Have
you ever loved?
-Brittany
aspetta! Non è come sembra!
Dopo
una giornata impegnativa come quella che hai avuto oggi non ti
aspettavi di certo di trovare la tua ragazza a letto con il tuo
migliore amico.
-Non
è come sembra?! Ma mi hai presa per una stupida?! - urli in
preda
alla rabbia – Da quanto va' avanti questa storia?
Mormorano
qualcosa di indefinito in risposta.
-Da
quanto?!
-Sei
mesi. - ha il coraggio di confessare Chad a testa bassa.
-Wow.
- esclami sorpresa – Sei mesi e non mi sono accorta di
nulla…
Mentre io mi facevo il culo per poter mettere qualcosa da parte per
il nostro futuro tu te lo stavi scopando nel nostro letto!
-Questa
è la prima volta che lo facciamo qui…
-E
questo dovrebbe farmi stare meglio Jess?! - urli ancora.
-Brit-
-No.
- la zittisci subito alzando una mano – Quando torno non
voglio
trovarvi qui. E voglio che spariate entrambi dalla mia vita. -
concludi uscendo dalla stanza e sbattendo la porta alle tue spalle.
○○○○○
Cammini
stringendoti nel tuo cappotto beige mentre una folata di vento ti
costringe a nascondere maggiormente il viso nella tua enorme sciarpa
blu.
Il
cellulare che hai in tasca prende a vibrare per l'ennesima volta, lo
tiri fuori giusto per poter vedere un'altra chiamata in entrata da
parte di Jess che prontamente rifiuti.
Non
pensavi che la tua vita potesse prendere una svolta del genere.
Insomma…
Pensavi
che Jess fosse quella giusta.
E
invece… Ti ha tradita.
Ti
ha tradita per tre mesi con Chad!
Cercando
di distrarti, osservi attentamente il paesaggio intorno a te.
Central
Park è coperto da una candida coltre di neve.
Ci
sono poche persone in giro.
Qualche
coppia qua e là e alcuni artisti di strada.
Vicino
ad un lampione c'è un signore anziano, sull'ottantina,
vestito con
un vecchio completo grigio visibile attraverso il suo impermeabile
marrone e una fedora nera sulla testa che suona una melodia
malinconica con il suo sassofono.
-Se
non ti piace puoi anche andare via.
E'
una voce roca e femminile quella che arriva alle tue orecchie.
Ti
guardi attorno cercando di capire a chi possa appartenere.
In
questo angolo di parco ci siete tu, il sassofonista e una ragazza dai
lunghi capelli neri seduta per terra qualche metro più in
là.
Considerando
che il sassofonista non ha smesso di suonare neanche un secondo e che
è decisamente un uomo, è lei quella che ha
parlato.
-Scusami?
- dici avvicinandoti a lei.
-Se
non ti piace la sua musica puoi anche andare via piuttosto che stare
ferma lì a guardarlo con faccia schifata. - ti risponde
senza alzare
gli occhi dal quaderno che ha poggiato sulle gambe.
-Non
ho una faccia schifata. - ribatti immediatamente.
-Non
si direbbe.
Non
rispondi, limitandoti a lanciarle un'occhiataccia che, almeno nella
tua mente, dovrebbe essere intimidatoria.
-Mi
sembra di essere minacciata da un cucciolo. - ride lei guardandoti e
scuotendo la testa.
Adesso
che ha alzato il volto verso di te, la luce fioca del lampione ti
consente di vederla meglio.
I
lunghi capelli scuri incorniciano un volto dalla pelle ambrata, i
suoi occhi sono scuri come la notte, le sue labbra carnose sono
aperte in un sorriso che ai lati mette in mostra due fossette
carinissime.
Ti
si mozza il respiro in gola per un attimo.
Il
cuore inizia a battere velocemente nel tuo petto.
Non
hai mai avuto una reazione del genere.
Neanche
la prima volta in cui hai visto Jess, che pensavi fosse quella
giusta.
E'
solo che…
Questa
ragazza è bella.
Anzi
no.
E'
bellissima.
-Stai
bene?
-Cos-Io…
No… Cioè- scuoti un attimo la testa cercando di
rimettere ordine
nella tua testa – Sto bene.
