe che la sua amata aveva già superato la
ventina da un bel pezzo.
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