-Mmh.
I
suoi occhi prendono a vagare lungo la tua figura e immediatamente
senti le guance andarti a fuoco.
Cerchi
di spostare l'attenzione su qualcos'altro.
Sporgendoti
verso di lei, grazie alla differenza d'altezza tra di voi, riesci a
vedere cosa stava disegnando poco fa sul suo quaderno.
E'
un ritratto del sassofonista alle tue spalle, realizzato con la penna
nera che la ragazza stringe tra le mani.
-Wow…
- mormori impressionata.
Lei
sembra accorgersi della direzione del tuo sguardo e, spostando una
ciocca di capelli dietro l'orecchio con aria imbarazzata, alza le
spalle.
-Non
è un granché. - commenta a bassa voce.
-E'
bellissimo.
Ti
sorride timidamente nello stesso istante in cui piccoli fiocchi di
neve iniziano a scendere, danzando, dal cielo.
I
tuoi occhi non si staccano da lei mentre sistema il quaderno
all'interno di una borsa che ha al suo fianco e si rimette in piedi.
Indossa
un cappotto grigio che si ferma alle ginocchia, dei pantaloni neri e
ai piedi un paio di stivali anch'essi neri.
-Be'
meglio
andare via prima che
si scateni una tempesta di neve…
Arrivederci…
-Brittany.
Il mio nome è Brittany. - aggiungi subito.
-Arrivederci
Brittany. - pronuncia il tuo nome con una tono di voce che ti scalda
tutto il corpo.
Ti
sorride ancora una volta prima di superarti.
-Ci
vediamo in giro Santana. - la saluta il sassofonista.
Santana.
-Stanne
certo Frank. - senti ancora la sua voce.
Santana.
-Santana!
- esclami voltandoti prima che tu possa rendertene conto.
Lei
è lì, ti fissa con un sopracciglio alzato.
Tu
rimani immobile.
Non
sai cosa dirle.
Sai
solo che non vuoi che vada via. Vuoi sentirla ancora parlare, vuoi
sentirla ancora pronunciare il tuo nome. Vuoi chiederle della sua
vita, dei suoi disegni.
Vuoi
sapere tutto di lei.
-Ti...Uhm…
Ti va di bere qualcosa con me?
Lei
continua a fissarti.
Sei
sicura che Frank il sassofonista, nel mezzo, stia seguendo con
interesse la scena.
Senti
l'ansia divorarti dall'interno mentre realizzi che, forse, questa non
è stata una delle tue migliori idee.
Insomma,
invitare una sconosciuta a bere qualcosa con te non è una
cosa
normale.
-Okay.
-Okay?
- chiedi per avere la sicurezza di aver capito bene.
-Sì,
okay.
Il
tuo cuore riprende un ritmo pazzesco.
Che
accidenti ti sta succedendo?
○○○○
Decidi
di portarla in un piccolo pub che adori e in cui invece Jess non ha
mai voluto mettere piede perché 'E'
così rozzo.'
Dio
mio…
Ora
che ci ripensi…
Come
accidenti hai fatto a pensare che lei potesse essere quella giusta?
-Bel
posticino.
Santana
richiama la tua attenzione guardandosi attorno una volta che avete
preso posto al tavolo.
Mille
lucine sono appese al soffitto, il vostro tavolo in realtà
è una
vecchia botte e sui muri ci sono diversi graffiti.
-Non
mi stai prendendo in giro vero? - chiedi dubbiosa.
-Per
niente.
-Oh.
Okay. - sorridi.
Un
cameriere vi si avvicina per prendere le vostre ordinazioni. Un
bicchiere di vino per te e una birra per lei.
-Non
sembri un tipo da vino. - commenta Santana non appena il ragazzo si
allontana.
-Non
mi dispiace un bicchiere ogni tanto. - dici alzando le spalle.
-Mh.
La
conversazione si interrompe qui.
Scorrono
alcuni minuti di silenzio durante i quali ti guardi attorno mentre
pensi che forse questa non è stata davvero
una buona idea.
Non
appena hai il tuo calice di vino davanti a te, inizi a sorseggiare
subito.
Santana
ti osserva con aria divertita.
-Ti
rendo nervosa? - ti chiede per poi prendere un sorso dal suo
bicchiere di birra.
-No!
- esclami con tono di voce un po' alto, attirando l'attenzione di
alcune persone.
Le
tue guance vanno a fuoco per l'imbarazzo.
-Sai
Brittany…
Oddio.
Oddio.
Deve
smetterla di pronunciare il tuo nome in quel modo.
-Non
mi hai ancora detto perché mi hai invitata a bere qualcosa.
-
continua mentre con un dito traccia una piccola venatura della botte
– Non vorrai mica portarmi a letto, vero?
Per
un singolo istante hai rischiato di strozzarti con la tua stessa
saliva.
-M-ma
per chi mi hai preso?!
Lei
ride e tu non puoi far altro che osservare ancora una volta quelle
adorabili fossette.
-Sto
scherzando, sto scherzando. - sorride ancora prima di prendere un
altro sorso dalla sua birra – Non sono così facile.
-Giusto
per essere chiare, ti ho invitato a bere qualcosa perché ho
un
assoluto bisogno di stare lontana dal mio appartamento.
-Mmh…
Fammi indovinare, la tua coinquilina o il tuo coinquilino hanno
appeso un calzino fuori la porta della loro stanza e quindi sei qui
in modo da non sentire rumori molesti?
-Direi
più qualcosa del tipo 'Ho sorpreso la mia ragazza a letto
con uno
dei miei migliori amici'. - mormori mentre con l'indice tracci il
bordo del tuo bicchiere.
-Oh…
Uhm… Mi dispiace, non immaginavo una cosa simile.
-Pensavo
fosse quella giusta, sai? Dopo il nostro primo anno insieme ho
iniziato a pensare di poter realmente costruire qualcosa con
lei… E
invece negli ultimi sei mesi lei si scopava un altro.
Non
sai perché le stai raccontando quanto accaduto, la conosci
da meno
di due ore, però lei è lì e ti guarda
con l'aria di chi è
veramente dispiaciuto e vuole aiutarti in qualche modo.
-Ti
dico cosa penso io. Se una persona è quella giusta lo sai
subito. E
il fatto che tu abbia dovuto attendere un anno per iniziare a pensare
ad un futuro con questa ragazza, per me significa che non era quella
giusta per te.
-Ma…
Come puoi saperlo? Come puoi sapere che una persona sarà
quella
giusta?- chiedi genuinamente curiosa – Credo sia una cosa
impossibile.
-Non
è impossibile. - ti sorride – E' tutto nelle
piccole cose.
-Nelle
piccole cose?
-Mh-mh.
- annuisce guardandosi attorno – Ad esempio…
Quella coppia lì. -
dice indicando con un cenno una coppia di ragazzi seduti in un angolo
del locale – Non dureranno molto. Quella specie di hobbit con
il
papillon sta parlando ininterrottamente da non so neanche quanto
tempo e quel fantasmino che ha di fronte è palese che non
stia
ascoltando nulla di quello che dice. Sarà una storia da una
botta e
via.
Tu
osservi la coppia, notando che… Sì. Forse Santana
ha ragione.
-Mentre
quelli lì… Quelli lì ce la faranno.
Segui
ancora una volta il suo sguardo, stavolta fisso su di un tavolo
vicino alle vetrate del locale dove una ragazza di colore e un
biondino dividono un frappè.
-In
base a cosa pensi che loro possano farcela? - chiedi scettica.
-Guardali
bene. Guarda lei, con il rossore sulle guance ben visibile nonostante
il colore della pelle e quella timidezza che solo chi è ad
un
appuntamento in cui sperava da sempre possiede. E guarda lui, guarda
il sorriso che gli si dipinge in volto quando cerca di farla
sorridere e ci riesce. E' questo quello che intendo Brittany. Nelle
piccole cose c'è il vero sentimento.
Sarò una romantica
nell'animo, ma io ci credo all'amore a prima vista. E credo proprio
che il tuo rapporto con quella ragazza non si basasse
sull'amore…
Affetto sì, almeno all'inizio, ma non è mai stato
amore.
La
guardi negli occhi per qualche istante.
Ha
un fascino particolare.
Dal
modo di parlare, al modo in cui si pone.
Ti
affascina tutto di lei.
-E'
bellissimo quello che hai detto.
-Descrivo
solo la mia visione dell'amore. - ti dice alzando le spalle –
Qual
è la tua? - ti chiede curiosa.
Ti
prendi ancora una volta un istante, sorseggiando dal tuo calice di
vino, questa volta per riflettere.
-Per
me l'amore è… Calore.
-Calore?
-Sì.
Calore. E' quel calore che ti avvolge non appena i tuoi occhi
incontrano quelli dell'altra persona. E' quel calore che ti avvolge
quando siete entrambe nella stessa stanza e, anche se non l'hai
ancora vista, tu sai che lei c'è. E'
quel calore che ti
avvolge quando pensi a lei e immediatamente un sorriso ti si dipinge
in volto. - spieghi – Ecco cos'è per me l'amore.
-E
quando pensavi alla tua ragazza… Sorridevi, Brittany?
-Beh…
Ora che mi ci fai pensare, no. - ammetti sorpresa dalla tua stessa
risposta – Non fraintendere, all'inizio della nostra
relazione sì.
Sorridevo. Però… Non so, credo… Credo
che…
-La
fiamma si sia spenta. - conclude lei per te – Questo dimostra
che
ho ragione. Non l'hai mai amata per davvero.
-E
tu? Hai mai amato qualcuno 'per davvero'? - le
chiedi
facendole il verso.
Un
mezzo sorriso le si stampa in viso, mentre scorgi una luce
particolare nei suoi occhi.
○○○○
Durante
il corso della serata hai capito una cosa.
Santana
è un completo mistero.
E
tutto di lei ti cattura.
Il
modo in cui parla...
Ti
ritrovi a pendere dalle sue labbra, aspettando ansiosamente il
momento in cui pronuncerà ancora una volta il tuo nome in
quel suo
modo particolare.
Il
suo sguardo…
Il
suo sguardo sembra scavarti dentro, raggiungendo gli angoli
più
nascosti della tua anima.
Ti
senti nuda sotto il suo sguardo.
E
la cosa ti eccita e spaventa al tempo stesso.
Non
ti sorprendi quando a fine serata ti ritrovi con la schiena contro la
porta della camera di un hotel e la sua bocca che lascia una scia di
baci ardenti lungo il tuo collo.
Lo
sai che è sbagliato quello che stai facendo.
La
conosci da poco più di tre ore, non sai neanche quale sia il
suo
cognome.
Eppure
c'è qualcosa tra di voi...
C'è
qualcosa su cui al momento non riesci a concentrarti perché
le
labbra di Santana ti distraggono da qualsiasi pensiero coerente tu
stia cercando di creare nella tua mente.
Le
sue mani lasciano per un istante i tuoi fianchi, mentre le senti
armeggiare con la maniglia della porta alle tue spalle.
Con
le mani sulle sue guance la avvicini al tuo viso, perché
vuoi
sentire le sue labbra sulle tue.
Devi
sentire le sue labbra sulle tue o rischi di impazzire.
-Giusto
per mettere le cose in chiaro… - sussurri con respiro
leggermente
affannato – Di solito non è così
semplice portarmi a letto.
-Vale
anche per me. - la vedi sorridere prima che unisca finalmente le
vostre labbra.
○○○○
La
mattina dopo, ti svegli indolenzita nel miglior modo possibile.
Con
la mano cerchi dall'altro lato del letto un corpo caldo a cui
stringerti.
Ma
trovi solo una superficie fredda.
Scatti
a sedere coprendo con il lenzuolo il tuo corpo nudo, mentre con lo
sguardo cerchi per tutta la stanza qualche segno della presenza di
Santana e con le orecchie cerchi di captare qualche rumore che possa
confermare che non se ne sia andata.
Ma
non c'è nulla… Solo i tuoi vestiti, sparsi per la
stanza la scorsa
notte, ora poggiati con cura su di una sedia.
Senti
piccole lacrime scivolarti lungo le guance.
'Sedotta
e abbandonata'
ti ritrovi a
pensare.
Lo
sapevi
già a cosa andavi
incontro, una notte e nulla di più.
Eppure…
Fa
un male cane essere lasciate così.
Inizi
a rivestirti, mentre con rabbia continui ad asciugare quelle dannate
lacrime che non accennano a fermarsi.
Prima
di uscire dalla stanza osservi per un istante il letto
disfatto…
Eri
sicura che ieri, su quel letto, avevate condiviso qualcosa di
speciale.
Ma
ora non sei più sicura di nulla.
Stai
per girarti e uscire, abbandonando alle tue spalle una delusione che
per qualche motivo pesa mille volte di più rispetto al
tradimento di
Jess, quando qualcosa cattura la tua attenzione.
Ai
piedi del letto c'è qualcosa.
Una
grande busta per lettere.
La
apri, curiosa di vedere cosa possa esserci al suo interno.
Ci
sono due fogli.
Ti
si mozza il fiato quando vedi cosa c'è sul primo.
Un
tuo ritratto in bianco e nero.
Sei
tu quella ragazza che sta dormendo.
Avvolta
solo da un lenzuolo, con i capelli che coprono i tuo seni e
un'espressione di tranquillità che, sei sicura, non hai mai
avuto in
vita tua.
-Mio
dio… - ti ritrovi a mormorare nella stanza vuota sedendo sul
letto,
mentre i tuoi occhi divorano ogni minimo particolare di quel disegno
così perfetto da sembrare quasi una fotografia.
Il
secondo foglio è una carta da lettere di un giallo pallido.
In
una grafia elegante c'è scritto:
'Brittany,
mi
dispiace davvero tanto doverti lasciare così.
Vorrei
con tutto il cuore che le mie responsabilità di adulta
potessero
essere messe in pausa per passare il resto della mia vita con te,
sotto questo lenzuolo bianco di questo hotel, e dimenticarmi del
resto del mondo. Ma, le cose non sempre vanno come vogliamo.
Lo
so, leggere che voglio passare il resto della mia vita con te ti ha
spaventata. Ma sono una persona sincera, penso tu l'abbia ormai
capito.
Quello
che è successo ieri sera è stato…
Indescrivibile.
So,
anzi, sono sicura che anche tu abbia sentito una connessione tra noi.
Credo
che il nostro incontro fosse predestinato.
Dovevamo
incontrarci, noi due.
Brittany,
ti sembrerà folle ma… Sono innamorata di te.
Il
solo pensiero di dover lasciare questo letto tra poco, mi causa una
fitta al petto.
Vorrei
restare qui a guardarti per ore, mentre dormi, e tracciare
all'infinito con la punta delle dita i dettagli del tuo volto.
Ma,
come ho già detto, le cose non sempre vanno come vogliamo.
Non
so cosa tu possa provare per me.
Forse,
pensi sia soltanto una povera pazza e la nostra notte insieme
diventerà per te solo un ricordo.
O
forse… Chissà… Potresti ricambiare il
sentimento.
Ti
chiedo solo di non chiudere il tuo cuore all'amore.
So
che è tanto quello che ti sto chiedendo, soprattutto dopo la
dura
delusione che hai subito, ma ti chiedo di provarci.
Potrò
non essere io la persona scelta dal tuo cuore e, dolorosamente, lo
accetterei…
Ma
non negarti nessuna possibilità.
Ci
sono poche cose per cui vale la pena vivere, al mondo, l'amore
è una
di queste.
Ci
rivedremo, Brittany.
Non
so ancora quando ne come.
Ma
ci rivedremo.
Per
il momento, questo è un arrivederci.
Ti
penserò ogni secondo e cercherò di parlare di te
attraverso la mia
arte.
Santana.
Angolinoinoino
dell'autrice:
Ciao
a tutti… Sono sparita per un po' e, forse,
continuerò a farlo.
La
vita è dura a volte e l'unico conforto, per me, è
la scrittura.
Questa
storia è composta da due capitoli. Sto lavorando
sull'ultimo, quindi
spero di aggiungerlo entro il fine settimana.
Non
so se c'è ancora qualcuno là fuori che legga
storie Brittana ma se
vi capita di leggere e avete voglia di dirmi cosa ne pensate, vi
ringrazio dal profondo del cuore.
A
presto…
-coriandolo
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